venerdì 4 agosto 2017

Rassegna stampa 04 Agosto 2017


La commissione dà l'ok per Tempio e Lanusei, reparto anche alla Maddalena Rete ospedaliera, primo sì I punti nascita sono salvi.

La rete ospedaliera è fatta. Se alla fine sarà quella ufficiale, è ancora presto per giurarlo, ma fra settembre e ottobre dovrebbe essere approvata dal Consiglio regionale. Arrivare sotto il traguardo dell'ultimo chilometro, è stata un'impresa per la maggioranza di centrosinistra. S'è scannata al suo interno come sempre accade quando c'è di mezzo la sanità, ma alla coalizione va riconosciuto il merito di aver tenuto la barra dritta e, con qualche cambio di rotta in corsa, superato gli ostacoli.

Non è così per il centrodestra e neanche per il resto dell'opposizione alla sinistra di Pigliaru e Luigi Arru, l'assessore alla Sanità, per loro questa riorganizzazione è solo un disastro. Conferme e novità. Rispetto a quanto trapelato in questi mesi, non ci sono clamorosi stravolgimenti. Il Brotzu, a Cagliari, e l'Azienda mista, a Sassari, saranno i due ospedali di riferimento regionale e sono quelli in cui ci saranno tutti i reparti, compresa l'eccellenza della cardiochirurgia. Subito dopo Nuoro, con il San Francesco, che sarà un gradino appena più sotto, ma - secondo la mappa quasi definitiva - sarà «lo snodo della sanità per la Sardegna centrale», con un reparto ancora più avanzato per la cura dell'ictus e uno nuovo di oncologia destinato soprattutto alla diagnosi precoce e agli interventi per i tumori al seno, con in appoggio l'indispensabile medicina nucleare.

Cagliari, Sassari e se si vuole anche Nuoro saranno dunque i tre ospedali capofila in Sardegna.Nord-Ovest. Detto dell'Azienda mista, che ha accorpato da mesi il Santissima Annunziata, l'altro nodo sarà il distretto di Alghero-Ozieri. L'Ospedale civile catalano non ha ottenuto la promozione al primo livello, cioè un'autonomia piena da Sassari, ma secondo le previsioni avrà gli stessi reparti che ha ora con in più l'oncologia, la lungodegenza e quello nuovo di terapia semi-intensiva. Di fatto dal giorno dell'approvazione della mappa, comincerà il monitoraggio che, stando alle previsioni, entro un anno dovrebbe portare e all'apertura dei reparti per le malattie tempo dipendenti, ictus e infarto, e quindi della rianimazione.

L'ospedale Segni di Ozieri continuerà ad avere come punto di riferimento Alghero, dove invece il Marino sarà riconvertito in centro riabilitazione, mentre quelli di Ittiri e Thiesi faranno parte della rete territoriale.Nord-Est. In attesa di capire il futuro del Mater Olbia, è un ospedale privato che comunque entrerà a far parte del sistema sanitario regionale, sarà il Giovanni Paolo II a essere a capo del distretto Gallura, con a fianco quello di Tempio, in cui sono stati confermati il punto nascita e i servizi d'emergenza.

All'interno di questo reticolo è compreso il Merlo di La Maddalena: non avrà il punto nascita, ma un percorso nascita per il monitoraggio continuo della gravidanza con un reparto in cui sarà possibile partorire, mentre i casi più complicati verranno trasferiti a Olbia. Confermati, sempre a La Maddalena, il pronto soccorso e i reparti di medicina generale, 20 posti letto, e chirurgia in cui potranno essere effettuati interventi di routine programmati grazie alla presenza del reparto di anestesia.Nuorese-Ogliastra.

Se il San Francesco sarà l'ospedale principale, lo Zonchello diventerà centro di riabilitazione. Diverso il discorso per Sorgono, come ospedale di sede disagiata e di montagna, avrà il pronto soccorso garantito 24 ore su 24 ore, la medicina generale e il reparto di chirurgia, cioè le strutture in grado - secondo la mappa - di garantire le urgenze e anche gli interventi di routine. A Lanusei e quindi in Ogliastra lo snodo sarà l'ospedale Nostra Signora della Mercede, con i reparti confermati, compreso il punto nascita, e in più la rete rinforzata per ictus e malattie cardiovascolari, grazie all'emodinamica, e la traumatologia potenziata.

