Unione
Sarda
CAGLIARI
-Il rebus del rimpasto in Giunta COMUNE. Grandi manovre in maggioranza per
prendere il posto dei sardisti Chessa e Secchi Politiche sociali e Lavori
pubblici: Zedda non scioglie la riserva.
Il rimpasto è vicino, ma il sindaco
non ha ancora completato le caselle in giunta. Nel frattempo va avanti la
discussione sul bilancio col Consiglio impegnato a smaltire i quasi 1.500
emendamenti al Preventivo. Non sono bastati tre giorni, la discussione sulle
proposte delle opposizioni proseguirà la settimana prossima ed è difficile che
Massimo Zedda completi la sua squadra prima del via libera finale.
I DISSIDENTI Dopo le tensioni per la
cacciata di Gianni Chessa e la rottura con i sardisti, nella maggioranza è
tornata la calma e il sindaco ha portato avanti le consultazioni con le forze
politiche che lo sostengono. Il Psd'Az aveva il segretario cittadino Gianni
Chessa ai Lavori pubblici e Ferdinando Secchi alle Politiche sociali, il primo
è stato cacciato dal sindaco per il sostegno all'alleanza con Salvini mentre il
secondo (ancora in sella) è stato isolato dai sardisti dissidenti rimasti in
maggioranza che hanno vita al gruppo Autonomisti per Lussu.
La loro capogruppo Monia Matta da
tempo viene indicata come futura assessora, ma lei frena. «Quello col Psd'Az è
stato uno strappo dolorosissimo, una scelta che abbiamo fatto per senso civico,
senza mai chiedere poltrone». Data per favorita dai rumors, ora le sue
quotazioni sono al ribasso, ma se subentrasse a Secchi nelle Politiche sociali
gli lascerebbe un posto in Consiglio come primo dei non eletti.
E sul caso Chessa, l'ex sardista
precisa: «Non vorrei passare per quella che ha fatto tutto con una strategia,
non ho mai chiesto la sua testa e mi è dispiaciuto quello che è successo». Dopo
la rottura col partito di Christian Solinas al gruppo dei dissidenti spetta un
solo posto in giunta e spetterà al sindaco decidere se lasciare a loro le
Politiche sociali.
I Lavori pubblici, nel frattempo,
sono stati restituiti ad interim alla vice sindaca Luisa Anna Marras che li
aveva guidati nella scorsa consiliatura, ma in tanti sono interessati a quella
prestigiosa delega. Un nome che circola da tempo è quello del segretario
cittadino Pd Nicola Montaldo, ma anche lui si chiama fuori. «Sono segretario e
lo rimarrò, non ho intenzione di entrare nella Giunta - assicura -, arriviamo
da un mese e mezzo di assemblee nei circoli per l'analisi
del dopo voto, c'è da dire che a
Cagliari abbiamo preso circa mille voti in più rispetto alle Amministrative e
presto incontrerò il sindaco per discutere dei temi più delicati».
I FEDELISSIMI Massimo Zedda può
contare sui “suoi” assessori Francesca Ghirra, Paolo Frau e Marzia Cilloccu
mentre sono cambiati gli scenari in casa Dem. Dopo le ultime elezioni interne è
finita in minoranza la corrente Fadda-Cabras che può contare su due assessori
(Luisa Anna Marras e Danilo Fadda), gli unici “riconosciuti” dai Dem locali.
Tra gli altri c'è tensione intorno a Claudia Medda, entrata in squadra per
l'appartenenza all'ala renziana, e ora impegnata a gestire l'importante
passaggio alla raccolta dei rifiuti porta a porta, mentre sembra più sicuro il
posto dell'ex Pd Yuri Marcialis candidato al Senato con Liberi e Uguali.
Da tempo il Pd si sente poco
rappresentato in giunta, ma le votazioni compatte durante la maratona per il
bilancio lasciano intendere che i rapporti col sindaco siano buoni. Sempre in
attesa dei ritocchi alla giunta. «In altri Comuni il bilancio sarebbe stato
votato solo dopo il rimpasto, questo non è un dettaglio marginale perché lascia
capire che clima tranquillo ci sia - commenta il capogruppo Fabrizio Rodin -. È
normale che al mutare delle condizioni di contesto mutino le risposte e il
sindaco se ne sta occupando. Il Pd è un grande partito che ha tante competenze
al suo interno, ci dica Zedda se vuole rinforzi».
