Su instagram mi ha aggiunto l'ennesima consigliatrice di
libri. Cinquantamila follower, torri di libri in una casa uscita da un catalogo
norvegese. La polvere non esiste, non esistono nemmeno le ombre, una cosa da
fare impallidire Bulgakov. Recensisce appena legge, legge appena finisce di
recensire, in una catena di montaggio implacabile dominata dal LEGGERE È SEXY.
Sorvolo sui suoi gusti, che sono solo diversi dai miei, ma ho la sensazione che
la frase "I love books" sullo zerbino, sulla tazza, sulle mutande e sulla più
esterna delle grandi labbra sia veritiera: lei ama i libri. Quali? Tutti e
nessuno. Un amore astratto e propagandistico.
Su instagram mi ha aggiunto l'ennesimo viaggiatore perché
viaggiare è vivere eccetera eccetera. Non ti seguono quasi mai davvero, in
genere ti aggiungono e poi ti cancellano. Loro d'altronde sono viaggiatori
perché viaggiare è vivere eccetera eccetera, ricevono pacchi di vestiti da
mettersi in viaggio, tu chi sei? Ti aggiungono per dire con sorpresa: ma come?
Non mi conosci? Poi ciao. Ne seguo solo due, persone normali che non parlano
d'aria fritta.
Su instagram mi hanno aggiunto svariati personal coach,
pronti a insegnare tutti i segreti del successo personale. Tu non devi pensare
così, è lì che sbagli, devi pensare cosà. Se fai così fai male, la verità è
che. La verità è nei loro primi piani cuciti in brevissime sequenze dal
montaggio fastidioso, dove ad essere tagliati sono i respiri di pausa tra una
frase e l'altra. Perché il segreto del successo è non respirare. Ma la vita è
una televendita di Baffo, è asma.
Parlano dei problemi come se fossero roba da perdenti. Sono
la versione social dei parenti che ti parlano di Eldorado, che ti dicono che
non sei depresso, la depressione è altro (perché loro sono dentro di te, sono
ovunque), che devi solo darti una mossa, che basta volere per fare. Questa possibilità di metterci la faccia ci sta aiutando a
campare, certo, ma ci sta rendendo una generazione di tacchini gonfi di
ripieno. Senza ripieno, rimaniamo carne insipida e stopposa.
Di Elisa Lai.
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