La
Nuova Sardegna
Psd'Az,
domani la scelta Forza Italia e Pd rilanciano verso le elezioni. Di Umberto
Aime
L'altra mattina il faccia a faccia,
a Cagliari, con Forza Italia, stamattina, ancora a Cagliari, sarà la volta del
Pd, poi ci sono anche i contatti telefonici, quasi giornalieri, con la Lega di
Salvini. L'agenda del Psd'Az è piena, ma con una scadenza perentoria: domani, al
più tardi, ogni interlocutore avrà una risposta, qualunque essa sia. In queste
ore frenetiche, i tre pretendenti avrebbero affinato le loro rispettive offerte
ai sardisti.
Tre proposte. Poche ore dopo la telefonata
di sabato partita da Arcore - Silvio Belusconi ha parlato con Christian
Solinas, segretario nazionale dei Quattro Mori – il coordinatore regionale
degli azzurri Ugo Cappellacci avrebbe rilanciato l'offerta. Che nel dettaglio
dovrebbe essere questa: tre candidature in totale, una sicura in Lombardia o
nel Veneto, altre due nell'isola e almeno una delle due in un collegio
uninominale, più il simbolo del partito dentro la coalizione dei centrodestra
ma solo in Sardegna. Con l'impegno politico di riconoscere nel futuro
Parlamento la minoranza linguistica del sardo, vorrebbe dire avere un bel po'
di finanziamenti pubblici dedicati, e di «accelerare il percorso per l'avvio
dei punti franchi».
Fatta la conta: sono due punti
accolti sui dieci della piattaforma proposta dal Psd'Az ai partiti nazionali, e
su qualche altro si potrebbe ancora trattare. Di contro, questa mattina, il Pd,
con il segretario regionale Giuseppe Luigi Cucca, dovrebbe proporre a Solinas
un pacchetto molto più ricco rispetto a qualche giorno fa. Per quanto riguarda
la candidatura blindata, lo spostamento da un collegio del Nord Italia, a
quelli rossi e quindi corazzati dell'Emilia Romagna o della Toscana, dove tra
l'altro c'è una presenza forre di emigrati sardi. Per il simbolo, invece, i
Quattro Mori potrebbero essere inseriti al primo posto della micro alleanza «Insieme»,
è già nel centrosinistra, e di cui ora fanno parte Socialisti, Verdi e Civici,
con l'impegno che nel logo principale ci sia anche il contrassegno del Psd'Az.
Infine, per quanto riguarda la piattaforma
politica: è considerata possibile una riforma dello Statuto speciale entro i
primi cento giorni della nuova legislatura, è dato per fatto il riconoscimento
della minoranza linguistica, con effetti positivi anche sulla busta paga dei
dipendenti dello Stato nell'isola che avrebbero accreditata anche l'indennità
prevista per il bilinguismo. A queste proposte potrebbe aggiungersi l'apertura
per assegnare presto alla Sardegna un'aliquota Iva più bassa dopo aver esteso
all'intero territorio regionale i benefici fiscali previsti oggi solo per le
zone economiche speciali, cioè i porti.
Infine, la proposta della Lega:
elezione strasicura di un sardista o anche due, accordo federalista fra i due
partiti e infine mani libere al Psd'Az per le future alleanze nel 2019, l'anno
delle elezioni regionali. Chi vincerà fra i tre corteggiatori? Lo si saprà
mercoledì mattina, così ha assicurato il segretario nazionale Solinas.
Pro e contro. Fino a poche ore fa i
bookmaker della politica isolana davano in vantaggio l'accordo fra il Psd'Az e
la Lega proprio per quel «mani libere» in Sardegna da qui al prossimo anno. Ma
il rilancio di Forza Italia da una parte e del Partito democratico dall'altra
pare abbia rimescolato le percentuali di successo. Il partito di Berlusconi
avrebbe dalla sua, come offerta migliore, la proposta del contrassegno autonomo
dei Quattro Mori in Sardegna, con la possibilità di strappare qualche collegio
uninominale in più, sempre nell'isola, al Movimento Cinque stelle.
Di contro il Pd sembra avere un
pacchetto politico più robusto rispetto a quello proposto da Berlusconi, con
anche la possibilità di mettere da subito le basi per una prossima alleanza
alle Regionali e aggiustare, nel giro di un mese,
qualche rapporto difficile nelle amministrazioni comunali dove oggi
centrosinistra e Psd'Az governano insieme. Mentre sull'elezione di almeno un
sardista in Parlamento, i due partiti maggiori sembrano partire alla pari nella
proposta. Capitolo in cui potrebbe essere avvantaggiata invece la Lega con la possibile
elezione di un candidato sardista alla Camera e un altro al Senato.
