martedì 30 maggio 2017

Sacerdoti comodi e sacerdoti scomodi. Solidarietà a Don Giorgio. Di Celeste Costantino.

Lui è Giorgio Costantino, il parroco della Chiesa della Madonna del Divino Soccorso, quella che è stata la chiesa della mia infanzia e della mia adolescenza. Una settimana fa Don Giorgio è stato pestato a sangue. L'hanno aggredito in dieci, calci e pugni alla testa, con la violenza cieca di chi vuole uccidere. Fortunatamente Don Giorgio è uscito dal coma, le indagini sono ancora in corso.

Lo hanno lasciato a terra pensando che fosse già morto, e non riesco nemmeno a immaginare come sarebbe andata a finire se non si fossero sbagliati. Fa ancora più male sapere che le mani violente possano essere state quelle di dieci giovani ragazzi del quartiere Gebbione di Reggio Calabria.

Giovani che attraversano le strade che sono state anche le mie, strade dove è facile perdersi, tra povertà e 'ndrangheta. Questo è certamente il momento della preghiera per Don Giorgio, poi però dovrà esserci quello della verità perché abbiamo il diritto di capire come siamo arrivati fin qui.

Nel frattempo dovremmo iniziare a chiederci se abbiamo mai provato a guardare in faccia quei giovani, a mostrare un'alternativa alla loro rabbia. Io credo di no, non abbastanza. Di sicuro l'aggressione al parroco di Reggio Calabria ci dice che dovremmo farlo meglio.

E' l'appello che mi sento di fare in questo momento alla comunità cattolica, alle associazioni laiche, ai cittadini e alle istituzioni, non ci dobbiamo rassegnare alla violenza anche quando tutto intorno sembra dirci il contrario.



Di Celeste Costantino

Nessun commento:

Posta un commento