Unione
Sarda
Pronti
altri 115 milioni: finanzieranno nuovi edifici, arredi moderni e
ristrutturazioni. L'Iscol@ sarda si fa più bella. Al via la seconda fase del
progetto per la qualità degli istituti.
Cosa si farà e cosa è stato fatto:
altri 115 milioni per diciotto nuove scuole, ma anche per nuovi arredi,
riqualificazione e manutenzione di istituti già esistenti. Si aggiungono ai 150
già stanziati col Piano Iscol@ per l'edilizia. «È una politica cruciale», spiega
il presidente della Regione Francesco Pigliaru, «uno dei due pilastri (con la
flexsecurity) fondamentali per mettere la Sardegna in condizioni di affrontare
i cambiamenti determinati da globalizzazione e tecnologia. Per questo è giusto
ogni tanto fermarsi e capire dove siamo arrivati».
A buon punto, ritiene il
governatore: «Il programma di interventi sull'edilizia scolastica è un successo
di cui andiamo orgogliosi, su Iscol@ abbiamo investito moltissimo in idee,
energie professionalità, e ben 265 milioni di euro». Di
questi, puntualizza (visto che «veniamo accusati di aver firmato un patto solo
formale»), 89 provengono dal Patto per la Sardegna. «Siamo certi di averli
spesi bene», insiste: «Studiare in edifici belli e adatti alla didattica
moderna è decisivo per dare più motivazione, creare comunità e combattere
dispersione scolastica e spopolamento».
GLI INTERVENTI Il fiore
all'occhiello sono le scuole del nuovo millennio, sinora 15 progetti pilota,
«grande occasione perché i sindaci pensino come territorio più che come singolo
Comune». Ieri Pigliaru e l'assessore alla Pubblica istruzione Giuseppe Dessena
hanno illustrato come saranno impiegati i 115 milioni appena stanziati.
Entro l'estate saranno avviati i
primi dei 18 concorsi di progettazione che, grazie a un investimento di 60
milioni (40 dal Patto per la Sardegna), porteranno a realizzare diciotto
istituti: a Cagliari, Guasila, Escalaplano, Thiesi, Monti, Mores, Neoneli,
Olbia, Posada, Samugheo, Telti, Uta, Villaspeciosa, Loiri Porto San Paolo, Santu
Lussurgiu, Sassari (due), e poi a Scano di Montiferro (con un accordo
sovracomunale con Tresnuraghes, Sagama e Sennariolo). Si tratta in realtà di
edifici già esistenti, che verranno rifatti da zero o energicamente
ristrutturati dentro le mura attuali.
Altri 33 milioni (22 dal Patto)
serviranno per 223 interventi di manutenzione e riqualificazione, che saranno
aggiudicati entro giugno 2018, mentre con gli ultimi 22 milioni (tutti dal
Patto) si acquisteranno nel prossimo anno scolastico nuovi arredi e attrezzature
per 430 istituti frequentati complessivamente da 63mila studenti.
Su quest'ultima voce si è soffermato
Dessena: «Continuiamo a puntare sulle scuole per la crescita culturale dei
ragazzi, creando luoghi che siano sempre più accoglienti e competitivi per lo
svolgimento della didattica: l'investimento sugli arredi scolastici è quanto
mai importante per andare oltre il metodo classico della lezione frontale, aprire
le aule e realizzare ambienti che favoriscano il dialogo e la ricerca a più
livelli». In generale, «l'investimento di Iscol@ va a incidere anche
sull'indotto dell'edilizia, con le ditte che parteciperanno ai lavori».
PRIMI BILANCI Finora con Iscol@ sono
stati aperti 1.174 cantieri che hanno generato tremila occupati e prodotto
ricadute positive per l'edilizia. In media ogni cantiere ha realizzato lavori
per oltre 93mila euro (oltre 150mila nel 2017). Dal 2014 al 2016 al programma sono
stati destinati 150 milioni, in favore di 850 edifici in cui sono stati
realizzati progetti di messa in sicurezza, riqualificazione energetica o
ammodernamento. Sono già 16 i progetti avviati per le scuole del nuovo
millennio con un finanziamento di 50 milioni di euro.
