Unione Sarda
Cagliari - CONSIGLIO. Dibattito sul trasporto
pubblico con il presidente del Ctm e l'assessore Deiana. Concessioni, nuova
gara in ritardo.
Seduta del Consiglio interamente dedicata ieri al
dibattito sul futuro del “Trasporto pubblico locale a Cagliari e nella Città Metropolitana”.
Hanno partecipato, oltre ai consiglieri, l'assessore regionale ai Trasporti
Massimo Deiana, il presidente del Ctm Roberto Murru e il coordinatore tecnico del
Piano urbano della mobilità (Pum)
Francesco Sechi. I lavori sono iniziati con la
presentazione degli ordini del giorno sul trasporto pubblico presentati per la
maggioranza da Davide Carta, Fabrizio Marcello e Fabrizio Rodin e, per l'opposizione,
da Piergiorgio Massidda. Massidda ha chiesto una serie di iniziative, compresa
la definizione di «azioni per rendere competitiva l'azienda Ctm» e l'impegno
della Regione a «non destinare gli investimenti per il Trasporto pubblico
locale nella Città metropolitana quasi esclusivamente alla realizzazione delle infrastrutture
per i servizi su rotaia».
Carta ha invitato la Regione a stipulare o prorogare
per il 2017 contratti di servizio con gli operatori già attivi e ad «avviare
dal primo gennaio 2018 il nuovo assetto del Trasporto pubblico esteso alla
città metropolitana». Roberto Murru: «L'attuale punto di vista del Ctm tiene
conto del Documento unico di programmazione del Comune, che indica al Ctm l'orizzonte
territoriale, la Città metropolitana». Dopo l'intervento tecnico di Francesco
Sechi («Le aziende devono fare i gestori dei servizi pianificati dai Comuni e
dalle Città metropolitane»), l'assessore regionale ai Trasporti Massimo Deiana
ha chiarito di aver improntato la sua azione politica e amministrativa sul
trasporto su ferro.
L'assegnazione delle concessioni: «Cagliari potrebbe essere
un bacino ottimale, la base per poter fare le gare, che faremo con un ritardo
galattico. Le regioni evolute le hanno già fatte, vinte da grossi operatori
quasi mai locali». Metropolitana: «Abbiamo otto milioni per la progettazione
delle nuove direttrici e immaginato di proseguire da Le Vele fino a viale
Colombo, angolo via Sarrulloni».
QUARTU
- COMUNE. Giunta, via Congiu e Fois Restano quattro assessori
Il
vice sindaco Passino ha già accumulato dieci deleghe
Nuova rivoluzione nella Giunta di
Stefano Delunas: si sono dimessi
altri due assessori. Ieri mattina
Maurizio Congiu ha rassegnato le
dimissioni lasciando l'Urbanistica e
poche ore dopo è uscita di scena
anche Anna Rita Fois che ha
riconsegnato la delega alle Attività
produttive.
Il sindaco, messo ko dall'influenza,
non ha rilasciato commenti ma già
nelle prossime ore dovrebbe mettere
mano all'esecutivo che con le
doppie dimissioni si è ridotto a
soli quattro assessori. Congiu non ha
lavorato come sperava e ha deciso di
lasciare mentre l'addio di Anna
Rita Fois è stato sostenuto dai
malumori che in questi mesi hanno
accompagnato il suo mandato alle
Attività produttive. Un clima poco
sereno che già in passato l'aveva
portata a un passo dall'addio che
ieri si è concretizzato su probabile
indicazione del sindaco.
L'ormai ex assessore all'Urbanistica
preferisce non commentare la sua
scelta ma le motivazioni che l'hanno
portato all'addio si leggono bene
nella lettera di dimissioni.
Maurizio Congiu è stato chiamato da
tecnico a guidare gli uffici
dell'Urbanistica e dell'Edilizia privata
ma in oltre un anno di mandato non è
riuscito a portare avanti il
programma e parla del «venire meno
del presupposto iniziale» che il 10
settembre del 2015 l'aveva portato
ad accettare l'incarico.
Il riferimento è in particolare alla
«possibilità di procedere alla
variante al Piano urbanistico
comunale, assolutamente necessaria a mio
parere a garantire un minimo di
sviluppo economico per la nostra
città», spiega Congiu nella sua
lettera d'addio, «dopo 16 mesi di
mandato devo prendere atto che
questa eventualità è ben lontana dalla
sua concretizzazione, anche a causa
dei ben noti problemi finanziari
dell'Ente». Proprio l'aspetto
economico viene sottolineato, precisando
di aver deciso di togliere il
disturbo «per non far gravare sulla
collettività le spettanze di mia
competenza».
