lunedì 12 dicembre 2016

"Piazza Fontana. Lo Stato non indagherà mai se stesso…" di Antonio Deiola



Una tragedia che ha rappresentato la perdità dell'innocenza del Paese, uno spaccato dell'Italia, paese all'epoca da neppure un ventennio tornato alla democrazia ad un prezzo altissimo di sangue...  Un Paese che però ha all'interno delle sue istituzioni ancora alcuni personaggi che ricoprivano incarichi durante il regime fascista, e rimasero ai loro posti.

L'estrema destra si organizzava per dare una svolta autoritaria auspicata senza nessun dubbio da oltreoceano da certi ambienti. C'era solo un modo per bloccare, limitare e criminalizzare le istanze nuove che venivano dal '68, dalle università, dalle fabbriche. Le bombe! Fasciste! Nonostante oggi, nessuno sia stato condannato per il vile attentato... Le infondate piste anarchiche della prima ora dimostrarono una regia dell'occulto, del depistaggio, delle menzogne, delle reticenze tendenti ad insabbiare tutto ciò che avrebbe portato alla verità. Disse Sciascia, " illuso che pensa che lo Stato indaghi su se stesso."

La strage di Piazza Fontana ha influenzato tutto il mio percorso formativo, ha avuto un effetto dirompente nella mia curiosità di sapere. Sono nato nel 1976! La strage era avvenuta nel 69, Moro due anni dopo venne rapito e giustiziato dalle BR. Ho divorato una straordinario numero di libri, un'infinità di articoli e documenti, ho visto film e documentari sino alla nausea!


Ogni volta che capito a Milano, dove peraltro ho vissuto un breve periodo, vado in quella Piazza e nel giardinetto di fronte alla Banca mi soffermo a guardare quella facciata grigia, alle spalle del Duomo.
Se arrivi dalla Piazza del Duomo, sembra che l'aria plumbea e piena di inquietudine ti assalga...

Non ricordo si esserci mai stato in una giornata di sole, non ricordo giornate luminose quando sono stato li. M'immagino cosa è stato per chi, era ragazzo in quei drammatici e formidabili anni... Un giorno ci portai Giusy, e guardando l'insegna della Banca le dissi che l'Italia, quella che non si vede, quella che trama, quella che rimane nell'ombra e che influenza la vita di tutti noi, nacque proprio in questo posto, un questa piccola piazza in centro a Milano. 


La facciata grigia di quel palazzo che ospita la Banca è lo specchio di chi non si vuole far vedere, di chi ha cercato di cancellare la speranza di tanti giovani, militanti, sognatori, lavoratori... 
Di li a poco anche l'estrema sinistra alzo il tiro, si organizzò come se dovesse avvenire il golpe di li a poco! Questa scelta provocò altri drammi, altre tragedie umane e politiche!

Le responsabilità penali sono sempre personali, certo, ma qui siamo di fronte ad un mostro all'interno dello Stato. Un mostro dai tentacoli capaci di arrivare ovunque in nome del folle disegno destabilizzante.
Un sottile linea tra il bene e il male avvolge tutto questo periodo storico, e i buoni e i cattivi spesso coincidono, oppure s'invertono di ruoli!

Antonio Deiola.

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