«Siamo qui per capire se il piano
sta funzionando», ha detto anche il governatore. Ebbene, arriva anche
qualche critica: secondo Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori in
Consiglio regionale, «il progetto Iscol@ rappresenta solo uno spreco di
risorse, questo centrosinistra ha deciso di passare alla storia per aver dato il
colpo di grazia alla Sardegna dell'interno, ai piccoli Comuni, a quei territori
di cui ci si ricorda soltanto in campagna elettorale, per sbandierare
promesse».
Roberto Murgia
CONSIGLIO.
Nuovi orari della movida
Bistrussu
va al Psd'Az Cresce il peso dei sardisti
in Giunta
Nuovi equilibri nella giunta del
sindaco Massimo Zedda. Da oggi -
l'annuncio verrà dato durante la
seduta del Consiglio comunale di
questo pomeriggio - Lino Bistrussu
consigliere della Base sarà in
forza al Psd'Az, rafforzando lo
schieramento dell'assessore ai Lavori
pubblici Gianni Chessa, che così
potrà contare su ben cinque
consiglieri in Aula. Dopo oltre
vent'anni, da quando Mario Melis ne
era presidente, i sardisti tornano
quindi a conquistare terreno a
Palazzo Bacaredda, diventando il
secondo partito con un rappresentante
in più rispetto a Sel.
L'ACCORDO Non si tratta tuttavia di
un vero e proprio cambio di
casacca, assicura il diretto
interessato. «Resto sempre un uomo della
Base, libero dalle logiche di
partito. Ognuno mantiene la propria
identità, ma sono ben felice di
entrare a far parte di un gruppo con
il quale condivido intenti e
ideologie. Abbiamo l'onore di poter fare
qualcosa per i cittadini: questo
deve essere il nostro impegno». Il
percorso di avvicinamento tra
l'imprenditore e il titolare ai Lavori
pubblici e segretario cittadino dei
sardisti è iniziato qualche mese
fa. «Si tratta di una decisione
giunta in seguito all'accordo
raggiunto tra La Base e il Psd'Az su
base regionale con l'intento di
riunire le varie anime
indipendentiste che animano il dibattito
politico. È ora di smetterla con le
gelosie che dividono, bisogna
unirsi per il bene dei cittadini. Il
passaggio del consigliere
Bistrussu nel Psd'Az ci darà
maggiore forza in Giunta».
ORARI DELLA MOVIDA Intanto, ieri la
Giunta ha approvato i nuovi orari
per la movida del centro storico. Da
oggi e fino al 15 ottobre, si
chiude bottega alle due del mattino
nei giorni feriali e alle tre nei
prefestivi e il sabato. Tra le
novità, la regola della mezz'ora: sarà
vietato dare da bere o da mangiare
negli ultimi trenta minuti di
apertura al pubblico. Non solo.
Perché oltre ad aver rinnovato
l'ordinanza che vieta di servire
bevande nei bicchieri di vetro dopo
le 22, l'amministrazione si è
impegnata a ridefinire il perimetro
degli spazi esterni concessi a
ciascun locale. Soddisfatta l'assessora
alle Attività produttive Marzia
Cilloccu. «È un risultato raggiunto
grazie alla collaborazione delle
associazioni di categoria. È giusto
si sappia che i controlli per far sì
che tutti rispettino le regole,
anche i distributori automatici,
saranno serrati».
Laura Sau
La Nuova Sardegna
Ittiri, la consigliera lascia il
gruppo
«Pd poco democratico»: Salaris dice
addio
ITTIRI Angela Salaris, consigliera
comunale eletta con la lista “Io
Partecipo” del sindaco Antonio Sau,
ha abbandonato il gruppo del Pd e
ha costituito, il “Gruppo
Indipendente”. «Non sono mai stata tesserata
in nessun partito – si legge nella
lettera consegnata all’ufficio
protocollo del Comune in data 10
maggio – e non posso restare nel
gruppo consiliare di un partito di
cui non condivido le politiche
nazionali, regionali e locali».