Ampia delega. Sabato il Consiglio
nazionale sardista ha confermato a Christian Solinas il mandato a trattare in
prima persona con ciascuno dei possibili alleati. In altre parole, prima della decisione
finale non sono previste altre riunione della direzione del partito e quindi
mercoledì mattina anche iscritti e simpatizzanti scopriranno, con un comunicato
stampa, con chi il Pd'Az si presenterà nelle elezioni di marzo.
Unione
Sarda
Lo
scontro sull'Ats - Maninchedda: «Il Pd non può fare la morale»
Non si fermano le polemiche dopo
l'annuncio della stabilizzazione di
duemila precari dell'Ats. Paolo
Maninchedda aveva parlato di «schifo»
e Francesco Sanna aveva replicato
che «lo schifo è il precariato». Ora
il leader del Pds rilancia: «Non
provi alcun parlamentare Pd a
sollevare la questione morale con
noi. Noi non candidiamo indagati» E
poi le assunzioni: «Lo ripeto, uno
schifoso annuncio elettorale». (ro.
mu.)
Il voto
solo sui collegi proporzionali: per gli altri deciderà lo
staff
grillino. Alleanze, rinvio Psd'Az
M5S, oggi
scattano le parlamentarie: la rete sceglierà dodici candidati sardi
Si stringe il cerchio su candidature
e alleanze per le politiche del 4
marzo. Oggi scatta la due giorni di
parlamentarie nella piattaforma
Rousseau del Movimento Cinquestelle.
Dalle 9 alle 21 gli iscritti
potranno scegliere tra 340
autocandidati. Il voto potrà slittare sino
alle 14 di giovedì qualora - è
scritto nel portale - “si verificasse
ai seggi online una coda virtuale”.
Chi partecipa alla consultazione
ha la possibilità di esprimere tre
preferenze per i due collegi
proporzionali della Camera e tre per
l'Unico del Senato. Quindi: una
rosa di 340 da cui usciranno i 12
nomi in lizza per i collegi
plurinominali.
I CANDIDATI D'UFFICIO I candidati ai
9 uninominali (6 Camera e 3
Senato), invece, li decide lo staff
del candidato premier Luigi Di
Maio. Come? Sulla base dei
curriculum inviati in queste ore da
aspiranti deputati e senatori,
rigorosamente provenienti dalla società
civile, dal mondo
dell'imprenditoria, dello sport, della cultura e
della legge. Per loro niente
parlamentarie. Ieri il coordinatore della
campagna elettorale in Sardegna,
Mario Puddu, ha aggiunto qualche
particolare sulla visita di
Alessando Di Battista in Sardegna:
«Arriverà a fine febbraio e
trascorrerà la giornata a bordo di un
camper con buona parte dei
candidati. Anche Di Maio sarà nell'Isola a
febbraio, per due giorni, ma ancora
non si conosce la data».
IL PSD'AZ DECIDE DOMANI C'è molta
attesa per la scelta finale del
Psd'Az sulle ipotesi di alleanze
elettorali in campo: oggi o domani si
sciolgono le riserve. Ieri il
segretario nazionale del partito,
Christian Solinas, ha incontrato il
coordinatore regionale di Forza
Italia, Ugo Cappellacci. Forza
Italia ha ascoltato la proposta e
mercoledì scioglierà a sua volta le
riserve. Oggi Solinas vedrà ancora
una volta il segretario regionale
del Partito democratico, Giuseppe
Luigi Cucca, mentre in serata
dovrebbe sentire i vertici della Lega
per un ultimo passaggio.
Tutte le ipotesi sono realizzabili,
anche
perché in tutti e tre i casi i
quattro mori avrebbero la garanzia del
riconoscimento della rappresentanza
nel prossimo Parlamento. Tradotto:
candidature nei collegi sardi con la
riprotezione in collegi fuori
dall'Isola. Insomma, dopo 22 anni i
sardisti potrebbero rientrare a
Palazzo Madama o a Montecitorio.