Oristano. Il distretto farà capo al San Martino, ospedale di primo livello, mentre a Bosa sono stati confermati pronto soccorso, medicina generale e chirurgia. Sono gli stessi reparti previsti in tutti gli ospedali di sede disagiata. Il Delogu di Ghilarza garantirà le emergenze territoriali.Sulcis e Campidano. Nel primo territorio lo snodo sarà il Sirai di Carbonia, con satellite il Cto di Iglesias, e insieme saranno potenziati con l'apertura di alcuni reparti, per garantire il massimo dell'assistenza. Nel Medio Campidano sarà il Nostra Signora di Bonaria, a San Gavino, l'ospedale capofila e sarà dato il via libera per costruire quello nuovo.


Cagliari. Il Brotzu sarà un ospedale regionale e continuerà a gestire il Microcitemico e il Businco, che a loro volta saranno in Sardegna i centri di riferimento per le patologie pediatriche e quelle oncologiche. L'Azienda mista di Monserrato, con l'apertura del pronto soccorso, sarà l'altro polo del Cagliaritano, mentre il Binaghi, continuerà a essere il centro regionale per la sclerosi multipla. Infine: il Santissima Trinità sarà l'ospedale cittadino, il Marino trasformato in centro per la riabilitazione, mentre a Muravera e a Isili continueranno a esserci pronto soccorso e chirurgia. (ua)

La Nuova

Berlusconi fa un partito per Alfano e gli ex
M5s vuole la Sicilia Ad agosto tutti i big nell'isola

«In sei anni i governi Pd non hanno fatto nulla, hanno svenduto la
sicurezza dell'Italia». Alla vigilia del «Gran tour» in Sicilia Luigi
Di Maio torna su uno dei «topic» della prossima campagna a 5 Stelle:
l'immigrazione. Lo fa incassando il sequestro della nave della Jugend
Rettet («sulle Ong avevamo ragione») e chiedendo di riaprire il
Parlamento per approvare, già in agosto, la legge ad hoc preparata dal
Movimento. Di Maio è consapevole che il Parlamento non riaprirà ma le
sue parole «aprono», di fatto, la campagna del Movimento, che con
Alessandro Di Battista e il candidato alla presidenza della Sicilia
Giancarlo Cancellieri, partirà il 5 agosto da Marina di Ragusa. Sarà
una campagna itinerante con la quale il M5S vuole giocare sul tempo
scendendo in campo in piena estate mentre gli altri partiti sono
ancora alla ricerca di un'intesa.

E nella Regione simbolo
dell'emergenza immigrazione il M5S prometterà misure drastiche
attaccando, a tutto tondo, quelle del governo.di Marcello CampowROMAUn
nuovo contenitore dei moderati sembra essere l'ultima tentazione di
Silvio Berlusconi, con l'obiettivo di presentarsi alle elezioni
politiche con una squadra forte e coesa. Ma attenzione: sarebbe
sbagliato paragonare questa ipotesi al tentativo di riesumare una
sorta di «predellino 2.0», si sottolinea nel centrodestra. Quel 18
novembre 2007, a Piazza San Babila di Milano, il Cavaliere,
appoggiandosi alla sua auto blindata, annunciò al Paese la nascita del
«nuovo grande partito delle libertà». Ma ora, nessuno pensa allo
scioglimento di Forza Italia.

L'atto di nascita del Pdl si inseriva in
un quadro politico caratterizzato dal maggioritario e uno scenario
spiccatamente bipolare.Oggi, invece, con l'irruzione sulla scena dei
grillini, il panorama politico è tripolare. Inoltre, dopo il
fallimento dell'Italicum, il dibattito sulla prossima riforma
elettorale verte sul modello proporzionale. Ed è quindi chiaro che in
questa logica non avrebbe senso riproporre il Popolo delle Libertà di
dieci anni fa. Tuttavia, Berlusconi starebbe lavorando a una novità
nel panorama del centrodestra in grado di raccogliere attorno a sé
tutti i moderati che ci stanno. Una proposta che potrebbe essere
rivolta anche al partito di Angelino Alfano, oggi indisponibile, per
sua stessa ammissione, a rientrare dentro Forza Italia, ma che
potrebbe essere interessato a questo nuovo spazio politico. Uno spazio
che Berlusconi vorrebbe aperto a quegli ambienti del mondo leghista
lontano concettualmente dall'estremismo lepenista, e che già
amministrano con Fi importanti Regioni italiane.

