Nuova
Sardegna.
Maninchedda,
Pds: «Solo offese gratuite». Devias, Liberu: «Una schifezza» Difesa dei
pentastellati: «Notizia creata per distogliere l'attenzione dalla festa». Indipendentisti
in rivolta: da Grillo parole razziste.
Per qualcuno è stata una battuta di
spirito, per altri un fatto decisamente serio, per altri ancora un'uscita non
degna di alcuna considerazione. L'associazione d'idee tra l'aria viziata che si
respirava in un pub di Rimini - dove si festeggiava il compleanno di un paio di
attivisti grilli - e la "puzza di ascelle che neanche nel Partito sardo
d'azione", che sarebbe stata pronunciata dal Beppe Grillo e che è stata
riportata da un giornalista del Messaggero, continua a provocare la reazione
indignata dei politici sardi.
Le repliche. Il Partito dei sardi
parla attraverso l'ex assessore regionale Paolo Maninchedda: «Si tratta di una
frase carpita durante una festa e ha dunque il valore che
ha. Poi c'è un'altra consapevolezza: a discutere, come dice Grillo, del popolo
sardo dall'attico dei benpensanti, non si paga nulla. Perché Grillo non se la
prende con il capo del Mossad? O perché non prova a dire "Oh, c'è una
puzza di ascelle che manco in un Commissariato della Polizia".
Lo capiamo bene perché non lo dice,
perché costerebbe molto dirlo». Anche Pier Franco Devias (Liberu) risponde al
leader dei 5 stelle: «L'uscita di Grillo, se confermata, sarebbe in linea col
consueto razzismo antisardo e l'ironia di bassa lega che spopola in parecchi
ambienti italiani. Una schifezza insomma, come schifo fa ogni episodio di razzismo,
verso chiunque, sempre e comunque».
Le preoccupazioni di Devias, però,
sono altre: «Mi preoccupano piuttosto la parole di qualche tempo fa di Di Maio,
che del M5S sarà candidato premier. Una ventina di giorni fa disse che il suo
modello di riferimento politico era il governo di Rajoy. Oggi, mentre i reparti
della Guardia Civil sbavano e tirano il guinzaglio, mentre le squadracce
fasciste scorrazzano impunite per Barcellona scambiandosi plateali saluti romani
con la polizia, se permettete, visto che questo è il suo modello, Belìn, si
sente una puzza di fascismo che neanche nell'Msi».
I grillini. Chi invece difende a
spada tratta il suo leader, che nei termini del Movimento 5 stelle si chiama
"garante", è il deputato grillino di Sennori. Nicola Bianchi: «In
questi giorni i giornali stanno montando la polemica sulla battuta di Grillo
durante la sua comparsa in un pub a Rimini. Io ero presente, si festeggiava il compleanno
di alcuni colleghi e a Grillo non ho sentito dire nulla di simile!!! - sostiene Bianchi in un
messaggio affidato ai social network.
La mia riflessione non ha lo scopo
di difendere qualcuno ma di farvi capire come vengono create le notizie ad hoc
per togliere l'attenzione dalla bellissima festa Italia5stelle e screditare
tutto il Movimento 5 stelle». Tra i commentatori c'è però anche chi si produce
in un'invocazione a Grillo: «Dovrebbe smentirla pubblicamente»
di Claudio Zoccheddu
Fondi ai
gruppi-Lombardo, Contu e Sanciu andranno tutti a processo
di Mauro Lissia
CAGLIARI
Altri tre onorevoli regionali di
Forza Italia vanno al giudizio del
tribunale con l'accusa di peculato,
ma la prescrizione comincia a
intaccare il mega procedimento
penale per i fondi ai gruppi: i reati
riferiti a fatti del 2004 risultano
estinti e di conseguenza il gup
Maria Grazia Muscas ha prosciolto
dopo una breve camera di consiglio
l'ex assessore regionale
all'urbanistica Nicolò Rassu e l'ex assessore
ai beni culturali Sergio Milia. Per
ora restano in piedi le
imputazioni contestate a Claudia
Lombardo, Fedele Sanciu e Mariano
Contu, ma le prime due posizioni
processuali appaiono atti alla mano
vicine alla soluzione, come i
difensori Riccardo Floris e Marco Pilia
hanno confermato: il peculato
dell'ex presidente del consiglio
regionale va in prescrizione il 7
dicembre, dei due capi d'imputazione
a carico dell'ex presidente
dell'autorità portuale di Olbia uno
risulta già prescritto e l'altro lo
sarà nel 2019.
