(AGI) - Cagliari, 15 dic. - La legge
statutaria elettorale del 2013 con cui e' stato eletto l'attuale Consiglio
regionale della Sardegna e' "discriminatoria e illegittima", in
quanto non garantisce la parita' di genere ne' un'adeguata rappresentanza dei
territori a rischio di spopolamento. Lo sostiene Sel, partito che fa parte
della maggioranza alla guida della Regione e del Comune di Cagliari e che stamane ha ufficializzato una
citazione davanti al tribunale civile di Cagliari.
"Se i giudici si dichiareranno
non competenti, ci auguriamo che sollevino la questione di legittimita' davanti
alla Corte costituzionale, dove siamo certi che quella legge sara' dichiarata illegittima",
sostiene il senatore Luciano Uras, fra i promotori dell'iniziativa assieme al
presidente della Prima commissione (Autonomia) del Consiglio regionale,
Francesco Agus, e all'assessora comunale all'Urbanistica di Cagliari, Francesca
Ghirra.
La legge del 12 novembre 2013 ha
generato il caos nella prima meta' della legislatura, in cui il Consiglio
regionale ha sperimentato, come mai prima d'ora, il fenomeno delle
"porte girevoli": i ricorsi elettorali hanno fatto saltare almeno sei
consiglieri di maggioranza e opposizione (Modesto Fenu, Gavino
Sale, Efisio Arbau, Michele Azara, Gianni Lampis e Gianni Tatti), sostituiti da
altrettanti colleghi, anche di altri partiti, a causa delle difficolta' di
interpretazione delle norme di calcolo dei voti e di ripartizione.
E poi sono state elette solo quattro
donne, dopo che a voto segreto, nella scorsa legislatura, era stata affondata
la norma che avrebbe introdotto la doppia preferenza di genere. "Quella
legge andava impugnata immediatamente. Con questa iniziativa intendiamo anche
esercitare una pressione sulle forze di centrosinistra", spiega Uras,
"affinche' si lavori per modificare al piu' presto la legge
elettorale", al momento all'esame di una sottocommissione presieduta da
Agus. (AGI)
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Federico Marini
skype: federico1970ca
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