La settimana scorsa i
senatori Paolo Romani e Gaetano Quagliariello hanno lanciato il
coordinamento «Federazione delle Libertà», per dare più vigore al
centro del centrodestra. E qualcuno, nei settori parlamentari
moderati, ha letto questa iniziativa come una sorta di apripista per i
possibili nuovi progetti del Cavaliere di Arcore, sempre più lanciato
verso la costruzione di un centrodestra competitivo.L'idea che sta
perseguendo Berlusconi è di evitare una coalizione con la Lega a guida
Salvini e di rilanciare invece un soggetto moderato.Un soggetto che
potrebbe risultare molto utile , in teoria, dopo il voto delle
elezioni politiche. Se infatti si dovesse votare con un sistema
proporzionale, come sembra sempre più probabile, e non si arrivasse
maggioranze di governo chiare, proprio questo nuovo contenitore -
ritengono nel centrodestra - potrebbe essere strategico in vista di un
esecutivo di larghe intese.

La compagnia irlandese pronta a volare su Roma e Milano
«Con il libero mercato potremmo offrire tariffe imbattibili»
La sfida di Ryanair: interessati a Cagliari ma senza continuità

«No a un ritorno dei prezzi dei biglietti aerei in balia dei capricci
delle compagnie e al Cagliari Roma costoso come il Roma New York». Ugo
Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, annuncia
un'interrogazione sulla mancata assegnazione delle rotte. «Occorre
pubblicare subito il nuovo bando e chiedere al Governo un confronto
serrato per approvare un decreto che scongiuri una situazione
drammatica, che si sommerebbe alla incredibile cancellazione della
continuità per le rotte minori, decisa dalla giunta Pigliaru».

SASSARILa Regione lavora a un nuovo bando per le tratte da Cagliari
per Roma e Milano, ma intanto Ryanair si dice pronta a volare nel caso
la continuità territoriale venga archiviata a favore del libero
mercato. La compagnia irlandese entra a gamba tesa sulla questione
Cagliari dopo che è andata deserta la gara per la continuità, snobbata
anche da Alitalia. «In caso di apertura del mercato, coglieremo
l'opportunità di operare i collegamenti da Cagliari a Milano Linate e
Roma Fiumicino - annuncia il direttore commerciale David O'Brien -. A
partire da quest'inverno Ryanair è pronta a offrire ai suoi clienti
imbattibili tariffe low cost e una eccellente esperienza di viaggio su
entrambe queste rotte».

L'uscita di O'Brien arriva a 48 ore dalla
presa di posizione di Vito Riggio, presidente dell'Enac, che aveva
ventilato l'ipotesi di un ritorno obbligato al libero mercato. E
dunque addio alle tariffe ad hoc per i residenti. Uno scenario che ha
messo in allarme il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, che ha chiesto
l'intervento di Pigliaru. Dalla Regione, però, il nuovo assessore
Carlo Careddu prova a rassicurare gli animi. «Stiamo lavorando per un
nuovo bando». Con un appello alle forze politiche «a remare tutti
verso un'unica direzione».Ora, però, arriva Ryanair che confida nel
flop del nuovo bando per farsi spazio sulle due principali tratte sui
cieli della Sardegna.

«Ryanair è disponibile a far partire i
collegamenti sulle due rotte da Cagliari, a condizione che siano
garantiti gli slot necessari negli aeroporti e che ci sia effettiva
conferma della cancellazione delle restrizioni su queste rotte».
Intanto, la compagnia irlandese ha anche comunicato che, vista la
crescita del numero di voli e passeggeri trasportati, deve assumere
100 nuovi assistenti di volo. Per questo ha previsto una ventina di
giornate di reclutamento in tutta Italia: il 27 settembre a Cagliari.
Intanto, a luglio lo scalo di Elmas ha fatto registrare il suo record:
537.045 passeggeri, il miglior risultato di sempre. (al.pi.)