Su quest’ultimo punto il giudizio è
particolarmente severo e la
consigliera denuncia «la mancata apertura
del Partito Democratico alla
società, apertura che avrebbe dovuto
rappresentare il fondamento della
coalizione “Io Partecipo”. Non
voglio più far parte di un partito -
puntualizza Salaris - che ha
avvallato un disegno di riforma
costituzionale pasticciato e ripudiato
in massa dai cittadini. In questa
scelta non sono sola visto che, a
livello nazionale, una parte
importantissima della sinistra del Pd ha
abbandonato il partito».
Nelle sue valutazioni la Salaris non
fa
sconti a nessuno, ancor meno al
sindaco Sau e annuncia la sua
permanenza nella maggioranza «in
quanto i 321 cittadini che mi hanno
votato, oltretutto senza l’appoggio
di nessun dirigente del Pd locale,
hanno permesso che venisse eletto
questo sindaco. La mia scelta di
uscire dal gruppo consiliare dem –
conclude Salaris – è quella più
logica e più sincera e di rispetto
per quanti hanno riposto in me la
loro fiducia». La scelta della
Salaris ha, come prevedibile, creato i
classici fronti dei favorevoli e dei
contrari. Il prevalere dell’uno
sull’altro dipenderà dalle scelte
che la battagliera consigliera sarà
in grado di fare in maniera
“indipendente”. Vincenzo Masia
Il
manager dell’Ats: necessario contenere le spese tagliando i rami secchi
«La
sanità è un colabrodo la politica ha molte colpe»
di
Silvia Sanna
SASSARI La risalita è appena
cominciata e la luce dal fondo del pozzo
inizia a intravedersi. Ma il cammino
è lungo, anche perché segnato da
diversi ostacoli da rimuovere. La
sanità in Sardegna assomiglia a un
insaziabile buco nero che ogni anno
fagocita metà del bilancio
regionale ma nonostante il continuo
afflusso di denaro continua a
viaggiare in perdita: 300 milioni di
euro l’ultimo deficit accumulato
dalle otto ex Asl. Un colabrodo,
segnato da falle piccole e grandi. A
tamponare l’emorragia e a rimettere
in sesto i conti è stato chiamato
Fulvio Moirano, super manager di
lunga esperienza e modi decisi. È lui
il timoniere dell’Ats, l’azienda per
la tutela della salute chiamata
anche Asl unica, grande quanto
l’intera isola, nata il 1 gennaio 2017.
Moirano, fedele all’impegno preso
con la giunta Pigliaru, dice che si
può fare. «Ma prima – spiega – è
necessario eliminare le criticità
presenti da anni».
Tagliare rami secchi, sprechi e
consuetudini che
affossano il sistema. Ma anche la
politica, dice Moirano, deve
cambiare passo. La sanità sarda è un
malato grave? «Ho trovato una
situazione difficile. Non è stata
una sorpresa. Il sistema sanitario
nell’isola presenta specificità note
che vanno affrontate e risolte».
Quali sono le note dolenti? «La
spesa complessiva è notevolmente
superiore rispetto alla quota del
Fondo sanitario, circa 300 milioni
su tre miliardi. E la spesa
farmaceutica è la più alta in Italia da
molti anni. Se le altre regioni
spendono di meno evidentemente qui c’è
qualcosa che non va. Per esempio
sorprendono i costi del personale...»
Si spieghi meglio. «Anche per quanto
riguarda il personale la Sardegna
supera il tetto massimo di spesa
previsto dalle norme nazionali.
Significa che gli organici ci sono,
visto che le altre regioni
garantiscono i Lea (livelli
essenziali di assistenza ndr) rispettando
i budget di spesa».
