Appare sempre più inquietante la vicenda della gestione
degli incendi anche alla luce della notizia riportata da Globalist.
“Quindicimila euro l’ora per l’intervento di un Canadair, 5000 l’ora per quello
di un elicottero. Alla vigilia di questa estate di fuoco, l’Autorità Garante
della Concorrenza ha iniziato ad occuparsi del business dello spegnimento degli
incendi legato alla flotta dei Canadair”.
L’inchiesta, che ha preso le mosse dalle rivelazioni di un
pilota, cercherebbe di vederci chiaro sull’ipotesi che una cordata di aziende
private, tutte del nord Italia, condizionassero gli appalti pubblici per
l’affitto dei Canadair. Un giro d’affari che si basa, appunto, tutto
sull’imponenza del fenomeno degli incendi e che annovera cifre da capogiro.
Queste le cifre del solo anno 2015:
- Babcock Mission Critical Services Italia S.p.A. , con sede
legale a Milano. Valore di fatturato dell’esercizio 2015: duecento milioni di
euro.
- Airgreen S.r.l., società con sede legale in provincia di
Torino. Valore di fatturato dell’esercizio 2015: circa venti milioni di euro.
- Elifriulia S.r.l., società con sede legale in provincia di
Gorizia. Valore di fatturato dell’esercizio 2015: circa dieci milioni di euro.
- Heliwest S.r.l., società con sede legale in provincia di
Asti. Valore di fatturato dell’esercizio 2015: circa nove milioni di euro.
- Eliossola S.r.l., società con sede legale in provincia di
Verbania. Valore di fatturato dell’esercizio 2015: cinque milioni di euro.
- Elitellina S.r.l., società con sede legale in provincia di
Sondrio. Valore di fatturato dell’esercizio 2015: circa dieci milioni di euro.
A queste si aggiungono altre società con diverse
specializzazioni che operano sempre nell’ambito dello spegnimento degli incendi
e del soccorso. Ciò che l’Autorità Garante della Concorrenza (e probabilmente
anche diverse procure) sta cercando di capire è se è vero che queste società,
insieme o in blocchi misti, si accordassero per accaparrarsi gli appalti
pubblici per l’affitto dei Canadair mettendosi d’accordo sul minimo ribasso possibile
oppure riconfermando l’appalto alla società precedente per mancanza di
concorrenti. E in questa nebbia salta fuori, tra le tante cose inquietanti, il
dato riguardante la Sardegna.
Vediamo così che secondo i dati in Sardegna, nel 2012, per
l’AIB (anti incendio boschivo) ATI Airgreen/Eliossola/Elifriulia/Star
Work/Elitellina (unica offerta) ottengono l’appalto con un ribasso dello 0,01
sull’offerta di partenza. Nel 2015 la stessa cordata di società tutte insieme
ottengono l’appalto con un ribasso dello 0,04 sull’offerta di partenza.
Lasciamo che, su questi aspetti, chi ha le competenze vada avanti e faccia
chiarezza per verificare se queste ipotesi hanno fondamento o meno. Tuttavia
l’inquietudine resta.
Resta perché non si
capisce chi e perché mette fuoco. Le ipotesi sono tante, ma Libe.r.u. già
dall’anno scorso con la raccolta firme di “Firma su Fogu” aveva proposto che la
Regione acquistasse dei Canadair ed elicotteri all’avanguardia da tenere in
pianta stabile in Sardegna. Non si sa se dietro gli incendi c’è un’opera
criminale di speculazione. Di sicuro con dei mezzi di proprietà regionale il
rischio non si corre: se metti fuoco non interviene nessun privato, quindi
fermi sul nascere qualsiasi eventuale ipotesi di business degli incendi. Che
cosa ha risposto l’assessora Spano a questa proposta supportata da 6300 firme
autenticate? “I mezzi aerei ce li dà lo Stato” (che li affitta, appunto, dai
privati, per cifra da capogiro) “Chi ce lo fa fare a spendere soldi a noi
Regione?”, snobbando ogni ipotesi di costruzione di pezzi di sovranità sarda
anche nella gestione di questo flagello.
Adesso che si allungano le ombre più nere, che gli incendi
diventano un business incredibile di milioni e milioni, almeno adesso
l’assessora Spano potrà prendere in seria considerazione che avere i mezzi
antincendio di proprietà regionale ci permetterebbe di non chiedere favori a
Roma e ci assicurerebbe che a nessuno converrebbe andare a mettere fuoco per
poi guadagnare quindicimila euro a ora?
Libe.r.u. – Lìberos Rispetados Uguales
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