Unione
Sarda
ROMA.
Parlamentari, stop ai vitalizi Sulla legge è lite tra Pd e M5S Oggi è previsto
il voto alla Camera sui privilegi di deputati e senatori
ROMA Una giornata di scontro
politico ieri alla Camera: sono stati votati i primi articoli della proposta di
legge a prima firma di Matteo Richetti sull'abolizione dei vitalizi ai
parlamentari. E sulla norma resta accesa la battaglia tra Pd e M5S che ne
rivendicano la paternità. La votazione finale si terrà oggi: l'assemblea si
riunisce alle 9,30 per proseguire l'esame del provvedimento e il voto dei singoli
articoli.
IL PROVVEDIMENTO L'obiettivo è
quello di dire basta ai vitalizi di deputati e senatori (e anche degli ex)
calcolati con il sistema contributivo, quindi di ancorare le pensioni degli
eletti a quelle di tutti i lavoratori, come ha sempre sostenuto anche il M5S.
Dopo l'ok della commissione Bilancio di Montecitorio, la proposta di legge del deputato
Pd Matteo Richetti è arrivata ieri in Aula. «Dalla prossima legislatura
cambiano i criteri che riguardano l'età, saranno quelli della legge Fornero»,
ha detto Richetti. La proposta di legge attualmente stabilisce che il
trattamento previdenziale sia riconosciuto ai parlamentari al compimento del
sessantacinquesimo anno di età.
Inoltre - come prevede un
emendamento predisposto dallo stesso relatore - cambiano le sanzioni previste
per le Regioni che non si adeguano alle nuove norme, previsto un taglio del 50%
delle somme previste nei bilanci delle regioni
per questa voce. IL M5S «Non è una questione di politica, ma di morale. Che il
Pd si prenda l'idea, non facciamo questione di copyright. Occorre dare un piccolo
segnale a quelli fuori. Sarebbe meraviglioso se tutti uniti dessero un
segnale». Lo ha ribadito il garante del M5S Beppe Grillo dopo aver assistito
alla Camera a una breve parte della discussione sui vitalizi.
LE POSIZIONI «Cosa accadrebbe se si
applicasse il principio orwelliano del modificare il passato, applicando il
sistema di calcolo contributivo a tutto il mondo dei pensionati in essere, a
partire da quelli che hanno la pensione basata sul retributivo? Andremo a tagliare
le pensioni del 20-30-40-50%. È questo messaggio di macelleria sociale che
l'Aula vuole dare? Vale la pena per uno straccio di palcoscenico, per non
essere più ricattati dal Movimento 5Stelle mettere in discussione principi
fondanti della nostra democrazia parlamentare? Procedendo su questa strada il
Partito democratico si intesterà un abominio, un mostro, avvolto dall'ipocrisia
che non approderà a nulla, che si arenerà al Senato, che verrà dichiarato
incostituzionale dalla Corte qualora Palazzo Madama lo approvasse», dice Renato
Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, intervenendo in Aula.
Mentre le deputate di Forza Italia
Nunzia De Girolamo, Mara Carfagna, Mariastella Gelmini e Annagrazia Calabria
voteranno a favore del provvedimento: la loro posizione è emersa, secondo
quanto si apprende, durante un'accesa riunione del gruppo di Fi in cui sono
state espresse posizioni differenti. Anche Lega Nord e Fratelli d'Italia
voteranno sì.
La
Nuova Sardegna
Fi, gli
azzurri sardi convocati da Berlusconi
Il 5
agosto vertice a Villa Certosa. Là si decideranno nomi e
strategie
per le Politiche e le Regionali
CAGLIARI Se non ci fosse stata una
discussione accesa sulla scelta del
giorno in cui, come tutti gli anni,
Silvio Berlusconi convocherà gli
«amici sardi» alla Certosa, il primo
vertice di Forza Italia dopo la
vittoria alle amministrative sarebbe
passato alla storia come quello
della grande pace fra le correnti
azzurre. E invece il sindaco di
Olbia Settimo Nizzi e l'eurodeputato
Salvatore Cicu hanno litigato non
poco su quel probabile 5 agosto,
giorno in cui il pattuglione, gli
invitati saranno un ventina,
dovrebbe presentarsi in Costa per
l'incontro conviviale. È stato Cicu
a sollevare il caso: «Quel giorno
sarò in viaggio con la famiglia, ma
io non posso non esserci». Nizzi
ha replicato: «La data è quella. Il
presidente ha un'infinità
d'impegni e non ci sono altri
spazi».