Unione Sarda

Continuità zoppa, Ryanair fa rotta su Cagliari
«Pronti a gestire i voli con Roma e Milano se torna il libero mercato»

L'assist dell'Enac era troppo ghiotto e Ryanair non si è fatta
attendere: «In caso di apertura del mercato, coglieremo l'opportunità
di operare i collegamenti da Cagliari a Milano Linate e Roma
Fiumicino», dice David O'Brien, direttore commerciale della compagnia
irlandese, che dopo aver disertato il bando della Regione per la
continuità territoriale scalda i motori in vista di novembre. «A
partire da quest'inverno Ryanair è pronta ad offrire ai suoi clienti
tariffe low cost su entrambe queste rotte».

LO SCENARIO Tornare al libero mercato vorrebbe dire incertezza sul
prezzo dei biglietti, sulle frequenze e su tante altre garanzie che
negli ultimi 17 anni hanno caratterizzato i collegamenti con i due
principali aeroporti italiani. L'assessore regionale ai Trasporti però
ha assicurato che a novembre l'attuale sistema di continuità verrà
prorogato.

«IL PARLAMENTO INTERVENGA» Il rischio - prospettato dall'Enac - è che
la commissione europea apra una procedura di infrazione. L'incertezza
comunque rimane, tanto che il senatore di Campo progressista Luciano
Uras chiede «che il Parlamento e il governo lavorino per il
riconoscimento in ambito europeo dell'insularità della Sardegna, che
dia titolo a un regime di aiuti derogato e garantisca, anche
attraverso una normativa di salvaguardia, la continuità territoriale
da e per la Sardegna come un solido baluardo rispetto all'esclusivo
interesse delle compagnie aeree, a difesa, invece, dei diritti
fondamentali di quella comunità e del popolo sardo».
E se non venisse trovata una soluzione e l'aeroporto di Cagliari
rimanesse senza continuità territoriale con Roma e Milano? Uras è
netto: «Sarò costretto a presentare le mie dimissioni da senatore».
(m. r.)

Turisti, estate da record Volano i tre aeroporti
Il traffico dei passeggeri è in crescita. Ma è polemica sul caro-biglietti

Solo nell'ultimo mese dagli aeroporti sardi sono passati quasi 1,3
milioni di passeggeri, vette mai raggiunte nemmeno nel cuore
dell'estate degli anni scorsi, già fortunati dal punto di vista degli
arrivi. E ad agosto potrebbe andare ancora meglio. Di sicuro il 2017
sarà ricordato come un anno da record: a luglio nello scalo Cagliari è
stata raggiunta quota 537mila passeggeri. «È il miglior risultato di
sempre», fanno sapere dalla Sogaer, la società che gestisce
l'aeroporto del capoluogo, dove nei primi sette mesi si è registrato
un traffico di oltre 2,2 milioni di viaggiatori, il 12 per cento in
più rispetto allo stesso periodo del 2016.

Il giorno migliore è stato
il 29 luglio. Tra arrivi e partenze i passeggeri sono stati 22mila a
Cagliari e addirittura 27mila a Olbia, che nel cuore dell'estate si
conferma il primo scalo dell'Isola. A luglio il traffico è stato
superiore a quello cagliaritano, con 566mila passeggeri (più 7,2 per
cento). Torna a sorridere anche l'aeroporto di Alghero, dopo le
lacrime dell'anno scorso: 194mila viaggiatori in un mese, con un
incremento dell'11 per cento sul 2016.

STAGIONE LUNGA La Regione sta lavorando per fare in modo che il boom,
legato al rifiorire dei voli low cost e all'incertezza - sotto il
profilo della sicurezza - che caratterizza altre mete nel
Mediterraneo, non sia solo un fuoco di paglia. Nei prossimi giorni
verrà pubblicato il bando per allungare la stagione turistica proprio
grazie a un incremento del traffico aereo. Non è un caso che il
presidente della Sogaer Gabor Pinna faccia riferimento al
provvedimento della Regione: «Ora dobbiamo lavorare per consolidare il
traffico su tutti i dodici mesi. Siamo certi che il bando per la
destagionalizzazione che l'assessorato al Turismo sta per lanciare
rappresenti un'ottima base di partenza per una ulteriore crescita
dell'aeroporto di Cagliari e di tutta la Sardegna».