Cosa farà la differenza? Forse la
garanzia di vedere il proprio
simbolo nella scheda elettorale. Da FI
la proposta è che compaia solo
nell'Isola,
il Pd proporrebbe un
inserimento nel contrassegno di
Insieme, con la Lega l'abbinamento
nazionale sarebbe garantito. Secondo
indiscrezioni, però, non sarebbe
altrettanto sicuro che il Carroccio
blindi un posto sicuro in
Parlamento. Poi ci sono i punti
programmatici, come la tutela
linguistica, o i punti franchi:
sarebbe questa la discriminante più
importante secondo fonti Psd'Az.
LA PAROLA A BERLUSCONI Intanto gli
uomini di Forza Italia attendono
che Silvio Berlusconi prenda una
decisione: il cavaliere ha la lista
dei candidati proposti dai territori
già da subito dopo Natale. Ma è
difficile che si pronunci prima del
termine per la presentazione delle
liste.
Roberto Murgia
Simboli e
coalizioni
Venerdì e
sabato la presentazione al Viminale
Si stringono i tempi per chiudere
gli accordi sulle alleanze per le
politiche. Tra venerdì e domenica si
apre la finestra per la
presentazione dei simboli e delle
coalizioni che parteciperanno al
voto del 4 marzo. Tra domenica 28 e
lunedì 29 sarà invece la volta
delle candidature. Partiti e
coalizioni dovranno presentare le liste
nei collegi plurinominali e i nomi
dei candidati nei collegi
uninominali.
Lega -
Luca Zaia domani a Cagliari
Il governatore del Veneto Luca Zaia
sarà domani pomeriggio a Cagliari
per sostenere la campagna della Lega
nell'Isola. L'appuntamento è per
le 18 all'Hotel Regina Margherita.
Alle 20. 30 è prevista anche una
cena aperta a chi voglia partecipare
(info 333954 1481). Nel suo
intervento Zaia parlerà della
candidatura di Matteo Salvini a premier
nell'ambito della campagna
elettorale del centrodestra.
La
Nuova
Parlamentarie
solo per il proporzionale
Oggi al
via le primarie on line dei 5 stelle. Berlusconi valuta le
candidature
di Fi. Il Pd sceglie i capolista
CAGLIARI
I tre partiti maggiori, Cinque
stelle, Pd e Forza Italia, sono anche
loro alla volta finale per le
rispettive liste.M5s. Sono 340 gli
autocandidati che da oggi e fino a
domani si contenderanno, in
Sardegna con le Parlamentarie, i 12
posti disponibili nei tre collegi
plurinominali, due alla Camera e uno
al Senato, dove altrettante liste
non potranno avere più di quattro
candidati a testa. La piattaforma
del Movimento ha confermato per
stamattina l'apertura ufficiale delle
primarie on line.
Dalla contesa sono stati esclusi
però i nove collegi
uninominali sardi, sei posti alla
Camera e tre al Senato, che invece
saranno scelti dallo staff nazionale
anche dopo aver letto i curricula
di esponenti della società civile
spediti in queste ore a Roma. Le
Parlamentarie dureranno due giorni:
oggi dalle 10 alle 21 e domani per
le stesse ore. Però c'è la
possibilità che la scadenza sia prorogata
fino a giovedì' alle 14 se - com'è
scritto sul sito della piattaforma
- si dovessero «formare delle code
virtuali nei seggi on line».
Ciascun iscritto potrà esprimere
massimo tre preferenze per il
collegio proporzionale in cui
risiede e altrettante per quello del
Senato.Forza Italia. Da sabato
all'attenzione di Silvio Berlusconi c'è
la pappa delle possibili candidature
in Sardegna. È stata consegnata
dal coordinatore regionale Ugo
Cappellaci e sarà mantenuta segreta
fino a quando, dovrebbe essere entro
il 27 gennaio, da Arcore non
arriverà il via libera ufficiale.
Secondo alcune indiscrezioni, della
partita dovrebbero essere lo stesso
Cappellacci, Alessandra Zedda,
Pietro Pittalis, Marco Tedde e
Giuseppe Fasolino. Ma chi fra questi
sarà scelto come capolista nel
proporzionale per la Camera, in
Sardegna i collegi sono due, dovrà
candidarsi anche all'uninominale.
Forse però con un deroga speciale
per il deputato uscente Paolo Vella,
nel Centro-Nord, che dovrebbe essere
anche l'unico non sardo candidato
da Berlusconi nell'isola.Pd. Nel
Partito democratico non dovrebbero
esserci invece candidati oriundi.
L'ipotesi del ministro Graziano
Delrio nel collegio di Olbia per la
Camera sarebbe stata esclusa
definitivamente. Mercoledì, a Roma,
sarà la direzione nazionale a
decidere tutti i capolista nelle
liste proporzionali per la Camera e
il Senato, e quindi in Sardegna
saranno tre.