Il battibecco è andato avanti
per un po' fino a quando i presenti
non hanno fatto da pacieri e si
sono messi tutti alla ricerca di una
data alternativa. Che forse non
ci sarà, ma almeno il tentativo è
stato fatto. Per il resto del
vertice Forza Italia ha mostrato il
petto: ha stravinto le comunali di
giugno, nonostante in molti fossero
convinti che la coalizione di
centrodestra invece si sarebbe
dissolta. Sconfitti i sondaggisti, dal
coordinatore Ugo Cappellacci al
capogruppo Pietro Pittalis e anche i
parlamentari Emilio Floris e Paolo
Vella hanno rilanciato: «Quando
siamo uniti, vinciamo e vinciamo
bene». In passato, anche nelle
regionali del 2014 a parte le
apparenze, non è stato così e sono
arrivate le batoste. Da allora in
poi anche altro ha agitato le acque
del partito. Ad esempio l'elezione a
vicepresidente del Consiglio
regionale di Ignazio Locci,
sostenuto da una parte del gruppo, mentre
il resto - Pittalis e Alessandra
Zedda in testa - puntava su Marco
Tedde, alla fine uscito sconfitto
nella conta delle schede.
Qualche strascico per quella lotta
intestina c'è ancora ma pare che Forza
Italia abbia deciso di metterci una
pietra sopra. Perché prima di
tutto - hanno detto i consiglieri
regionali - «dobbiamo radicarci
ancora meglio sul territorio e non
possiamo più andare avanti a
strappi». Poi c'è un altro problema:
le candidature per le elezioni
politiche dell'anno prossimo.
Cappellacci correrà per il Senato,
Pittalis punta alla Camera, oppure
Floris ha in mente un altro giro e
Vella sarà di nuovo imposto o meno
dal Cavaliere? È ancora tutto da
decidere e come sempre l'invito a
Villa Certosa ha anche quello scopo:
ascoltare e rispettare il verbo del
Cavaliere.
Per questo Cicu voleva
esserci: ha paura di essere tagliato
fuori dalle decisioni importanti.
Perché l'europarlamentare
cagliaritano un pensierino per essere lui il
candidato-presidente del
centrodestra nelle regionali del 2019 l'ha
fatto, ma molto dipenderà anche
dagli incastri nelle liste per le
politiche. Comunque una linea
d'azione Forza Italia l'ha decisa
all'unanimità: «In questi mesi
dobbiamo battere come un martello sulla
giunta Pigliaru. È in crisi,
potrebbe cadere molto prima del previsto
e noi dobbiamo essere pronti in
qualunque momento».Anche per andare a
cena dal Cavaliere. (ua).
La
protesta contro il crollo del prezzo del latte arriva in Gallura
Coldiretti:
«Occuperemo il porto»
OLBIALa protesta arriverà nei porti.
L'idea di Coldiretti per
sostenere i pastori parte dal blocco
del porto di Olbia, previsto
entro luglio. L'associazione di
categoria ha chiesto anche l'aiuto dei
sardi per bloccare anche gli altri
porti dell'isola. «Mentre il mondo
dei pastori è disperato alla ricerca
di un sostegno che possa tenere
in vita il settore c'è chi dorme
sonni tranquilli - scrivono da Caldiretti -.
È chi ha causato la crisi, chi non è
riuscito a
governare il sistema dei formaggi, o
chi ci ha speculato sopra non
fornendo dati produttivi o
sostenendo sovrapproduzioni di latte mai
esistite. Insomma, non più sardi
contro i sardi ma pastori contro
pastori si. Noi non ci stiamo perché
oltre un anno fa Coldiretti, in
completa solitudine, ha denunciato
cosa stava accadendo nel sistema e
chi, già da marzo 2016, alimentava
la bufala della sovrapproduzione di
latte».
