Unione Sarda
I sardi avranno
più voli garantiti Tariffe per i turisti, ci sarà un tetto. Maggiore
flessibilità nella nuova continuità territoriale. Le novità estive solo dal
2018.
Sarà una continuità territoriale pensata per i
sardi, ma strizzerà l'occhio ai turisti più del passato: le tariffe scelte per
i mesi di luglio e agosto - gli unici in cui ci sarà una differenziazione per i
non residenti nell'Isola - non supereranno i 70 euro per i collegamenti con
Roma e gli 80 euro per quelli con Milano. Ci saranno da aggiungere le tasse
aeroportuali. Calcolatrice alla mano, chiunque potrà venire in Sardegna per le
vacanze, anche a ridosso di Ferragosto, a costi inferiori rispetto a quelli
delle ultime estati: un biglietto Fiumicino-Cagliari andata e ritorno non dovrà
superare i 192 euro.
I sardi pagheranno invece (per tutto l'anno) 126
euro (ora sono 132). Dettaglio da non trascurare: la novità estiva per i
turisti varrà solo dal 2018, visto che la nuova continuità territoriale entrerà
in vigore il 29 ottobre prossimo.
POSTI IN PIÙ Il numero di posti minimi sarà
superiore (in media) dell'84,5 per cento rispetto agli standard attuali. Sulle
sei tratte verranno offerti nel primo anno 4,5 milioni di biglietti, contro i
2,4 degli ultimi anni. Ci sarà un aumento sostanzioso delle frequenze: «Sui
collegamenti tra Cagliari e Roma si arriverà ad avere fino a 21 voli al giorno
nel 2020, contro i 10 del modello attualmente in vigore», anticipa l'assessore
ai Trasporti Massimo Deiana.
L'altra caratteristica della settima continuità
territoriale (dal 1998 a oggi) sarà una maggiore flessibilità. Numero di voli e
posti saranno calcolati giorno per giorno e non più mese per mese. E a
differenza di quello che succede ora, i contratti con le compagnie potranno
essere modificati ogni sei mesi se i parametri fondamentali dell'accordo – ad esempio
il numero di passeggeri - dovessero salire o scendere più del 5 per cento.
CANCELLAZIONI E PENALITÀ Cancellazioni e ritardi
da parte delle compagnie aeree saranno invece affrontati con maggiore rigidità.
Mentre ora i vettori possono cancellare fino al 2 per cento dei voli annui
(circa 400 in tutto) senza pagare multe, dal prossimo anno i calcoli verranno
fatti ogni mese. Così si impedirà alle compagnie di accumulare “bonus” da
spendere nei periodi di bassa stagione, quando le cancellazioni abbondano.
PRENOTAZIONI E TARIFFE Rimarrà invariato il
sistema di prenotazione, forse il neo più grande della continuità territoriale
in vigore: i passeggeri potranno bloccare due o tre biglietti
contemporaneamente, senza pagare penali. Un dettaglio che negli ultimi anni ha
mandato in tilt l'intero meccanismo di prenotazione, soprattutto nei periodi
più caldi. Le tariffe saranno più basse rispetto a quelle attuali. I sardi pagheranno
3 euro a biglietto in meno. E ci sarà la possibilità di avere sconti maggiori:
le offerte speciali delle compagnie aeree saranno applicabili (a differenza di
oggi) anche ai voli in continuità territoriale.
POSTI RISERVATI Un'altra novità riguarderà i posti
riservati per le emergenze: su ogni volo due poltrone verranno bloccate (fino a
quattro ore dalla partenza) per urgenze di carattere sanitario o istituzionale.
Le condizioni per avere diritto a questi biglietti verranno definite «da un
regolamento apposito», ha specificato Deiana.
IL PARERE Ieri la delibera, approvata qualche
settimana fa dalla giunta, è approdata in Commissione trasporti del Consiglio
regionale per il parere obbligatorio. «La votazione potrebbe arrivare martedì prossimo»,
chiarisce il presidente Peppino Pinna (Udc). I tempi per consentire il taglio
del nastro a ottobre sono stretti: una volta chiusa la pratica nell'aula di via
Roma arriverà il decreto ministeriale e la pubblicazione sulla gazzetta
ufficiale europea.
