(AGI) - Cagliari, 20 dic. - Il Partito dei Sardi non votera', ne' in Giunta ne' in Consiglio regionale, alcun provvedimento che segua le
linee guida sul piano di dimensionamento scolastico 2017-2018. L'hanno annunciato oggi in una conferenza stampa il segretario Franciscu Sedda, il capogruppo Gianfranco Congiu e i consiglieri Augusto Cherchi e Roberto Desini. Il piano dovrebbe essere approvato dall'esecutivo entro la fine dell'anno, ma nel frattempo le linee guida sono note
alle conferenze provinciali e hanno sostiene il PdS - gia' suscitato
proteste dei sindaci e malcontento nei territori, soprattutto nelle zone interne e marginali.
"Si vuole applicare una logica numerica che da noi non funzione e che si traduce in un'aggressione e nell'ennesima mortificazione delle aree interne della Sardegna", ha dichiarato Congiu. "Gia' l'anno scorso abbiamo chiesto che la Regione applicasse una norma della legge 3 del 2009, mai impugnata dal governo, che consente alla Giunta di distribuire il personale tra le scuole tenendo conto delle condizioni di disagio legate a specifiche situazioni locali. Non abbiamo mai avuto risposta. L'applicazione di quella disposione nel redigendo piano di dimensionamento potrebbe costituire un presidio di tutela per le nostre comunita' e lo strumento per sciogliersi da un vincolo dimensionale opprimente". (AGI)
Rob (Segue)
Scuola: Partito Sardi, voteremo contro piano dimensionamento (2)=
(AGI) - Cagliari, 20 dic. - Cherchi e Sedda si sono scagliati contro principi e parametri "calati dall'alto" sulla realta' sarda. In particolare il limite dei 400 alunni nei Comuni di montagna e di 600
per quelli costieri per mantenere aperta una scuola. Sono a rischio, tra un anno, a causa dello spopolamento, autonomie come Atzara, Desulo, Tonara, Gavoi, Fonni, Bolotana, Orgosolo, Orani e anche
l'istituto superiore di Macomer.
"La Sardegna' diversa dall'Italia. Ha bisogno di governi e istituzioni che siano tarati sul bene dell'isola e dei sardi", ha sottolineato il segretario del PdS. "Quando ci decideremo a indossare il vestito nostro e quando i nostri alleati cominceranno a ragionare su come costruire un futuro a misura dei sardi. Basta cadere nella trappola del 'governo amico'. Non beviamoci quello che arriva, ma ricordiamoci del popolo sardo".
Restano i problemi all'interno della maggioranza, dunque, che ancora
non sembra essersi accordata per un incontro chiarificatore. "E' urgente riprendere le fila di un ragionamento collettivo", esorta Congiu, "trovare un collante politico per stare in piedi che vada oltre il cartello elettorale". (AGI)
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Federico Marini
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