La sola posizione
da considerarsi in bilico è quella
di Contu, rientrato questa
primavera nell'assemblea regionale
grazie alla sospensione di un
collega condannato nella stessa
vicenda giudiziaria: i fatti che lo
riguardano, a leggere il capo
d'imputazione firmato dal pm Marco
Cocco, coprono l'arco dell'intera
legislatura, dal 2004 al 2009.
Quindi la prescrizione è lontana.
L'altra differenza è legata alla
somma di denaro al centro del
procedimento: se per gli altri quattro
consiglieri si tratta di cifre
irrisorie, l'ex assessore
all'agricoltura deve spiegare dove
sono andati a finire un milione e
636 mila euro e potrà farlo al
dibattimento pubblico a partire dal 12
gennaio dell'anno prossimo, quando
dovranno presentarsi anche Sanciu e
la Lombardo.
A giudicarli sarà la seconda sezione
del tribunale, con
un punto interrogativo sul nome del
magistrato che verrà chiamato a
presiedere il collegio. Quello
attuale, Massimo Poddighe, è prossimo
al trasferimento ad altro incarico,
sul sostituto corrono soltanto
voci.A leggere le contestazioni
contenute nella richiesta di rinvio a
giudizio firmata dal pm Cocco emerge
con chiarezza il divario tra le
posizioni dei cinque imputati,
almeno riguardo alla somma che -
secondo la Procura - sarebbe stata
spesa indebitamente o comunque non
rendicontata come stabilisce la
legge. Contu - difeso dall'avvocato
Massimo Delogu - fra il 30 settembre
2004 e il 4 maggio 2009 svolgeva
le funzioni di
tesoriere-amministratore del gruppo forzista e per
questo deve rispondere sia del
denaro speso direttamente che di quello
finito nelle tasche dei colleghi
berlusconiani.
La somma complessiva è
impressionante: un milione e 636
mila euro usciti dal conto corrente
del gruppo con assegni bancari e
prelievi allo sportello della Banca
di Sassari in funzione al palazzo di
via Roma. Il magistrato ha fatto
il conto delle spese da giustificare
"per mancanza di documentazione":
sono 418 mila euro, che nessuno sa
dove siano finiti. Del tutto
diversa la contestazione che
riguarda Claudia Lombardo, difesa da
Riccardo Floris: soltanto un assegno
da 1500 euro incassato a giugno
del 2005. Appena maggiore la somma
contestata a Sanciu, difeso da
Marco Pilia: si tratta di 6069 euro
che risultano finiti nel suo conto
tra novembre 2004 e ottobre 2006.
Per Milia, che è difeso da Luigi
Concas, si trattava di 4000 euro
incassati con un assegno a dicembre
2004, mentre sul capo di Rassu -
difeso da Ivano Iai - pendevano 5500
euro a dicembre 2004. Questi ultimi
due però non dovranno spiegare
nulla al giudice: colpevoli o no, il
reato è estinto per
prescrizione.La vicenda al centro di
questo nuovo procedimento è
entrata ormai nella conoscenza
collettiva: nell'arco di un'inchiesta
che copre circa otto anni la Procura
ha accertato che a quasi tutti i
consiglieri regionali - fino alla
legislatura Cappellacci - venivano
accreditati 2500 euro al mese oltre
le indennità che venivano spesi a
piacimento, senza rendiconto.
Per il
senatore di Forza Italia deve essere sancita con un referendum regionale
Il leader
Pd: già prevista nella Costituzione, se l'isola va male è
colpa
della politica Soru e Floris si sfidano: è polemica sull'insularità
CAGLIARILa domanda può sembrare ultrabanale,
ma sul concetto di isola
Pd e Forza Italia sono riusciti a
litigare in una tavola rotonda dove
il tema centrale era l'Europa più
che la Sardegna. O meglio a farlo
sono stati l'eurodeputato Renato
Soru e il senatore Emilio Floris.