Marcello Zasso
Bilancio,
malumori in maggioranza: la Giunta Delunas rischia di cadere
I dubbi
di Roberto Attilini che sinora ha sostenuto il sindaco: «Devo
valutare
che cosa fare»
«Devo valutare bene cosa fare perché
la situazione è difficile e sono
stanco. I quartesi mi fermano per
strada e non so più cosa
rispondere». Roberto Attilini sta
valutando se confermare il sostegno
al sindaco Stefano Delunas o
contribuire al crollo della maggioranza.
Confida nel ritorno alle urne il
capogruppo Pd Marco Piras: «Faccio un
appello ai colleghi di maggioranza
perché questa stagione infausta
abbia termine: è il momento di
staccare la spina».
Nei giorni scorsi
anche l'ex sindaco Davide Galantuomo
ha ammesso di essere indeciso sul
bilancio, senza nascondere la sua
delusione per l'amministrazione
Delunas. Non crede a questi malumori
il leader del Polo civico Tonio
Pani: «Siamo stanchi di assistere
alla solita tiritera che si ripete
da tre anni: i responsabili, un po'
prima del bilancio, cominciano a
minacciare il sindaco ma poi il
bilancio passa sempre».
LA DELUSIONE Con il suo sostegno,
Attilini ha contribuito a tenere in
piedi la Giunta Delunas dopo la
rottura tra il sindaco e il Pd ma in
questi tre anni ha più volte
manifestato il suo disagio.
«Ho appoggiato Delunas all'inizio
della legislatura per portare avanti
qualcosa in cui credevo - spiega - è
poco importante chi sia il
sindaco se si portano avanti le cose
giuste per la città, sono partito
con questo spirito». Ma la spinta
sembra esaurirsi col tempo: «L'anno
scorso ci sono state promesse, ma
poi non si è concluso niente. Non mi
interessa la poltrona perché non
vivo di politica, per me è solo
passione. Ma se non porti avanti un
certo discorso, alla fine la
passione si spegne».
Nei prossimi giorni la Giunta
dovrebbe dare il
via libera al bilancio preventivo
che passerà poi in commissione prima
di arrivare all'esame del Consiglio
comunale. «Ci sono molte
perplessità, aspetto di vederlo ma
sarà molto complicato votarlo -
spiega Attilini - nelle commissioni
si sta lavorando bene ma alla fine
non si chiude niente e diventa tutto
inutile. Spesso il problema è
negli uffici, ma ci sono anche
precise responsabilità politiche: chi è
al volante deve guidare tutti».
IL PARTITO DEMOCRATICO La mancanza
di una spinta politica tra i
corridoi del Municipio viene
denunciata anche dal capogruppo del
Partito democratico. «Non
partecipiamo ai bandi, non cerchiamo
finanziamenti e spesso non sanno
neanche che ci sono - attacca Piras -
il personale è disperato perché si
sente inerme davanti alle richieste
dei cittadini e non possono dare
risposte anche se sono bravi: questa
classe politica deve abbandonare il
campo per la salvaguardia della
città». Il leader Dem chiede ai
colleghi che sostengono Delunas di
fare «un passo indietro e permettere
l'arrivo di un commissario che
possa mettere a posto le cose».
Piras sottolinea diversi punti
critici
della macchina amministrativa che
stanno creando disagi ai quartesi.
«Si rimbalzano le responsabilità tra
politica e uffici ma stanno
bloccando il sistema economico della
nostra città. Facciamo Consigli
comunali solo per debiti fuori
bilancio dopo che perdiamo le cause per
i ritardi; lo sportello Suape è in
grandissime difficoltà, ci sono
obblighi di legge con scadenze per
le risposte ma da noi sono in
ritardo di sei mesi o un anno e le
attività non possono partire perché
il Suape non visiona le pratiche».