Come mai allora le proteste su organici
insufficienti in diverse strutture
sanitarie? «Il personale non manca,
a parte poche situazioni nelle quali
siamo intervenuti autorizzando 10
assunzioni di infermieri. È il caso
del reparto di Medicina
dell’ospedale di Olbia. In generale,
all’origine ci sono problemi
organizzativi nell’utilizzo del
personale». Significa che c’è chi
lavora troppo e chi poco? «Vuol dire
che nella predisposizione dei
turni dei reparti può esserci
maggiore concentrazione di personale
dove ne serve meno e viceversa».
Come intervenire? «L’Ats sta
concludendo un monitoraggio reparto
per reparto, un lavoro di analisi
dettagliata che sinora è stato fatto
solo in Veneto. L’obiettivo è
evidenziare criticità e punti di
forza all’interno di ogni struttura e
agire di conseguenza.
Faremo il saldo e dove emergeranno
carenze
autorizzeremo nuove assunzioni». Non
solo pochi organici, la lamentela
ricorrente da parte di alcune
strutture riguarda la scarsità di
materiale per garantire l’assistenza
di base: siringhe, garze, ma
anche reagenti. «Una premessa: con
queste situazioni l’Ats non c’entra
nulla. La macchina amministrativa
l’abbiamo ereditata. Sostenere come
fa qualcuno che la creazione
dell’Ats abbia amplificato i problemi,
significa fare affermazioni non
rispondenti alla realtà. È vero invece
che una delle criticità preesistenti
riguarda il sistema delle gare
d’appalto per l’acquisizione di
beni. Anche in questo caso la Sardegna
ha un record nazionale».
Positivo o negativo? «Negativo
perché è più
alto il numero di procedure scadute.
Il problema è che negli ultimi
anni si sono fatte poche gare
d’appalto. Una situazione che riguarda
Sassari ma anche Cagliari e Nuoro».
Che cosa ha comportato il blocco
delle gare? «Si è andati avanti con
le proroghe senza regolari bandi.
L’unica soluzione è disporre le
gare, noi lo stiamo facendo. Ma ci
vuole tempo anche perché facciamo i
conti con un alto numero di
ricorsi, ci saranno ancora residui
per almeno cinque anni. Per questo
per evitare blocchi abbiamo
autorizzato nel caso di Sassari nuove
proroghe. Nel frattempo andiamo
avanti seguendo una impostazione
diversa rispetto al passato,
unitaria e non disomogenea». Quali sono
gli obiettivi? «Ridurre i costi e
offrire una assistenza migliore. È
necessario ragionare in termini di Ats.
Se si procede agli acquisti
per i laboratori analisi, è
importante stabilire come distribuire il
materiale, dove offrire quel tipo di
servizio e dove quell’altro. I
doppioni amplificano le spese».
A proposito di doppioni, da oltre un
anno è ferma in consiglio regionale
la riforma della rete ospedaliera
che prevede il riordino e una
diversa organizzazione dei servizi tra
le varie strutture. «Molto male.
Questa è un’altra criticità che
affigge il sistema della sanità in
Sardegna. La programmazione
ospedaliera di fatto è ferma da
anni, la mancata approvazione della
delibera delle giunta impedisce che
nell’isola trovi applicazione
quanto previsto dalla legge
135-2012, la spending review che impone il
contenimento della spesa sanitaria».
In Sardegna c’è tanto da
tagliare? «È necessario mettere
ordine eliminando ciò che non serve.
Sino a quando non accadrà ci saranno
sprechi e spese eccessive». La
politica sarda cammina a passo
lento? «Penso che per contenere la
spesa la politica possa e debba fare
molto. Il consiglio regionale non
è immune da responsabilità. Sui
ritardi nella rete ospedaliera ma
anche su altre stranezze».
Quali? «Mi domando perché la Regione
non
abbia adeguato a quello nazionale il
tariffario delle prestazioni
specialistiche in convenzione:
un’anomalia che per l’isola si traduce
in una spesa, per i rimborsi ai
professionisti accreditati, superiore
mediamente del 20-30 per cento.
