Unione Sarda
Dal vertice Italia-Cina una vetrina per
l'export. La visita del presidente Xi Jinping rafforzerà le relazioni
economiche.
Nei manifesti che sono stati appesi lungo
il viale lastricato che porta alle meraviglie di Nora, l'immagine dell'Isola è
legata alla longevità e alla qualità della vita. Il mare come sfondo, i
mamuthones che danzano tra le pietre, il suono delle launeddas, i colori dell'artigianato
artistico e i prodotti agroalimentari: l'accoglienza studiata per Xi Jinping,
la sua consorte e il numeroso seguito, racconta di una terra bellissima, pronta
ad accogliere investimenti, turisti, scambi commerciali e a rinsaldare amicizia
e business con la superpotenza. Oggi sarà una giornata piena,
con la prima parte dedicata alla Regione, e la seconda a un vertice informale
con il premier Matteo Renzi.
LA SCALETTA Non è una visita ufficiale, la
tappa è una sosta tecnica tra Marrakech - dove si è svolta la Cop 22, la
Conferenza globale sui cambiamenti climatici - e il Perù - in cui
è in programma il 24esimo summit dell'Apec (Asia-Pacific Economic Cooperation).
Il presidente della Repubblica popolare cinese atterra questo pomeriggio all'aeroporto
di Elmas con il suo Boeing 747, l'arrivo è previsto alle 14.30 (un'ora prima
quello dello staff) e sarà ricevuto dal presidente Francesco Pigliaru, dalla prefetta
Giuliana Perrotta, dai sindaci di Cagliari, Massimo Zedda e di Elmas Antonio
Ena, dalla delegazione del governo. Subito dopo il corteo si muoverà verso
Nora, dove ad attendere il capo di Stato ci sarà il vice presidente della
Regione Raffaele Paci, il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau e la sindaca
di Pula Carla Medau.
IL TOUR Per Xi Jinping, la moglie Peng
Liyuan, ministri, funzionari, consiglieri, ambasciatori e interpreti è stata
organizzato un giro dell'area archeologica basato su tre aspetti: la cultura e
l'identità, con canti, balli e gruppi folk; l'artigianato artistico, con l'esposizione
di pezzi pregiati; l'export, con una vetrina e una degustazione di prodotti
dell'agroalimentare venduti in Cina, vino, olio, pasta. Non ci saranno accordi
specifici (non sono previsti incontri con imprenditori locali) ma questa
passeggiata è un'occasione d'oro per rafforzare ed estendere le relazioni che
Giunta e imprese stanno tessendo da tempo (vedi Huawei, Alimenta, 3A di
Arborea).
I TEMI Lo sanno bene gli appassionati di
calcio, la Cina sta facendo shopping in giro per l'Europa e nel nostro Paese,
dalle squadre di football alla logistica, dalla meccanica alla moda,
dall'energia al turismo. Gli investimenti diretti all'estero sono triplicati
tra il 2010 e il 2015 e il governo di Pechino ha diffuso una stima di un'ulteriore
crescita di 1000 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni. Da noi, si parla
di un possibile ingresso nel capitale del Forte Village, di un interesse per la
Maddalena, di una prossima manifestazione di intenti su aree del Porto canale,
di tavoli aperti con Sotacarbo.
LA SERATA Alle 20.30 Xi Jinping avrà un
colloquio con Matteo Renzi (all'hotel Le Dune del resort di Santa Margherita)
in arrivo dalla Sicilia. Un bilaterale non ufficiale, in cui i due leader
potrebbero discutere di cooperazione e di nuovi scenari internazionali dopo la vittoria
di Donald Trump in Usa. Alle 20.45 ci sarà la cena di gala offerta da Palazzo
Chigi, parteciperà anche il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.
I SALUTI Domani, poco prima delle 9, il
commiato delle autorità sotto la scaletta del Boeing: la delegazione
cinese partirà per l'America latina dove, dopo Lima, proseguirà il viaggio
intorno al mondo verso Ecuador e Cile.
Cristina Cossu
Renzi, blitz in Sardegna: la campagna per
il Sì e la firma per Cagliari
Si apre questa sera alle 18, nel Palazzo
dei congressi della Fiera di Cagliari, la visita del premier Matteo Renzi in
Sardegna. Un blitz di 24 ore durante le quali il presidente del Consiglio
firmerà il Patto per Cagliari, incontrerà il presidente della Cina Xi Jinping e
parteciperà a due appuntamenti per la campagna referendaria.
REFERENDUM Non saranno soltanto gli
incontri istituzionali a occupare le ventiquattro ore del premier in Sardegna.
Il referendum del 4 dicembre, con cui si voterà la riforma costituzionale, è
una tappa fondamentale per il governo: per questo motivo Renzi dedicherà due incontri pubblici per la campagna
elettorale a favore del Sì. Da Cagliari a Sassari dove domani alle 13.30 il
premier sarà al Teatro Verdi per il secondo appuntamento del tour isolano.