L'esponente di Fi l'ha ribadito,
dopo aver sottoscritto il referendum
che punta a inserire lo stato
d'insularità nella Costituzione. «È una
tappa fondamentale, perché solo così
alla Sardegna sarà sempre e
comunque riconosciuto il diritto
essenziale a colmare un evidente
deficit nei confronti dell'Italia o
comunque costringerà i governi a
non prendere decisioni che
accentuino la differenza». Nel suo
intervento Soru ha concordato
sull'evidente posizione di svantaggio,
ma allo stesso tempo sottolineato
come «già i padri costituenti
abbiano incluso questo gap in quella
che è la legge fondamentale della
Repubblica Italiana».
L'eurodeputato ha messo in evidenza
come invece
«spesso le maggiori carenze dei
servizi nell'isola derivino più da una
cattiva gestione politica che da un
effettivo svantaggio geografico».
Per aggiungere:«La Sardegna è una
Regione a Statuto speciale, questo
significa più entrate, più soldi, e
proprio l'avere questo status vuol
dire che il concetto di insularità è
stato tenuto in mente dai nostri
padri costituenti». Quindi secondo
Soru «il riconoscimento della
condizione di insularità già
esiste».
La controreplica è stata decisa:
«La diversità tra vivere in un'isola
e in un contesto nazionale è
palese. Diversi studiosi sardi
attribuiscono proprio alla insularità
un deficit di circa il 15 per cento
sull'economica». Se è vero - ha
proseguito - che «la Sardegna deve
smettere di arrivare a Roma con la
mano tesa, è anche vero che potrà
farlo solo quando sarà messa nelle
condizioni di competere alla pari
con gli altri territori». Soru ha
replicato: «Prima di pensare alle
responsabilità altrui bisognerebbe
guardare a quelle della politica.
Per il nostro sottosviluppo siamo
responsabili noi o il destino cattivo
che ci ha fatto nascere in
un'isola? Vogliamo la medaglia
dell'insularità, magari questo ci
consentirebbe di avere anche altri
soldi. È dignitoso chiederne altri?
E se abbiamo una sanità peggiore di
quella lombarda è perché siamo
un'isola o perché l'abbiamo gestita
male?». La risposta di Floris è
stata: «Il centrosinistra da sempre
non vede di buon occhio le regioni
a Statuto speciale e forse questo
titolo a noi non serve. Ma la
questione insularità resta e va
scritta nella Costituzione».
Rete
ospedaliera in aula L'opposizione: no ai tagli
la riforma della sanitÀ
CAGLIARIForza Italia riorganizza la
sua squadra con la nomina di
cinque commissari provinciali, sulla
base del nuovo assetto degli enti
locali della Sardegna. A dare
l'annuncio su Facebook è il coordinatore
regionale di Forza Italia, Ugo
Cappellacci. Il nuovo commissario per
la provincia di Sassari è il
capogruppo in Consiglio comunale, Manuel
Alivesi, mentre il vicecommissario,
con delega per la Gallura, è il
consigliere comunale di Olbia, Pietro
Carzedda. Per la provincia di
Nuoro sarà Peppe Montesu,
consigliere comunale della città
barbaricina, a guidare l'unità
territoriale di Fi. Vicecommissaria per
l'Ogliastra è Carla Lai. Per la
provincia del Sud Sardegna il
commissario del partito è Ignazio
Locci, neosindaco di Sant'Antioco e
fino a poche settimane fa
vicepresidente del Consiglio regionale. La
vice-commissaria sarà Alessandra
Corongiu, recentemente rieletta
sindaco di Pimentel. Per la città
metropolitana di Cagliari Forza
Italia sarà guidata da Giorgio La
Spisa, ex assessore regionale alla
Programmazione.