Questo è decisamente anomalo». Il
governatore Pigliaru e l’assessore
Arru pensano che lei sia l’uomo
giusto al posto giusto. «Ho preso un
impegno e qualche risultato è
stato già raggiunto». Per esempio?
«Nei primi 4 mesi del 2017 la spesa
farmaceutica è stata ridotta di 3,5
milioni. Per le consulenze abbiamo
risparmiato 900mila euro. Abbiamo
tagliato altre spese per circa 4
milioni. Con i direttori delle otto
aree sanitarie abbiamo stabilito
obiettivi e budget». E pensare che
l’Ats ancora non esiste
ufficialmente... «Già, la nascita
avverrà con l’atto aziendale. Sarà
approvato entro luglio. A quel punto
inizieremo sul serio a invertire
la rotta».
La
compagnia irlandese annuncia la stagione invernale: 5 nuove rotte da Elmas
Al Riviera del corallo ancora nessun
segnale dalla regina delle low cost
Ryanair punta su Cagliari Alghero
sempre più giù
CAGLIARI Il peso dei cieli schiaccia
il nord ovest dell’isola. Ryanair
punta su Cagliari. Per il prossimo
inverno la compagnia irlandese avrà
18 rotte, di cui 5 nuove, dallo
scalo di Elmas. Tratte nazionali e
internazionali, un totale di 76 voli
alla settimana e 1,5 milioni di
passeggeri. Un annuncio ottimo per
Cagliari che rafforza il suo ruolo
nella geopolitica dei cieli sardi.
Ma letta dallo scalo di Alghero la
notizia sembra molto meno positiva.
In particolare se messa accanto
alle parole dei vertici della
Sogeaal di qualche giorno fa. «La verità
è che l’aeroporto di Alghero in
questo momento non fa gola a nessuno e
non c’è la corsa per aggiudicarsi le
rotte».
Al Riviera del Corallo
sta per essere presentata la
stagione estiva. E già si sa che non ci
saranno grandi stravolgimenti.
Alitalia pensa a sopravvivere,
Meridiana si concentra su Olbia,
Ryanair resta in attesa, ma nello
stesso tempo potenzia Cagliari anche
sulle rotte invernali. Le parole
del manager di Ryanair John
Alborante non lasciano dubbi: «Ryanair è
lieta di annunciare la
programmazione per l’inverno 2017/2018 da
Cagliari, che include 5 nuove rotte
che faranno viaggiare 1,5 milioni
di clienti e che supporteranno 1.125
posti di lavoro in loco. I
clienti Ryanair possono già iniziare
a programmare le proprie vacanze
invernali per il 2017 alle migliori
tariffe ed è questo il momento
ideale per prenotare un volo con
Ryanair alle tariffe più basse da e
per Cagliari». Il prossimo inverno
si potrà volare da Elmas con
Ryanair verso Bergamo, Roma Ciampino,
Pisa, Bologna, Treviso, Verona,
Barcellona, Londra Stansted, Cuneo,
Madrid, Parigi Beauvais, Bari,
Bruxelles Charleroi, Parma,
Francoforte-Hahn, Cracovia, Catania,
Trapani. «Abbiamo un incremento del
22 per cento rispetto allo scorso
inverno – dice il vice presidente di
Sogaer Gabor Pinna – .
Questo ci
consente di accelerare sul progetto
di destagionalizzazione del
traffico permettendo, al contempo,
di mantenere operative sui 12 mesi
rotte strategiche come Barcellona e
Madrid». Non perde l’occasione per
affondare il colpo il consigliere
regionale di Forza Italia Marco
Tedde: «Ryanair annuncia cinque
nuove rotte invernali da Cagliari,
sull'aeroporto di Alghero il
silenzio è sempre più preoccupante –
afferma –. Al Riviera del corallo
continua la straordinaria emorragia
di passeggeri e inizia la riduzione
del personale». Ma se si legge
l’incremento dei voli di Ryanair
anche nei mesi invernali su Milano e
Roma si può ipotizzare che la
compagnia irlandese non sembra
interessata a partecipare al bando
sulla nuova continuità
territoriale. Se a questo si
aggiungono le oggettive condizioni di
Alitalia, finita sotto una sorta di
amministrazione controllata, la
gara sembra non poter contare su due
protagonisti dei cieli sardi.
