La
Nuova Sardegna
Continuità
territoriale vertice con Toninelli. Mercoledì 4 luglio convocato l'incontro a
Roma con il ministro dei Trasporti Dossier per il premier Conte: in primo piano
metano e accantonamenti.
CAGLIARILa notizia che mercoledì, a
Roma, ci sarà un primo contatto col ministro ai trasporti Danilo Toninelli
sulla nuova continuità territoriale, è arrivata sui titoli di coda del vertice
convocato dal governatore Francesco Pigliaru, per mettere a punto il promemoria
sulla Vertenza Sardegna da presentare al primo ministro Giuseppe Conte. Poi la
conferma: a Roma oltre al governatore e al ministro ci sarà l'assessore ai
Trasporti Carlo Careddu. Un vertice atteso, per il quale si sono spesi molto i
deputati M5s Nardo Marino e Paola Deiana, entrambi in Commissione trasporti».
La riunione. Il vertice di maggioranza,
durato più di tre ore e assente come si sapeva solo il Partito dei sardi, è
servito per mettere a punto le priorità delle richieste al governo Conte. In
testa, è ovvio, c'è la continuità territoriale aerea bloccata a Bruxelles e la
Regione, come ripetuto più volte, ha bisogno del sostegno del governo per
sbloccare la partita del nuovo bando entro ottobre.
Quindi, l'incontro di mercoledì con
Toninelli potrebbe essere sin da subito decisivo per convincere il governo e
poi l'Europa che «la Sardegna non può stare certo sotto scacco chissà fino a
quando». Francesco Agus di Campo progressista dirà, uscendo dalla riunione:
«Sui trasporti non possiamo restare certo ostaggio di questa o quella clausola,
per noi sono una questione vitale».
Rapporti chiari. È decisiva anche la
vecchia questione degli accantonamenti: sono i soldi che ogni anno, in media
oltre 600 milioni, lo Stato non trasferisce alla Sardegna per far fronte al debito
pubblico nazionale. «Con i governi di centrosinistra – ha ammesso Pigliaru -
non abbiamo ottenuto le risposte che ci aspettavamo. Ora dimostreremo anche al
nuovo ministro all'economia, Giovanni Tria, che per noi quel peso è diventato insopportabile».
Nel promemoria per il premier ci
sarà scritto: «La Corte costituzionale ha confermato che gli accantonamenti non
li può decidere il governo da solo e neanche possono essere un prelievo fisso:
vanno concordati. Poi ribadiremo che comunque deve esserci un limite temporale
e la somma non può continuare a crescere all'infinito».
Sempre Agus dirà: «Su un tema
delicato come quello dei rapporti finanziari, dobbiamo essere molto più
intransigenti rispetto al passato. Dopo il taglio netto che c'è stato nei
trasferimenti dallo Stato verso i Comuni e le Province, la Regione è stata
costretta a metterci una grande pezza ora basta».
Caso metano. La terza priorità è
l'energia e in particolare l'arrivo del metano. Con i governi Renzi e
Gentiloni, era stato raggiunto un accordo di massima su finanziamenti, tempi e
progetti. A Conte sarà chiesto se quegli impegni, tra l'altro previsti dal
Patto per la Sardegna, sono sempre validi. Per la Regione sì, ma si sa che fra
i parlamentari sardi del Movimento 5 stelle i perplessi sono diversi. Dunque,
quella sull'energia potrebbe essere una partita delicata, ma non c'è alcuna
intenzione di rinunciare a quanto ottenuto.
Nel promemoria troveranno spazio
anche il caso insularità e la battaglia contro la peste suina, entrambi da
discutere a fondo con l'Europa. Infine, nella lettera ci sarà una postilla
molto chiara: «Ribadiamo il nostro no secco all'apertura in Sardegna del
deposito nazionale per le scorie nucleari». Che nessuno neanche ci pensi, o sarà
rivolta di piazza. (ua)
Il Pd ad
Abbasanta per eleggere il nuovo segretario
CAGLIARI
È ufficiale: l'assemblea regionale
del Pd per eleggere il nuovo
segretario, o almeno provarci, sarà
lunedì 9 luglio, alle 16.30,
all'hotel Su Baione di Abbasanta. In
pole position c'è sempre l'ex
deputato Emanuele Cani, proposto dai
popolari-riformisti, condiviso da
renziani ed Diesse, ma non ancora
dal gruppo Soru. In un post il
governatore Francesco Pigliaru, che
da neo iscritto non ha escluso di
partecipare all'assemblea, è stato
netto nel far sapere: «Dobbiamo
avere tutti il coraggio di andare
oltre le correnti».
