Unione
Sarda
Verso
l'assemblea - Reggente Pd, dubbi renziani su Morittu
Soltanto una figura autorevole e
super partes potrà mettere d'accordo tutte le tre correnti del Partito
democratico. Infatti, si lavora per trovare un'eventuale alternativa a Pietro
Morittu, indicato inizialmente per il ruolo di reggente. I renziani propongono
una soluzione unitaria, maturata durante un incontro di ieri, coinvolgendo le
altre due aree (Popolare-Riformista e soriani) nella scelta di un uomo che
piaccia a tutti.
Se questa ipotesi dovesse svanire è probabile
che si opti per un coordinamento di tre o sei persone, ambasciatori delle tre
correnti, che lavorino per individuare, entro breve tempo, un traghettatore che
guidi il partito sino al congresso, da celebrare in concomitanza con quello
nazionale.
Senza un accordo, però, i tempi si
accorciano e la celebrazione del congresso si terrà con largo anticipo. Oggi
sarà un'altra giornata di trattative tra i pontieri, per capire se la strada
del “super partes” possa essere praticabile soprattutto nella scelta del nome,
visto che trovare una persona slegata dalle correnti non è una missione
semplice. (m. s.)
Verso le
elezioni regionali
Gli
undici tavoli del programma: il M5S al lavoro
Nascerà dal lavoro di undici tavoli
tematici il programma del Movimento 5 Stelle per le prossime Regionali.
Un'iniziativa a cui possono partecipare tutti gli attivisti registrati sulle
piattaforme del M5S: l'obiettivo è completare almeno la prima bozza del
programma entro il 15 luglio. Per questo motivo il limite, per tutti coloro che
vogliano prendere parte, è fissato al 3 giugno. I tavoli sono stati strutturati
sulla falsariga degli assessorati regionali e adesso potranno contare anche sui
referenti, di fatto tutti i parlamentari.
I TEMI Sono due i referenti del
gruppo sui Trasporti: i deputati Nardo Marino e Andrea Mura. Il tavolo sul
Lavoro, invece, è coordinato dalla senatrice Vittoria Bogo Deledda, mentre
quello su Enti locali e finanze (tributi ed entrate ma anche demanio e
patrimonio compresi le dismissioni militari) dal senatore Emiliano Fenu e dalla
deputata Emanuela Corda. Un gruppo di lavoro si occuperà di Urbanistica, coordinato
dal deputato Pino Cabras, mentre Mara Lapia sarà la referente di quello sulla
Sanità. Alberto Manca e Luciano Cadeddu coordinano il tavolo Agricoltura,
quello sugli Affari generali e riforma della Regione ha come punti di
riferimento Mario Perantoni ed Elvira Evangelista.
Il senatore Ettore Licheri è stato
assegnato a Programmazione, bilancio e lavori pubblici, mentre Gianni Marilotti
seguirà quello della Pubblica istruzione, beni culturali, sport e spettacolo.
La deputata Paola Deiana coordina il tavolo sull'Ambiente; Lucia Scano e Andrea
Vallascas quello su Turismo, artigianato, commercio e industria. (m. s.)
LE
CONSULTAZIONI.
Conte:
«Ministri tutti politici» Salvini non rinuncia a Savona
Ancora
incertezze sul nome del professore sardo per il Tesoro
ROMA I ministri saranno «tutti
politici, come me». È l'annuncio di
Giuseppe Conte, al termine della sua
prima giornata di lavoro come
premier incaricato. Alla Camera sono
sfilate tutte le forze politiche,
favorevoli e contrarie al governo
giallo-verde. Nessuna sorpresa, il
suo esecutivo si reggerà sui voti di
Lega e Movimento 5Stelle
(compresi però alcuni eletti nelle
liste pentastellate che non si sono
potuti iscrivere ai gruppi M5S).
L'incognita riguarda la composizione
del Consiglio dei ministri, e il
nodo principale resta Paolo Savona al
ministero dell'Economia, su cui
Matteo Salvini non intende cedere.
BRACCIO DI FERRO Dal Quirinale è
filtrata un'indicazione precisa: il
problema non sono i veti, ma i
diktat imposti al capo dello Stato. Il
riferimento è chiaramente a Savona,
fortissimamente sponsorizzato dal
leader leghista. Che infatti replica
piccato: «Ma quali diktat».
