sabato 14 gennaio 2017

Rassegna stampa 14 Gennaio 2017

La Nuova

Asl Sassari, appalti in proroga: 21 indagati Nel mirino ex manager e dirigenti. I servizi proseguivano senza nessuna nuova gara anche per 3 anni di Nadia Cossu.

SASSARI Appalti strategici scaduti in alcuni casi anche da tre o quattro anni senza che lo staff tecnico dell’Asl provvedesse a bandire nuove gare. Servizi che, tra il 2011 e il 2014, sono quindi andati avanti in regime di proroga, contro ogni legge. Ieri la Procura della Repubblica di Sassari ha notificato gli ultimi avvisi di chiusura delle indagini preliminari a 21 persone con incarichi (all’epoca dei fatti) ai vertici della sanità sassarese.

Si parla di ex direttori sanitari, amministrativi, responsabili di servizi, dirigenti. Tra tutti spicca il nome dell’allora direttore generale dell’Asl Marcello Giannico. L’accusa è quella prevista dall’articolo 323 del codice penale: abuso d’ufficio. «Perché in concorso tra loro – scrive il pubblico ministero Cristina Carunchio titolare dell’inchiesta – in qualità di pubblici ufficiali in servizio alla Asl di Sassari, nello svolgimento delle rispettive funzioni amministrative, prorogavano illegittimamente la durata dei contratti con i quali erano state affidate diverse tipologie di servizi, in questo modo procurando intenzionalmente alle ditte affidatarie un ingiusto vantaggio con contestuale ingiusto danno delle ditte concorrenti».

Succedeva, ad esempio, che l’appalto per il lavaggio e il noleggio della biancheria negli ospedali – aggiudicato all’associazione temporanea di impresa Clea Spa - Colis società cooperativa e la cui validità cessava ufficialmente il 31 gennaio 2011– veniva prorogato oltre i sei mesi previsti dalla legge: ossia fino a dicembre del 2014.

Un’indagine lunga e difficile quella condotta dagli uomini del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Sassari al comando del tenente colonnello Marco Sebastiani. Le fiamme gialle per anni hanno spulciato una mole di documenti relativi proprio alla gestione degli appalti, fino a chiudere il cerchio. Almeno per il momento.

Sotto la lente di ingrandimento della magistratura è finita anche la gestione dell’appalto sull’assistenza domiciliare integrata, aggiudicato all’associazione temporanea d’imprese di cui era capogruppo la Cooperativa sociale CTR onlus: «Il contratto – scrive il pm – cessava la sua valenza il 31 maggio 2012 e, considerata la proroga tecnica di 6 mesi, poteva essere prolungato fino al 30 novembre 2012.  Illegittime quindi le proroghe successive  nel periodo tra dicembre 2012 e dicembre 2014».

E ancora l’appalto per le strutture residenziali, aggiudicato alla cooperativa Elleuno Scs, la cui validità cessava il 15 febbraio 2013 e invece era stato prorogato fino a dicembre 2014. Infine l’appalto “Help desk” relativo all’assistenza informatica aggiudicato alla Athena srl, valido fino al 19 novembre 2011 con possibilità di rinnovo, da disporsi annualmente, per altri due anni. «Ma nessuna delibera di proroga tecnica è stata adottata, né alcuna formalizzazione contrattuale sebbene l’Athena fosse stata portata a conoscenza» conclude il pm. Il passo successivo sarà la richiesta di rinvio a giudizio per i 21 indagati.

L’elenco dei dirigenti finiti nel fascicolo della magistratura A fine dicembre il pm Cristina Carunchio ha chiuso le indagini nei confronti di: Marcello Giannico, 46 anni, all’epoca direttore generale, Pier Giorgio Annicchiarico, di 61, responsabile del servizio informatico, Pier Nicola Benvegna, di 63, a maggio del 2011 responsabile dell’area amministrativa dell’ospedale di Ozieri, Fiorenzo Delogu, di 63 anni, responsabile igiene pubblica, Antonio Genovesi, di 60, al servizio educazione sanitaria, Danila Grazzini, 65, al servizio salute mentale, Vito La Spina, 60, ugualmente salute mentale, Nicolò Licheri, di 61, direttore sanitario, Gianfranco Manca, di 58, alla gestione risorse economico finanziarie e poi gestione e sviluppo risorse umane, Andrea Marras, di 59, all’epoca direttore amministrativo, Walter Messina, 48, consulente, Alberto Mura, di 48, prima al servizio amministrativo territoriale e poi all’anticorruzione, Luisa Paoni, di 61, al centro operativo screening, Carlo Porcu, di 55, al personale, Donato Posadinu, di 61, dirigente del centro di salute mentale, Antonio Saba, di 57, responsabile dell’ospedale di Ozieri, Chiara Seazzu, di 50, dirigente amministrativa, Maria Elena Serafin, di 47, servizio contratti appalti e acquisti, Francesco Sgarangella, di 60, servizio veterinario, Maria Dolores Soddu, di 46, dirigente, Serena Zedda, di 63, responsabile del distretto di Alghero. Alcuni degli indagati sono assistiti dagli avvocati Stefano e Sergio Porcu, Giovanni Sechi, Nicola Satta, altri devono ancora nominare i legali di fiducia. (na.co.)

i guai giudiziari Un’altra tegola sulla testa dell’ex dg Giannico

SASSARI Un altro guaio giudiziario per l’ex manager della Asl di
Sassari Marcello Giannico, oggi a capo della struttura che vigila sui
bilanci della sanità laziale. Nomina che lo scorso settembre aveva
fatto discutere alcuni ambienti proprio per via delle vicende
giudiziarie ancora aperte di Giannico nelle aule del tribunale
sassarese. Era stato Nicola Zingaretti (presidente della Regione
Lazio) in persona a sceglierlo come responsabile dell’area risorse
economico-finanziarie della “cabina di regia” della sanità. Ora l’ex
dg della Asl di Sassari finisce nuovamente sotto inchiesta per abuso
d’ufficio. Intanto, nel palazzo di giustizia di via Roma, lo scorso
febbraio si è aperto il processo nato dall’inchiesta sull’ “anomalo”
bilancio 2010 della Asl sassarese. A marzo del 2015 il gup Giuseppe
Grotteria aveva rinviato a giudizio Giannico, le collaboratrici
amministrative Vittoria Pinna e Maria Antonietta Spanedda, Gianfranco
Manca, all’epoca dei fatti responsabile del servizio Gestione
economico-finanziaria della Asl, e Giovanni Michele Cappai, nel 2010
responsabile del servizio Programmazione e controllo dell’azienda
sanitaria. Le accuse: falsità ideologica in atti pubblici, falsità
materiale e abuso d’ufficio in concorso. Al centro delle indagini
portate avanti dal procuratore Gianni Caria il controverso bilancio
aziendale di sette anni fa chiuso con 880mila euro di passivo
dall’allora direttore amministrativo Angela Cavazzuti e poi diventato
una voragine di diciotto milioni secondo i conti di Marcello Giannico.
Calcoli che per la guardia di finanza e per la Procura sarebbero
frutto di debiti nei confronti dei dipendenti, gonfiati ad arte
dall’allora direttore generale. Per l’accusa, in sostanza, quel
disavanzo clamoroso non è mai esistito e sarebbe stato creato a
tavolino per consentire a Giannico di denunciare agli uffici della
Regione il rischio di un default, scongiurando così la revoca del suo
contratto per avere mancato gli obiettivi fissati nel momento in cui
era stato chiamato ai vertici dell’azienda sanitaria. (na.co.)



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Federico Marini
skype: federico1970ca


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