giovedì 3 novembre 2016

Rassegna stampa. 03 Novembre 2016. - Nasce il nuovo partito dei sindaci: Pizzarotti e Decaro con Zedda - Dal «rinvio possibile» di Alfano alla frenata di Renzi: «Surreale» - Pirri, lancio di pietre e uova contro l'autobus e sulla metro.

Unione Sarda

Nasce il nuovo partito dei sindaci: Pizzarotti e Decaro con Zedda

I sindaci sono i politici più amati, i meno pagati e che vantano una dote di voti diretti. Saranno loro i protagonisti del nuovo movimento, nato in casa Sel, pensato per unire tutta l'area del centrosinistra.

I TESTIMONIAL Primo appuntamento sabato mattina a Cagliari con il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, e i colleghi di Bari e Parma, Antonio Decaro (neo eletto presidente dell'Anci) e Federico Pizzarotti, saranno i testimonial del progetto. Il sindaco di Parma, dopo l'exploit con il Movimento 5 stelle, è stato espulso dal partito, mentre Decaro fa parte del Partito democratico. Insieme a loro altri due esponenti di Sel, il senatore Dario Stefàno e il consigliere regionale, Francesco Agus. «Il ruolo politico istituzionale più sentito e rispettato è quello del sindaco», sottolinea il senatore Sel, Luciano Uras, «la figura più direttamente in relazione con i cittadini, con i loro bisogni, i loro diritti, le loro aspirazioni».

GLI OBIETTIVI Il laboratorio politico ha l'ambizione di non tarare la propria azione soltanto all'interno dei confini regionali e potrebbe rappresentare l'alternativa allo scioglimento di Sel. In Sardegna non è stata accolta con favore la decisione “romana” di stabilire una data di scadenza per il partito. Molti esponenti sardi, tra cui lo stesso Zedda, hanno contrastato questa decisione: «Non è stata solamente un'opposizione a un processo deciso da altri», spiega Agus, «ma anche pensare a un'alternativa che parta dal buon governo delle città». L'assessore all'Urbanistica di Cagliari, Francesca Ghirra, sottolinea «la scelta vincente di mantenere il simbolo, visto il successo al primo turno di Zedda».

IL BUON GOVERNO Le esperienze di Cagliari, Bari e Parma, rappresentano una base di partenza, un modus operandi per guidare i processi. Sindaci che hanno ottenuto il consenso popolare e che «hanno fatto e stanno facendo esperienze importanti in una condizione di crisi economica e sociale lunga e particolarmente pesante», sottolinea Uras. Porte aperte a tutti perché l'obiettivo è «unire e non dividere», ma soprattutto anticipare un dialogo che potrà iniziare concretamente soltanto dopo il referendum.

LO SCENARIO Discutere di eventuali alleanze o addirittura di nuove formazioni politiche comuni è prematuro. La campagna referendaria sta dividendo il centrosinistra e soprattutto non permette di ipotizzare gli scenari politici. Lo stesso Uras rimanda tutto «all'indomani del referendum che, inevitabilmente, divide», per poi «rilanciare il dialogo tra tutti coloro che si riconoscono nei valori di democrazia e solidarietà della prima parte della Costituzione». La cosa certa è che chiunque vorrà far parte di questo movimento dovrà condividere scelte e leadership con i primi cittadini.

Matteo Sau

Dal «rinvio possibile» di Alfano alla frenata di Renzi: «Surreale»

ROMA A un mese dal referendum si riaccende la polemica tra i fronti opposti. Angelino Alfano apre a un rinvio della data, le opposizioni alzano la voce e Matteo Renzi si affretta a smentire: «Non esiste». Cioè, non cambierà il giorno, domenica 4 dicembre, del voto decisivo per il futuro della riforma costituzionale.

L'APERTURA A movimentare la giornata, le dichiarazioni del ministro dell'Interno: «Il governo - è la premessa di Alfano, ospite di Rtl 102.5, parlando dell'emergenza terremoto - non farà nessuna richiesta di rinviare il referendum». Ma se «una parte dell'opposizione fosse pronta a valutare un'ipotesi di rinvio, io sono convinto che sarebbe un gesto da prendere in considerazione». A cominciare da Forza Italia che, per «la sua cultura politica di governo, visto che Silvio Berlusconi da presidente del Consiglio ha dovuto affrontare l'emergenza determinata dal sisma dell'Aquila, sa bene quanto diventi prioritario affrontare queste urgenze».