La colpa sarebbe della classe
politica: «Sono stati eletti per
gestire ma non sono in grado ed è
meglio che si facciano da parte». Il
capogruppo Pd si lamenta per
problemi alle Politiche sociali, per
l'impossibilità di fare
assunzioni senza i bilanci
approvati, per l'assenza del Preventivo che
non permette la partenza del Piano
della sosta, perché senza il Pul la
zona retrodemaniale del Poetto è
allo sbando («Si potrebbero dare
almeno autorizzazioni temporanee per
far vivere quell'area preziosa e
abbandonata») e ricorda le pessime
condizioni delle strade quartesi
(«Assurdo che non riescano a
intervenire almeno nelle strade
principali e nei casi più
disperati»).
IL POLO CIVICO Condivide queste
critiche anche Tonio Pani e rilancia
la richiesta di interrompere questa
consiliatura. «Ho chiesto al
sindaco di alzare bandiera bianca
perché non ci sono le condizioni per
andare avanti, la città è allo
sfascio, ci sono le strade che
sprofondano e noi siamo ostaggi dei
giochini di questa maggioranza:
basta, siamo stanchi». Il leader del
Polo civico è preoccupato per i
tempi del bilancio.
«Sono sempre in ritardo e sarà
l'ennesimo
Preventivo tecnico, senza
programmazione politica - conclude - bisogna
che si facciano da parte ma in
questo periodo arrivano sempre le
minacce dei consiglieri di
maggioranza, che poi però votano il
bilancio. Capita sempre così e la
domanda viene spontanea: perché?».
Marcello Zasso
Presentate
liste in 38 Comuni su 43, per i Consigli 1.279 concorrenti
Sindaci,
via alla corsa: ma in 5 centri non si vota
Sarà un esercito di 1.279 candidati
consiglieri e 73 aspiranti sindaco
a presentarsi ai 140.734 elettori
chiamati a votare per le
amministrative del 10 giugno. Ieri
sono state consegnate le liste in
38 Comuni su 43 che dovranno
rinnovare l'amministrazione. Infatti, in
5 centri non ci sarà competizione:
nessuno si è voluto assumere la
responsabilità di guidare il Comune
e dunque la reggenza sarà affidata
a un commissario. Sono 16, invece, i
centri “monolista”. Soltanto a
Iglesias e Assemini, che superano i
15.000 abitanti, è previsto
l'eventuale turno di ballottaggio se
nessuno dei candidati riuscirà a
superare il tetto del 50% al primo
turno. La data fissata è domenica
24 giugno.
IL TEST Tutti gli appuntamenti
elettorali sono un banco di prova per
le forze politiche. Le
amministrative seguono spesso logiche diverse,
e anche in questa occasione le
alleanze confermano la regola. I numeri
non giocano a favore di un quadro
reale sugli equilibri di forza,
anche perché in gran parte dei
Comuni al voto ci saranno soltanto
liste civiche. Il Partito
democratico punta a mantenere il governo di
Iglesias, dove il centrodestra si è
spaccato in due e il Movimento 5
Stelle tenta l'exploit. Situazione
diversa ad Assemini dove l'M5S ha
governato negli ultimi 5 anni e alle
politiche ha raggiunto numeri da
maggioranza bulgara.
Il sindaco uscente, Mario Puddu, sponsorizza
Sabrina Licheri, che se la vedrà con
un'ex grillina confluita in
Liberi e Uguali e due candidati
sindaco, frutto di una spaccatura tra
i dem. Il centrodestra va unito e ad
Assemini esordisce il simbolo
dell'alleanza Lega-Psd'Az che si
presentano con un'unica lista che
riporta però, entrambi i
contrassegni.
LA RINUNCIA Austis, Magomadas,
Ortueri, Putifigari e Sarule: in questi
cinque Comuni le elezioni non si
svolgeranno perché non è stata
presentata nemmeno una lista. È la
testimonianza di quanto sia sempre
più difficile riuscire a trovare
candidati che vogliano guidare
un'amministrazione. Di questi
cinque, Austis, Magomadas e Ortueri
erano già commissariati, situazione
in cui si ritroveranno anche
Sarule e Putifigari.
MONOLISTA Sedici, invece, sono i
Comuni in cui è stata presentata
soltanto una lista. In questo caso,
per avere elezioni valide sarà
necessario ottenere il 50% più uno
dei voti per eleggere
l'amministrazione. Si è spesso fatto
appello alla necessità di avere
almeno due liste a concorrere per
guidare il Comune, vista
l'importanza sia del dibattito
politico sia sul ruolo di controllo che
l'opposizione può e deve ricoprire
nei cinque anni di amministrazione.