I soci di Coldiretti sono attivi d a
maggio, quando una
manifestazione ha bloccato la
superstrada all'altezza di Nuoro: Poi, a
settembre dello stesso anno, a
Banari c'è stato una faccia a faccia
con i fratelli Pinna di Thiesi
mentre a Coldiretti ha lasciato l'Oilos
per divergenze sulle priorità da
affrontare mentre a fine ottobre ha
denunciato "la falsità dei dati
produttivi sparati senza controllo". A
febbraio, poi, la grande
manifestazione di Cagliari che ha avuto un
seguito il mese scorso ad Abbasanta:
«Il 2 agosto il Consiglio
regionale chiuderà per l'estate e
non garantirà risposte immediate
quando invece sarebbe urgente
procedere sia per la crisi del latte sia
per la siccità».Un concetto che sarà
ribadito, molto presto, al porto
di Olbia.
«Nessuno
stop sulla Ct1 presto il nuovo bando»
l'intervista»carlo careddu
CAGLIARI Il confronto con chi l'ha
preceduto per ora può essere solo
sui centimetri: Carlo Careddu ha la
statura di chi potrebbe giocare a
pallavolo, sport in cui si sa è
impossibile il contatto fisico con
l'avversario, contrapposta a quella
da rugbista di Massimo Deiana, che
invece il corpo a corpo spesso l'ha
proprio cercato. Chissà se da oggi
in poi la figura d'insieme del neo
assessore ai trasporti, che ha
giurato in Consiglio, farà presto
una o più differenze anche nelle
cose fatte o da fare, con meno risse
e più dialogo soprattutto con i
nemici, compreso il fuoco amico, che
col suo precedessore mai sono
stati teneri negli ultimi tre anni.
Sta di fatto che l'avvocato
gallurese del Pd, nonostante
l'emozione dell'esordiente, sembra essere
di quelli che pesano le parole e
pare anche meno impulsivo di chi,
Deiana, è stato promosso presidente
dell'Autorità portale. Careddu sa
bene che un problema grosso da
risolvere ce l'ha subito: il bando per
la Ct1 di Cagliari andato deserto
poche settimane fa. «Le rotte verso
Roma e Milano saranno comunque
blindate fino alla prossima
assegnazione», dice sicuro dopo aver
confermato che sull'eventuale
proroga, «gli uffici sono in
contatto con Bruxelles e se dovesse
essere necessaria, l'autorizzazione
ci sarà concessa».Nel frattempo?
«Abbiamo incontrato diverse
compagnie aeree per capire meglio i motivi
per cui nessuna ha partecipato alla
gara. Ho parlato con Vueling,
Volotea, Blue Air e Mistral.
Prima del mio arrivo, altri si sono
confrontati con Meridiana e
Alitalia». Il risultato è stato? «Una o
più correzioni nel bando dovranno
esserci per forza. Siamo ancora alla
ricerca del giusto equilibrio fra le
esigenze dei sardi e i dubbi
sollevati dalle compagnie». Qualche
milione in più sul tavolo, oltre i
125 milioni previsti in quattro
anni, potrebbe bastare? «Non è solo
una questione di soldi.
Qualcos'altro dovremo ritoccare ad esempio
nelle frequenze giornaliere dei voli
da e per Cagliari».Non ci saranno
buchi da novembre in poi? «No. Lo
giuro».
La Ct1 da e per Olbia e
quella da e per Alghero quando
saranno assegnate? «Fra pochi giorni».
Ci saranno sorprese? «No. Meridiana
da e per Olbia, Blue Air a d
Alghero». Gli aeroporti sardi in
rete: sì o no? «Sì ed è
indispensabile». Un problema dopo
l'altro: il trasporto pubblico
locale. «Molto è stato fatto da chi
mi ha preceduto, ma la rete
interna dev'essere ancora
migliorata». L'Arst pare avere le casse
vuote? «Ho in agenda un incontro con
i sindacati, però la
quattordicesima non è a rischio».
Oggi firma la nuova convenzione con
Trenitalia: è meglio della
precedente? «Di sicuro. Soprattutto perché
avremo a disposizione i 402 milioni
finanziati dallo Stato e saranno
subito investiti. Il trasporto sul
ferro è la grande sfida e i servizi
dovranno essere finalmente di
qualità». Con la Tirrenia quando ci sarà
il confronto? «Presto». A proposito
di confronti: nel suo Pd impazza
lo scontro. «Faccio parte di un
partito demoniaco, scherzo, ma molto,
molto democratico. La nostra è
l'unica realtà in cui puoi discutere su
tutto e ci sta persino qualche tono
acceso. Ma alla fine il Pd sarà
compatto come sempre». La sconfitta
alle comunali di Olbia fa ancora
male? «Perdere per soli 150 voti non
è facile da mandar giù, ma ormai
devo guardare oltre». (ua)
Erano
nella casse della Sfirs, saranno destinati ai bandi per le
piccole
imprese e per l'industria
Dalla
giunta 130 milioni per le imprese
CAGLIARINella contabilità della
Regione accade anche questo: ci sono
milioni, in questo caso sono 130,
che una volta fatto il loro corso da
una parte possono essere investiti
da un'altra. Non è un trucco ed
ecco la spiegazione. Un terzo di
quanto finora è servito per dare
gambe al Fondo garanzia fidi, nelle
casse della Sfirs ci sono altri
249 milioni, ha esaurito il suo
compito e la giunta ha deciso
d'investirlo ancora e tutto nei
bandi per le imprese.