LE DIFFICOLTÀ E quanto «diventi difficile - puntualizza il ministro dell'Interno - una campagna elettorale che separa un Paese che invece ha bisogno di essere unito». Il primo a reagire è Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia: «In merito all'assurda ipotesi che il ministro Alfano ha subdolamente cavalcato, gettando la palla nel campo delle opposizioni, la posizione di Forza Italia è chiara e cristallina: rinviare la consultazione costituzionale sarebbe da folli e irresponsabili».

No quindi alla «fantapolitica» perché il Paese è «bloccato da più di trenta mesi da questa “schiforma”» e ora «qualcuno pensa di allungare ulteriormente il brodo in modo opportunistico sfruttando una tragedia come quella del terremoto».

RESPINTO AL MITTENTE L'invito di Alfano è respinto al mittente anche da Beppe Grillo: «Gli italiani vogliono votare il 4 dicembre e vogliono che il loro voto venga rispettato», scrive il leader M5S sul suo blog. «Il premier si ricordi di fare quanto promesso non appena arriveranno i risultati del referendum. Ma prima ci lasci votare, un ulteriore rinvio sarebbe insopportabile. Non azzardatevi, dovete rispettare i vostri datori di lavoro. #IoVoglioVotare! Non vedo l'ora».

Va all'attacco anche Giorgia Meloni: «Alfano non sa più cosa inventare per evitare di confrontarsi con la democrazia. Ma prima o poi la democrazia arriva: Alfano fattene una ragione, io voto no», scrive su facebook la leader di Fratelli d'Italia, che oggi presenta le sue iniziative per la campagna referendaria.

IL PREMIER Intanto Renzi taglia corto e sgonfia la polemica: «Il referendum sarà il 4 dicembre». L'ipotesi del rinvio, dice a Radio24, «non esiste, punto. Il ministro Alfano l'ha messa in tono dubitativo. Trovo che questo dibattito sia surreale». E quindi, «non perdiamo tempo con questa vicenda. Pur di non parlare del merito del referendum ogni giorno viene fuori un argomento a piacere, ma il referendum non è in discussione». Sul tavolo del governo, spiega il premier, ci sono altre urgenze: «Se vogliamo parlare di terremoto va bene. Se vogliamo parlare di referendum va bene. Ma evitiamo di incrociare le due cose che non hanno niente a che vedere». (p. st.)

Pirri, lancio di pietre e uova contro l'autobus e sulla metro

Due “assalti” a suon di lanci di uova e pietre a distanza di poche decine di minuti nella stessa zona, in via Italia a Pirri: nel mirino di un gruppetto di ragazzini sono finiti un autobus del Ctm e un mezzo della metropolitana leggera. Il blitz fortunatamente non ha causato feriti e i due mezzi hanno riportato danni non gravi. Sugli episodi indagano gli agenti della Squadra volante.

L'ALLARME I poliziotti sono stati avvisati verso le 21 del giorno di Halloween con una telefonata al 113 dai conducenti dell'autobus e della metropolitana leggera. Le pattuglie hanno raggiunto via Italia senza però trovare i giovanissimi teppisti, forse tre. Gli agenti hanno perlustrato le strade attorno alla zona del blitz alla ricerca dei ragazzi attraverso alcune descrizioni dell'abbigliamento. La caccia ai vandali non è andata a buon fine.

SASSAIOLA Il primo a lanciare l'allarme è stato il conducente del bus della linea “1”. Il mezzo del Ctm, mentre passava in via Italia, è stato centrato da alcune uova. Tra i pochi passeggeri a bordo c'è chi ha parlato anche di rumori simili a quelli provocati dalle pietre. L'autista per evitare ulteriori problemi si è allontanato dalla zona “saltando” una fermata e avvisando di quanto accaduto la Polizia e la centrale operativa del Ctm. Il bus è poi rientrato nel deposito per il lavaggio.

LA METROPOLITANA Pochi istanti dopo la banda di ragazzini si è spostata dalle parti della linea della metropolitana leggera. Ha atteso il passaggio del trenino per il tiro al bersaglio. Anche in questo caso, secondo gli accertamenti degli agenti delle volanti, sarebbero state utilizzate uova e alcune pietre. Il conducente del mezzo dell'Arst ha sentito i rumori così come alcuni dei passeggeri a bordo. Ha avvisato il 113 e alla fermata successiva verificato eventuali danni. Non ci sono stati feriti. Gli agenti della volanti hanno cercare di rintracciare i vandali, anche grazie ad alcune descrizioni, ma senza fortuna. Le indagini vanno avanti. Verranno controllate le immagini dei sistemi di videosorveglianza nella speranza che i ragazzini siano stati immortalati durante la loro “bravata”.

Matteo Vercelli

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Federico Marini

skype: federico1970ca

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