I NUMERI Spetta a Iglesias la palma
del centro più popoloso in questa
tornata di amministrative con i suoi
26.988 abitanti, seguita da
Assemini che, invece, ne ha 26.778.
Sono 120 gli abitanti di Soddì,
paese in Provincia di Oristano, il
più piccolo di questo turno. Per
quanto riguarda la popolazione
complessiva coinvolta è la Provincia
del Sud Sardegna quella con il
maggior numero di abitanti (48.939),
poi la Città Metropolitana di
Cagliari (42.896). Infine, le Province
di Nuoro (32.324), Oristano (17.027)
e Sassari (14.668).
IL TERRITORIO Dei 43 Comuni al voto
(compresi quelli in cui non ci
sarà competizione) solo tre fanno
parte della Città metropolitana di
Cagliari e sono Assemini,
Decimomannu e Maracalagonis. Con dodici
amministrazioni da rinnovare, è
Oristano quella con il maggior numero
di centri in cui ci saranno le
elezioni. Undici fanno parte della
Provincia del Sud Sardegna, seguono
Nuoro (10) e la Provincia di
Sassari che ha sette amministrazioni
che verranno rinnovate. Soltanto
in due Comuni, Assemini e Iglesias,
è previsto un turno supplementare
di ballottaggio se nessuno dei
candidati alla carica di sindaco
riuscirà a ottenere più del 50%
delle preferenze. In tutti gli altri,
invece, tutto si svolgerà in una
sola giornata e chi prenderà il
maggior numero di voti sarà eletto
sindaco.
Matteo Sau
Assemini,
sfida a cinque per il feudo grillino tra dissidenti e liste civiche
ASSEMINI A voler fare le cose
semplici la sfida elettorale ad Assemini
può essere riassunta così: da una
parte ci sono i grillini che
vogliono difendere il loro feudo
(alle Politiche di marzo hanno
conquistato il 48% dei voti),
dall'altra il resto del mondo.
Centrosinistra (diviso),
centrodestra (allargato) ed ex pentastellati
ora amici di Liberi e uguali: tutti
pronti a fare il possibile per
spodestare non l'attuale sindaco
Mario Puddu, che in vista di una
candidatura alle Regionali ha scelto
- dolorosamente - di abdicare, ma
la sua erede Sabrina Licheri attuale
presidente del Consiglio
comunale.
Cinque candidati per amministrare
questa terra della nostalgia.
Nostalgia delle comitive di ragazzi
che negli anni Novanta affollavano
le discoteche, del boom
economico-industriale di Macchiareddu che per
decenni ha garantito stipendi sicuri
e dei tempi in cui la pesca era
fruttuosa. Stando così le cose, è
facile capire perché tutti si
ispirino al passato per ridisegnare
il futuro pensando di rivalutare
l'arte della ceramica e le
tradizioni agropastorali per scoprire una
vocazione turistica rimasta
inespressa.
LE PROPOSTE Irene Piras, ex 5Stelle,
ha 51 anni fa la dietista ed è la
candidata di LiberAssemini nata dall'unione
di Assemini libera e
Liberi e uguali. «Tra le priorità
c'è l'appalto dei rifiuti. Puddu
aveva assicurato che non ci
sarebbero state proroghe, invece siamo
all'ottava in cinque anni. E di
sicuro bisogna migliorare la viabilità
resa ancora più caotica dalle nuove
piste ciclabili». La faccenda sta
a cuore anche alle due anime
democratiche in campo: Francesco Lecis,
imprenditore 52enne, uomo ufficiale
del Pd, e Francesco Consalvo, ex
segretario dem, ingegnere di 42
anni, che all'ultimo momento ha messo
insieme la lista civica Democratici
Progressisti per Assemini in cui
sono confluiti anche i sostenitori
di Campo progressista.
Il primo non fa sconti. «Manca una
programmazione, i grillini hanno
fatto poco e quel che hanno fatto
l'hanno fatto male. Sono spariti
tutti i parcheggi in centro, hanno
approvato il Puc ma non le linee
programmatiche perché possa essere
attuato, hanno adeguato gli oneri
dell'edilizia ai parametri Istat e
ora costruire ad Assemini costa 5
volte di più rispetto alla vicina
Decimomannu. Per citare solo alcuni
esempi». Anche Consalvo ha ben
chiaro ciò che vorrebbe cambiare.