«Sono risorse
europee del 2007-2013 - ha detto
l'assessore al bilancio Raffaele Paci
- che possiamo riutilizzare purché
siano destinati alle stesse
finalità, il rilancio dell'economia,
per cui ci sono state concesse a
suo tempo». Così sarà: nella nuova
programmazione, è cominciata nel
2014 e si concluderà nel 2020, i 130
milioni sono stati rimessi in
circolo. «Serviranno per sostenere
le imprese, che hanno ripreso a
investire», ha detto l'assessora
Barbara Argiolas, con un evidente
richiamo alla sua di delega: dal
turismo al commercio, all'artigianato
e per ricordare che «con il primo
bando, abbiamo ricevuto ben 500
domande di finanziamento ed è un
segnale importante».
È un'occasione
in più anche per le grandi aziende,
ha aggiunto l'assessora
all'industria Maria Grazia Piras:
«Dopo il primo avviso, sono state
oltre una decina le manifestazioni
d'interesse per i grandi
finanziamenti, sono quelli oltre i 5
milioni, e con le nuove risorse
sarà possibile aprire il confronto
su altri progetti importanti». La
sintesi è questa: «Diamo - ha
ribadito Paci - una nuova spinta per
dare forza alla ripresa economica e
sostenere nella risalita dalle
piccolissime alle grandi imprese».
Il dettaglio. Dei 130 milioni 25
milioni sono stati destinati al
cofinanziamento del Contratto di
sviluppo nazionale, che arriva così,
con la dotazione iniziale di 40
milioni, a un totale di 65.
Altri 25 milioni entreranno nel
plafond
del Fondo per il rilancio delle aree
industriali e i finanziamenti
potranno essere utilizzati ad
esempio per l'acquisto o il riutilizzo
di capannoni abbandonati. Ci sono
poi i 20 milioni con cui sarà
rifinanziato il bando Jessica, per
l'efficientamento energetico e la
riqualificazione urbana, con in più
la possibilità di aprire altre
linee di credito con la Banca
europea degli investimenti e la Cassa
depositi e prestiti. Infine, ci sono
le risorse destinate ai bandi: 10
milioni serviranno ad attivare uno
nuovo riservato alle piccolissime
imprese visto che i progetti
d'investimento sono all'interno della
forbice 15mila-150mila euro.
Per la fascia superiore (da 200mila
a
800mila euro) - il bando è in corso
- 10 milioni andranno ad
aggiungersi ai 10 già stanziati. Nei
primi mesi dell'anno prossimo
sarà lanciato invece quello per i
progetti di terzo livello, sono i
cosiddetti T3 da un milione e mezzo
a cinque milioni, che avrà così
una disponibilità complessiva di 20
milioni. Infine altri 20, più i 10
già stanziati, aumenteranno la
capacità per rispondere alle
manifestazioni d'interesse per
finanziamenti che superano i 5 milioni.
(ua)
Oggi la
riunione dei capigruppo e la prima seduta dovrebbe essere domani
Crisi
comunale risolta: manca solo la nomina del nono delegato alla Cultura
Gli
assessori firmano: ora l'esordio in Consiglio
SASSARI Ieri mattina gli assessori
hanno sottoscritto la presa in
carico delle deleghe, il sito del
Comune di Sassari è già aggiornato
con tutti i nomi alla voce giunta,
mentre la presentazione ufficiale
dell'esecutivo avverrà nella
prossima seduta del Consiglio comunale
che dovrebbe essere fissata per
domani. Infatti oggi è previsto
l'incontro con i capigruppo
necessaria per confermare il calendario
dei lavori e l'ordine del giorno. Al
primo punto ci sarà la giunta ter
targata Nicola Sanna. Si chiude così
una crisi politica iniziata tre
mesi fa e che ha innescato uno stop
amministrativo di oltre un mese.