A Oristano Fi punta sul consigliere
comunale Antonio
Iatalese. «Questa nuova formazione -
sottolineato Cappellacci - vuole
essere un segnale forte per affermare
che Forza Italia genera quel
rinnovamento che rientra nella
tradizione di un movimento nato dalla
grande intuizione di Silvio
Berlusconi come forza inclusiva,
partecipativa, capace di coinvolgere
nella vita pubblica della
comunità persone che non sono mestieranti
della politica. Ci attendono
sfide ambiziose e stiamo lavorando
per restituire voce ai
sardi».CAGLIARIPronti, ai posti di
combattimento: si parte. Oggi la
riorganizzazione della rete
ospedaliera entrerà di prima mattina e
ufficialmente nell'aula del
Consiglio regionale.
La maggioranza di
centrosinistra è convinta che
riuscirà a licenziarla entro le ultime
due settimane di ottobre, perché «è
una buona legge, e la qualità
delle cure migliorerà nelle grandi
città e anche nelle zone interne».
Ma l'opposizione di centrodestra ha
fatto sapere: «Faremo di tutto,
per fermare o ribaltare in aula una
riforma sballata e destinata a
rendere ancora più inefficiente il
sistema sanitario regionale». Il
presidente della commissione sanità,
Raimondo Perra del Psi, ha
lanciato comunque questo appello:
«Sarà un dibattito aspro e questo lo
sappiamo. L'importante è che il
confronto, all'interno della
maggioranza e anche con
l'opposizione, parta da questo presupposto:
l'interesse generale della Sardegna,
che ha necessità di poter contare
su una rete moderna e con pari
dignità per tutti i territori».
Il clima. Nel Pd, il partito di
maggioranza relativa, pare buono e lo è
soprattutto dopo l'ultima direzione
regionale. I Dem si sono
ricompattati intorno alla bozza
votata dalla commissione sanità e che
in ogni caso dovrà essere ancora
corretta, «scritta meglio in alcuni
passaggi», è la precisazione del Pd,
per «accogliere anche gli ultimi
suggerimenti arrivati dai sindaci».
Sembra essere meno idilliaca
l'armonia nella coalizione.
I dissidenti ci sono ancora e
proprio alla
vigilia del dibattito il Partito dei
sardi, da sempre fra i più
critici, ha sollecitato al
presidente della Regione «un confronto
bilaterale sulla riforma prima che
il Consiglio entri nel dettaglio
della nuova rete». Il motivo della
richiesta, in sostanza, è questo:
ci sarebbero ancora diversi punti da
chiarire, nonostante gli ultimi
vertici, e «va soprattutto chiarito
bene quale sarà il ruolo
dell'ospedale Mater Olbia
all'interno della riorganizzazione». Anche
Articolo 1-Mdp e Campo progressista
non hanno ancora ritirato di fatto
la protesta sollevata in queste
settimane e solo dopo gli emendamenti
diranno quale sarà la loro posizione
ufficiale sulla riforma. Che alla
fine passerà, ma bisognerà vedere
con quante correzioni rispetto al
testo approvato in commissione.
Le barricate. Da parte
dell'opposizione
sono state annunciate a più riprese
e oggi saranno rilanciate da
Edoardo Tocco, Forza Italia,
vicepresidente della commissione sanità,
che avrà il ruolo di controbattere
alle due relazioni di maggioranza,
quella del presidente Perra e del
consigliere regionale Gigi Ruggeri
del Pd. «Faremo di tutto - è scritto
in un documento - per far emerge
le contraddizioni di una legge che
taglia i posti letto, ridimensiona
il ruolo di gran parte degli
ospedali e finora ha scontentato tutti».
Anche i Riformatori, con l'ex
consigliere regionale Franco Meloni,
sono scesi in campo alla vigilia del
dibattito: «Nonostante l'ultima
retromarcia, imposta dai sindaci, la
riforma avrà effetti devastanti
sulla sanità».
