Unione
Sarda
Il Capo dello Stato asiatico a Pula con
ministri e imprenditori. Vedrà Renzi Dalla Cina con passione: Jinping sbarca in
Sardegna
Mercoledì prossimo due boeing 747 dell'Air
China planeranno sulla pista di Elmas. A bordo il presidente della Repubblica
popolare cinese Xi Jinping con duecento tra imprenditori, ministri e
collaboratori. Uno scalo tecnico - nel viaggio verso il
Perù - con ampi margini per la politica e gli affari. Il Capo dello Stato visiterà
il sito archeologico di Nora, incontrerà il premier Matteo Renzi e benedire una
serie di accordi commerciali tra aziende cinesi e sarde. Tutto in poco più di
mezza giornata.
I CONTROLLI Da giorni la Prefetta fa
riunioni su riunioni per garantire la sicurezza di una visita storica. Si sa
che il presidente cinese incontrerà a Elmas nel pomeriggio sindaci e presidente
della Regione. Non è previsto - per ora - un trasferimento a Cagliari. Durante
il passaggio del corteo presidenziale, le Statali 195 e 130 saranno chiuse al
traffico. Blindata anche Nora. In serata l'arrivo all'hotel Il Castello, al
Forte village. Qui il leader cinese incontrerà il premier Renzi, nell'Isola per
la firma del Patto per Cagliari.
SARDEGNA-CINA Negli ultimi tempi i
rapporti si sono intensificati. Tre tappe hanno segnato la svolta. La Huawei
ha annunciato la creazione di un centro di ricerca - col Crs4 - nel parco
tecnologico di Pula. A maggio scorso il vice presidente della Giunta regionale,
Raffaele Paci, era in Cina per definire l'accordo. Un paio di settimane fa una delegazione
cinese guidata dal ministro della Tecnologia era a Cagliari per capire se e
come è possibile investire nell'Isola. Tre indizi fanno la prova che ci sono
novità in arrivo.
I SETTORI «Agroindustria, logistica,
edilizia residenzale, turismo: ecco i filoni dei possibili investimenti»,
spiega il presidente di Confindustria Alberto Scanu. Ma c'è chi - a prezzo
dell'anonimato - racconta qualche dettaglio in più. Una società cinese, per
esempio, sarebbe interessatissima alla zona franca del Porto canale, tanto da avanzare proposte concrete per la
gestione. Un'altra azienda valuta l'ipotesi di costruire tre sobborghi attorno
a Cagliari per la comunità cinese. La Huawei considera l'idea di affittare una
parte della sede Tiscali, a Sa Illetta. Tra i progetti futuribili c'è la collaborazione
sull'aeroporto di Elmas in chiave turistica. L'idea si basa su un dato: nel
2015 centoventi milioni di cinesi hanno girato il mondo per le vacanze.
LE TERRE? A NOI Il governo da tempo fa
incetta di terreni che garantiscano la sicurezza alimentare alla Cina. Il land Grabbing
(accaparramento della terra) non è una novità nei Paesi in via di sviluppo: che
la Cina voglia comprare e coltivare anche le terre sarde? Qualcuno fa già la
lista della (possibile) spesa: Surigheddu ad Alghero, le aree dell'ex Società bonifiche
sarde ad Arborea e la miriade di spazi che i privati potrebbero cedere. Di
sicuro c'è l'interesse per l'agroindustria. Lo conferma la joint venture nata
un mese fa tra Minoter Spa - del Gruppo Cualbu - e Blue River Dairy, gruppo
orientale nel settore del latte per l'infanzia.
Un matrimonio che il presidente della
Regione Francesco Pigliaru commentò così: «Sappiamo bene che la Sardegna ha i
prodotti e altri hanno i mercati. L'incontro tra aziende sarde e investitori
seri che condividono la nostra prospettiva, come in questa occasione, è un
primo salto in avanti fondamentale per il nostro agroalimentare».
I RISCHI La Sardegna corre il pericolo di
finire sotto il tacco della Cina? Il dubbio raffredda l'entusiasmo. «Non
bisogna aver paura degli investimenti che possono far nascere collaborazioni
solide. Il latte di pecora, per dirne una, ha trovato lo sbocco in un mercato sterminato:
cosa c'è di male?», argomenta Alberto Scanu, «piuttosto dobbiamo stare attenti a non farli
scappare per la troppa burocrazia». Il fronte dei critici per ora tace. Aspetta
di capire i riflessi dell'apertura a Oriente. Per giudicare ci sarà tempo.
Paolo Paolini
CARBONIA. Se ne va il presidente della
commissione Lavori pubblici Nervi tesi in maggioranza: nuove dimissioni a 5
Stelle.
Due mesi fa il primo segnale: l'ex
assessore alle Politiche sociali Arianna Vinci, all'opera da circa 60 giorni,
si dimise dall'incarico. Le voci di malumori in seno alla nuova amministrazione
Cinque Stelle vennero stroncate subito. L'altro ieri, però, il bis e sempre in
casa M5S: il presidente della commissione consiliare Lavori pubblici, Mauro Uccheddu,
ha detto addio all'incarico (ma non al ruolo di consigliere). «Motivi personali
e di lavoro», è la spiegazione ufficiale.
LE VOCI Tuttavia stavolta i rumors sui
possibili attriti fra gli stessi pentastellati non vanno incontro a smentita
netta. Anzi, il diretto interessato, pur ribadendo che l'abbandono è da
ricollegare a questioni personali (ha saltato le riunioni di Consiglio di
ottobre) dinanzi alla domanda esplicita se ci fossero magari dissapori latenti, si è ripetutamente rifatto al classico:
«No comment». Quindi non conferma ma, ed è l'aspetto politico su cui la
minoranza inizia a prendere posizione, neppure smentisce.
LA MINORANZA «Lecito ora - attacca subito
il consigliere Ugo Piano, opposizione - avanzare dubbi di carattere politico:
c'è qualcosa che non è chiara sino in fondo e che ci lascia intravedere a
cinque mesi dal voto i primi scricchiolii nel governo M5S». Non meno pungenti
le considerazioni di Michele Stivaletta:
«Scelta rispettabile, ma questa storia dei motivi personali inizia a stancare
ripensando alla vicenda dell'ex assessore: l'ex presidente ha
magari subito pressioni?».
PERPLESSITÀ Un interrogativo simile se lo
pone pure Giuseppe Casti, ex sindaco Pd: «Da un lato comprendo le motivazioni
personali e non le giudico, dall'altro denuncio l'evanescenza dei nuovi
amministratori e mi domando: non è per caso che Carbonia sia guidata da una
ristretta cerchia di persone?». Non nasconde perplessità neppure Daniela Garau:
«Tutto può accadere e non è problema, però visti i ruoli istituzionali ricoperti
sarebbe maggiormente gradita una continuità amministrativa».
La auspica anche Fabio Usai, Partito dei
sardi, che riprende il quesito di Casti: «Uccheddu è stato lasciato solo e
dietro le dimissioni si nasconde anche un dato politico: è segnale di scollamento
fra gli eletti e un gruppo di persone».
IL SINDACO Quanto alla scelta dell'ex
presidente della commissione, la sindaca Paola Massidda tiene però a precisare:
«Decisione giunta in perfetta autonomia: nel gestire le commissioni si fa
affidamento sul ruolo del presidente e sulla capacità di guidare il confronto».
Al posto di Mauro Ucccheddu, è stato designato il consigliere Angelo Rosas. Il
vice sarà Marco Serafini.
Andrea Scano
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Federico Marini
skype: federico1970ca
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