I BED AND BREAKFAST Per le strade di Cagliari è facile sentir parlare
inglese, francese, tedesco. E russo: nelle ultime settimane i charter
in arrivo da Mosca non hanno alimentato solo il canale dei resort a
cinque stelle sul mare, ma anche il flusso dei turisti che alloggiano
negli hotel e bed and breakfast, fanno shopping e mangiano nei
ristoranti della città. «La maggior parte dei turisti arriva grazie
alle compagnie low cost, rispetto all'anno scorso c'è una netta
differenza», racconta Sergio Bocchieri, che gestisce due B&b nel
centro storico del capoluogo. «Sono tornati i turisti spagnoli, che
nel 2016 erano mancati per via della cancellazione del collegamento
Ryanair con Barcellona».

Ma gli arrivi sono ben distribuiti: «Abbiamo
anche ospiti inglesi, tedeschi, francesi e belgi», dice Bocchieri. In
questi giorni sono sbarcati in porto anche tanti crocieristi: «Se
vedono molti in giro per la città, però non è detto che questo sia un
aspetto positivo per lo sviluppo turistico: si tratta di persone che
credono di aver visitato la Sardegna, in poche ore, e probabilmente
non torneranno più».

CARO BIGLIETTI Non mancano le lamentele per i prezzi dei biglietti di
aerei e traghetti. In nave una famiglia può arrivare a spendere più di
mille euro per un viaggio di andata e ritorno. E ancora di più, a
seconda delle tratte, se si sceglie un volo di linea. «Balza agli
occhi l'insopportabile e ingiustificato aumento dei costi per il
trasporto marittimo verso la Sardegna ed il rincaro dei biglietti
aerei verso entrambe le isole», dice il presidente della commissione
Trasporti della Camera Michele Meta (Pd), che se la prende con chi
«opera nel settore marittimo e in alcuni scali aerei in un regime di
monopolio».

Nel mirino ci sono la Tirrenia e il gruppo Onorato. «A
settembre in Parlamento riapriremo la discussione sulla convenzione
dei collegamenti marittimi con l'Isola», avverte Meta. Il deputato dem
e sindaco di Sadali Romina Mura è sulla stessa scia: «È inaccettabile
che famiglie di emigrati sardi e turisti rinunciano a venire in
Sardegna perché i traghetti risultano particolarmente onerosi»».
Michele Ruffi

Rete ospedaliera, riforma a un passo
Salve le strutture dei piccoli centri e delle zone di montagna.
Pigliaru: «Modifiche migliorative»
Via libera dalla commissione: la legge in aula entro metà settembre

Il pronto soccorso con la chirurgia programmata negli ospedali di sede
disagiata, la formula del presidio unico per mantenere le specialità e
un cambiamento di ruolo per alcune strutture. La riorganizzazione
della rete ospedaliera si avvicina al traguardo con il via libera da
parte della commissione Sanità del Consiglio regionale. Un percorso
accidentato a causa della ricerca dell'equilibrio tra il rispetto
degli standard minimi previsti per la sopravvivenza delle strutture e
la necessità di non lasciare le zone più periferiche prive di punti di
riferimento. Nonostante questo non mancano le polemiche e qualche
problema deve ancora essere risolto per evitare spaccature o sorprese in aula.

«PASSO AVANTI» Soddisfatti il presidente Pigliaru e l'assessore, Luigi
Arru, che parlano di «un ulteriore importante passo avanti». Il testo
approvato dalla commissione è «fedele all'impostazione data dalla
Giunta e, allo stesso tempo, contiene qualche modifica migliorativa».
Il riferimento è soprattutto alla «salvaguardia degli ospedali dei
piccoli centri e la specificità delle zone di montagna». La tabella di
marcia impone metà settembre come termine ultimo per l'approvazione
definitiva in Consiglio regionale.

IL PRINCIPIO Ci saranno ospedali ad alta specializzazione e altri in
grado di garantire il primo intervento e curare le patologie più
lievi. Il principio cardine della rete ospedaliera è che non si può
avere ogni specialità dappertutto, perché calerebbe la qualità delle
cure. Due poli ad alta specializzazione a Cagliari e Sassari saranno
di riferimento regionale, classificati come Dea (dipartimento
d'emergenza e accettazione) di II livello. Nuoro, invece, avrà un
primo livello rinforzato per garantire il servizio nel centro Sardegna.

