In un mese di Face book senza poter interagire ho osservato
e capito tante cose, eccole in ordine sparso:
- Che è stato un bene non poter commentare alcuni post,
perché avrei fatto danni. Ho capito che il più delle volte si interviene
d'impulso per poi scoprire che basta anche solo un giorno perché un commento
irrinunciabile e urgente diventi insignificante e superfluo.
- Che metto troppi mi piace ad minchiam. Risparmierò.
- Che metto troppi mi piace ad minchiam. Risparmierò.
- Che la gente è malata d'invidia e di rabbia, ché neanche
gli sportivi in gara sono più competitivi degli artisti frustrati.
- Che nelle scorse elezioni regionali c'è stato un candidato
"specchietto per le allodole", ed è sparito dalla politica. Traendone
insospettabili e alternativi "vantaggi" che non ci crederei manco io
se me lo venissero a raccontare oggi, da quanto sembra assurdo ma vero,
verissimo. E ci sono cascati tutti, ma io no.
- Che le attrici che scelgono di scopare per fare carriera
sono né più né meno che escort con assegni post-datati, ed è dura, durissima
non farsi venire un'ulcera e non morire di tristezza e angosciante vuoto di
senso quando le vedi troieggiare dietro (o sopra, o di fianco) a registi e
produttori e sai già che la tua bravura non conterà, perché "non sei
abbastanza simpatica e disponibile ."
- Che lo stupro è un'altra cosa, e le donne che usano questo
termine a sproposito sono indegne di avere diritto di parola di voto.
- Che le attrici/escort suddette sono le prime a
dimenticarsi subito quello che sono state disposte a fare pur di "essere
lì", ma io purtroppo quando le incontro, non me lo dimentico. E quindi per
quelle che vorrebbero dimenticare e fare finta di niente, incontrarmi non è mai
un piacere, anche se io sto muta come un pesce. (vale anche per tutti gli altri
amici che si vendono la dignità per un like su Facebook).
- Che non si parla mai della "prostituzione"
maschile nel mondo dello spettacolo, e ce n'è... Aivoja se ce n'è!
- Che è il sesso NON è l'unica merce di scambio per avere
quel tipo di visibilità, perché c'è gente "inchiavabile", ma anche
una certa inclinazione a "servire il potere", a "mettersi a
disposizione", allora mi spiego certe carriere incomprensibili.
- Che certe volte il tempo ti insegna che la gente ti usa, e
magari tu non te ne accorgi subito. Ma quando te ne accorgi non è mai troppo
tardi.
- Che passo molto tempo in viaggio e che i viaggi aprono la mente e aiutano a pensare e a scrivere.
- Che passo molto tempo in viaggio e che i viaggi aprono la mente e aiutano a pensare e a scrivere.
- Che non è ancora morto nessuno per un blocco su
Facebook. Ma che la solidarietà virtuale è più facile di quella reale.
- Che in un mese di assidua ricerca, mio e della mia socia,
nonostante io abbia mendicato aiuto più volte, e fossi disposta anche a pagare
per la prestazione e regalare tutto il raccolto, non ho trovato nessuno tra
miei amici e conoscenti che si prendesse a cuore l'unica vera urgenza nella mia
vita: trovare qualcuno che venisse a raccogliere le olive dei rami più alti del
mio unico albero in Sardegna. Vederlo soffrire carico di peso, mi fa veramente
male. Grazie. Amici miei, no vabbè, ma chiedetemelo un favore. Sto
correndo.
- Che la gente è più cattiva su Face book che di persona, ma io sono più cattiva di persona. Credetemi.
- Che la gente è più cattiva su Face book che di persona, ma io sono più cattiva di persona. Credetemi.
Brutte merde.
Di
Tiziana Troja
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