«Purtroppo non si può che cominciare
da quel che non è stato fatto. Il
problema dell'igiene urbana è
pressante.
Tutti i Comuni stanno
riducendo la Tari grazie al
potenziamento della differenziata, noi no.
E poi ci sono da creare i servizi
che mancano e riattivare la rete del
commercio. Oltre a intervenire sulla
viabilità: le piste ciclabili -
che tutti volevamo - fatte in questo
modo hanno reso inutili i corsi,
strade esterne a due corsie che
dovevano servire da sfogo per ridurre
il traffico in via Sardegna e via
Cagliari».
LA COALIZIONE Proprio in via
Cagliari si trova la sede del candidato a
lungo corteggiato dal centrosinistra
e ora a capo di una coalizione
che riunisce Proposta civica, Forza
Italia, Fratelli d'Italia,
Riformatori, Lega e Psd'Az. Antonio
Scano, 48 anni consulente e
imprenditore della ristorazione, è
quello che fa più paura ai
grillini. Si definisce un mediatore
e immagina di fare di Assemini un
grande centro servizi per disabili e
anziani, oltre a una città
turistica che punti su sport e
spettacoli.
«L'età media si fa sempre
più alta: intendiamo creare una rete
che favorisca i servizi alla
persona. Ma anche realizzare un'area
per i grandi eventi: mezza
maratona, festa della musica, festa
della birra e altro. E poi serve
più sicurezza, chiederemo un
commissariato». Al secondo piano del
Municipio Mario Puddu spera di
lasciare la poltrona a Sabrina Licheri,
consulente del lavoro 47enne,
insieme alla quale rivendica le cose
fatte per la comunità.
«Abbiamo approvato il Puc dopo 27
anni di
attesa, bonificato il quartiere di
Santa Lucia che si allagava dopo
dieci minuti di pioggia, asfaltato
11 dei 70 chilometri di strade,
realizzato le piste ciclabili che
difendiamo con orgoglio, attivato lo
sportello Europa che fornisce
consulenze sui bandi. Cose pratiche nate
dalle richieste dei cittadini. Non
possiamo che voler proseguire in
questa direzione».
IGLESIAS.
Molti giovani in campo: c'è anche una mediatrice marocchina
Piazza
Municipio, ci provano in cinque
Cinque candidati a sindaco,
duecentonovanta aspiranti consiglieri e
tredici liste. Con le due coalizioni
principali, centrodestra e
centrosinistra, che nelle settimane
precedenti la presentazione delle
candidature (il termine era ieri,
alle 12) hanno visto cambiare gli
assetti interni per via di nuove
alleanze, spaccature improvvise e
candidature dell'ultimo minuto.
TRE UOMINI E DUE DONNE A contendersi
la fascia tricolore saranno tre
uomini e due donne. L'età media
degli aspiranti sindaci è piuttosto
bassa: il meno giovane è Carlo Murru
(direttore medico degli ospedali
iglesienti, già sindaco di
Quartucciu), 54 anni, sostenuto dalle liste
civiche Progetto per Iglesias e
Iglesias risorge. Compirà 46 anni tra
dieci giorni Asmaa Oug, mediatrice
culturale e linguistica originaria
di Casablanca, cittadina italiana
dal 2016, scelta da Pci e
Rifondazione riuniti nella Sinistra
sarda.
DUE UNDER 30 Due candidati in corsa
per la fascia tricolore sono under
30: Federico Garau, per il Movimento
5 stelle, è un laureando in
Economia aziendale e ha 26 anni.
Mauro Usai, attuale presidente del
Consiglio comunale e segretario
regionale della Sinistra giovanile, ne
ha 29 e a sostenerlo c'è la
coalizione composta da Pd, Rinnova
Iglesias, Il tuo segno per Iglesias,
Piazza Sella. Mentre Valentina
Pistis (sostenuta da Riformatori,
Forza Italia, Fratelli d'Italia,
Cas@Iglesias e Iglesias in Comune)
compirà 33 anni il prossimo 27
maggio.