Da giorni la tensione nella Giunta
Delunas era alle stelle e ieri
mattina Maurizio Congiu ha rotto gli
indugi annunciando l'addio. Un
nuovo scossone che mina la stabilità
della squadra di governo che
poche ore dopo è stato seguito da un
altro colpo di scena con le
dimissioni dell'assessora alle
Attività produttive. «Ho un'azienda e
sapevo dall'inizio che non avrei
potuto fare l'assessora per cinque
anni», spiega Anna Rita Fois, «non
avevo mai avuto un ruolo politico e
con Delunas è stata un'esperienza
positiva. Ho provato a dare impulso
alle attività produttive assieme
agli altri commercianti e ora
continuerò, in una nuova veste, a
dare vita a un'associazione che ci
permetta di collaborare tra di noi e
col Comune: ho seminato e
speriamo di raccogliere i frutti».
Mentre gli assessori continuano ad
abbandonare la nave e il
vicesindaco Paolo Passino ha già
dieci deleghe, Stefano Delunas sta
cercando di ridistribuire i compiti
nella Giunta e chiamare nuovi
compagni d'avventura per evitare il
naufragio.
Marcello Zasso
La Nuova
Bilancio
di metà mandato Pigliaru: «Andiamo avanti»
Un
dossier di 54 pagine per ricostruire quello che è stato fatto dal 2014 in poi
Dalle
grandi riforme agli investimenti. Ma non tutto è stato capito
dagli
elettori di Umberto Aime
CAGLIARI Da «cominciamo il domani»,
slogan della campagna elettorale
vinta nel 2014, per arrivare in
volata fino al bilancio di metà
mandato, quasi tre anni dopo. Con la
voglia di azzerare le tempeste in
maggioranza, nell'attesa del
rimpasto e di qualche numero positivo in
più, dalla crescita del prodotto
interno lordo a un bel po' di
disoccupati in meno, ecco il diario
di viaggio, autoprodotto, della
giunta di Francesco Pigliaru, tra
l'altro annunciato vicino al rientro
dopo il ricovero in ospedale. Poi
un’altra anticipazione: fino al 2019
sarà lui il governatore. Dopo il
sondaggio. Cinquantaquattro pagine,
stampate a colori su carta patinata,
grafici e foto a volontà, il
dossier sembra essere soprattutto la
risposta meditata del presidente
al sondaggio che l'ha relegato al
penultimo posto nella classifica dei
governatori più apprezzati
dall'elettorato. Una macchia da cancellare,
subito, per non rischiare che diventi
invece indelebile Il consenso.
A leggere il bilancio è innegabile
che la giunta abbia fatto molto, a
partire dalle grandi riforme, però
resta da capire, e il pessimo
risultato nel sondaggio lo conferma,
come mai non tutto sia stato
capito, apprezzato o festeggiato
all'esterno come se la svolta ci
fosse stata, quella è stata promessa
sin dall'inizio. Invece è sul
consenso popolare che la giunta deve
e dovrà fare ancora molto. Oltre
la solita montagna di delibere,
perché il quel messaggio conquisti e
convinca anche dopo tre anni.
L’anteprima. Pigliaru scrive nella
presentazione del dossier,
consegnato al Consiglio e che sarà presto
pubblicizzato; «Quando siamo
arrivati alla guida della Sardegna,
eravamo consapevoli di aver davanti
a noi una sfida enorme». Vinta o
persa? «Siamo arrivati _ prosegue _
a metà di un percorso complesso
quanto entusiasmante. Abbiamo
affrontato e continuiamo ad affrontare
le emergenze, ma anche lavorato
soprattutto alla costruzione di un
sviluppo concreto e duraturo». Per
poi aggiungere: «Alcuni passaggi
fondamentali della nostra idea di
Sardegna sono diventati già realtà.
A iniziare dalle riforme della
sanità e degli enti locali, all'aver
puntato moltissimo sull'istruzione
dei nostri ragazzi e attirato
capitali internazionali per
accelerare la ripresa dello sviluppo.