PRESÌDI UNICI L'altra novità riguarda i presìdi unici in Gallura e nel
Sulcis che grazie a una rete di più strutture ottengono un primo
livello, che suddivide le specialità. In attesa di capire quale sarà
il proprio futuro ci sono il Civile di Alghero e il Segni di Ozieri,
per i quali verrà avviato il monitoraggio delle attività per capire se
ci sia la possibilità di ottenere il primo livello.

ZONA DISAGIATA Rispetto alla dotazione originaria, per gli ospedali di
Sorgono, Bosa, Isili, Muravera e La Maddalena qualcosa è cambiato.
Avranno il Pronto soccorso con un organico medico dedicato
all'emergenza-urgenza e 20 posti letto di medicina generale, con
propri medici e personale sanitario non medico. Ci sarà una chirurgia
programmata per patologie non immediatamente pericolose per la vita.
Nella struttura sarà possibile avere servizi di radiologia,
farmaceutico, emodialisi e un laboratorio di analisi. Gli ospedali di
base avranno i Punti di primo intervento gestiti invece dall'Areus
mentre per l'ospedale di Ghilarza è stata scelta la classificazione di
Centro d'emergenza territoriale.

LA POLITICA Il presidente della commissione, Mondo Perra (Psi), parla
di «riforma storica, attesa da oltre 30 anni. Non ci sono tagli e
miglioriamo la qualità dei servizi». Di parere opposto il suo vice,
Edoardo Tocco (Fi): «L'opposizione ha votato contro perché il testo
non risponde ad alcune richieste dei territori. In aula cercheremo di
modificarlo». L'esponente del Riformatori, Michele Cossa, critica la
chiusura del punto nascita della Maddalena perché «espone i residenti
a rischi che confliggono con i livelli essenziali di assistenza
garantiti dalla normativa nazionale».

POLEMICA L'ipotesi di soppressione del Distretto sanitario di
Siniscola scatena la polemica da parte di Roberto Deriu (Pd) ed Emilio
Usula (Rossomori). Il consigliere dem attacca: «Il territorio farà
valere le proprie ragioni e otterrà il mantenimento della struttura,
indispensabile per una efficace erogazione dei servizi ai cittadini».
Usula parla di «ennesima aggressione contro i territori già
svantaggiati».
Matteo Sau

La Nuova

Lucifero cuoce l'isola anche oggi caldo record
L'anticiclone africano prepara il colpo di coda: 40 gradi quasi ovunque
Oristano batte tutti, l'afa diminuirà gradualmente a partire da domenica

di Claudio Zoccheddu
SASSARILucifero dovrebbe essere arrivato ai saluti ma prima di
lasciare il posto all'aria fresca in arrivo dall'Atlantico è pronto a
piazzare il più classico dei colpi di coda: oggi e domani saranno
ancora giornate di caldo record. Poi, domenica inizierà il percorso
che dovrebbe portare alla normalità e, dall'inizio della prossima
settimana, il termometro dovrebbe finalmente scendere sensibilmente in
tutta l'isola. Mentre Lucifero è pronto a chiudere le valigie, gli
incendiari sono ritornati in azione in tutta la Sardegna con roghi
appiccati nel Sassarese e nell'Oristanese.

Le temperature. Mentre il
conto alla rovescia per la prossima settimana ha già iniziato a
scandire i secondi, l'isola è ancora una delle regioni europee più
calde. In più della metà della Sardegna le temperature massime hanno
superato la poco invidiabile soglia dei 40 gradi con un picco
spaventoso di 47,8 gradi registrati alle 15 nella stazione meteo del
Medio Campidano, come riportato dalla rilevazioni di Sardegna Clima
Onlus. E, in questo caso, non si tratta di temperature percepite. Come
non erano una sensazione i 45,2 gradi che hanno arroventato Perfugas e
i 44, 9 gradi di Sanluri. Temperature sahariane, come il vento di
scirocco spinto sulla Sardegna da Lucifero, anche nell'Oristanese dove
spiccano i 44,4 gradi di Asuni, piccolo centro del Grighine, e i 44
gradi di Oristano che ieri si è confermata la città più calda
d'Italia. E proprio sul Campidano di Oristano, sul Medio Campidano e
sulla Trexenta il caldo torrido spingerà i termometri verso
temperature da Guinness dei primati anche oggi e domani.