I nomi più probabili
continuano a essere questi: Gavino
Manca e Romina Mura per
Montecitorio, il segretario Giuseppe
Luigi Cucca al Senato. Ma è una
mappa che non piace alla corrente
capeggiata da Renato Soru e
potrebbero esserci delle correzioni
in corsa. L'indomani il Pd è
atteso anche da un altro
appuntamento: importante la direzione
regionale del partito, a Oristano,
per definire invece le proposte da
presentare alla segreteria nazionale
per i collegi uninominali.
Altri. Potere al popolo,
nell'assemblea regionale di domenica, ha confermato
che si presenterà in tutti i collegi
regionali e da oggi comincerà la
raccolta delle firme. Chi sarà
presente nell'isola è anche il
movimento Popolo della famiglia, il
leader regionale è Alberto Agus,
che starebbe per chiudere l'accordo
con un altro movimento, quello per
la Zona franca. (ua)
La leader
radicale invita a non dare nulla per scontato
Ma Renzi
è ottimista. E lavora alle deroghe per i ministri
Verso un accordo fra i dem e la
Bonino Il rebus delle liste
di Serenella Mattera
ROMAEmma Bonino e Matteo Renzi
potrebbero chiudere già domani l'intesa
di coalizione. Lo annuncia la leader
radicale in diretta tv, svelando
un incontro tra +Europa e il Pd, che
avrebbe dovuto restare riservato.
I Dem corteggiano da tempo la
Bonino, che vorrebbero schierare nel
collegio di Torino, e puntano a
chiudere quanto prima l'intesa con
+Europa. Anche perché nella
difficile composizione delle liste per le
politiche, definire quanti collegi
sicuri lasciare agli alleati
(Insieme, Civici popolari e, forse,
+Europa), è un passo
indispensabile a risolvere il rebus.
Ma i collegi blindati (quasi
tutti in Toscana ed Emilia Romagna)
dovrebbero essere al massimo otto
o nove: per il resto gli alleati
dovranno accontentarsi di posti in
bilico.«Il problema è se si
valorizza o no l'apporto politico di
+Europa. Di seggi non ne abbiamo mai
parlato», scandisce Bonino. La
leader radicale invita a non dare
niente per scontato, ricordando le
divergenze sull'immigrazione, ma i
Dem sono ottimisti su un'intesa.
Con lei tengono le fila del dialogo
Piero Fassino e Maurizio Martina,
mentre dal Nazareno si continua a
escludere che un'alleanza possa
essere siglata con la lista dei
Repubblicani e verdiniani di Ala. Oggi
Renzi vedrà a pranzo a Roma Albert
Rivera, il leader di Ciudadanos,
vera rivelazione delle elezioni in
Catalogna, con la sua impronta
antiseparatista ed europeista.
Rivera ha in programma anche incontri
con Pier Ferdinando Casini e
Benedetto Della Vedova. E il dialogo con
Renzi, che per ora si muove nel
solco del Pse, potrebbe avere sviluppi
in vista delle prossime elezioni
europee. Per ora, però, ogni energia
del Nazareno è sulle politiche.
Con un occhio al termine per le
candidature il 29 gennaio. Le
valutazioni sono ancora in corso, ma
nelle liste non dovrebbero trovare
posto eurodeputati in carica (si
parlava di Pina Picierno e Simona
Bonafè), anche se si valuta una
eccezione per Gianni Pittella. E
dovrebbero correre due professori
renziani come Giuliano Da Empoli e
Tommaso Nannicini, che sta
lavorando al programma in cento
punti del partito. Domani si riunirà
la direzione dem per approvare il
regolamento per le candidature (una
seconda direzione, intorno al 25,
vidimerà le liste).
Verranno anche
fissati i criteri per le deroghe da
concedere ai parlamentari in
carica da più di 15 anni, che a
norma di statuto non potrebbero
correre. Secondo la lista su cui
stanno ragionando al Nazareno, sono
in 25 ad avere bisogno di una deroga
per ricandidarsi. Il segretario
vorrebbe limitare al massimo la
pattuglia. Ma alla fine potrebbero
aver bisogno di una deroga solo una
decina di nomi. Le deroghe
varranno sicuramente per i ministri:
il premier Paolo Gentiloni, Marco
Minniti, Dario Franceschini e
Roberta Pinotti. Anna Finocchiaro invece
ha deciso di non ricandidarsi.
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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