O con l'aver messo in campo le
migliori energie nella lotta alla peste
suina, perché l'illegalità di pochi
non può tenere in ostaggio
l'economia di tutti. Infine per la
prima volta abbiamo misurato gli
svantaggi causati dall'insularità e
ottenuto dal Governo contributi
straordinari per mitigarli». È tutto
scritto nei cinque capitoli del
dossier (vedi box) che sarà
analizzato, pesato da amici e nemici. Per
un giudizio finale ancora da
scrivere. Le prospettive. Pigliaru guarda
al futuro: «Questo e molto altro
abbiamo fatto, avviato e tanto resta
da fare. Ci riusciremo continuando a
unire le forze, ascoltando i
territori e programmando le risorse
in base alle loro reali esigenze e
lavorando sempre di più sulla
qualità istituzionale. Proseguiamo con
fiducia, tenendo al centro del
nostro impegno condivisione,
semplificazione e trasparenza, per
realizzare una Sardegna finalmente
terra di benessere». Sarà il 2019,
ultimo anno di mandato, a
confermare o a smentire il
presidente.
I cinque capitoli delle cose fatte
1) LE PERSONE: Iscol@, università e
ricerca, centri per il lavoro,
reddito sociale, politiche per i
migranti, cultura e lingua sarda. 2)
GLI INVESTIMENTI:
internazionalizzazione e attrazione di capitali,
sostegno all’innovazione,
programmazione territoriale, zone interne,
chimica verde, lotta alla peste
suina, turismo e agricoltura. 3) LA
GESTIONE INNOVATIVA: riforma della
sanità, bonifiche, piano energetico
e riordino di Abbanoa. 4) LE
INFRASTRUTTURE E I TRASPORTI: Patto per
la Sardegna, Ct1, mobilità
efficiente, strade, rischio idrogeologico e
agenda digitale. 5) LA QUALITA’
ISTITUZIONALE: riforma enti locali,
urbanistica, semplificazione,
chiusura vertenza entrate e programmi
unitari.
Aeroporti:
nel 2016 a Fertilia un milione di passeggeri in meno,
Cagliari
al più 1%. Alghero sprofonda, sale Olbia
ALGHERO Il 2016 si chiude con la
conferma del crollo di movimenti e
passeggeri nell’aeroporto di
Alghero, con un calo in quello di
Cagliari e con Olbia che migliora
ancora la sua performance pur
segnando quasi il 30% in meno con le
merci. È questo quello che emerge
dalla statistica stilata da
Assaeroporti per l’ultimo mese del 2016,
dicembre, e per l'intero anno appena
trascorso. Le note negative
arrivano per la gran parte da
Alghero che perde il 24,9% dei movimenti
(513) e il 24,7% dei passeggeri
(68.021) nell’ultimo mese del 2016,
mentre nel complesso dei 12 mesi può
contare su percentuali meno
negative che comunque descrivono un
imponte calo che arriva
rispettivamente a -16,2% (10.514) e
a -19,8% (1.346.403). Crollo
verticale anche per le merci con i
cargo che si fermano, a dicembre, a
0,4 tonnellate, cioè ben il -63,7%,
e a 9,6 tonnellate nel corso
dell'intero 2016, con una
percentuale del -15,5%. L'aeroporto, al
centro di un lungo processo di
capitalizzazione conclusosi solo
recentemente, soffre in particolare
del calo dei voli internazionali
che verso la fine dell’anno sono
quasi scomparsi, -78,8% a dicembre, e
che si sono ridotti drasticamente,
si parla del -33,4%, nel 2016,
perdendo il 90,6% dei passeggeri
stranieri a dicembre e il 37%
nell’intero anno solare. Lo scalo di
Cagliari, invece, incrementa i
movimenti dell’1,1% in un’anno
(31.515), ma nell'ultimo mese inverte
la tendenza e perde il 3,2% (1.785).
La situazione si capovolge quando
si tratta di quantificare il
transito dei passeggeri: +2,8% a dicembre
2016 (234.846) e solo -0,7 su base
annua (3.695.045). Anche in questo
caso, come già riportatno per
l’aeroporto della Riviera del corallo,
soffre il trasporto merci che
registra un -4% su base mensile e un
-8,1% su base annuale. A gioire è,
invece, il Costa Smeralda di Olbia,
forte del +12,9% guadagnato in tutto
il 2016 (31.929 movimenti) e del
+13,7% dei passeggeri (2.546.073).
Il colpo di coda è arrivato anche a
dicembre con un +0,5% sui movimenti
(576) e un +12,5% per i passeggeri
(57.389). Un successo di pubblico
che non si rivale tale anche nel
settore delle merci dove Olbia
perde, invece, una buona fetta del
traffico facendo registrare un -29%
su base annua, nonostante il
recupero effettutato in extremis a
dicembre che ha fatto segnare un
dato più che positivo, +14,5%.