Prima di
abbandonare la Sardegna Lucifero piazzerà altri colpi da antologia del
caldo. Le previsioni di Meteo Sardegna per oggi annunciano 40 gradi a
Sassari, 38 a Olbia, 40 a Nuoro e Oristano mentre saranno "solo" 35 i
gradi che riscalderanno Cagliari. I paesi più caldi, perlomeno oggi,
sono due vecchie conoscenze del campionato regionale dell'afa: a
Ottana il termometro dovrebbe fermarsi sui 44 gradi mentre Perfugas
sarà più fresca, per modo di dire, dato che si dovrebbe arrivare a 42
gradi che domani saranno sfiorati anche in altre località. I
precedenti. Il mix di incendi e di termometri impazziti ha scatenato
la caccia al ricorso storico più vicino a un 2017 che ha spiazzato
tutti nonostante fosse stato annunciato che avrebbe portato in dote
un'estate piuttosto calda.

Tra i parallelismi più convincenti c'è
sicuramente quello che porta il calendario indietro di 34 anni.
L'estate del 1983 era un inferno passato alla storia della Sardegna
per il tragico incendio di Curraggia del 28 luglio: una catastrofe che
costò la vita a 9 uomini e provocò 15 feriti mentre le fiamme
insidiavano la collina a sud-ovest di Tempio e i paesi di Aggius e
Bortigiadas. Tre decenni dopo l'isola è ancora alle prese con la
follia degli incendiari e con temperature che evocano un ricordo che
avrebbe dovuto scavare un solco nella memoria dei sardi.©RIPRODUZIONE
RISERVATA


La maggioranza elimina l'emendamento voluto da Peru, Fi
Dopo il voto in commissione la norma al vaglio del Consiglio
Legge sul turismo cancellato l'articolo "anti-profughi"

CAGLIARI
L'articolo antiprofughi della legge sul turismo potrebbe avere davvero
vita breve. Con un blitz, a maggioranza la commissione attività
produttive, presieduta da Luigi Lotto del Pd, ha approvato la proposta
che cancella l'emendamento passato pochi giorni fa in aula grazie a un
clamoroso voto segreto. Ora ma sarà comunque dopo la pausa estiva il
via libera dovrà essere ratificato dal Consiglio e quindi per qualche
settimana - però solo se la legge sarà pubblicata come dovrebbe essere
sul Bollettino ufficiale della Regione - anche l'articolo incriminato
rischierebbe comunque di rimanere operativo. Un passo indietro per
capire meglio. Era stato il consigliere regionale Antonello Peru di
Forza Italia a presentare questa correzione volante alla legge: le
strutture turistiche che scelgono di far parte della rete di
accoglienza dei profughi per cinque anni non potranno chiedere
contributi destinati al turismo. Emendamento poi approvato dall'aula
col voto segreto sostenuto, stando alle indiscrezioni, da almeno sei o
sette consiglieri della maggioranza di centrosinistra.

Voto favorevole
che, come si ricorderà, ha avuto l'effetto di scatenare un'infinità di
polemiche. Da quelle scoppiate in aula con l'uscita polemica dei
consiglieri regionali di Articolo 1-Mdp, «non accettiamo articoli
razzisti», fino alla presa di posizione da parte della maggioranza e
anche dello stesso governatore Francesco Pigliaru. Che, in un
comunicato, aveva definito sbagliato l'approccio a un problema reale:
«I finanziamenti per il turismo - aveva dichiarato il governatore -
devono sostenere l'attività turistica e quando le strutture fanno
altro, che si tratti di migranti o attività non strettamente
turistiche, sorge un problema che va affrontato. Ma non certo con
poche righe concentrate in un emendamento e neanche con un
inaccettabile voto segreto». Dopo qualche giorno dallo scivolone, come
promesso, il centrosinistra ci ha messo una pezza, anche se spetterà
al Consiglio chiudere la partita.

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Federico Marini
skype: federico1970ca

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