Oggi a manifestare contro, in via
Roma, sarà anche la
Rete in difesa degli ospedali
pubblici: «E inaccettabile - è scritto
in comunicato - che il diritto
costituzionale alla sanità sia
smantellato e spazzato via con un
colpo di spugna».Il calendario. Oggi
dopo le relazioni, la seduta sarà
sospesa fino a giovedì per la
presentazione degli emendamenti,
saranno una valanga. Poi il testo con
le ultime correzioni, quelle
concordate con i sindaci, ritornerà in
commissione per gli aggiustamenti in
corsa. Il dibattito sugli
articoli della riforma dovrebbe
riprendere martedì 3 ottobre e da quel
momento dovrebbe cominciare una vera
e propria maratona fino al voto
finale. (ua)
Unione
Sarda
La Fedeli
non c'è Polemiche Soru-Floris. Europa e insularità
Assente la ministra dell'Istruzione,
Valeria Fedeli, in Aula “Maria
Lai” si è parlato soprattutto di
Europa. E ci si è scontrati sulla
questione insularità. «Un
riconoscimento della condizione di
insularità già esiste - ha detto
Renato Soru al tavolo con Emilio
Floris (FI), Luciano Uras (Campo
Progressista), Pierpaolo Vargiu
(Riformatori) e il sottosegretario
agli Esteri Benedetto Della Vedova
- la Sardegna è una Regione a
statuto speciale, questo significa più
entrate, più soldi, di certo il
concetto di insularità è stato tenuto
in mente dai nostri padri
costituenti».
«Non la penso come Soru - taglia
corto Floris - è vero che la Sardegna
deve smettere di arrivare sempre con
la mano tesa a Roma, ma ciò è
possibile solo se si è in grado di
competere con gli altri territori
alla pari». Soru non ci sta: «Prima
di pensare alle responsabilità
altrui bisognerebbe guardare a
quelle della politica; per il nostro
sottosviluppo lo siamo noi o il
destino cattivo che ci ha fatto
nascere in un'Isola? Vogliamo la
medaglia dell'insularità, ma non
dimentichiamo che 2.500 euro per
ogni abitante sardo arrivano dai
cittadini lombardi». A quel punto
l'ex sindaco di Cagliari ha
ricordato che «il governo attuale e
quello che verrà vedono male le
specialità ma la questione
insularità resta». (ro. mu.)
A
Cagliari si aspetta la proroga della continuità aerea
Ma il
futuro è legato ad Alitalia: entro ottobre le offerte per
l'acquisto
della compagnia
Un mese o poco più. Poi Cagliari
potrebbe rimanere senza continuità
territoriale: mentre negli scali di
Alghero e Olbia verrà battezzato
il nuovo sistema di collegamenti con
Roma e Milano, a prezzi
leggermente inferiori e con
frequenze maggiori, nel capoluogo si
attende ancora una proroga
dell'attuale contratto di servizio con
Alitalia. Senza, si tornerebbe al
libero mercato. Regione e Ministero
assicurano: Cagliari non rimarrà
senza continuità. Ma un'eventuale
prolungamento del servizio non potrà
superare i sette mesi.
In questa parentesi l'assessorato
regionale ai Trasporti dovrà assegnare il
nuovo bando (la prima gara è andata
deserta) che prima però dovrà
ricevere il benestare della
Commissione europea. «La continuità
territoriale a Cagliari è la
priorità delle priorità», dice Arnaldo
Boeddu, segretario regionale della
Cgil Trasporti, che nei giorni
scorsi ha incontrato l'assessore
Careddu insieme agli altri sindacati.
«La situazione è a dir poco
allarmante. Se non si procederà a una
proroga si arriverà a tariffe
dettate dal libero mercato. Uno scenario
disastroso».
Novembre si avvicina e rimane
l'incognita dei biglietti. Meridiana ha
già messo in vendita i posti in
aereo sui collegamenti di Olbia con le
nuove tariffe, inferiori di due euro
rispetto a quelle attuali. Entro
pochi giorni potrebbero essere
disponibili anche quelli di Alghero,
che verranno gestiti da Blue Air: la
compagnia ha caricato sul sito
internet gli orari dei voli, che
però non possono essere ancora
acquistati. Da Alghero si partirà
verso Milano alle 7.30 e alle 19.30,
mentre i collegamenti con Roma
decolleranno alle 7, alle 13 e alle 20.
La compagnia rumena dovrebbe firmare
a breve il contratto con la
Regione, poi i biglietti verranno
messi regolarmente in vendita. Anche
Alitalia ha messo a disposizione i
posti per le rotte cagliaritane da
novembre a fine marzo. Il futuro
della compagnia però è ancora tutto
da scrivere: entro il 16 ottobre (il
termine è slittato di due
settimane rispetto alle previsioni
iniziali) dovranno essere
presentate le proposte vincolanti
per l'acquisto. (m. r.)
