La Nuova
Asl Sassari,
appalti in proroga: 21 indagati Nel mirino ex manager e dirigenti. I servizi
proseguivano senza nessuna nuova gara anche per 3 anni di Nadia Cossu.
SASSARI Appalti strategici scaduti in alcuni casi
anche da tre o quattro anni senza che lo staff tecnico dell’Asl provvedesse a
bandire nuove gare. Servizi che, tra il 2011 e il 2014,
sono quindi andati avanti in regime di proroga, contro ogni legge. Ieri la
Procura della Repubblica di Sassari ha notificato gli ultimi avvisi
di chiusura delle indagini preliminari a 21 persone con incarichi (all’epoca
dei fatti) ai vertici della sanità sassarese.
Si parla di ex direttori sanitari, amministrativi,
responsabili di servizi, dirigenti. Tra tutti spicca il nome dell’allora direttore
generale dell’Asl Marcello Giannico. L’accusa è quella prevista dall’articolo
323 del codice penale: abuso d’ufficio. «Perché in concorso tra loro – scrive
il pubblico ministero Cristina Carunchio titolare dell’inchiesta – in qualità
di pubblici ufficiali in servizio alla Asl di Sassari, nello svolgimento delle
rispettive funzioni amministrative, prorogavano illegittimamente la durata dei
contratti con i quali erano state affidate diverse tipologie di servizi, in
questo modo procurando intenzionalmente alle ditte affidatarie un ingiusto
vantaggio con contestuale ingiusto danno delle ditte concorrenti».
Succedeva, ad esempio, che l’appalto per il
lavaggio e il noleggio della biancheria negli ospedali – aggiudicato
all’associazione temporanea di impresa Clea Spa - Colis società cooperativa e
la cui validità cessava ufficialmente il 31 gennaio 2011– veniva prorogato
oltre i sei mesi previsti dalla legge: ossia fino a dicembre del 2014.
Un’indagine lunga e difficile quella condotta
dagli uomini del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di
Sassari al comando del tenente colonnello Marco Sebastiani. Le fiamme gialle
per anni hanno spulciato una mole di documenti relativi proprio alla gestione
degli appalti, fino a chiudere il cerchio. Almeno per il momento.
Sotto la lente di ingrandimento della magistratura
è finita anche la gestione dell’appalto sull’assistenza domiciliare integrata,
aggiudicato all’associazione temporanea d’imprese di cui era capogruppo la Cooperativa
sociale CTR onlus: «Il contratto – scrive il pm – cessava la sua valenza il 31
maggio 2012 e, considerata la proroga tecnica di 6 mesi, poteva essere
prolungato fino al 30 novembre 2012. Illegittime
quindi le proroghe successive nel
periodo tra dicembre 2012 e dicembre 2014».
E ancora l’appalto per le strutture residenziali,
aggiudicato alla cooperativa Elleuno Scs, la cui validità cessava il 15
febbraio 2013 e invece era stato prorogato fino a dicembre 2014. Infine l’appalto
“Help desk” relativo all’assistenza informatica aggiudicato alla Athena srl,
valido fino al 19 novembre 2011 con possibilità di rinnovo, da disporsi
annualmente, per altri due anni. «Ma nessuna delibera di proroga tecnica è
stata adottata, né alcuna formalizzazione contrattuale sebbene l’Athena fosse
stata portata a conoscenza» conclude il pm. Il passo successivo sarà la
richiesta di rinvio a giudizio per i 21 indagati.
