Si dimettono l'assessore alle riforme, personale
e affari generali Demuro e l'assessora all'agricoltura Falchi. Demuro, convinto
sostenitore del SI, prende atto della volontà popolare. La Falchi esce dalla
maggioranza assieme ai consiglieri Usula e Zedda, in quanto i Rossomori
considerano l'operato di Pigliaru carente e inadeguato e ritengono che sia
stato palesemente delegittimato dal voto referendario.
Nel frattempo Pigliaru continua a credere di non
avere nessun motivo per dimettersi. Se avesse avuto per il popolo sardo l'amore
smisurato che ha per la poltrona non ci troveremmo in queste condizioni
disastrose. Ma il tempo passa, inesorabilmente, e col suo ostinato attaccamento
al potere l'unica cosa che potrà ottenere è di portare con sè nel baratro tutto
il PD, che alle prossime elezioni prenderà una batosta memorabile.
Questa sarà l'unica conseguenza positiva
dell'operato di Pigliaru, che resterà nella storia autonomistica come il
presidente più servizievole e obbediente agli interessi italiani.
Da oggi, visto che i numeri dimostrano
chiaramente che è un uomo al potere senza più nessun sostegno del popolo sardo,
quando parlerò di lui non lo chiamerò più Presidente ma solo per ciò che è
realmente: DELEGATO COLONIALE.
Pier Franco
Devias
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