La
Procura ha chiesto il giudizio per Zuncheddu e Fantola, udienza il
17
febbraio, Affittopoli, in nove davanti al gup
CAGLIARI Per l’Affittopoli di
Sardegna.it si va all’udienza
preliminare: il pm Gaetano Porcu ha
chiesto il rinvio a giudizio per
nove persone, il prossimo 17
febbraio sarà il gup Giovanni Massidda a
decidere se ci sarà un processo
pubblico o no, mentre gli indagati
potranno chiedere al giudice riti
alternativi. L’accusa di concorso in
turbata libertà degli incanti
riguarda l’editore dell’Unione Sarda
Sergio Zuncheddu e il vicepresidente
Carlo Ignazio Fantola nelle vesti
di beneficiari dei presunti
contratti di comodo firmati da Sardegna.it
per trasferire gli uffici nel
complesso edilizio di via dei
Giornalisti, con il canone pagato dalla
Regione. Rischiano il giudizio
anche l’ex presidente della società
regionale in house Sardegna.it
Marcello Barone, l’ex presidente
Franco Magi e l’ex componente del Cda
Natale Ditel, oltre agli indagati
dell’ultima ora: l’ex assessore
all’urbanistica di Cagliari e
Monserrato Giampaolo Marchi, che era il
presidente della commissione
aggiudicatrice, il presidente
dell’ufficio gare di Sardegna.it e
responsabile del procedimento di
gara Alessio Cusenza, il dirigente
dell’Immobiliare Europea Bruno
Bacchiddu e il membro della
commissione di valutazione Emilio
Balletto. La vicenda
dell’affittopoli regionale esplose nella
primavera del 2014. Tutto ruota
attorno alla selezione indetta da
Sardegna.it per l’acquisizione in
affitto di locali alternativi a
quelli di via San Simone, sempre
proprietà di Zuncheddu.
Vennero registrate sei offerte, di
cui tre per la Procura ricollegabili al
gruppo Zuncheddu, che il 23
settembre 2011 vinse la selezione come
Immobiliare Europea aggiudicandosi
un canone di 579 mila euro all’anno
per sei anni, contratto rinnovabile
per altri sei (sette milioni in
dodici anni). Secondo il pm Porcu la
procedura di selezione era
truccata a favore dell’Immobiliare
Europea. Lunghissima la sequenza di
fatti che per la Procura lo
dimostrano. La Guardia di Finanza ha
accertato fra l’altro contatti fra
Barone e Carlo Ignazio Fantola per
favorire la società di Zuncheddu,
documenti edulcorati e privi di
indicazioni obbligatorie, punteggi
arbitrari e mirati, pareri
addomesticati, assenze di requisiti
e altre irregolarità che secondo
la Procura confermerebbero come la
gara per l’aggiudicazione del
contratto di locazione sia stata
pilotata. (m.l)
Unione Sarda
Cagliari
- CONSIGLIO. Dibattito sul trasporto pubblico con il presidente del Ctm e
l'assessore Deiana Concessioni, nuova gara in ritardo
Seduta del Consiglio interamente
dedicata ieri al dibattito sul futuro
del “Trasporto pubblico locale a
Cagliari e nella Città
Metropolitana”. Hanno partecipato,
oltre ai consiglieri, l'assessore
regionale ai Trasporti Massimo
Deiana, il presidente del Ctm Roberto
Murru e il coordinatore tecnico del
Piano urbano della mobilità (Pum)
Francesco Sechi. I lavori sono
iniziati con la presentazione degli
ordini del giorno sul trasporto
pubblico presentati per la maggioranza
da Davide Carta, Fabrizio Marcello e
Fabrizio Rodin e, per
l'opposizione, da Piergiorgio
Massidda. Massidda ha chiesto una serie
di iniziative, compresa la
definizione di «azioni per rendere
competitiva l'azienda Ctm» e
l'impegno della Regione a «non destinare
gli investimenti per il Trasporto
pubblico locale nella Città
metropolitana quasi esclusivamente
alla realizzazione delle
infrastrutture per i servizi su
rotaia». Carta ha invitato la Regione
a stipulare o prorogare per il 2017
contratti di servizio con gli
operatori già attivi e ad «avviare
dal primo gennaio 2018 il nuovo
assetto del Trasporto pubblico
esteso alla città metropolitana».
