venerdì 14 aprile 2017

Rassegna stampa 14 Aprile 2017

Unione Sarda

QUARTUCCIU. Centrosinistra, colpo di scena: non sarà Secci il candidato Dopo la sindaca, anche l'ex assessore al Bilancio lascia Bentu Nou

Sembrava mancasse soltanto l'ufficialità, invece è arrivata la sorpresa. L'attuale assessore al Bilancio Giovanni Secci, non sarà il candidato sindaco della coalizione di un centrosinistra unito. Non solo: non presenterà la sua candidatura nemmeno come consigliere. È l'ennesimo schiaffo al gruppo Bentu Nou, che dopo appena una consiliatura, perde pezzi piano piano. Prima di Secci avevano annunciato l'abbandono della politica quartuccese, anche la sindaca Lalla Pulga e la vice sindaca Valeria Ledda.

LA ROTTURA I cieli sopra il Pd sono sempre più neri e pare ormai quasi certo che il centrosinistra si presenterà spaccato alle elezioni di giugno, con candidati di liste civiche. Ufficialmente la rinuncia è per motivi personali «per dedicarmi alla famiglia e alla mia piccola bimba» ma Secci ha parecchi sassolini da togliersi dalle scarpe: «La mia disponibilità era condizionata all'impossibilità di trovare un altro candidato», dice l'assessore al Bilancio, «all'esistenza di un progetto di ampio respiro e di una lista di persone competenti e pronte a sacrificarsi per altri cinque anni. Le condizioni per sciogliere la mia riserva non si sono manifestate. Questo non significa che non farò più politica. La farò per cinque anni in modo diverso. L'impegno sarà concentrato nel partito e nell'associazionismo».

L'ADDIO Il progetto Bentu Nou, aggiunge Secci, «è giunto al termine. Si è chiuso un ciclo durato quasi nove anni che ci ha visto impegnati su più ambiti: Partito democratico, associazione culturale e esperienza amministrativa». Adesso, a poche settimane dalla presentazione delle liste, il Pd non ha un candidato e non trapelano nemmeno nomi possibili. Dalle ceneri del gruppo potrebbe riemergere l'assessore all'Urbanistica Cristian Mereu che sicuramente si candiderà come consigliere ma di quale lista non è dato sapere. Incerta anche la posizione dell'assessore alla Cultura Andreina Catte. Vedere un centrosinistra unito correre alle elezioni sembra ormai una chimera. Le divergenze sono evidenti e a giovarne sarà probabilmente la lista civica con candidato sindaco Pietro Pisu.

L'ALTRO FRONTE È invece già spaccato in due il centrodestra, con un sicuro candidato alla poltrona di primo cittadino, Damiano Paolucci che unisce in una lista civica molte delle anime dell'ex giunta di Carlo Murru. Soprese potrebbero arrivare invece dall'altra lista, in via di definizione, che unisce le anime di Forza Italia. Se il nome di Ninni Piludu possibile candidato sindaco circola da tempo, è invece una sorpresa quello dell'ex sindaco Gilberto Pisu che potrebbe ritentare l'avventura.

Giorgia Daga

PULA. Caduta la Giunta Medau
L'ex assessora al Turismo si unisce a Libertas e alla minoranza
Si dimettono nove consiglieri: a giugno si vota

Finisce anzitempo il mandato della sindaca Carla Medau: ieri
pomeriggio nove consiglieri hanno depositato le dimissioni in
Municipio chiudendo con due anni di anticipo la legislatura. Per Pula
ora si apre una nuova pagina politica: da ieri è cominciata di fatto
la campagna elettorale, visto che ci sono i tempi tecnici per andare
subito al voto. La Giunta regionale, intanto, ha nominato d'urgenza
Mario Mossa - già dirigente del Comune di Cagliari - come commissario
straordinario, e inserito Pula tra i Comuni che andranno al voto il
prossimo 11 giugno.

I SILURATORI A mandare a casa la Giunta sono stati i quattro
consiglieri del gruppo Libertas: Ettore Caboni, Gabriel Orbai,
Emanuele Olla e Ilenia Urru. Con loro gli esponenti di minoranza:
Barbara Boi, Elisabetta Loi, Angelo Pittaluga e Francesca Toccori, ma
soprattutto, l'ex assessora al Turismo, Annalisa Capobianco. La
sindaca, nonostante la mancata approvazione del bilancio, non si era
dimessa con la speranza di ricucire i rapporti con parte della sua
stessa maggioranza: ieri, invece, sono stati gli altri a farlo.
MAGGIORANZA LOGORATA Termina così una legislatura complessa,
avvelenata da un clima politico che, specie nell'ultimo anno, aveva
provocato uno strappo all'interno di una maggioranza solo
all'apparenza granitica. Quella di ieri è la cronaca di una fine
annunciata, perché, nonostante i tentativi della sindaca, le speranze
di ricompattare quella stessa maggioranza sempre più eterogenea erano
ridotte a un lumicino.

L'EX FEDELISSIMA Annalisa Capobianco, l'ex fedelissima della sindaca,
spiega: «Questa decisione è coerente con le motivazioni dalle
dimissioni da assessore e con il voto contrario al Dup, motivato
dall'emendamento della consigliera De Donato. È un atto dovuto,
considerata la mancanza di presupposti per il prosieguo del mandato.
La parola ora passa ai cittadini».