Salvini non si capacita di «quali
problemi ci potrebbero essere con
una personalità come Savona», che
gode anche della fiducia del M5S.
Del resto i vertici del Movimento
sanno che senza l'economista
cagliaritano salta anche la linea
più soft in politica estera, con la
candidatura di Enzo Moavero Milanesi
ai Rapporti con l'Ue che
traballa, minacciando come un
pericoloso domino anche l'arrivo di
Giampiero Massolo alla Farnesina.
Questo ennesimo impasse costringe,
di conseguenza, anche Conte a
prendere altro tempo prima di sciogliere
la riserva con Mattarella.
vaglio del presidente
della Repubblica. Al termine delle
consultazioni, Conte ha annunciato
pubblicamente di volersi concedere
un'altra giornata piena di
riflessione, quella di oggi, in
attesa che trovino una soluzione le
forze che sostengono la sua
maggioranza.
Una maggioranza che sembra
rimpinguata nei numeri, soprattutto al
Senato (dove arriva a 171 voti),
dopo aver incassato il sostegno dei
parlamentari del Maie e degli ex M5S
iscritti nel gruppo Misto dopo
essere stati coinvolti negli
scandali sui rendiconti degli introiti
parlamentari.
Per risolvere il nodo-ministeri i
Cinquestelle avrebbero
proposto di accorpare le deleghe
Esteri e Rapporti con l'Ue e affidare
il super-ministero a Milanesi
(gradito a Sergio Mattarella). E per il
Mef suggeriscono l'economista Luigi
Zingales, anche se alla Lega viene
l'orticaria a sentir nominare
personalità che sono state vicine a
Matteo Renzi (anche se Zingales ha
rotto bruscamente i rapporti con
l'ex premier nel 2015).
VITTIME DELLE BANCHE Conte intanto
lavora anche a definire meglio il
profilo del proprio governo, in
linea con l'autodefinizione di
«avvocato difensore degli italiani»
con cui si è presentato. Ieri,
dopo i partiti, ha incontrato una
delegazione delle vittime delle
crisi bancarie recenti: «Chiedono il
rispetto dei diritti e che il
loro risparmio venga tutelato», ha
detto Conte prima di riceverli,
«dirò loro che la tutela dei
risparmi sarà uno dei principali impegni
di questo governo del cambiamento:
chi ha subìto truffe o raggiri sarà
risarcito».
Sempre per affrontare il dossier
sugli istituti di credito, Conte
incontrerà stamattina il capo di
Bankitalia, Ignazio Visco, criticato
dai pentastellati ma riconfermato
dall'esecutivo uscente. E poi,
appunto, lavorerà per stilare una
lista di «ministri politici, persone
che condividono obiettivi e
programmi del governo del cambiamento e
che abbiano dato prova di poter
adempiere alle funzioni pubbliche».
CON I PARTITI Arrivato in taxi alla
Camera, come già il giorno prima,
Conte ha incontrato da mezzogiorno a
dopo le 19 tutte le forze
politiche presenti in Parlamento per
raccoglierne posizioni e idee.
L'ultima delegazione, con toni ben
più amichevoli di tutta gli altri,
è stata quella M5S guidata da Luigi
Di Maio. In mezzo, dichiarandosi
all'opposizione, si sono alternati gli
esponenti di Pd e Forza Italia,
rappresentata questa direttamente da
Silvio Berlusconi, che non ha
rilasciato dichiarazioni.
Si sono allineati all'opposizione
anche pezzi minori del centrodestra,
come Noi con l'Italia e Fratelli
d'Italia: Giorgia Meloni ha detto di
aver avuto «conferma del nostro
timore, Conte ha detto di essere stato
designato dal M5S». Di fronte a un
governo sbilanciato verso i
5Stelle, Meloni ha aperto solo su
alcuni provvedimenti, come la Flat
Tax e un giro di vite sulla
sicurezza.
La
Nuova
Accolto
con favore l'appello a un impegno maggiore verso i più deboli
Cattolici e crisi dell'isola
i politici: Becciu è una guida
di Silvia SannawSASSARILe sue parole
non sono destinate a scivolare
via leggere come il vento. Al
contrario lasciano un segno profondo in
chi, quei concetti, aspettava di
sentirli pronunciare ad alta voce da
una voce alta. Monsignor Angelo
Becciu, appena nominato cardinale dal
Papa Francesco, nell'intervista
rilasciata alla Nuova ha parlato tanto
di Sardegna. Dell'isola che si
spopola, dove la natalità è ai minimi
storici e la nascita di un bimbo,
soprattutto nei paesi dell'interno,
è vissuta come un piccolo miracolo.