DIFFICOLTÀ A CHIUDERE LE LISTE Non
tutti sono riusciti a chiudere la
lista a 24 (il numero di componenti
del Consiglio comunale, cui va
aggiunto il sindaco) e le difficoltà
a reperire trovare candidati sono
state registrate sia nel
centrodestra, sia nel centrosinistra: il Pd è
arrivato a 20, Cas@Iglesias a 22 e
Sinistra sarda a 23. Ma c'è chi si
è dovuto fermare sotto i 20: è
successo alla civica Il tuo segno per
Iglesias (18 candidati) e a Fratelli
d'Italia (17), mentre hanno
presentato una lista completa il
M5S, Piazza Sella, Progetto per
Iglesias, Iglesias Risorge, Iglesias
in Comune, Riformatori e Forza
Italia.
I RIPOSIZIONAMENTI Nei tradizionali
schieramenti gli scenari sono
mutati soprattutto dopo le
«incomprensioni» nel centrodestra: la
coalizione si era divisa quando
l'Udc aveva annunciato la candidatura
a sindaco della giornalista Ilenia
Mura. Ciò aveva avvicinato Forza
Italia e Fratelli d'Italia alla
coalizione a sostegno di Valentina
Pistis. Allo stesso tempo Piazza
Sella-Udc ha iniziato il
corteggiamento al centrosinistra con
cui ha siglato l'accordo a
sostegno di Usai pochi giorni fa,
facendo confluire al suo interno
anche esponenti della civica
Ainnantis.
La coalizione di Pistis (32 anni, di
cui gli ultimi 5 da capogruppo di
Cas@Iglesias in Consiglio) ha visto
crescere il suo schieramento per
l'apporto di Forza Italia, Fratelli
d'Italia e socialisti. Questi
ultimi, insieme ad alcuni ex
comunisti, sono confluiti nella lista
Iglesias in Comune.
Cinzia Simbula
MACOMER.
Muzzu e Cossu sfidano il primo cittadino uscente Succu
Tre in
campo per la poltrona più ambìta
MACOMER La carica dei 48. Tanti sono
i candidati in corsa per un posto
nel consiglio comunale in tre
schieramenti contrapposti, capeggiati
dal sindaco uscente Antonio Succu
(Democrazia e Partecipazione), da
Maria Luisa Muzzu (Uniamoci per
Macomer) e da Maurizio Cossu (M5S).
LA LISTA DI SUCCU Antonio Succu
schiera otto donne (Rossana Ledda,
Tiziana Atzori, Paola Meloni, Dalila
Puggioni, Maria Grazia Angius,
Filomena Colleo, Giovanna Marongiu e
Giovanna Succu ) e otto uomini,
(Gianfranco Congiu, Giovanni Lai,
Marco Manus, Andrea Rubattu, Mariano
Cadoni, Gianni Delpiano, Gianni
Cossu e Claudio Serra ). «Il nostro
slogan è Insieme costruiamo
opportunità e il futuro per i nostri
figli», dice Succu.
I CANDIDATI DI MUZZU Sette le donne
schierate con Maria Luisa Muzzu,
(Rita Atzori, Teresa Bucciarelli,
Tiziana Carta, Valeria Pinna,
Federica Pitzalis, Maura Sechi e
Lucia Sedda ) e otto uomini, (Michele
Caboni, Federico Castori, Alfio
Cocco, Aldo Demontis, Andrea Mura,
Daniele Nieddu, Giuseppino Scanu,
Riccardo Uda e Arturo Uleri) . Dice
la candidata sindaco: «Siamo
convinti che Macomer conservi ancora
risorse e potenzialità da cui
ripartire, nel segno dell'unità».
COSSU E LE DONNE Al femminile lo
schieramento di Maurizio Cossu, col
M5S, che di donne ne schiera ben
nove (Assunta Cossu, Sara Meloni,
Alba Rita Meloni, Antonella Deriu,
Filomena Viglino, Francesca Sotgiu,
Anna Maria Canu, Andreina Serra e
Emanuela Marras), quindi sette
uomini (Gian Domenico Cugusi, Diego
Giovanni Battista Russo,
Gianpietro Angelo Dore, Antonello
Casula, Maurizio Vinci, Sergio
Mariano Contini e Carlo Piana).
«Vogliamo che i cittadini decidano,
scelgano per trasformare questa
città vivibile e decorosa».
