Sono appena stato a prendere un aperitivo al Roxy Bar della
Romanina perché volevo esprimere solidarietà a chi non ha abbassato la testa di
fronte alla prepotenza e alla violenza del clan Casamonica-Di Silvio.
Ho trovato la proprietaria determinata e indaffarata per il
lavoro, capace di dare una lezione ai tanti che hanno sempre detto “non so, non
conosco” che hanno, per paura o complicità, garantito l’impunità a un manipolo
di delinquenti che spadroneggiano in pezzi interi della città di Roma.
Ho trovato le forze di polizia che, dopo la coraggiosa
denuncia e l’intensificazione delle indagini coordinate dalla DDA di Roma,
hanno operato gli arresti dei primi responsabili e nel contempo hanno rafforzato
la presenza sul territorio.
Ho trovato alcuni compagni di Sinistra Italiana, come
Stefano Fassina e Stefano Ciccone, che erano lì come me semplicemente per
prendere un aperitivo e stringere la mano a una donna rumena che dopo cinque
anni di attività con quel bar non c’è stata a piegare la testa. Ho trovato dei
giornalisti, come Floriana Bulfon e Marino Bisso, che stanno promuovendo una
manifestazione per il prossimo giovedì 17 che consta nel venirsi a prendere un
caffè qui, al Roxy Bar.
Insomma ho trovato la vita che non si arrende ai miasmi
della rassegnazione e della paura.
Ps. Probabilmente è
l’ultima visita in un luogo dove si combatte per la legalità come
sottosegretario alla Giustizia, ma non ho alcuna intenzione di smettere di
andare lì dove si lotta per combattere le ingiustizie. Sempre avanti.
Gennaro Migliore.
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