Il cardinale Becciu ha parlato di
servizi che arretrano, e della
Chiesa che invece resiste, ultimo
presìdio nelle aree più
svantaggiate. Ma non solo: il cardinale di
Pattada ha fatto un appello al mondo
cattolico, ha chiesto che ci sia
un maggiore impegno nella politica,
un nuovo impulso ai valori del
cattolicesimo che possono dare un contributo
prezioso alla crescita e
al progresso della società. Le
parole del cardinale Becciu raccolgono
consensi: via le bandiere politiche,
il suo è un appello dal potere
fortemente unificante.Il messaggio
di Becciu.
Dice Pietro Pittalis,
neo deputato di Forza Italia:
«L'appello ai cattolici è importante e
non può cadere nel vuoto,
costituisce uno stimolo per superare le
divisioni determinate dalle
appartenenze partitiche, per difendere i
valori che sono alla base del mondo
cattolico. Il richiamo del
cardinale Becciu - continua Pittalis
- deve svegliare le coscienze di
chi è impegnato in politica e spesso
si fa trascinare dalle polemiche.
In questo modo si dimentica il senso
della nostra missione, che è
innanzitutto quello di aiutare i più
deboli, le famiglie e i giovani».
Ed è vero anche quello che dice
Becciu a proposito della Chiesa come
ultimo presìdio nei territori: «Le
parrocchie svolgono spesso una
funzione pubblica di tipo sociale -
dice Pittalis -. Pensiamo a quello
che fanno gli oratori, le associazioni
cattoliche, gli instancabili
parroci dei paesi organizzatori di
tante iniziative. Nei loro
confronti siamo tutti debitori».
Crisi di valori. Proprio da qui
parte
Emiliano Deiana, il presidente
regionale dell'Anci. Che definisce
«importanti» le parole di monsignor
Becciu. « Non so se manchino i
cattolici in politica - dice - ma
certamente mancano o si sono
indeboliti i valori del
cattolicesimo sociale che hanno nel magistero
di Papa Francesco una guida sicura e
innovativa: nella difesa dei
deboli, dei poveri, degli esclusi,
dei migranti; l'enciclica Laudato
si' sull'ambiente, sulla svolta
ecologica, sulla difesa della terra,
dell'aria, del mare.
Questo certamente manca nella
politica anche in
Sardegna mentre si affermano
populismi che mirano a creare un
conflitto fra le diverse forme di
povertà. Mancano questi valori, un
nuovo umanesimo che li incarni in
Sardegna e altrove».
Applausi a
Becciu anche per quanto detto a
proposito delle politiche per la
famiglia. Il cardinale ha sollecitato
azioni forti e coraggiose per
evitare la fuga dei giovani che per
restare nei piccoli paesi chiedono
lavoro. «L'Anci Sardegna ha una
convenzione attiva con la Regione
Sardegna e l'agenzia per la famiglia
della Provincia autonoma di
Trento: l'obiettivo è quello di
avere una legge organica sulla
famiglia: un asilo nido per ogni
paese, sostegno alla natalità,
valorizzazione e promozione del
lavoro femminile, educazione alla
genitorialità.
I figli e i giovani devono essere
visti come
investimento per il futuro e come
forma di salvezza per tutta la
Sardegna, per i paesi. Lo Stato -
sottolinea Emiliano Deiana - ha
massacrato i comuni e le comunità
sarde con tagli ai trasferimenti
pari a -74%; con tagli ai servizi di
prossimità: in sicurezza, sanità
e connettività. L'anoressia
demografica non è un fatto ineluttabile,
ma il prodotto di precise e livide
scelte politiche che devono
terminare.
Ora la politica sarda deve mettere
al primo posto della
propria agenda la salvezza della
Sardegna che passa dalla salvezza dei
paesi: di Nughedu, di Bortigiadas,
di Cheremule. Ecco perché -
conclude Deiana - le parole di
monsignor Becciu sono uno stimolo nuovo
per tutti noi, per la politica, per
i partiti che devono tornare nei
luoghi, nelle periferie, nei
margini, per combattere le disuguaglianze
vecchie e nuove».Appello alla
Chiesa.