L'autocandidata
Dolores Lai ha commentato così la
possibile candidatura di Cani: «La
soluzione proposta da una parte del
Partito, se confermata, dimostra
che i soliti presunti leader sono
terrorizzati da un eventuale
incontro ravvicinato con i
democratici della Sardegna. Lo dimostra -
prosegue - l'ostinazione con cui
ricercano scorciatoie e accordicchi
al ribasso, invece di percorrere la
via maestra del congresso, del
confronto, delle primarie e della
partecipazione. Perché solo un
congresso può davvero cambiare
davvero le cose e io resterò in campo
fino a quando non sarà indetto».
La Base e
Psd'az alle Regionali correranno insieme
CAGLIARILa direzione nazionale del
Psd'Az ha confermato piena fiducia
al segretario e senatore Christian
Solinas, che ha voluto con forza
l'accordo elettorale con la Lega.
Nel frattempo il movimento
autonomistico La Base, che fa capo
al sindaco di Ollolai, Efisio
Arbau, ha deciso: confluirà nel
Psd'Az, e sin dalle prossime elezioni
regionali scenderà in campo sotto il
simbolo dei Quattro Mori. Però
l'adesione potrebbe non essere
scontata per tutti gli iscritti del
movimento: «Il tesseramento con i
sardisti - si legge in un comunicato
- è lasciato alla scelta personale
di ciascun militante». Poi la
spiegazione del perché c'è stata la
fusione: «È la naturale evoluzione
verso un partito che opera nel
nostro stesso campo politico».
L'accordo di fatto era stato
annunciato diversi mesi fa, quando il
consigliere regionale Gaetano Ledda
(La Base) aveva lasciato il
centrosinistra e insieme ai sardisti
aveva formato un nuovo gruppo di
cui poi è diventato capogruppo.
Nessuna perplessità della Base neanche
sull'alleanza con la Lega: «Dopo 20
anni il Psd'Az è in Parlamento,
mantenendo la sua piena autonomia».
L'assessore
Campus va alla riunione di partito e il segretario lo
mette
alla porta: è un incontro formale
Non ha la
tessera, il Pd lo "caccia"
«Assessore, questa è una riunione
formale.
Lei ce l'ha la tessera del partito?
No? Allora devo chiuderle di
uscire».Così, alla riunione della
direzione cittadina del Partito
democratico, il segretario Gianni
Carbini ha messo alla porta
l'assessore comunale alle Finanze,
Simone Campus, reo di avere
abiurato nei mesi scorsi la sua
appartenenza ufficiale al Pd. È
successo lunedì sera, nella sede di
via Mazzini, quando l'organismo
cittadino del Pd si è riunito per
discutere due punti all'ordine del
giorno: tracciato della
metropolitana di superficie e nomina dei
componenti la segreteria che
affiancheranno Carbini alla guida del
partito sassarese.
L'assessore Campus, ha dichiarato
pubblicamente di
non avere rinnovato la tessera del
Pd: «Continuo a riconoscermi nei
valori del Pd, ma non nel partito,
noto una grossa differenza fra
teoria e pratica delle politiche che
predica», aveva spiegato qualche
settimana fa. Lunedì sera si è
presentato in via Mazzini per assistere
alla discussione più calda
nell'agenda politica cittadina, il
tracciato del secondo lotto della
metropolitana di superficie. Aveva
ricevuto la convocazione via email,
ma senza la tessera del Pd, nessun
lasciapassare: il segretario Carbini
è stato inflessibile e Campus ha
dovuto girare i tacchi e abbandonare
la sala.
Lui non commenta: «Prendo
atto», dice laconico. Gianni Carbini
invece spiega, eccome: «Le
riunioni della direzione cittadina
non sono le primarie, aperte a
tutti. Si trattava di una riunione
formale, a cui possono partecipare
i componenti della direzione e gli
amministratori locali, ma solo
quelli iscritti al partito», precisa
il segretario cittadino.