Confermate tutte le indiscrezioni
annunciate dalla Nuova già da ieri
di un accordo chiuso solo dopo una
riunione fiume terminata in tarda
sera. Ed ecco la composizione
dell'esecutivo. Il segretario cittadino
del Pd, Fabio Pinna, assume la
carica di vicesindaco e mantiene la
delega dell'Ambiente. Confermate
Amalia Cherchi agli Affari generali ,
Personale e Anagrafe(espressione dei
partiti monogruppo); Monica
Spanedda ritorna ai Servizi sociali,
Simone Campus (area Nicola Sanna)
al Bilancio e Patrimonio; Antonio
Piu (in quota Demontis) alla
Mobilità, Strade, Manutenzioni,
Polizia municipale e Traffico e
Ottavio Sanna (Partito dei Sardi) ai
Lavori pubblici.
La prima new
entry è Alba Canu, che rafforza la
componente in Giunta espressa
dall'area Spissu-Ganau e assume le
deleghe a Pubblica istruzione e
Sport, incarico che prima era
rivestito da Vittoria Cau della lista
civica Città Futura. Poi i
consiglieri Carta, Careddu e Arcadu hanno
fatto un passo indietro per un
appoggio esterno, e anche il loro
assessore di riferimento si è fatto
da parte. Città Futura, anche
nella ricomposizione della crisi, ha
preferito non esprimere nomi e
restare fuori dall'esecutivo.
La casella è stata riempita dall'ex
consigliera provinciale Alba Canu.
Il successore dell'ex assessore
all'Urbanistica Gianni Carbini è
Alessandro Boiano, eletto nella
civica «Sassari bella dentro» e
transitato nel gruppo misto di
maggioranza. Boiano è espressione
della corrente democratica che fa
capo a Gavino Manca e ai cosiddetti
«renziani della prima ora». Al suo
posto in consiglio entrerà Consuelo
Sari. La Giunta dovrà essere
completata da un nono assessore. Si
dovrebbe trattare di una donna, e
a indicarla sarà l'area di Silvio
Lai e degli ex cristiano-sociali.
Assumerà le deleghe a
Programmazione, Cultura e Turismo, che per ora
il sindaco Sanna ha assunto ad
interim.
Unione
Sarda
CONSIGLIO
REGIONALE. L'eterno Felicetto Contu, difensore civico a 90 anni
L'elezione
suscita ironia e critiche
«Ho ancora voglia di lavorare e sono
contento di questa riconferma».
Felicetto Contu, 90 anni il prossimo
10 settembre, non si sente un
abusivo nel suo riconfermato ruolo
di Difensore civico della Sardegna.
Ieri mattina l'elezione da parte del
Consiglio regionale con 42 voti.
La nomina di Contu, da decenni
protagonista della vita politica
isolana prima nella Dc e poi
nell'Udc, ha suscitato ironia e critiche,
soprattutto sul web per l'effetto
“soliti noti”. Arriva da più parti
l'accusa, soprattutto alla politica
regionale di non essere stata in
grado di cercare un nome nuovo, una
figura meno legata alla politica
sarda degli ultimi quarant'anni.
Ma l'ex presidente del Consiglio
regionale non cede e ricorda che «è
un ruolo che svolgo innanzitutto
gratuitamente e che necessita anche
di una certa esperienza». Il
difensore civico, infatti, ha il compito
di tutelare la cittadinanza su
eventuali atti della Regione e degli
enti. Riguardo all'età, Contu
ricorda che «proprio per questo ho
deciso di non ricandidarmi in questa
legislatura perché ritenevo non
fosse giusto alla mia età». Quindi,
l'ulteriore incarico non spaventa
Contu, che anzi decide di
«restituire alla politica quello che mi ha
dato».
IL GIURAMENTO Carlo Careddu da ieri
mattina è ufficialmente
l'assessore regionale ai Trasporti.