Cattolico praticante,
l'adolescenza nell'azione cattolica,
il sindaco di Bitti Giuseppe
Ciccolini, esponente del Pd, si
specchia nelle parole del cardinale
Becciu. Sul ruolo della Chiesa nei
territori, innanzitutto: «Noi siamo
il presidio statale, la parrocchia
quello sociale. Abbiamo bisogno di
una Chiesa forte, per questo
dispiace il calo della vocazioni».
Ciccolini fa l'esempio del suo
paese: abbiamo due parrocchie e un
santuario, sino a poco tempo fa
c'erano due parroci e altrettanti
viceparroci. Ora c'è un unico
parroco che si occupa di tutto». Poi il
tema dei temi: la fuga dei cattolici
dalla politica.
«È verissimo, si
sente l'assenza del mondo cattolico.
Negli ultimi decenni si è creato
un divario, una distanza netta. È
necessario chiedersi perché partendo
dalla Chiesa. Pensiamo - dice
Ciccolini - al contributo che ha dato
nel formare la classe dirigente.
Forse questo ruolo si è un po'
esaurito: io credo che la Chiesa
debba recuperarlo, ricominciando a
formare uomini e donne che possano
dare un contributo importante alla
politica.
Ma è fondamentale - sottolinea il
sindaco - che anche nel
riconoscere i propri rappresentanti
in politica la chiesa si ispiri a
valori alti, perché non sempre
abbiano avuto buoni esempi. Se la
situazione muterà, anche i cattolici
si riavvicineranno perché si
riconosceranno in quei valori, li
sentiranno come propri e vorranno
dare il loro contributo»
Braccio
di ferro con M5s-Lega che blindano Savona all'Economia.
Premier:
«Ministri politici» L'ira di Mattarella: «No ai diktat»
L'entrata in società (politica)
diGiuseppe Conte inizia come si
conviene, con una sfida. Ilcontratto
di governo M5s-Lega in bella
mostra sulla scrivaniadel presidente
incaricato nella Sala dei Busti
alla Camera dovesi svolgono le
consultazioni con i partiti. La Bibbia
alla qualeil professore di diritto,
neofita del Palazzo, deve rifarsi
e,secondo i critici, piegarsi. Su
quelle fotocopie Conte
annotaosservazioni ascoltando leader
e capigruppo che sfilano davantia
lui, fino a Salvini e Di Maio.
A tutti chiede un'opinione. Intanto,
conferma il reddito di cittadinanza
e ammorbidisce i toni sul vincolo
di mandato per i parlamentari. Ma
sopratutto la prima mossa
dell'avvocato foggiano è l' annuncio
di iniziative per risarcire i
risparmiatori truffati dalle banche.
«Queste persone hanno il diritto
di essere ascoltate dalle
istituzioni, chiedono il rispetto dei loro
diritti e che il loro risparmio
venga tutelato, essendo frutto spesso
di sacrifici. Questa tutela sarà uno
dei principali impegni di questo
governo del cambiamento.
Chi ha subito truffe o raggiri
saràrisarcito», dice parlando ai
giornalisti prima di incontrare
proprio una delegazione
dell'associazione delle «vittime delle banche»
alla fine della lunga giornata di
consultazioni con i gruppi
parlamentari. Tutti lo hanno trovato
gentile e pacato, non più
emozionatocome mercoledì sera al
Quirinale. «Ringrazia sempre»,
raccontano, ad alcuni chiede di
dargli del tu, affiancato da due
collaboratori che prendono appunti.
Rimarca di essere espressione del
M5s.
Zedda e
Deiana a confronto sull'alleanza tra paesi e città
SASSARI
Domenica, per la settantacinquesima
volta, i sassaresi scioglieranno
il voto istituito dall'allora
arcivescovo Arcangelo Mazzotti alla loro
amatissima Madonnina delle Grazie,
rinnovando l'atto di consacrazione
della città alla Beata Vergine
Patrona. La processione solenne partirà
alle 19 dal Duomo, arrivando al
Santuario di San Pietro di Silki,
passando per corso Vittorio
Emanuele, via Brigata Sassari, l'Emiciclo
Garibaldi e viale Italia. In via
Brigata Sassari, tra via Enrico Costa
e l'Emiciclo Garibaldi, una prima
breve sosta con il lancio del
classico tappeto di petali di rose.
