giovedì 10 novembre 2016

Rassegna stampa 10 Novembre 2016: - "Il Capo dello Stato asiatico a Pula con ministri e imprenditori" - "Carbonia: Nervi tesi in maggioranza: nuove dimissioni a 5 Stelle."


Unione Sarda

Il Capo dello Stato asiatico a Pula con ministri e imprenditori. Vedrà Renzi Dalla Cina con passione: Jinping sbarca in Sardegna

Mercoledì prossimo due boeing 747 dell'Air China planeranno sulla pista di Elmas. A bordo il presidente della Repubblica popolare cinese Xi Jinping con duecento tra imprenditori, ministri e collaboratori. Uno scalo tecnico - nel viaggio verso il Perù - con ampi margini per la politica e gli affari. Il Capo dello Stato visiterà il sito archeologico di Nora, incontrerà il premier Matteo Renzi e benedire una serie di accordi commerciali tra aziende cinesi e sarde. Tutto in poco più di mezza giornata.

I CONTROLLI Da giorni la Prefetta fa riunioni su riunioni per garantire la sicurezza di una visita storica. Si sa che il presidente cinese incontrerà a Elmas nel pomeriggio sindaci e presidente della Regione. Non è previsto - per ora - un trasferimento a Cagliari. Durante il passaggio del corteo presidenziale, le Statali 195 e 130 saranno chiuse al traffico. Blindata anche Nora. In serata l'arrivo all'hotel Il Castello, al Forte village. Qui il leader cinese incontrerà il premier Renzi, nell'Isola per la firma del Patto per Cagliari.

SARDEGNA-CINA Negli ultimi tempi i rapporti si sono intensificati. Tre tappe hanno segnato la svolta. La Huawei ha annunciato la creazione di un centro di ricerca - col Crs4 - nel parco tecnologico di Pula. A maggio scorso il vice presidente della Giunta regionale, Raffaele Paci, era in Cina per definire l'accordo. Un paio di settimane fa una delegazione cinese guidata dal ministro della Tecnologia era a Cagliari per capire se e come è possibile investire nell'Isola. Tre indizi fanno la prova che ci sono novità in arrivo.

I SETTORI «Agroindustria, logistica, edilizia residenzale, turismo: ecco i filoni dei possibili investimenti», spiega il presidente di Confindustria Alberto Scanu. Ma c'è chi - a prezzo dell'anonimato - racconta qualche dettaglio in più. Una società cinese, per esempio, sarebbe interessatissima alla zona franca del Porto canale, tanto da avanzare proposte concrete per la gestione. Un'altra azienda valuta l'ipotesi di costruire tre sobborghi attorno a Cagliari per la comunità cinese. La Huawei considera l'idea di affittare una parte della sede Tiscali, a Sa Illetta. Tra i progetti futuribili c'è la collaborazione sull'aeroporto di Elmas in chiave turistica. L'idea si basa su un dato: nel 2015 centoventi milioni di cinesi hanno girato il mondo per le vacanze.

LE TERRE? A NOI Il governo da tempo fa incetta di terreni che garantiscano la sicurezza alimentare alla Cina. Il land Grabbing (accaparramento della terra) non è una novità nei Paesi in via di sviluppo: che la Cina voglia comprare e coltivare anche le terre sarde? Qualcuno fa già la lista della (possibile) spesa: Surigheddu ad Alghero, le aree dell'ex Società bonifiche sarde ad Arborea e la miriade di spazi che i privati potrebbero cedere. Di sicuro c'è l'interesse per l'agroindustria. Lo conferma la joint venture nata un mese fa tra Minoter Spa - del Gruppo Cualbu - e Blue River Dairy, gruppo orientale nel settore del latte per l'infanzia.

Un matrimonio che il presidente della Regione Francesco Pigliaru commentò così: «Sappiamo bene che la Sardegna ha i prodotti e altri hanno i mercati. L'incontro tra aziende sarde e investitori seri che condividono la nostra prospettiva, come in questa occasione, è un primo salto in avanti fondamentale per il nostro agroalimentare».

I RISCHI La Sardegna corre il pericolo di finire sotto il tacco della Cina? Il dubbio raffredda l'entusiasmo. «Non bisogna aver paura degli investimenti che possono far nascere collaborazioni solide. Il latte di pecora, per dirne una, ha trovato lo sbocco in un mercato sterminato: cosa c'è di male?», argomenta Alberto Scanu, «piuttosto dobbiamo stare attenti a non farli scappare per la troppa burocrazia». Il fronte dei critici per ora tace. Aspetta di capire i riflessi dell'apertura a Oriente. Per giudicare ci sarà tempo.

Paolo Paolini

CARBONIA. Se ne va il presidente della commissione Lavori pubblici Nervi tesi in maggioranza: nuove dimissioni a 5 Stelle.

Due mesi fa il primo segnale: l'ex assessore alle Politiche sociali Arianna Vinci, all'opera da circa 60 giorni, si dimise dall'incarico. Le voci di malumori in seno alla nuova amministrazione Cinque Stelle vennero stroncate subito. L'altro ieri, però, il bis e sempre in casa M5S: il presidente della commissione consiliare Lavori pubblici, Mauro Uccheddu, ha detto addio all'incarico (ma non al ruolo di consigliere). «Motivi personali e di lavoro», è la spiegazione ufficiale.

LE VOCI Tuttavia stavolta i rumors sui possibili attriti fra gli stessi pentastellati non vanno incontro a smentita netta. Anzi, il diretto interessato, pur ribadendo che l'abbandono è da ricollegare a questioni personali (ha saltato le riunioni di Consiglio di ottobre) dinanzi alla domanda esplicita se ci fossero magari dissapori latenti, si è ripetutamente rifatto al classico: «No comment». Quindi non conferma ma, ed è l'aspetto politico su cui la minoranza inizia a prendere posizione, neppure smentisce.

LA MINORANZA «Lecito ora - attacca subito il consigliere Ugo Piano, opposizione - avanzare dubbi di carattere politico: c'è qualcosa che non è chiara sino in fondo e che ci lascia intravedere a cinque mesi dal voto i primi scricchiolii nel governo M5S». Non meno pungenti le considerazioni di Michele Stivaletta: «Scelta rispettabile, ma questa storia dei motivi personali inizia a stancare ripensando alla vicenda dell'ex assessore: l'ex presidente ha magari subito pressioni?».

PERPLESSITÀ Un interrogativo simile se lo pone pure Giuseppe Casti, ex sindaco Pd: «Da un lato comprendo le motivazioni personali e non le giudico, dall'altro denuncio l'evanescenza dei nuovi amministratori e mi domando: non è per caso che Carbonia sia guidata da una ristretta cerchia di persone?». Non nasconde perplessità neppure Daniela Garau: «Tutto può accadere e non è problema, però visti i ruoli istituzionali ricoperti sarebbe maggiormente gradita una continuità amministrativa».

La auspica anche Fabio Usai, Partito dei sardi, che riprende il quesito di Casti: «Uccheddu è stato lasciato solo e dietro le dimissioni si nasconde anche un dato politico: è segnale di scollamento fra gli eletti e un gruppo di persone».

IL SINDACO Quanto alla scelta dell'ex presidente della commissione, la sindaca Paola Massidda tiene però a precisare: «Decisione giunta in perfetta autonomia: nel gestire le commissioni si fa affidamento sul ruolo del presidente e sulla capacità di guidare il confronto». Al posto di Mauro Ucccheddu, è stato designato il consigliere Angelo Rosas. Il vice sarà Marco Serafini.

Andrea Scano

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Federico Marini
skype: federico1970ca


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