Domani, dalle ore 18:30
alle ore 20:30.
Nuova Godot, Caffè letterario.
Via Dante 46, Isili, Sardegna.
IN TE UNDE DE
FABER, sulle rotte di Fabrizio De Andrè,
da Carloforte a Genova passando per i Monti di Mola.
Battista Dagnino, voce, chitarra, bouzouki, armonica
Gerardo Ferrara, voce, percussioni
Tonino Macis chitarra, mandola
In questo viaggio si incrociano e si intrecciano molteplici e diversi linguaggi poetico-musicali che danno vita ad una sorta di “narrazione sonora” , tra intrecci di citazioni (la voce “errante” di Gerardo Ferrara) e nuovi sviluppi melodici (riadattati sulle “correnti delle musiche mediterranee dalle corde di Tonino Macis ) sulla linea di confine della musica di tradizione popolare e quella d'autore (qui emerge la vena compositiva e il dialetto Tabarkino di Battista Dagnino), sempre in linea con l'impegno civile e l'accorata partecipazione alle tematiche sociali dettate dal tempo che stiamo attraversando, per solcare rotte diverse e scoprire nuovi fondali, per sancire la portata altissima del pensiero “deandreiano” e sottolinearne “l’urgenza”.
da Carloforte a Genova passando per i Monti di Mola.
Battista Dagnino, voce, chitarra, bouzouki, armonica
Gerardo Ferrara, voce, percussioni
Tonino Macis chitarra, mandola
In questo viaggio si incrociano e si intrecciano molteplici e diversi linguaggi poetico-musicali che danno vita ad una sorta di “narrazione sonora” , tra intrecci di citazioni (la voce “errante” di Gerardo Ferrara) e nuovi sviluppi melodici (riadattati sulle “correnti delle musiche mediterranee dalle corde di Tonino Macis ) sulla linea di confine della musica di tradizione popolare e quella d'autore (qui emerge la vena compositiva e il dialetto Tabarkino di Battista Dagnino), sempre in linea con l'impegno civile e l'accorata partecipazione alle tematiche sociali dettate dal tempo che stiamo attraversando, per solcare rotte diverse e scoprire nuovi fondali, per sancire la portata altissima del pensiero “deandreiano” e sottolinearne “l’urgenza”.
La poetica di De Andrè, la sua visone sociale e la ricchezza delle sue considerazioni emergono nitide e forti nella rilettura puntuale ed originale del progetto, lasciando trasparire un’esigenza di ricordare e ribadire il messaggio di Faber, ripercorrendone temi, genti, storie, luoghi e suggestioni.
Le metriche di un canto antico e sempre sorprendentemente attuale, inconfutabilmente contemporaneo, specchio di ideali e disillusioni di un artista profondamente immerso nel suo tempo, voce degli ultimi e inventore di favole allegre e tristi, lucide visioni e mirabili poesie in musica che toccano la mente e il cuore.
Intrecciando versi del cantautore genovese e storie d'attualità, ripercorrendone il pensiero e l'ispirazione per trasfigurarli in melodia e racconto, canto di festa e di lotta.
Il lavoro è poi arricchito da un progetto di arte visiva curato da Cristina Mura,che raccoglie immagini, arti grafiche e dipinti ispirati a De Andrè , alle sue storie e alle sue “anime salve”, alla sua visione sociale e al suo pensiero libertario.
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