Quindi sarà il momento del bando, «che risponderà
alle esigenze di connettività della Sardegna», ha fatto sapere il presidente
della Regione Francesco Pigliaru, «molto meglio rispetto al passato».
Michele Ruffi
Legge
di stabilità, la Regione pronta a fare ricorso
La Regione impugnerà la legge di
stabilità nazionale che ha escluso la
Sardegna dal fondo di 500 milioni
per far fronte alle spese per
farmaci innovativi (Epatite C) e per
i Livelli di assistenza
aggiuntivi (Lea). Lo ha annunciato
ieri l'assessore regionale al
Bilancio, Raffaele Paci, al termine
dell'audizione in Commissione che
ha avviato la sessione di bilancio
2017.
Secondo i dati dell'assessorato tra
il 2015 e il 2016 la partita dei
farmaci innovativi è costata
all'Isola 130 milioni di euro in più.
Quanto, cioè, secondo le stime di
Paci, si deve puntare a recuperare
rispetto ai 684 milioni accantonati
per il risanamento della finanza
pubblica. La Regione, insomma,
rilancia la vertenza con lo Stato sugli
accantonamenti. Il ricorso contro la
legge di stabilità sarà
deliberato entro il 15 febbraio.
Sulla stessa linea il presidente
della III commissione, Franco
Sabatini: «I livelli della spesa
sanitaria a carico della Regione, a
seguito dell'accordo sulla
vertenza entrate, non sono più
sopportabili se lo Stato impone
maggiori oneri. È necessario aprire
una vertenza anche con il sostegno
dei parlamentari sardi».
Il parlamentino ha provato a salvare
le norme intruse stralciate dalla
Finanziaria 2017 dall'ufficio di
presidenza del Consiglio regionale.
Su proposta di Sabatini è stato
approvato un documento con il quale si
chiede di rivedere la decisione di
cassare la norma che dà alla
Regione la possibilità di costituire
propri fondi immobiliari e di
partecipare ai fondi già costituiti
dallo Stato o da altri enti
pubblici. «La norma - ha spiegato
ancora Sabatini - permetterebbe alla
Sardegna di recuperare risorse dalla
cessione di parte di questi
immobili al fondo immobiliare del
Mef, il Fip, ottenendo come
contropartita il 30% del valore
dell'immobile».
Roberto Murgia
LE
PREVISIONI. Nuova allerta meteo Da stasera sull'Isola una
perturbazione
con forti temporali
Continua l'emergenza neve nei centri
montani ma l'ondata di freddo è
terminata. Nonostante negli ultimi
anni la coltre bianca abbia
fugacemente fatto la sua comparsa
fino ai litorali, come a Cagliari la
notte del 31 dicembre 2014,
sull'Isola non nevicava così dal dicembre
2007. Nei paesi come Fonni, Desulo,
Ovodda, Ollolai, Pattada, Orune,
Bitti, Tonara, Aritzo, Gavoi,
Villagrande Strisaili, Buddusò, Alà dei
Sardi, Arzana, Urzulei, Orgosolo,
Seulo e Lodine gli accumuli hanno in
alcuni casi superato il metro
richiamando alla memoria le nevicate del 56' e 85'.
A differenza di quegli anni però,
nei quali la neve rimase nei paesi
più alti sino a primavera inoltrata,
il manto nevoso avrà vita breve e
già da domani verrà sottoposto a un
rapido disgelo sotto i 1300 metri
a opera di correnti miti e umide di
scirocco richiamate da una
perturbazione in avvicinamento da
ovest. Tra stasera e domani previsti
rovesci e temporali diffusi (la
Protezione civile ha emanato un
allerta con codice giallo nelle zone
Flumendosa-Flumineddu e Gallura),
di forte intensità appunto in
Gallura , Baronia ,Barbagia di Nuoro e
Ogliastra dove le cumulate
pluviometriche potranno raggiungere i
150/200 millimetri. In queste aree
saranno possibili nuove criticità
legate al dissesto idrogeologico per
diffuso ruscellamento
superficiale, frane e repentini
innalzamenti dei livelli di fiumi e torrenti.