«L'assessore Campus ha dichiarato
pubblicamente di non avere rinnovato
la sua tessera, quindi non vedo in
quale veste possa partecipare alle
riunioni ufficiali del partito. Se e
quando vorrà riprendere la
tessera, spiegandoci prima i motivi
del mancato rinnovo, saremo felici
di riaccoglierlo fra noi».
Messo all'uscio Campus, la direzione
cittadina ha discusso del tracciato
della metropolitana di superficie,
sposando le conclusioni del vertice
che si è tenuto nei giorni scorsi
in Regione: «In questo momento è
giusto attenersi al percorso previsto
nel Puc, senza variante, per evitare
qualunque tipo di interferenza
che possa mettere a rischio l'iter
del progetto e quindi i
finanziamenti», spiega Carbini. La
direzione ha anche nominato tredici
dei quattordici membri che
affiancheranno Carbini nella segreteria
cittadina.
I nomi sono: Giuseppe Mascia
(vicesegretario), Andrea
Pintus (tesoriere), Luca Taras,
Luigi Polano, Salvatore Cugusi,
Antonella Madau, Elisabetta Carta,
Gavino Pinna, Carla Fundoni, Marco
Borghetto, Silvia Chelo, Roberto
Antinori, Gavino Migheli. «Abbiamo
voluto che tutte le aree del partito
fossero rappresentate nella
segreteria perché vogliamo lavorare
in maniera unitaria per il Pd e
per la città», conclude Carbini. Il
quattordicesimo membro della
segreteria dovrà essere nominato in
base alle indicazioni dell'area
soriana del partito, frangia che
lunedì non ha partecipato alla
riunione della direzione, perché
impegnata nel convegno "Un Progetto
Progressista".
L'incontro si è svolto in piazza
Santa Caterina, a
Sassari, e ha visto come
protagonista proprio Renato Soru, «alla
ricerca delle parole che ci uniscano
in visione di un progetto
Progressista per la sinistra sarda»,
ha spiegato l'eurodeputato del
Pd, che riassume così la serata
sassarese: «Un'occasione di confronto,
tra incoraggiamenti e critiche, che ha
dato spazio a donne, giovani,
esponenti politici, sindacati e
associazioni, tutti accomunati da un
unico obiettivo, trovare quei
concetti capaci di mettere insieme la
sinistra progressista, per poter
ripartire».
Unione
Sarda
La lingua
sarda diventa legge, ma in Consiglio è fuoco incrociato
Sì al
Testo unificato con i voti della maggioranza. Contrari Meloni
(Pd) e
Zanchetta (Cps)
Doveva essere una legge condivisa e
invece è passata con i soli voti
della maggioranza e nemmeno tutti:
25 a 20 è il risultato finale, con
i no di Giuseppe Meloni (Pd) e
Pierfranco Zanchetta
(Cristiano-popolari socialisti).
Dopo due anni di gestazione in
commissione Cultura, il Consiglio
regionale ha approvato la legge
sulla lingua sarda.
“Disciplina della politica
linguistica regionale” è il titolo del
Testo unificato che - caso unico
nella storia dell'Autonomia - offre
una disciplina organica della lingua
sarda e delle altre parlate
dell'Isola: ovvero il catalano, il
gallurese, il sassarese e il
tabarchino.
La finalità principale del
provvedimento, oltre al maggior grado di
tutela possibile, è quella di
garantire uno status ufficiale
all'idioma dell'Isola e riattivare
la trasmissione intergenerazionale
delle competenze linguistiche.
IL PERCORSO Di fatto, ha commentato
il padre del provvedimento e
relatore di maggioranza Paolo Zedda
(Mdp), «questa legge avvia un
percorso verso una pubblica
amministrazione bilingue come già avviene
in altre comunità linguistiche
meglio tutelate, a partire da Trentino
e Val d'Aosta». Non solo. Con la
legge la Sardegna attua anche la
riforma Moratti sulla quota
regionale dei piani di studio, cosa che
consentirà di insegnare la storia
della lingua sarda nelle scuole.
In generale, spiega Zedda,
«acquisiamo le competenze nella gestione
amministrativa degli sportelli
linguistici, anziché il ministero se ne
occupa la Sardegna, abbiamo la
funzione di coordinamento
nell'insegnamento della lingua».