Ryanair
prepara le valigie Nuovo addio ad Alghero
In
ritardo il bando per la destagionalizzazione dei flussi turistici
Appena il tempo di tirare un sospiro
di sollievo per aver schivato
l'ondata di cancellazioni selvagge,
ed ecco che Ryanair colpisce di
nuovo nell'Isola: tra un mese la
compagnia irlandese chiuderà la base
di Alghero, dove rimarranno solo tre
voli nazionali. A fine ottobre lo
scalo dirà addio ai collegamenti con
l'Europa - dalla rotta storica
con Londra a quelle con le città
tedesche -, che nel corso dell'estate
hanno contributo a risollevare le
sorti della Riviera del Corallo. Ad
agosto le statistiche di
Assoaeroporti hanno evidenziato una crescita
dei passeggeri del 5,9 per cento
rispetto allo scorso anno. Ora sarà
più difficile continuare su questa
linea.
L'ADDIO Piloti, steward e hostess
avrebbero già ricevuto la richiesta
di indicare una nuova base in cui
essere trasferiti. Mario Peralda,
direttore generale della Sogeaal, in
questi giorni è impegnato in una
nuova trattativa con la compagnia
irlandese: «Ryanair rimane un
interlocutore importante, con cui
abbiamo contatti continui», spiega.
Le speranze di poter mantenere la
base aperta, o di ottenere qualche
tratta in più, al momento sono
poche: «Tutto è legato al bando
regionale per la
destagionalizzazione dei flussi turistici. Stiamo
aspettando la pubblicazione».
IL PROGETTO Sul piatto, per
l'inverno 2017, ci sono 4,8 milioni di
euro. La Regione li vorrebbe
destinare ai progetti messi a punto da
Comuni o unioni di Comuni per
allungare la stagione turistica. Un
obiettivo che può essere raggiunto
solo con le compagnie aeree, che
avranno il compito di portare
visitatori nei mesi di bassa stagione.
L'esito del bando però rischia di
arrivare troppo tardi: i programmi
invernali delle compagnie aeree sono
già definiti, così come quelli di
tutto il settore alberghiero.
«Si tratta di un progetto
sperimentale»,
spiega l'assessore al Turismo
Barbara Argiolas, «sapevamo che saremmo
riusciti a influire solo sulla parte
finale del 2017, mentre contiamo
di essere più incisivi su 2018 e
2019», per i quali non a caso sono
stanziati 12 milioni di euro
all'anno, che serviranno per sostenere i
canali di «comunicazione e
marketing», spiega l'assessore. I dettagli
si sapranno nei prossimi giorni,
quando sulla Gazzetta ufficiale
europea verrà pubblicato il bando
della Regione. Nel frattempo Ryanair
potrebbe aver già chiuso la base
algherese.
GLI ALBERGATORI «In questi giorni,
purtroppo, la compagnia inglese sta
mostrando tutti i suoi limiti», dice
Paolo Manca, presidente regionale
di Federalberghi. Insomma: non c'è
da stupirsi per l'ennesimo addio ad
Alghero nei mesi della stagione
aerea invernale. I provvedimenti per
aiutare la destagionalizzazione
messi in campo dalla Regione
arriveranno fuori tempo massimo,
almeno secondo gli albergatori:
«Sarebbe stato troppo tardi anche se
lo avessero pubblicato un mese
fa. Adesso le imprese ricettive
stanno già ragionando sull'inverno
2018. Abbiamo la necessità di
programmare per tempo.
E ormai siamo
abituati alle asimmetrie tra i
meccanismi del privato e del pubblico:
il calendario della burocrazia
purtroppo non rispetta mai le esigenze
degli imprenditori. Sappiamo di non
poter fare troppo affidamento sui
flussi turistici generati dal
settore pubblico. Al momento», conclude
Manca, «possiamo dire che non c'è
stato nessun aiuto. Eppure nella
nuova legge sul turismo c'è scritto
che i piano operativi vanno fatti
con un anno d'anticipo».