(l.ro
RIFORME.
Petizione al Consiglio: «Via premio di maggioranza e sistema
presidenziale»
Legge elettorale, la proposta dei Comitati per il No
Una nuova legge elettorale
regionale, senza premio di maggioranza né
soglie di sbarramento e soprattutto
senza l'elezione diretta del
governatore. È la proposta che
arriva dal coordinamento dei comitati
che si sono battuti per il No al
recente referendum sulla riforma
costituzionale voluta dal governo
Renzi.
Dopo la battaglia referendaria, i
gruppi che nell'Isola avevano
animato la campagna contro le
modifiche della Costituzione hanno
deciso di non sciogliersi, e «hanno
proseguito nella loro attività di
stimolo politico-culturale», come si
legge in una nota firmata dal
“Coordinamento regionale dei
comitati per il
lavoro-democrazia-Costituzione-Statuto”.
E il primo risultato è
appunto una proposta di legge
elettorale che «mira a garantire la più
ampia rappresentatività
dell'elettorato sardo, finora sacrificata
eccessivamente da meccanismi
elettorali fortemente selettivi, e a
favorire un maggiore equilibrio dei
generi».
La proposta prevede anzitutto
«l'eliminazione del premio di
maggioranza e delle soglie di
sbarramento», ritenuti «distorsivi della
rappresentatività democratica
dell'assemblea». Inoltre introduce «un
sistema elettorale proporzionale con
collegi plurinominali, di
dimensioni tali da conciliare la
pluralità democratica delle opinioni
con l'esigenza di contenere gli
eccessi di frammentazione partitica».
Vengono contemplati anche la doppia
preferenza di genere, per favorire
la parità di accesso alle cariche
politiche, e «l'abbandono del
modello presidenziale, in favore di
un modello parlamentare corretto
da meccanismi di razionalizzazione e
stabilizzazione del rapporto tra
esecutivo e legislativo, sulla
falsariga delle esperienze germanica,
spagnola e britannica».
«Sulla base del documento che
contiene tale proposta - conclude la
nota - il Coordinamento regionale
dei comitati ha predisposto una
petizione popolare che, firmata dai
cittadini, sarà trasmessa al
presidente del Consiglio regionale e
ai presidenti dei gruppi
consiliari», chiedendo che approvino
una legge statutaria di questo
tipo.
Alitalia promette: nuovi biglietti
in vendita per il ponte del 2 giugno
Continuità a singhiozzo-Pochi voli
per Milano, trovare posto è un'impresa
L'estate è ancora lontana, ma i
posti in aereo cominciano a
scarseggiare. Volare da Cagliari
verso Linate nel weekend e nei primi
giorni della settimana prossima sarà
un'impresa. Nonostante
l'anticipo, prenotare un volo di
mattina per lunedì 22 è impossibile:
il primo biglietto disponibile è per
il pomeriggio. E pazienza se
qualcuno ha impegni di lavoro - o ha
in programma una visita medica -
a Milano. Anche arrivare un giorno
prima e trascorrere una notte in
albergo non è semplice. Senza
considerare le spese extra. Ieri sera i
voli disponibili per domenica erano
solo due, con pochissime poltrone
libere. Da Alitalia fanno sapere che
per quel giorno è già stato
deciso un aumento di capienza, e che
un altro è stato programmato per
il periodo che va dal 28 maggio al 2
giugno. «Siamo monitorando la
situazione e aggiungeremo nuovi
posti in caso di necessità», spiegano
dal quartier generale di Fiumicino.