L'IMPEGNO La visita del capo del governo
ha messo in moto la macchina organizzativa del Partito democratico. Che la
vittoria del Sì al referendum sia l'obiettivo principale di tutta l'attività in
casa democratica è cosa nota. L'arrivo di Renzi serve per tirare la volata a
una campagna elettorale che negli ultimi giorni sta assorbendo in maniera quasi
totalizzante l'attività dei tesserati. In occasione dell'ultima assemblea
regionale del partito, il garante Gianni Dal Moro è stato più che lapidario
sottolineando che l'obiettivo principale di questa fase è fare una campagna
elettorale capillare per convincere le persone a votare Sì. Dunque è probabile
che oggi al Pala Congressi e domani a Sassari ci sia la folla delle grandissime occasioni perché in questa fase nessuno
può risultare assente alla chiamata. Oltretutto, come ha ricordato Dal Moro,
quasi come fosse un avvertimento, la Sardegna è ancora una delle regioni in
bilico nei sondaggi e dunque lo sforzo deve essere
ancora maggiore.
IL PATTO Decisamente più istituzionale
l'appuntamento di domani mattina al Palazzo Regio di Cagliari per la firma del
Patto per Cagliari. Un portafoglio di 168 milioni di euro, destinati allo sviluppo
della Città metropolitana, con cui verranno finanziati diversi interventi. La
cerimonia della firma tra il presidente del Consiglio e Massimo Zedda, in
qualità di sindaco metropolitano, si terrà intorno alle 10, perché sempre nella
mattinata il premier partirà verso il capo nord per andare prima a Codrongianos
e poi a Sassari.
IL TESORETTO I 168 milioni che derivano
dal Fondo sviluppo e coesione 2014-2020, sono stati suddivisi in quattro macro
assi di intervento. Nel Patto ci sono quasi 60 milioni di euro, destinati al
trasporto pubblico e alla manutenzione delle strade. Per l'ambiente e lo sviluppo
del territorio, sul piatto ci sono 49,5 milioni di euro. Una parte andrà per la
messa in sicurezza del territorio e rischio idrogeologico dei Comuni della
Città Metropolitana. Nei singoli Comuni verranno finanziati interventi su
parchi urbani ed extraurbani, itinerari di interesse storico-culturale, beni
ambientali e mobilità urbana. Altri 16,4 milioni serviranno per lo sviluppo
economico e produttivo mentre 39 verranno suddivisi tra edilizia scolastica, impianti
sportivi, spazi culturali e politiche sociali.
L'INCONTRO Subito dopo l'appuntamento di
Cagliari, Renzi andrà al Forte Village, per la cena di gala con il presidente
cinese, Xi Jinping.
Matteo Sau
La Nuova
Il centrodestra contesta il programma
della visita: campagna referendaria neanche tanto mascherata L’opposizione:
un’altra passerella di Renzi
CAGLIARI A parte le possibili
manifestazioni di protesta, gli antagonisti cagliaritani avrebbero in mente un
sit in non lontano dalla Fiera, non mancano certo le polemiche per la due
giorni del premier Matteo Renzi in Sardegna. È l’opposizione di centrodestra a sostenere
che «la firma del Patto per Cagliari – è prevista domani mattina – non si
trasformi in una passerella neanche tanto mascherata a sostegno del Sì al
referendum». A scriverlo è l’europarlamentare Salvatore Cicu (Forza Italia),
per poi aggiungere: «Il Governo non ha messo ancora al centro del programma il
problema dei problemi: l’insularità, una delle cause principale dello
spopolamento delle zone interne della Sardegna».
Per il coordinatore regionale di Forza Italia,
Ugo Cappellaci, «Renzi firmnerà a Cagliari, com’è stato in precedenza a
Sassari, patti fasulli, mentre è responsabili di scippi veri». Il passaggio
successivo è ancora più duro: «Mentre si atteggia a benefattore con risorse che
già appartengono alla Sardegna, con l’altra mano il Governo sottrae centinaia
di milioni sempre alla Sardegna».
Secondo l’ex governatore, «con la prossima
Legge di stabilità sarà prolungato fino al 2020 lo scippo di ben 700 milioni ogni
anno. È la solita messinscena, sono i soliti effetti speciali, con la riforma
costituzionale che sarà ancora una volta il piede di porco per svaligiare la
nostra Autonomia». Per il capogruppo dei Riformatori in Consiglio regionale,
Attilio Dedoni, «ancora una volta l’attenzione del Governo è rivolta alle
grandi aree urbane, mentre le aree periferiche ci sono soltanto chiacchiere e
forse neanche quelle.
Il premier Renzi dovrebbe confrontarsi con
i sindaci dei piccoli Comuni, per toccare con mano come si vive dove lo Stato è
assente». Della rinascita delle zone interne scrive, con più di un passaggio polemico,
anche il capogruppo Gianluigi Rubiu dell’Udc: «È indispensabile, ma la Regione
non ha in mente di farlo e lo Stato nemmeno, un piano straordinario per
rilanciare l’occupazione dove invece a tener banco è solo il dramma
dello spopolamento. Con in più Comuni ostaggio delle regole contabili imposte
dal Governo».
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