Altra novità: sono previsti
contributi a mass media, editoria,
strumenti informatici e web
parametrati al reale utilizzo della
lingua. Si va, in pratica, verso
una tv e una radio completamente in
lingua sarda.
LA CONSULTA Organismo centrale
istituito dalla legge è la “Consulta de
su sardu” con lo scopo di elaborare
la proposta di uno standard
linguistico e di una norma
ortografica. La proposta tiene conto delle
macrovarietà storiche e letterarie e
delle parlate diffuse nelle
singole comunità locali. La Consulta
svolge anche una funzione
consultiva nei confronti della
Regione per l'applicazione delle norme.
Ne fanno parte trenta componenti.
Tra questi: l'assessore alla
Cultura, un dirigente
dell'amministrazione, quattro rappresentanti di
Anci e Cal, quattro dal mondo
dell'università, dodici esperti eletti
dal Consiglio regionale e otto dalla
Giunta. Il Consiglio stanzia
500mila euro per far partire la
macchina, 3,2 milioni per il 2019 e
3,3 per il 2020.
L'ASSESSORE Per l'assessore alla
Cultura, Giuseppe Dessena, si tratta
di una vera svolta: «È un risultato
storico importante, finalmente la
Regione si dota di uno strumento
regolatore in materia linguistica, la
lingua è l'identità più sentita di
un popolo, la utilizza per
comunicare all'esterno e
identificarsi al suo interno».
LE CRITICHE Critica l'opposizione.
«Oggi è un giorno triste - attacca
la capogruppo di Forza Italia,
Alessandra Zedda - perché non abbiamo
potuto dare il nostro contributo per
unire il popolo sardo, invece di
dividerlo. Credo, a giudicare dal
risultato arrivato in quest'Aula,
che in commissione non si sia
lavorato rispettando i canoni di
formazione di una legge». «È solo
una legge bandierina che non
produrrà effetti positivi per la
Sardegna», è il commento di Gianluigi
Rubiu (Udc), mentre Giuseppe
Fasolino (FI), parla di «pasticcio e di
un Consiglio che ha stabilito chi di
noi ha la dignità della lingua
sarda».
Roberto Murgia
ASSEMINI.
Grillini soli in maggioranza. Tre ex assessori verso la conferma
Malinconico
passaggio di consegne (e di portafortuna) tra Mario Puddu
e la
sindaca Licheri, una corazzata a 5 stelle
Con una buona dose di malinconia
mista a soddisfazione, sentimenti
condivisi sulla sua pagina Facebook,
Mario Puddu ha liberato delle sue
cose quello che per cinque anni è
stato il suo ufficio in Municipio.
Ma non del tutto: l'ex primo
cittadino di Assemini ha voluto lasciare
in eredità alla sua successora,
Sabrina Licheri, un portafortuna: la
foto di Gigi Riva appesa al muro.
«Prometto di non toglierla, a patto
che Mario non mi faccia arrabbiare»,
scherza Licheri, reduce dal
passaggio di consegne della fascia
tricolore tra lei e il suo
predecessore che la rende
ufficialmente prima sindaca nella storia
della città.
SCHIERAMENTI IN AULA A lei, ora,
spetta il compito di nominare gli
assessori che comporranno la Giunta
del Movimento 5 stelle, da
ufficializzare nella seduta di
insediamento del Consiglio comunale,
che potrebbe essere convocato il
prossimo fine settimana. L'assemblea
cittadina sarà composta da 15
consiglieri di maggioranza, tutti
pentastellati, e da 9 di
opposizione, sette dei quali appartenenti
alle liste della coalizione di
centrodestra “Andare oltre” di Antonio
Scano, sconfitto al ballottaggio di
domenica, e gli altri due di
centrosinistra.
LE IPOTESI PER LA GIUNTA Una prima
riunione del gruppo pentastellato
si è tenuta martedì sera in Comune.