GRUPPO MISTO Per i consiglieri del Gruppo misto, Angelo Pittaluga,
Elisabetta Loi e Barbara Boi, le dimissioni sono «il risultato della
mancanza di dialogo tra la sindaca, non solo con tutto il Consiglio
comunale, ma con gli stessi cittadini. Due assessori persi per strada
in tre anni e una maggioranza spaccata dimostrano le sue difficoltà a
dialogare. Senza la stampella di una consigliera di minoranza, questa
legislatura sarebbe terminata anche prima». Sulla stessa lunghezza
d'onda Francesca Toccori, che tre anni fa - come Barbara Boi - si era
candidata a sindaca: «Credo che in questi anni non abbia trattato i
cittadini allo stesso modo: terminata la campagna elettorale, chi
vince ha il compito di essere il sindaco di tutti, non solo dei propri
elettori». Ivan Murgana

L'ex sindaca
«Sono delusa: mi avevano rassicurato, poi il blitz»

«Sono delusa e amareggiata. Dispiace solo non aver potuto completare
il percorso di rinnovamento intrapreso tre anni fa per migliorare
Pula». Sono passati pochi minuti dalla firma dei nove consiglieri che
hanno messo fine al suo mandato da sindaca, e al primo piano del
Municipio di corso Vittorio Emanuele, in quello che orami non è più il
suo ufficio, Carla Medau prova a metabolizzare la sconfitta. «Non me
l'aspettavo», ammette: «In mattinata le rassicurazioni del consigliere
Ettore Caboni e di un consigliere regionale di Forza Italia sul fatto
che, dopo Pasqua, il bilancio sarebbe passato: mi avevano fatto capire
che esistevano i margini per ricucire la maggioranza». Poi la svolta.

«Sono orgogliosa - aggiunge - del lavoro svolto in questi anni, dei
risultati raggiunti: abbiamo abbassato le tasse e appaltato opere
davvero importanti. Avrei voluto solamente terminare la legislatura
per completare il programma e rispondere alla esigenze dei cittadini».
(i.m.)

La Nuova Sardegna

Salta la candidatura in Lombardia e Liguria. Il governatore: «Siamo
pronti a fare ricorso»

Emiliano fuori dalle primarie in due regioni
di Serenella Mattera wROMA Michele Emiliano è escluso dalle primarie
Pd in Lombardia e Liguria: in quelle due Regioni il suo nome non
comparirà sulla scheda per eleggere il segretario. È questa la nuova
grana che crea tensione nel congresso Pd. Non è detta l'ultima parola
e mentre si continua a cercare una difficile mediazione, gli uomini di
Emiliano annunciano ricorsi. L'esclusione, avverte Francesco Boccia,
sarebbe «un errore» anche perché peserebbe sulla affluenza ai gazebo,
vera incognita del 30 aprile.

«Se votassero in 100 mila sarebbe un
insuccesso», dice Andrea Orlando, contraddicendo Matteo Renzi secondo
cui quel dato non conta, ma conta la «partecipazione democratica».
Intanto le commissioni regionali di Liguria e Lombardia decidono di
cancellare il governatore pugliese dalla scheda dopo aver appurato che
«nella stragrande maggioranza dei casi» mancano le 50 firme necessarie
a presentare le liste a sostegno del candidato. Le firme, spiega
Roberto Montanari, presidente della commissione congresso, erano di
iscritti non residenti in quelle Regioni o non iscritti al Pd. Non è
vero, ci sono e sono valide, replica Boccia.

Che protesta per come la
notizia sia stata fatta trapelare: «Se e quando sarà ufficiale faremo
appello. Il congresso non sia una questione burocratica», dice. In
serata Montanari spiega che la commissione nazionale che gestisce il
congresso non ha potuto che prendere atto delle scelte delle
commissioni regionali ed esaminerà eventuali ricorsi. In realtà, per
quasi quarantotto ore si è cercata una soluzione di mediazione
nell'interpretazione delle regole: la riunione fiume al Nazareno è
stata sospesa nella serata di martedì, quando è giunta la notizia
della morte improvvisa di un collaboratore di Emiliano e il
rappresentante del governatore nella commissione ha avuto un malore.
C’è un’ipotesi di mediazione dei renziani: l'ammissione delle liste
solo nei collegi con le firme in regola.

“Sardegna più” sostiene Renzi e Cucca

NUORO “Sardegna più. Meglio” vota Matteo Renzi come segretario
nazionale del Partito democrarico e la lista “Popolari riformisti
sardi”. Il capolista nel collegio Nuoro-Ogliastra sarà Davide
Montisci, 34 anni, nuorese, dentista, specializzato in
ortognatodonzia, studi a Oliena e Mamoiada, clinical professor di
odontoiatria presso l’università “Ludes” di Malta, responsabile
didattico del Master internazionale di secondo livello in
Implantologia e Chirurgia avanzata presso l’università di Cagliari.

Davide Montisci è anche fondatore dei Giovani Democratici in Sardegna,
è stato responsabile nazzionale egli enti locali del Pd e infine
presidente nazionale dei Giovani democratici fino al 2016. Nella lista
Popolari riformisti sardi nel collegio Nuoro-Ogliastra sono candidati:
Romina Pili, Franco Corosu e Mariaelisa Marongiu. Inoltre, “Sardegna
più. Meglio” vota Giuseppe Luigi Cucca come segretario regionale del
Partito democratico e nella lista dei Popolari riformisti sardi che
sostiene il senatore nuorese sono candidati nel Collegio di nuoro:
Valentino Carta, Elena Carta, Luigi Deiana, Natascia Demurtas,
Giorgiolino Carzedda, Laura Mura, Paolo Lai, Letizia Marongiu, Daniele
Nieddu, Rita Gessa ed Enrico Deledda. «La nostra è una scommessa di
rinnovamento – ha spiegato il consigliere regionale Roberto Deriu,
leader di Sardegna più. Meglio – che crediamo sia visibile e
autorevole».

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Federico Marini

skype: federico1970ca

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