Matteo Tidili
Consiglio
di Stato
Giovanni
Satta confermato consigliere
Il Consiglio di Stato conferma
quanto disposto a luglio dal Tar:
Giovanni Satta dell'Uds, ex sindaco
di Buddusò, resta consigliere
regionale. I giudici amministrativi
di secondo grado hanno accolto le
testi dell'avvocato Antonio Nicolini
e respinto il ricorso di Gianni
Lampis, candidato nelle liste di
Fratelli d'Italia nel Medio
Campidano. Alla base della diatriba
legale, ora giunta alla sua
completa definizione (Satta resterà
al suo posto fino al termine della
legislatura), c'era
l'interpretazione della legge statutaria
elettorale riguardo la differenza
tra resti e voti residui: i primi
sono conteggiati su base regionale,
gli altri su base
circoscrizionale.
L'ultimo seggio spettava al partito
col resto più
basso o alla lista circoscrizionale
col punteggio minore? Lampis nel
primo ribaltone era stato indicato
come sostituto di Modesto Fenu del
Movimento Zona Franca. Poi il
Tribunale amministrativo aveva accolto
il ricorso di Satta, nel frattempo
arrestato (l'ordinanza in seguito è
stata annullata dal Riesame) con
l'accusa di far parte di un clan
sardo albanese di trafficanti di
droga attivo nel nord dell'Isola. Ora
l'ultima decisione.
QUARTU-Delunas
resiste: «Andiamo avanti» POLITICA.
Nuove
deleghe assegnate a Del Zompo, Baire e Cossu.
In
arrivo un nuovo assessore Ma l'opposizione lo attacca:
«Un
fallimento, si torni alle urne»
«Mi rincresce perdere due pedine
importanti della Giunta, ma allo
stesso tempo comprendo le loro
scelte». Stefano Delunas rompe il
silenzio dopo le dimissioni di
Maurizio Congiu e Anna Rita Fois e
distribuisce nuove deleghe ai suoi
assessori mentre l'opposizione
chiede di staccare la spina e
tornare subito alle urne.
«L'attività dell'amministrazione
proseguirà in modo sereno e spedito,
consapevoli dell'importanza di
continuare a lavorare in trasparenza e
unità con l'obiettivo di far
crescere Quartu - assicura il sindaco -
fare l'assessore vuol dire dare un
servizio alla comunità. È un
compito da svolgere tenendo conto
delle oggettive difficoltà che
talvolta rallentano l'attuazione del
programma e che quindi necessita
della presenza costante e di
grandissima abnegazione». Mentre
ringraziava i due ex compagni di
viaggio Stefano Delunas era già
impegnato nelle consultazioni per
ridisegnare la Giunta distribuendo
quattro deleghe in attesa di uno o
due nuovi ingressi che, secondo i
rumors, potrebbero riservare
l'ennesima sorpresa in una consiliatura
nata in modo anomalo e proseguita
tra un colpo di scena e l'altro.
LE DELEGHE L'assessora ai Servizi
sociali Marina Del Zompo si dovrà
occupare anche di Lavoro. «Le nuove
responsabilità legate alla nuova
delega sono lo sviluppo naturale e
insieme il riconoscimento di un
percorso che ho intrapreso sin
dall'inizio del mio mandato. In
perfetta sintonia con il lavoro di
assessore fin qui da me svolto».
Alla Cultura Lucia Baire affianca lo
Sport: «Sento la responsabilità
per una delega così importante dal
punto di vista educativo e sociale
e sono pertanto a disposizione del
sindaco per collaborare con lui
nell'ottica di un miglioramento
della qualità della vita dei
quartesi». L'assessora alla Pubblica
istruzione Elisabetta Cossu ora
si dovrà occupare anche di Edilizia
scolastica e Politiche giovanili.
«La delega relativa all'edilizia
scolastica implica il coordinamento
degli interventi di manutenzione
ordinaria e straordinaria e
nell'ambito dei lavori per il
Progetto Iscol@. Per le politiche
giovanili si lavorerà in sinergia
con le scuole».
LE REAZIONI Mentre la Giunta prova a
riorganizzarsi dall'opposizione
arriva una reazione molto dura:
tutti chiedono di mettere fine
all'esperienza dei responsabili.
«L'esperimento politico di Delunas e
Contini è fallito. proseguire così
porta al totale sfascio della
città», attacca il capogruppo Pd
Marco Piras che chiede ai colleghi di
staccare la spina: «Abbandonate la
maggioranza prima possibile, così
si può tornare subito alle urne. Chi
vuole discutere di un progetto
serio ci trova a disposizione per la
salvaguardia della città».