Francesco Oggianu
LA
NUOVA
Sfide
principali a Iglesias, Macomer e Assemini dove Puddu non si ricandida
In
Gallura urne aperte a Palau, 12 centri nell'Oristanese, 10 nel Nuorese
Elezioni
amministrative si vota in 38 Comuni
di Claudio ZocchedduwSASSARISono 43
le amministrazioni comunali che
saranno rinnovate con il voto del 10
giugno. A dire il vero, il conto
deve scalare di cinque unità e si
cala a 38 perché nei Comuni di
Putifigari, Sarule, Austis, Ortueri
e Magomadas non sono state
presentate liste e l'amministrazione
verrà gestita dai commissari. Tra
i centri più popolosi solo due
superano i 15mila abitanti, Assemini e
Iglesias, che se non dovessero
riuscire a esprimere un sindaco al
primo turno andranno al
ballottaggio, già fissato per domenica 24
giugno. Tra i territori più
interessati dal voto c'è l'Oristanese, con
12 amministrazioni comunali da
rinnovare, poi il Sud Sardegna, con
elezioni in 11 Comuni, la provincia
di Nuoro, con dieci votazioni.
Nella provincia di Sassari i comuni
al voto saranno 7 mentre nell'area
della città metropolitana di
Cagliari appena 3. Soddì,
nell'Oristanese, è la comunità più
piccola con 118 abitanti. Sono 10,
invece, le amministrazioni al voto
rette da un commissario
straordinario. Assemini. La sfida
più interessante dal punto di vista
politica si gioca nel comune del
cagliaritano. Il sindaco uscente,
Mario Puddu, non sarà tra i cinque
contendenti e la sua assenza
alimenta le voci che lo vorrebbero
candidato alle elezioni regionali
del prossimo anno con il Movimento 5
stelle.
Puddu si è fatto da parte
e al suo posto i pentastellati hanno
deciso di candidare Sabrina
Licheri. Ad Assemini, poi, si è
materializzata la prima lista nata
dall'alleanza tra il Partito sardo
d'azione e la Lega di Matteo
Salvini che sostiene, insieme a
Forza Italia, Fratelli d'Italia e
Proposta civica, il candidato del
centrodestra Antonio Scano. Il Pd,
invece, si presenterà diviso. Il
candidato ufficiale è Francesco Lecis
mentre tra gli sfidanti c'è l'ex
compagno di partito Francesco
Consalvo, a capo di una lista
civica. L'outsider di turno è invece
Irene Piras, anche lei sostenuta da
una lista civica.Macomer. La
cittadina del Marghine è uno dei
centri che catalizzerà l'attenzione
nella prossima tornata elettorale.
Gli elettori, infatti, potranno
decidere se riconfermare il sindaco
uscente oppure se scommettere su
uno dei due sfidanti.
Anotnio Onorato Succu, del Partito
dei Sardi, si
ripresenta a capo di una lista
civica a cui hanno aderito sei
consiglieri uscenti e alcuni
candidati vicini alle posizioni del
centrosinistra. Anche la candidata
Maria Luisa Muzzu è sostenuta da
una lista civica in cui figurano,
invece, i nomi di alcuni
rappresentanti del centrodestra e
che ha ottenuto l'appoggio ufficiale
di Fratelli d'Italia.
Il terzo candidato, Maurizio Cossu,
è sostenuto
del Movimento 5 stelle e parte
dall'eclatante successo grillino delle
ultime elezioni politiche. Iglesias.
Attualmente è governata da un
sindaco di centrosinistra, Emilio
Gariazzo, che non è candidato. Il
centrodestra, invece, si è diviso:
Valentina Pistis è sostenuta dai
Riformatori e da altre liste
civiche, mentre l'ex esponente Udc, Carlo
Murru è sostenuto da due liste. Il
Movimento Cinquestelle schiera
Federico Garau, mentre il Pd e altre
quattro liste di centrosinistra
puntano su Mauro Usai.
Pizzarotti:
«Cultura? Più privati»
Il
sindaco di Parma presenta il modello attuato nella sua città.
