Come mia consuetudine, sono andato a cercare delle notizie, a proposito del suicidio di Tiziana Cantone, la ragazza napoletana filmata mentre eseguiva sesso orale con un suo amante. Per prima cosa vorrei soffermarmi sul video, e devo sinceramente dire che ho provato una brutta sensazione. Definire questa ragazza “puttana” è eccessivo (normalmente una ragazza che tradisce il ragazzo non è considerata una puttana), ma il video è di una volgarità quasi imbarazzante. Questo è l’unico dato che posso rilevare, personalmente utilizzo il termine “puttana” per indicare ipocrisia, e non sempre è rivolto a delle donne. Per esempio, io sono convinto che nel Parlamento italiano si siamo diverse puttane, e la maggior parte non sono certamente donne.
Detto questo, io mi
vorrei soffermare sul comportamento dei media. In sostanza questo video, che
circola ormai da molto tempo, è stato considerato come una trovata
pubblicitaria per lanciare una futura pornostar. Sono state stampate delle
magliette, è stata incisa una canzone, una serie di iniziative di marketing si
sono evolute in tutta la Campania. Intanto, mentre Tiziana era all’apice della
popolarità, da parte sua non arrivava nessuna dichiarazione, ma esposti alla
procura. Che la ragazza stesse soffrendo? Figuriamoci, gli squali del marketing
hanno pensato che questa fosse un’ulteriore trovata pubblicitaria, e questo ha
continuato ad alimentare il suo “Mito”.
Ripeto, o la ragazza
era sotto effetto di droghe, oppure era fortemente instabile psicologicamente, poiché
le frasi da lei pronunciate (non tanto il gesto) sono esageratamente spinte.
Tutto questo ha qualcosa d’irrealistico, cioè, Tiziana si è fatta
deliberatamente filmare da un soggetto che non esprimeva di certo il massimo
dell’eleganza, solo un’innocente bambina avrebbe potuto pensare che questo
fatto non avrebbe avuto delle conseguenze mediatiche. Siamo nell’era d’internet,
un filmato come quello diventa virale in una settimana, talmente è ridicolo,
casareccio e figlio di chissà quale subcultura.
Ora dovremo soffermarci
su una questione. Diversi giornali riportano che nella sentenza Cantone era stata obbligata
a pagare le spese legali, perché sarebbe stata “consenziente”, aveva cioè
accettato che venisse girato un video dei suoi rapporti sessuali. Poi, subentra
addirittura l’incredibile. Il Messaggero riporta che la Tiziana è stata condannata a pagare
3.645 euro a ciascuna delle società a cui aveva chiesto la rimozione del video:
Citynews, Youtube, Yahoo, Google e Appideas. In tutto, i giornali scrivono che Tiziana
avrebbe dovuto pagare circa 20 mila euro di spese legali, (siamo su un
ammontare di 50.000 euro) e scrivono che, secondo la madre, questa sarebbe
stata la ragione del suicidio. Cioè, qui siamo dinanzi ad un madornale errore
giudiziario.
Tiziana aveva consentito al ragazzo di filmare il “loro” rapporto,
non gli aveva consentito di farlo diventare virale, di mandarlo agli amici, e
forse di averlo caricato lui stesso su diversi siti hard. Se Tiziana si è
suicidata (se siamo dinanzi ad un suicidio, teniamo conto anche di questo) la
causa non è stata il video, ma il madornale errore commesso dai giudici, che
inoltre avrebbero dovuto indagare anche su un possibile vizio della volontà.
Abbiamo avuto altri casi come quello di Tiziana, ma si sono conclusi con un
risarcimento delle vittime, e talvolta con la modificazione di qualche nome.
Dunque, chi sono i responsabili reali di questo suicidio? Soprattutto, se io
chiedo la rimozione di un video da you tube, perché devo essere io a pagare.
Qui abbiamo qualcosa che non va.
Vincenzo M. D'Ascanio
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