Nella testa della sindaca l'idea è
quella di assegnare tre assessorati
tecnici ad altrettanti esponenti
della precedente Giunta non
candidati alle ultime elezioni: Bilancio e
Sviluppo economico a Diego Corrias,
Ambiente e Urbanistica a Gianluca
Mandas, e Lavori pubblici a Gianluca
Di Gioia. Uno dei tre
(verosimilmente Mandas, in lizza per
la candidatura a sindaco prima
delle elezioni) potrebbe inoltre
essere nominato vicesindaco. «Stiamo
definendo la squadra che sarà
ufficializzata nei prossimi giorni»,
dice Licheri: «I tre assessori
uscenti mi hanno aiutato molto.
Fra noi
c'è sempre stata stima e fiducia
reciproca e la campagna elettorale ha
consolidato i rapporti». Se lo
scenario dovesse essere confermato, le
poltrone vacanti dell'esecutivo,
ovvero gli altri due assessorati,
potrebbero essere assegnate invece a
consiglieri eletti ma, precisa la
sindaca, «vista l'esperienza passata
e per questioni di numeri, vorrei
attingere dal bacino consiliare il
meno possibile per tenere tutti i
consiglieri a disposizione, in modo
che si concentrino nel loro ruolo
già di per sé impegnativo».
TRE POLI Quando si insedierà il
Consiglio? «Abbiamo dieci giorni di
tempo, credo il prossimo fine
settimana», conclude Licheri.
In attesa di conoscere la data
ufficiale, si profila un'Aula dalla
connotazione tripolare, con una
forte maggioranza pentastellata (15
consiglieri, fra cui Ivano Melis, il
più votato con 546 preferenze),
contrapposta a una discreta
rappresentanza di centrodestra e a soli
due esponenti di centrosinistra, tra
l'altro reduci dalla guerra
interna al Pd che ha portato
all'espulsione di 11 scissionisti dem.
CHI RESTA FUORI Delle liste che si
erano presentate alle elezioni,
rimangono senza rappresentanti in
Consiglio Progetto LiberAssemini
(fusione tra Alternativa libera e
Liberi e uguali) dell'ex grillina
Irene Piras e i Riformatori sardi,
inseriti nella coalizione di Scano.
Quest'ultimo partito avrebbe
ottenuto un seggio solo in caso di
vittoria al ballottaggio del leader
di Proposta civica.
Lorenzo Ena
IGLESIAS.
Il sindaco nei prossimi giorni incontrerà i partiti del centrosinistra
Mauro
Usai al lavoro per la nomina della Giunta
Per il “toto-assessori” è ancora
presto, ma le interlocuzioni tra
sindaco e forze della coalizione di
centrosinistra inizieranno subito.
Mauro Usai - proclamato
ufficialmente sindaco ma in attesa di prestare
giuramento davanti al Prefetto -
conta di presentare la sua squadra di
governo nel corso del primo
Consiglio comunale.
Un esecutivo che, come ha annunciato
Usai prima del ballottaggio, per
lui dovrà essere comunque politico.
La riunione di insediamento della
nuova assemblea civica - 25
componenti, compreso il sindaco, anch'egli
consigliere - dovrà essere convocata
entro il prossimo 6 luglio, a
dieci giorni dalla proclamazione; da
quel giorno potrebbero
trascorrere al massimo altri dieci
giorni (e si arriverebbe al 16) per
lo svolgimento della seduta. «Conto
di presentare gli assessori
proprio alla prima riunione del Consiglio
comunale - conferma Mauro
Usai - cercheremo di essere rapidi,
in modo da iniziare subito ad
adottare quegli atti necessari a
dare risposte ai nostri
concittadini». Il sindaco, nel
frattempo, ha la facoltà di portare
avanti progetti già avviati dai suoi
predecessori.
«Tra le priorità
c'è l'avvio dei cantieri di
occupazione finanziati dal piano regionale
Lavoras, attraverso il quale credo
possa esserci una boccata
d'ossigeno per un'ottantina di
persone». Va di pari passo la questione
dello sviluppo turistico: c'è da
rinnovare la convenzione per le
visite a Porto Flavia, la galleria
affacciata sul mare di Masua. Altro
impegno imminente del neo eletto
primo cittadino è una riunione con il
commissario del Consorzio
industriale, ente da anni in fase di
liquidazione. Una questione
fondamentale da affrontare anche per
capire in quale direzione si vuole
andare per rilanciare le attività
economiche della città, da tempo in
sofferenza anche per l'assenza di
servizi.
Cinzia Simbula
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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