Roberto Murru: «L'attuale punto di
vista del Ctm tiene conto del
Documento unico di programmazione
del Comune, che indica al Ctm
l'orizzonte territoriale, la Città
metropolitana».
Dopo l'intervento
tecnico di Francesco Sechi («Le
aziende devono fare i gestori dei
servizi pianificati dai Comuni e
dalle Città metropolitane»),
l'assessore regionale ai Trasporti
Massimo Deiana ha chiarito di aver
improntato la sua azione politica e
amministrativa sul trasporto su
ferro. L'assegnazione delle
concessioni: «Cagliari potrebbe essere un
bacino ottimale, la base per poter
fare le gare, che faremo con un
ritardo galattico. Le regioni
evolute le hanno già fatte, vinte da
grossi operatori quasi mai locali».
Metropolitana: «Abbiamo otto
milioni per la progettazione delle
nuove direttrici e immaginato di
proseguire da Le Vele fino a viale
Colombo, angolo via Sarrulloni».
QUARTU
- COMUNE. Giunta, via Congiu e Fois Restano quattro assessori
Il
vice sindaco Passino ha già accumulato dieci deleghe
Nuova rivoluzione nella Giunta di
Stefano Delunas: si sono dimessi
altri due assessori. Ieri mattina
Maurizio Congiu ha rassegnato le
dimissioni lasciando l'Urbanistica e
poche ore dopo è uscita di scena
anche Anna Rita Fois che ha
riconsegnato la delega alle Attività
produttive. Il sindaco, messo ko
dall'influenza, non ha rilasciato commenti ma già
nelle prossime ore dovrebbe mettere
mano all'esecutivo che con le
doppie dimissioni si è ridotto a
soli quattro assessori. Congiu non ha
lavorato come sperava e ha deciso di
lasciare mentre l'addio di Anna
Rita Fois è stato sostenuto dai
malumori che in questi mesi hanno
accompagnato il suo mandato alle
Attività produttive. Un clima poco
sereno che già in passato l'aveva
portata a un passo dall'addio che
ieri si è concretizzato su probabile
indicazione del sindaco.
L'ormai ex assessore all'Urbanistica
preferisce non commentare la sua
scelta ma le motivazioni che l'hanno
portato all'addio si leggono bene
nella lettera di dimissioni.
Maurizio Congiu è stato chiamato da
tecnico a guidare gli uffici
dell'Urbanistica e dell'Edilizia privata
ma in oltre un anno di mandato non è
riuscito a portare avanti il
programma e parla del «venire meno
del presupposto iniziale» che il 10
settembre del 2015 l'aveva portato
ad accettare l'incarico.
Il riferimento è in particolare alla
«possibilità di procedere alla
variante al Piano urbanistico
comunale, assolutamente necessaria a mio
parere a garantire un minimo di
sviluppo economico per la nostra
città», spiega Congiu nella sua
lettera d'addio, «dopo 16 mesi di
mandato devo prendere atto che
questa eventualità è ben lontana dalla
sua concretizzazione, anche a causa
dei ben noti problemi finanziari
dell'Ente». Proprio l'aspetto
economico viene sottolineato, precisando
di aver deciso di togliere il
disturbo «per non far gravare sulla
collettività le spettanze di mia
competenza».
Da giorni la tensione nella Giunta
Delunas era alle stelle e ieri
mattina Maurizio Congiu ha rotto gli
indugi annunciando l'addio. Un
nuovo scossone che mina la stabilità
della squadra di governo che
poche ore dopo è stato seguito da un
altro colpo di scena con le
dimissioni dell'assessora alle
Attività produttive. «Ho un'azienda e
sapevo dall'inizio che non avrei
potuto fare l'assessora per cinque
anni», spiega Anna Rita Fois, «non
avevo mai avuto un ruolo politico e
con Delunas è stata un'esperienza
positiva. Ho provato a dare impulso
alle attività produttive assieme
agli altri commercianti e ora
continuerò, in una nuova veste, a
dare vita a un'associazione che ci
permetta di collaborare tra di noi e
col Comune: ho seminato e
speriamo di raccogliere i frutti».
Mentre gli assessori continuano ad
abbandonare la nave e il
vicesindaco Paolo Passino ha già
dieci deleghe, Stefano Delunas sta
cercando di ridistribuire i compiti
nella Giunta e chiamare nuovi
compagni d'avventura per evitare il
naufragio.
Marcello Zasso
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Federico Marini
skype: federico1970ca
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