Il Partito democratico chiede la
testa del sindaco. «Dopo un anno e
mezzo di annunci e le dimissioni di
ben cinque assessori è ora che
questa amministrazione finisca e si
dia voce ai cittadini», annuncia
la segretaria cittadina Giuseppina
Demurtas che invita tutti i
consiglieri comunali a reagire:
«Liberiamo la città dalla peggiore
amministrazione della sua storia, e
facciamolo subito».
Secondo Tonio Pani la fuga non
servirà a mettere in salvo i
protagonisti. «Ciò che sta avvenendo
è il risultato di una forzatura
fatta pur di non andare subito alle
urne. Pur di stare sullo scranno
il sindaco stringe alleanza con l'ex
Contini e con Galantuomo, due
anni di stillicidio per la nostra
comunità, senza un minimo di
programmazione - attacca il leader
del Polo civico - ora inizierà la
fuga dalle responsabilità, ma è
troppo tardi: la città conosce bene
tutto ciò che è avvenuto».
Secondo i Riformatori bisogna
staccare la spina. «Si mettano una mano
sulla coscienza e decidano di
mettere fine a questa agonia - attacca
la capogruppo Marcella Marini -
cambiare assessori non serve a niente:
non ci sono le condizioni per
sopravvivere». Serve una scossa anche
secondo i grillini: «Stanno
brancolando nel buio, tra maggioranza e
Giunta non c'è dialogo, ognuno sta
andando per la sua strada -
commenta il capogruppo M5S Guido
Sbandi - se gli assessori vanno via,
vuol dire che qualcosa nella Giunta
non va e non si può continuare
così, è meglio che arrivi un
commissario e faccia quadrare i conti».
Marcello Zasso
La Nuova
La
Regione impugnerà la legge di stabilità nazionale per recuperare 120 milioni
Sanità,
ora è sfida allo Stato
CAGLIARI Il cammino della
Finanziaria è cominciato, in Consiglio
regionale, con una sfida allo Stato:
«Non possiamo più sostenere il
peso degli accantonamenti, 684
milioni, e caricarci sulle spalle anche
i nuovi costi della sanità, a
cominciare dai farmaci innovativi che
alle altre regioni sono rimborsati
in gran parte». Ha esordito così
l'assessore al bilancio, Raffaele
Paci, nell'aula della commissione
che lo aveva convocato per
illustrare e spiegare la manovra contabile.
Fra qualche giorno la giunta - è
stato il secondo annuncio - impugnerà
davanti alla Corte costituzionale la
Legge di stabilità nazionale
proprio «per l'esagerato peso degli
accantonamenti». Che cosa sono?
In parole spicce, sono i milioni che
spetterebbero alla Sardegna ma
bloccati, a Roma, per abbattere il
debito pubblico nazionale. Il
ragionamento della nuova vertenza è
questo: la Sardegna, come le altre
regioni, è giusto che contribuisca a
risanare i conti dello Stato, ma
non in «modo esagerato e a tempo
indeterminato». Perché la Sardegna,
al contrario delle altre regioni, da
Roma non riceve un euro di
rimborso per i farmaci innovativi,
ad esempio quelli necessari per
curare l'epatite C, e neanche sui
maggiori costi, calcolati ogni anno,
dei livelli minimi garantiti dal
servizio sanitario. Dal 2006, anno
dell'accordo Prodi-Soru, tutta la
sanità è a carico della Regione.
Solo che ora i costi sono diventati
insostenibili e la Regione ha
detto basta. Dal ricorso, in caso di
vittoria, la giunta vorrebbe
recuperare 120 milioni sui 684 di
accantonamenti, per destinarli
proprio alla copertura delle spese
extra: farmaci innovativi e
assistenza minima.