Il giuramento davanti al tavolo
della presidenza nell'aula del
Consiglio regionale ha reso effettiva
la nomina dell'avvocato olbiese che
ha preso il posto di Massimo
Deiana, nominato presidente
dell'Autorià portuale della Sardegna. Dopo
il giuramento e gli auguri da parte
dei consiglieri regionali, per
Careddu è già tempo di pensare alle
grane legate ai trasporti, prima
fra tutte la nuova gara per la
continuità territoriale: «Vogliamo
pubblicare il bando il prima
possibile ma con certezza», spiega il neo
assessore, «in ogni caso garantiremo
ai sardi il servizio». Un compito
difficile quello che il neo
assessore dovrà svolgere tanto che, come
lui stesso ammette, «non ho
sgomitato per arrivare fino a qui perché
so che non è una passeggiata».
Careddu arriva in Giunta dopo
l'esperienza da vice sindaco e
assessore all'Urbanistica al Comune di
Olbia. (m. s.)
Prestiti
della Cdp
Periferie
urbane: ecco i fondi
Si chiama “Prestito riqualificazione
periferie urbane” il nuovo
strumento finanziario di Cassa
depositi e prestiti nato per accelerare
il processo di riconversione delle
periferie delle città italiane. Il
prodotto mette a disposizione degli
enti locali beneficiari delle
risorse statali del “Programma
straordinario di intervento per la
riqualificazione urbana e la
sicurezza delle periferie” i fondi
necessari per avviare immediatamente
- e completare in tempi certi -
gli investimenti approvati,
anticipando le risorse statali in attesa
del loro effettivo incasso.
L'operazione riguarda 120 progetti
per un totale di circa 3,8 miliardi
(di cui 2,1 miliardi finanziati da
risorse statali e il resto da
soggetti pubblici e privati).Gli
interventi
finanziati riguarderanno una serie
di progetti volti a
migliorare la qualità del decoro
urbano; riutilizzo delle aree
pubbliche e delle strutture edilizie
esistenti; adeguamento delle
infrastrutture destinate ai servizi
sociali e culturali, educativi e
didattici; potenziamento delle
strutture per l'inclusione sociale.
Beneficiari del prestito sono tutti
quei Comuni capoluogo di
provincia, Città metropolitane e
alcuni comuni delle aree
metropolitane di riferimento,
assegnatari del finanziamento statale.
Con lo strumento, Cdp conferma il
suo ruolo di Istituto nazionale di
promozione e di partner storico
degli enti locali, e contribuisce
concretamente alla realizzazione di
uno dei 17 obiettivi di sviluppo
sostenibile dell'Agenda 2030
dell'ONU: rendere le città e gli
insediamenti umani inclusivi,
sicuri, duraturi e sostenibili.
Simbirizzi,
invaso inutilizzato da anni «È un serbatoio in caso di emergenza»
Sistu
(Enas): «Nel bacino non arrivano più i reflui di Cagliari, ora è
una
riserva per l'agricoltura»
Una riserva strategica, così la
chiamano all'Enas. È un serbatoio, il
Simbirizzi, che verrà utilizzato
solo nel caso in cui, Dio non voglia,
anche le campagne del sud dell'Isola
- come oggi quelle della Nurra,
del Sulcis e della Gallura -
comincino a patire la sete. Dentro ci
sono sette milioni di metri cubi
d'acqua del Flumendosa, un tesoretto
idrico non da poco se si pensa che
nel 2002 - la coda di un triennio
di terribile siccità cominciato nel
1999 - arrivarono proprio da
questo invaso i tre milioni di metri
cubi di risorse idriche che
permisero perlomeno di salvare le
colture arboree.
Le piante,
beninteso, perché i frutti erano
andati persi, così come tutte le
colture del più grande comparto
agricolo della Sardegna.
TRIENNIO NERO È quella storia lì,
che ha segnato il destino da invaso
di soccorso della diga costruita
negli anni Cinquanta in territorio di
Quartu. «Nei primi anni Duemila,
proprio per salvare il salvabile
dell'agricoltura del sud dell'Isola,
vennero accumulati qui i reflui
di Cagliari provenienti dal
depuratore di Is Arenas e poi distribuiti
nelle campagne», spiega Giovanni
Sistu, amministratore di Enas, l'ente
che gestisce i bacini dell'Isola. È
accaduto così, spiega, «che si è
giustamente andati in soccorso degli
agricoltori stremati dalla
siccità, ma poi non è stato più possibile
utilizzare quell'impianto
per usi potabili». È la normativa
che lo impone.