Al corteo parteciperanno tutte le
parrocchie cittadine, gli ordini
religiosi e le associazioni
cattoliche, oltre agli scout, le
arciconfraternite, i Cavalieri e le
Dame del Santo Sepolcro e tutti i
Gremi cittadini (i Massai subito
davanti il simulacro della Madonna
delle Grazie, loro patrona). Due
invece le soste con preghiera e
benedizione, anche queste entrate
ormai nella tradizione, una al
Policlinico e l'altra all'Ospedale
Civile, all'ingresso di via De
Nicola.Quella di quest'anno si annuncia
come un'edizione speciale per più di
un motivo.
É la prima del nuovo
arcivescovo Saba, la
settantacinquesima dal voto di monsignor
Mazzotti, ma anche la cinquantesima
volta che il corpo dei vigili del
fuoco porta a spalle per gli oltre
tre chilometri di percorso l'amata
statua della Madonnina.SASSARIQuesto
pomeriggio alle 18 al salone
della parrocchia di Mater Ecclesiae
prende vita il circolo "Giuseppe
Dossetti - Sassari".
Promosso da un nucleo composito di
amministratori
locali, operatori sociali, culturali
e sindacali provenienti da
esperienze associative dell'area del
cattolicesimo democratico e
sociale che intendono coltivare la
pratica dell'incontro e del
confronto intorno alle questioni dell'attualità
politica, economica e
sociale. Il tema d'esordio sarà
"L'alternanza fra paesi e città per un
nuovo civismo".
Dopo l'introduzione ai lavori da
parte del
coordinatore del circolo Simone
Campus, ci sarà il saluto del vescovo
monsignor Gian Franco Saba e del
sindaco Nicola Sanna, a seguire una
batteria di interventi da parte di
testimoni qualificati sul tema del
civismo democratico. Il sindaco di
Tergu Gianfranco Satta, animatore
instancabile di sviluppo rurale, la
docente di diritto pubblico Carla
Bassu, la candidata alla segreteria
Dem della Sardegna Dolores Lai e
la consigliera comunale di Alghero
Giusy Piccone, esperta di
formazione professionale, proveranno
a spiegare come i semplici
cittadini possano, con spirito
generativo, provare a cambiare in
positivo la realtà che li circonda e
migliorare le condizioni di vita
nelle proprie comunità di
appartenenza fuori da schemi ideologici
preconfezionati.
Dopo queste prime quattro
testimonianze - che
offriranno materia di discussione al
dibattito - il giornalista
Michele Spanu coordinerà la tavola
rotonda tra Emiliano Deiana,
presidente dell'Anci Sardegna,
costantemente impegnato nel promuovere
il dibattito politico e considerato
l'ideologo del nascituro "partito
dei sindaci" in vista delle
regionali sarde, Massimo Zedda, sindaco di
Cagliari, considerato da molti il
probabile leader del centrosinistra
a livello nazionale, e Paolo Ciani,
membro della Comunità di
Sant'Egidio dal 1984, esperto di
politiche sociali, dialogo
interculturale, minoranze e dialogo
interreligioso, oggi consigliere
regionale nel Lazio con "Centro
solidale", una lista civica di
ispirazione sturziana che ha dato un
grosso contributo all'elezione di
Nicola Zingaretti alla presidenza
della regione, contribuendo a creare
un caso politico là dove a livello
nazionale il centrosinistra
sprofondava nelle urne. La scelta di
voler intercettare i temi più
vivaci del dibattito politico vuole
caratterizzare da subito
l'attività del circolo Dossetti di
Sassari che opera sotto traccia da
quasi 5 anni, ma che non è riuscito,
fin qui, a decollare pienamente.
Con questa prima uscita si vuole
inaugurare una nuova stagione di
dibattiti all'insegna della dottrina
sociale della chiesa rivolta non
solo ai battezzati, ma a tutti i
"gentili" di buona volontà sul solco
dell'insegnamento milanese del
cardinale Carlo Maria Martini. Da
ottobre infatti il circolo
promuoverà un corso di formazione politica
rivolto ai più giovani con un focus
tutto dedicato al lavoro come
raccomandato dai vescovi nel corso
della settimana sociale dei
cattolici italiani a Cagliari
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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