«Dopo la chiusura della vertenza
entrate - ha detto
Paci - vogliamo rilanciare il
confronto con lo Stato per avere più
risorse da spendere negli
investimenti». Una scelta condivisa da
Franco Sabatini, Pd, presidente
della commissione bilancio: «Sugli
accantonamenti dobbiamo pretendere
maggiore equilibrio da parte dello
Stato e in questa vertenza, che è di
tutti i sardi come lo era quella
sulle entrate, chiederemo il
sostegno dei parlamentari». Va ricordato
tra l'altro che a maggio la Corte
costituzionale dovrà pronunciarsi
sul ricorso presentato dalla Regione
sulla Legge di stabilità del
2016. Anche quello è sugli
accantonamenti ma contro il trucco dello
Stato di prorogarli senza mai una
scadenza fissa. Seppure non ci sono
stati commenti la presa di posizione
non può che far piacere al
centrodestra, che da sempre contesta
«la resa del centrosinistra» nei
confronti dello Stato. Dopo
l'annuncio del ricorso, Paci ha illustrato
la Finanziaria da 7,6milioni e
confermato che il Consiglio avrà 25
milioni da destinare a vari capitoli
di spesa.
Proprio la commissione
ha inviato infine la richiesta alla
presidenza del Consiglio di
riammettere nella legge contabile la
possibilità per la Regione di
partecipare a fondi immobiliari che
dovrebbero garantire una maggiore
resa economica proprio del
patrimonio immobiliare pubblico. Per la
prossima settimana, martedì, il
presidente Sabatini ha convocato in
Consiglio l'assessore alla Sanità
Luigi Arru.
Bilancio
di metà mandato, opposizione all’attacco. Il Pd: tanti
risultati,
ma comunichiamoli meglio
Forza
Italia: da Pigliaru solo propaganda
CAGLIARI Il bilancio di metà mandato
della giunta Pigliaru? «Vale zero
spaccato», per l’opposizione di
centrodestra. «Sbagliato, è la
conferma che invece abbiamo fatto
molto, anche se più di una volta non
siamo riusciti a comunicarlo bene»,
la replica del centrosinistra. Il
dossier del governatore o non è
piaciuto per nulla, o è piaciuto molto
anche se con qualche dubbio. Attacco
frontale. L’ex governatore Ugo
Cappellacci, Forza Italia, è stato
perentorio: «Il libretto certo non
può essere venduto come un catalogo
delle cose fatte. Perché questa
giunta ha prodotto poco nulla e i
sardi l’hanno scoperto purtroppo a
loro spese.
È invece la sintesi di tre anni
infarciti da bufale,
etichette, slogan appiccicati alla
rinfusa e bandiere bianche appese
alle finestre della Regione. È un
disastro, non c’è un risultato
raggiunto». Per il vicecapogruppo di
Forza Italia, Marco Tedde,
«ancora una volta la maggioranza
spaccia l’inutile marketing politico
come successi. Dove sono? Da nessuna
parte: gli indicatori
socio-economici sono tutti in rosso
e oggi la Sardegna sta molto
peggio rispetto al 2014». Anche i
Riformatori, col capogruppo Attilio
Dedoni, non sono stati teneri: «A
spese dei sardi, la giunta ha
ristampato il programma elettorale,
con la differenza che quelle erano
promesse, oggi diventate solo
un’infinità di promesse neanche
mantenute». Per il capogruppo di
Forza Italia, Pietro Pittalis,
«l’unico ufficio della Regione che
finora ha funzionato è stato quello
della comunicazione. Per il resto,
siamo davanti al vuoto assoluto o
peggio ancora al festival degli
annunci sempre senza esito».
La replica. Per la maggioranza a
scendere in campo sono stati Pietro
Cocco, capogruppo delPd, e
Pierfranco Zanchetta, capogruppo dell’Upc.
Il primo ha detto: «Pittalis sbaglia
a sostenere che l’ufficio
comunicati stampa funziona. In
realtà se c'è una cosa su cui dobbiamo
migliorare è proprio la
comunicazione. Se è vero che i problemi su cui
intervenire sono ancora tanti, è
anche vero che a metà legislatura
abbiamo realizzato gran parte del
nostro programma. I passi in avanti
sono stati molti, però buona parte
dei risultati non sono stati
percepiti dai cittadini ed è un
errore che non possiamo più
permetterci». Per Zanchetta è
arrivato il momento di concentrarsi meno
sul passato e puntare più sul
futuro: «Dopo le riforme, l’azione di
governo va rilanciata con risposte
immediate al malessere della
gente».
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Federico Marini
skype: federico1970ca
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