Insomma, se i reflui,
pur depurati come risorse nuove di
zecca, vengono accolti anche una
sola volta in un invaso che serve i
rubinetti delle abitazioni, da
quel momento l'invaso potrà nutrire
soltanto le campagne. È, dicono
dagli uffici dell'Enas, quel che
succederebbe alla diga del Cuga
qualora dovessero esservi riversati
i reflui depurati di Sassari. Un
tema in questo periodo molto sentito
nel nord dell'Isola, soprattutto
nella Nurra, il territorio che più
soffre la siccità.
ADDIO REFLUI A Sassari gli
agricoltori invocano la distribuzione dei
reflui depurati, ma se è per questo
occorre dire che nel capo di sotto
- dopo quell'intervento di soccorso
del Simbirizzi nel 2002 - i reflui
di Cagliari non sono stati più
utilizzati. Ci sono stati studi per
abbattere la salinità (è il primo
problema), progetti, programmi
d'intervento, ma tant'è. «È tutto
fermo. Il Simbirizzi - confermano da
Enas - non viene più riempito con le
risorse depurate: ora è un
impianto strategico, riserva di
soccorso». Le acque ripulite dal
depuratore di Is Arenas finiscono
invece nello stagno di Molentargius,
e il Comune di Cagliari ha appaltato
un progetto per l'utilizzo dei
reflui per il verde pubblico.
IL FUTURO Efisio Perra, presidente
di Coldiretti Cagliari, dice che
questa del Simbirizzi come serbatoio
di soccorso «è una soluzione di
buonsenso». Quel che va detto,
aggiunge, «è che se noi agricoltori del
sud dell'Isola oggi non soffriamo
per la siccità come succede altrove
è per il lavoro fatto in passato,
soprattutto con le interconnessioni
dei bacini». Quel che resta da fare,
«è eliminare il problema della
salinità estrema delle acque reflue
di Cagliari: si potrebbe pensare a
due reti di condotte cittadine
separate. Ma dobbiamo pensarci adesso».
LA SOLIDARIETÀ Il direttore del
Consorzio di Bonifica della Sardegna
meridionale dice che in periodi di
grande siccità, «si potrebbe
ricorrere a una programmazione di
solidarietà». Piccole restrizioni
per gli utenti dell'acqua potabile,
le chiama l'ingegnere Roberto
Meloni. «Piccoli sacrifici che
potrebbero portare anche a un risparmio
di 20 milioni di metri cubi
all'anno». E sarebbe importante, avvisa,
che ai tavoli della programmazione
«venissero invitati anche gli enti
che distribuiscono l'acqua, come
Abbanoa e i Consorzi di bonifica».
Piera Serusi
Socialisti
e Pd, patto per la sede e per il futuro
Il Partito democratico e quello
socialista stringono un'alleanza e
vanno a vivere insieme a Sestu. Le
segreterie cittadine di Pd e Psi,
comunicano i rispettivi segretari
Monica Mereu e Antonello Spano,
hanno «definito un percorso di
collaborazione politica» sui temi
importanti per la sinistra tanto in
ambito locale quanto generale e
per unire le forze hanno deciso di
condividere la sede. «Il Psi
concede in uso gratuito la propria
sede in via Roma, intitolata a
Sandro Pertini, per due giorni alla
settimana (martedì e giovedì) al
Partito democratico, che a sua volta
si impegna a contribuire alle
spese di gestione e pulizia»,
spiegano.
Ma l'intesa non riguarda solo la
condivisione dello spazio fisico: «I
due partiti assumono l'impegno di
organizzare congiuntamente dibattiti
e, più in generale, eventi su temi
di comune interesse che verranno
stabiliti e comunicati di volta in
volta. Il tutto nello spirito di
collaborazione fra due partiti che
appartengono alla stessa famiglia
del partito socialista europeo».
Alla base dell'accordo formalizzato
dai due segretari Mereu e Spano
c'è la volontà di far riavvicinare
le anime della sinistra partendo
dalla base. «Nell'esprimere la più
grande soddisfazione per l'accordo
raggiunto e nell'invitare iscritti e
simpatizzanti a partecipare
numerosi all'attività politica
futura - concludono i due segretario
cittadini di e Pd e Psi - ci si
augura che tutto questo sia solo
l'inizio di un percorso, che possa
condurre i partiti della sinistra,
a livello locale, a collaborare con
rinnovato slancio al perseguimento
degli obiettivi comuni». (m.z.)
-----------------
Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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