GLI ALTRI AEROPORTI Per ora i
risultati invernali dell'industria delle
vacanze hanno lasciato a desiderare:
l'81 per cento delle presenze è
concentrato tra maggio e settembre,
in un mese come dicembre solo
l'1,7 per cento delle camere
d'albergo viene riempito. Fino a Pasqua,
ogni anno, quattro hotel sardi su
cinque sono chiusi. A Cagliari però
si spera di allungare la stagione
turistica: qui Ryanair invece che
abbandonare lo scalo ha deciso di
confermare quasi tutte le rotte
estive. La compagnia irlandese
garantirà 18 collegamenti (7
internazionali) nell'aeroporto di
Elmas. E anche a Olbia sperano
nell'onda lunga dell'estate, che ha
portato numeri positivi per porti
e aeroporti. Michele Ruffi
Argilla
per combattere i fumi: Molentargius, cominciati i lavori
Camion a
lungo bloccati dalle auto lasciate in sosta vietata davanti
al
cancello del parco
La bomba ecologica di Molentargius
comincia a soffocare sotto un fitto
strato di terra: ieri mattina è
iniziato il viavai degli operai con i
primi cinquanta camion di argilla e
altro materiale per far tacere il
mostro sotterraneo che continua a
esalare fumi tossici.
Il lavoro ha subito uno stop
imprevisto intorno alle 10: tutta colpa
di alcuni automobilisti che hanno
parcheggiato davanti al cancello
d'ingresso del parco, in via Bizet.
I camion hanno dovuto attendere
l'arrivo del carro attrezzi che ha
rimosso i veicoli e sul posto sono
arrivati anche i vigili urbani che
hanno emesso decine di
contravvenzioni. In seguito la zona
è stata transennata.
NUOVA RIUNIONE Oggi alle 12 si
riunirà di nuovo il Centro operativo
comunale per fare il punto
sull'intervento mentre il Comune ha sospeso
il mercatino rionale del mercoledì
in via Della Musica. Le bancarelle
saranno trasferite, fino al termine
dell'emergenza, in via Fiume.
Ieri nella zona rossa hanno
continuato a operare in forze le squadre
dei vigili del fuoco con due
autobotti, due ruspe, un'autoscala e una
quindicina di uomini.
La terra viene lasciata alla fine
della stradina di avvicinamento
realizzata sabato, poi sono le ruspe
dei vigili a spargerla sulla
discarica. Instancabile è continuato
anche il lancio d'acqua per
abbassare i vapori e il fumo. In via
Bizet sono arrivati Il Nucleo di
comando avanzato mobile che monitora
costantemente la situazione in
contatto diretto con le squadre in
campo e il Carro Nbcr per la
rilevazione e la campionatura delle
sostanze.
Nel pomeriggio è stata sistemata
anche la centralina dell'Arpas nel
cortile della scuola di via Turati,
che dovrà effettuare le analisi
dell'aria e procedere con le
campionature.
FUMO E TANFO Il fumo però continua a
creare problemi ai cittadini:
spinto dal vento, ieri l'odore acre
e pungente come di plastica
bruciata è stato avvertito
soprattutto nella zona di via Della Musica
e, più lontano dalla zona rossa, in
via Cagliari e via Brigata
Sassari. Le cose dovrebbero
migliorare man mano che la terra toglierà
ossigeno alla combustione. L'area è
molto vasta, circa due-tre mila
metri quadri. I lavori proseguiranno
senza sosta anche oggi.
LA PROTESTA Sempre ieri è andata in
scena la protesta degli studenti
del liceo Motzo in viale Colombo:
stanchi di respirare da giorni i
fumi tossici, hanno disertato le
lezioni e in massa sono andati a
protestare sotto il Municipio, in
via Porcu. Sono stati poi ricevuti
nell'Aula consiliare dall'assessora
alla Pubblica istruzione
Elisabetta Cossu che ha ribadito:
«Dopo le segnalazioni abbiamo subito
chiesto alla Assl di effettuare i
sopralluoghi non solo al Motzo ma
anche in altre scuole al di fuori
della zona rossa. A seguito di ciò
la stessa Assl ci ha risposto che
non c'è bisogno di chiudere. Il
Comune non può di sua volontà
prendere decisioni simili».
Giorgia Daga
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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