L’elenco dei dirigenti finiti nel fascicolo della
magistratura A fine dicembre il pm Cristina Carunchio ha chiuso le indagini nei
confronti di: Marcello Giannico, 46 anni, all’epoca direttore generale, Pier
Giorgio Annicchiarico, di 61, responsabile del servizio informatico, Pier
Nicola Benvegna, di 63, a maggio del 2011 responsabile dell’area amministrativa
dell’ospedale di Ozieri, Fiorenzo Delogu, di 63 anni, responsabile igiene
pubblica, Antonio Genovesi, di 60, al servizio educazione sanitaria, Danila
Grazzini, 65, al servizio salute mentale, Vito La Spina, 60, ugualmente salute mentale,
Nicolò Licheri, di 61, direttore sanitario, Gianfranco Manca, di 58, alla
gestione risorse economico finanziarie e poi gestione e sviluppo risorse umane,
Andrea Marras, di 59, all’epoca direttore amministrativo, Walter Messina, 48,
consulente, Alberto Mura, di 48, prima al servizio amministrativo territoriale e
poi all’anticorruzione, Luisa Paoni, di 61, al centro operativo screening, Carlo
Porcu, di 55, al personale, Donato Posadinu, di 61, dirigente del centro di
salute mentale, Antonio Saba, di 57, responsabile dell’ospedale di Ozieri,
Chiara Seazzu, di 50, dirigente amministrativa, Maria Elena Serafin, di 47,
servizio contratti appalti e acquisti, Francesco Sgarangella, di 60, servizio
veterinario, Maria Dolores Soddu, di 46, dirigente, Serena Zedda, di 63,
responsabile del distretto di Alghero. Alcuni degli indagati sono assistiti
dagli avvocati Stefano e Sergio Porcu, Giovanni Sechi, Nicola Satta, altri devono
ancora nominare i legali di fiducia. (na.co.)
i
guai giudiziari Un’altra tegola sulla testa dell’ex dg Giannico
SASSARI Un altro guaio giudiziario
per l’ex manager della Asl di
Sassari Marcello Giannico, oggi a
capo della struttura che vigila sui
bilanci della sanità laziale. Nomina
che lo scorso settembre aveva
fatto discutere alcuni ambienti
proprio per via delle vicende
giudiziarie ancora aperte di
Giannico nelle aule del tribunale
sassarese. Era stato Nicola
Zingaretti (presidente della Regione
Lazio) in persona a sceglierlo come
responsabile dell’area risorse
economico-finanziarie della “cabina
di regia” della sanità. Ora l’ex
dg della Asl di Sassari finisce
nuovamente sotto inchiesta per abuso
d’ufficio. Intanto, nel palazzo di
giustizia di via Roma, lo scorso
febbraio si è aperto il processo
nato dall’inchiesta sull’ “anomalo”
bilancio 2010 della Asl sassarese. A
marzo del 2015 il gup Giuseppe
Grotteria aveva rinviato a giudizio
Giannico, le collaboratrici
amministrative Vittoria Pinna e
Maria Antonietta Spanedda, Gianfranco
Manca, all’epoca dei fatti responsabile
del servizio Gestione
economico-finanziaria della Asl, e
Giovanni Michele Cappai, nel 2010
responsabile del servizio
Programmazione e controllo dell’azienda
sanitaria. Le accuse: falsità
ideologica in atti pubblici, falsità
materiale e abuso d’ufficio in
concorso. Al centro delle indagini
portate avanti dal procuratore
Gianni Caria il controverso bilancio
aziendale di sette anni fa chiuso
con 880mila euro di passivo
dall’allora direttore amministrativo
Angela Cavazzuti e poi diventato
una voragine di diciotto milioni
secondo i conti di Marcello Giannico.
Calcoli che per la guardia di
finanza e per la Procura sarebbero
frutto di debiti nei confronti dei
dipendenti, gonfiati ad arte
dall’allora direttore generale. Per
l’accusa, in sostanza, quel
disavanzo clamoroso non è mai
esistito e sarebbe stato creato a
tavolino per consentire a Giannico
di denunciare agli uffici della
Regione il rischio di un default,
scongiurando così la revoca del suo
contratto per avere mancato gli
obiettivi fissati nel momento in cui
era stato chiamato ai vertici
dell’azienda sanitaria. (na.co.)
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Federico Marini
skype: federico1970ca
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