Ovvio che quando si fa attività politica, se si fa qualcosa
che suscita un minimo di interesse, i pareri sono diversi. E ben vengano i
pareri, ben vengano i complimenti che gratificano e ben vengano anche le
critiche quando sono costruttive, perchè aiutano a migliorare. Quello che
invece non mi piace sono le critiche sciocche, quelle mosse da invidia o quelle
fatte per passare il tempo. E di specialisti in questo senso ce ne sono
parecchi sui social.
Quando fai un'iniziativa la osservano con attenzione. Ci
riflettono. Poi partono per giorni a criticare. Ma mica criticare sulla
finalità della campagna. Macchè, quello costa impegno, e poi rischi che devi
proporre qualcosa di alternativo a ciò che non ti piace, quindi meglio evitare.
Meglio criticare un accento, un termine, un passaggio del documento,
possibilmente prima interpretare in maniera distorta e poi criticare la propria
interpretazione messa in bocca a te.
Solo questioni di peso insomma, tutta roba di prima. E
c'erano quelli a cui la Campagna Firma su Fogu non gli andava bene perchè da
loro non si diceva fogu ma focu, oppure ohu, e gli altri che loro dicevano
Frimma e non firma ecc. E c'erano quelli che dicevano che se vuoi mettere in
carcere un incendiario sei un gistizialista e pure fascista. E c'erano quelli
che gli argomenti potevano anche andare bene ma non avevi centrato il lavoro
sulla comprensione del fenomeno. E sulla Campagna Sardu Còmpora Sardu c'erano
quelli che a loro non gli andava bene perchè col prezzo di un chilo di pane
carasau ci compravano due chili da baguettes al discount. E sulla Campagna
Làssami Neta c'erano quelli che pur capendo benissimo tutto insistono a dire
che "da noi neta vuol dire nipote" (che poi probabilmente sono gli
stessi che se leggono "Chiamare l'ascensore" si passano la notte a
urlare "ascensoreeee!").
Poi c'erano quelli che con gli adesivi stai sporcando i
pali, bella coerenza per voi che dite di tenere pulito. Poi c'erano quelli che
non vale tenere pulire le spiagge perchè in campagna ci sono i materassi e le
lavatrici. Poi ci sono quelli che non lo devi dire ai turisti ma ai Sardi. Poi
quelli che non lo devi dire ai Sardi ma ai turisti. Poi ci sono quelli che non
devi scriverlo in sardo perchè tanto noi lo capiamo già in italiano, e comunque
i turisti non lo capiscono il sardo. (E credo che siano poi gli stessi di
"Sì, ma quale sardo?")
Poi ci sono quelli che con gli adesivi non stavi pagando la
tassa di affissione e bisogna multarti come multano gli altri. Insomma, come si
dice, chi non fa non sbaglia, ma soprattutto si conferma vera la storiella del
vecchio, del bambino e dell'asinello che ho raccontato l'altro giorno. Tu
dirai, ma ci perdi tempo a dare peso a queste fesserie? Ma no, non sto dando
peso, lo dico solo per risparmiare le parole e proprio non perdere tempo.
Così lo dico una sola volta a tutti quelli che sono negativi
in tutto, a quelli a cui non va mai bene niente, a quelli che vivono di
critiche sterili, di pomeriggi annoiati, di merende a base di pane & crepo,
e soprattutto di tanta tanta invidia verso chiunque faccia qualcosa... Sappiate
per certa una cosa: niente e nessuno riuscirà mai a farci perdere il grande
entusiasmo nel fare tutto ciò che possa essere utile al nostro popolo e alla
nostra terra.
Pier Franco Devias
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