Molti politici pseudosardi si stanno scaldando il
"cervellino" per affrontare le Elezioni Regionali del 2019 per
ottenere la agognata “cadreghina” che gli permetterà di ottenere benefici
immediati per una tranquilla vita quotidiana e un vitalizio che garantirà una
serena vecchiaia. Chiediamocelo con schiettezza e coraggio: di chi ci si può
fidare? Quale è l'ambizione dei prossimi candidati? Sicuramente non quello di
mettersi a disposizione del popolo sardo e difenderne i diritti.
Purtroppo nei Cortigiani di "vil razza dannata" è
innato il desiderio assiduo egocentrico di affermarsi e distinguersi per
migliorare la propria posizione e non per essere valutato per i propri meriti.
Tutti dobbiamo impegnarci per un cambiamento del sistema politico che possa
segnare una mutazione veramente completa, con la eliminazione di tanti aspetti
disastrosi di una gestione infame che non tutela il cittadino a causa
dell'inettitudine di chi avrebbe dovuto avere l'onere di vigilare attento e
responsabile.
I politici che si sono succeduti nelle precedenti
legislature hanno gestito la Sardegna come se fosse un ghetto creato per tenere
soggiogati milioni di persone, con una finalità di una globalizzazione
capitalistica voluta dai Poteri Forti ancora più infame della gestione.
Speriamo che tutto ciò abbia fine.
Per questo noi veri sardi dobbiamo proclamare la Repubblica
di Sardinia per autogovernarci e tutelare i nostri diritti, difendere il nostro
inestimabile patrimonio storico culturale, la nostra identità, il tessuto socio
economico per competere e interagire con il mondo senza costrizioni e
sudditanze. Vogliamo che la giustizia, sia essa civile come penale, abbia la
giusta dimensione di un contesto volto alla tutela degli interessi dei
cittadini sardi.
Vogliamo che dal punto di vista economico ci sia un
ridimensionamento totale per quanto riguarda pensioni e compensi assurdi a
livelli stratosferici solo per pochi "eletti", non ipotizzabile come
contenuto per qualsiasi prestazione. Vogliamo che siano equamente retribuiti
quelli che effettivamente si preoccupano dell'ordine pubblico, della sicurezza
delle infrastrutture e del soccorso sanitario che giornalmente mettono a
repentaglio la propria vita per tutelare quella dei cittadini.
Vogliamo che vengano creati nuovi posti di lavoro in tutti i
settori con salari adeguati a dare sicurezza alle famiglie e che queste
rincomincino a creare figli e ripopolare la Sardegna. Vogliamo che sia
ristabilita, sempre in un contesto democratico, quella serena quotidianità che
tutti noi sardi vorremo, per non avere più rimpianti.
Vogliamo che tutti gli emigrati, senza un futuro e un lavoro
certo siano motivati a ritornare alla loro casa, e aiutati nel loro paese di
origine senza ingerenze sulla loro vita, resa oggi disastrosa dalla presenza
dei colonialisti.
Antonello
Piludu
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