COMPAGNIA IN VENDITA Intanto il
conto alla rovescia per la vendita di
Alitalia è iniziato. Il bando di
gara potrebbe essere pubblicato
presto. L'apertura della procedura
di cessione con tutta probabilità
verrà ufficializzata domani, a
quindici giorni dall'avvio
dell'amministrazione straordinaria.
Mercoledì sera il ministro dello
Sviluppo economico Carlo Calenda e
il ministro delle Infrastrutture e
Trasporti Graziano Delrio
incontreranno i tre commissari di Alitalia:
Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e
Stefano Paleari.
Dopo la riunione
dovrebbe essere dato il via libera
per la pubblicazione sulla Gazzetta
Ufficiale. Il bando, come hanno
spiegato i commissari nei giorni
scorsi, sarà un «ad ampio spettro»,
con l'obiettivo di vendere
l'azienda intera, senza dividerla in
più settori. Una linea confermata
ieri dal commissario Luigi Gubitosi.
Una volta pubblicato il bando di
gara, si attendono le manifestazioni
di interesse: i potenziali
acquirenti potranno presentare le
offerte entro il mese di luglio.
Dopo si aprirà la fase di
valutazione, che dovrebbe concludersi a
ottobre.
I TAGLI I tre commissari procedono
con i tagli. I contratti di
fornitura del carburante potrebbero
essere rivisti, perché ora costano
circa il 20 per cento in più
rispetto al normale mercato. E si
continua anche a risparmiare sui
servizi: negli scali sardi Alitalia
ha rinunciato al trasporto dei
passeggeri col bus dal terminal alla
scaletta dell'aereo, come fanno
molte compagnie low cost.
Michele Ruffi
AEROPORTO.
Il programma 2017-2018
A
Madrid e Londra anche d'inverno: Ryanair punta su Elmas
Diciotto voli durante l'inverno
2017-2018, cinque in più rispetto al
passato: a Cagliari Ryanair conferma
quasi tutti i collegamenti estivi
anche per la stagione winter (che
partirà a fine ottobre), e già
questo è abbastanza per far
festeggiare B&b, alberghi e ristoranti del
sud Sardegna. Nelle previsioni della
compagnia low cost sulle tratte
nazionali e internazionali
viaggeranno 1,5 milioni di passeggeri:
traguardo che potrebbe far
agevolmente superare quota 4 milioni
all'aeroporto di Elmas.
A parte Dusseldorf e Varsavia, tutte
le altre rotte estive
diventeranno annuali, anche se con
frequenze diverse. Ryanair
garantirà 76 voli alla settimana.
John Alborante, manager di Ryanair
in Italia, sottolinea l'importanza
delle «cinque nuove rotte» rispetto
allo scorso inverno: saranno
Catania, Barcellona, Madrid, Londra
e Francoforte. Grazie al piano
invernale «verranno supportati 1.125
posti di lavoro a Cagliari»,
spiega Alborante.
Oltre alle novità, verranno
confermati anche i voli per Bergamo, Roma,
Pisa, Bologna, Treviso, Verona, Cuneo,
Parigi, Bari, Bruxelles, Parma,
Cracovia e Trapani.
Gabor Pinna, vice presidente di
Sogaer, società che gestisce
l'aeroporto di Cagliari, commenta:
«Aver raggiunto con Ryanair il
traguardo delle 18 rotte invernali,
di cui 7 internazionali, con 76
voli settimanali per un incremento
del 22% rispetto allo scorso
inverno, consente di accelerare sul
progetto di destagionalizzazione
del traffico permettendo, al
contempo, di mantenere operative sui 12
mesi rotte strategiche come
Barcellona e Madrid».
I benefici del programma invernale
della compagnia low cost non
riguarderanno solo il capoluogo: «La
crescita del network rispetto
alla scorsa stagione porterà un
contributo determinante al
miglioramento della produttività
dell'economia regionale con un forte
incremento dell'accessibilità
internazionale della città di Cagliari e
del sud Sardegna». (m. r.)
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Federico Marini
skype: federico1970ca
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