Nicola
Sanna: «Puntiamo sul turismo»
di Antonio Meloni
SASSARI
Sassari e Parma gemellate per un
giorno e rappresentate dai loro
sindaci Nicola Sanna e Federico
Pizzarotti insieme a dialogare sul
palco del Teatro Civico. Un
dibattito a 360 gradi sui temi legati alla
gestione della cultura per capire
quanto il modello adottato dal primo
cittadino emiliano possa essere
replicato anche qua. Ma non solo. Il
confronto infatti cade in un momento
delicato nella vicenda politica
dei due amministratori. Proprio in
questi giorni Federico Pizzarotti,
leader di Italia in Comune, sta
mettendo a punto l'allestimento del
cartellone di "Parma capitale
della cultura 2020".
Dal canto suo
Nicola Sanna è alle prese con la
crisi profonda di un territorio alla
spasmodica ricerca di una identità
culturale e politica.Non lo
nasconde affatto quando, in
apertura, presenta la città al collega
emiliano spiegando che qui il
declino della grande industria ha
determinato pesanti ricadute sull'economia
di un'area vitale fino a
non molto tempo fa. Ma parla anche
di radici storiche profonde, dei
Candelieri, di un'antica università
e dell'esigenza di investire su
settori come agroalimentare e nuove
tecnologie.
Pizzarotti racconta la
realtà di Parma, parla di cultura e
insiste molto sull'applicazione di
un modello gestionale di tipo
pubblico-privato: «I problemi - spiega -
derivano spesso dal fatto che si
ragiona su un patrimonio importante
senza una visione d'insieme invece
credo che la gestione delle cose,
soprattutto a livello locale, debba
coinvolgere più attori per
costruire una squadra
vincente».Nelle scorse settimane Parma ha
definito un accordo di
collaborazione con alcune città vicine, in
particolare Reggio e Piacenza,
modulando iniziative e programmi in
vista di un evento, quello del 2020,
che vedrà in vetrina la città di
Arturo Toscanini. «Abbiamo già
nominato un direttore di coordinamento
- prosegue Pizzarotti - in modo da
poter contare su una cabina di
regia che abbia una visione d'insieme
e possa indirizzare gli
investimenti in modo mirato».
Nicola Sanna replica parlando di
turismo
e dell'opportunità di incrementare i
seicento posti letto che
rappresentano l'attuale capacità
ricettiva del territorio. «Possiamo
arrivare fino a cinquemila nuovi
posti - dice - spalmati tra la città
e la costa e su questo versante
abbiamo stabilito contatti con
istituzioni di Praga, Bratislava e
Cannes».Temi che saranno al centro
del Road Show delle città medie,
appuntamento in programma a Sassari
il prossimo 24 e 25 maggio dopo la
tappa di apertura, i giorni scorsi,
ad Arezzo. Tra gli interventi nel
dibattito, quello di Fabio Madau,
segretario dell'Intergremio, che ha
evidenziato il ruolo centrale che
gremi e candelieri possono avere
nella programmazione di eventi
culturali imperniati sulla festa più
importante della città. Madau ha
rimarcato l'esigenza di promuovere
la festa anche in periodi diversi
da quello canonico che sul piano
mediatico concentra la maggior parte
delle iniziative nel mese di agosto.
Il vicesindaco Fabio Pinna ha
riproposto, invece, l'importanza
dell'ambiente non soltanto come
occasione di sviluppo, ma come
ambito culturale importante specie sul
piano dell'inclusione.
Nel corso della serata, coordinata
da Antonello
Zicconi (Effetto Sassari), non sono
mancate le polemiche. Il fuoco
alle polveri lo ha dato Nadia
Madeddu, un'insegnante, che dal pubblico
è intervenuta con toni piuttosto
accesi: «Sassari è una città morta -
ha esordito - sono quantomeno
imbarazzata a sentir parlare per
quaranta minuti di Candelieri mentre
gli spazi per la cultura sono
chiusi, la crescita di una città
passa soprattutto dalla
programmazione culturale».Immediata
la replica di Nicola Sanna: «Se ha
provato fastidio a sentir parlare di
Candelieri, forse non ha ancora
compreso l'anima della città».
All'incontro hanno partecipato, tra gli
altri, Luigi Satta (Sassari Libera)
e i consiglieri comunali Marco
Boscani (Sassari), Paola Conticelli
(Porto Torres) e Sergio Merella
(Ossi).
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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