Unione
Sarda
Il saluto
fascista finisce in Procura - Pioggia di denunce, Licheri (M5S): «La
magistratura indaghi» SASSARI. Esposto del senatore pentastellato per l'addio
dei “camerati” al prof Todini
Sarà la Procura della Repubblica ad
accertare se a Sassari durante i funerali del professor Giampiero Todini sia
stato commesso il reato di apologia del Fascismo. La bandiera di Salò e le
braccia tese dei militanti inquadrati in plotone potrebbero essere altra cosa
rispetto a un semplice saluto a scopo commemorativo che per la Cassazione è «una
libera manifestazione del pensiero».
L'INDAGINE Sul tavolo del
procuratore Gianni Caria ci sono un'informativa della Digos e un esposto
denuncia presentato dal senatore dei 5 Stelle Ettore Licheri, presidente della
commissione del Senato per i rapporti con l'Europa. La denuncia era firmata
anche dal suo collega di partito Mario Perantoni, entrambi sono avvocati ed entrambi
sassaresi. Licheri è stato allievo di Giampiero Todini all'Università di
Sassari. «Ho avuto modo di apprezzare l'uomo e il giurista», ha precisato. Ma
per il senatore un gesto così eclatante deve per forza essere vagliato
dall'autorità giudiziaria.
«Quando un parlamentare della
Repubblica Italiana vede un gruppo di cittadini che si schiera in atteggiamento
militare su una pubblica via e qualcuno impartisce loro l'ordine dell'attenti e
del saluto fascista, deve sentire il dovere di informare la magistratura - ha
spiegato ai cronisti - Spetterà poi ai giudici verificare se nei fatti accaduti
sussistano profili di illiceità». Licheri è un esponente dei 5 Stelle della
prima ora, all'interno del Movimento può essere definito una “colomba” non
certo un “falco”.
La sua denuncia vuole anche essere
una risposta alle accuse di esponenti del Pd sulle presunte colpe del Movimento
per aver accettato la messa in discussione di diritti acquisiti e aver
appoggiato Salvini. «Non c'entra niente», taglia corto, «e il Governo Conte sta
interpretando l'indignazione delle persone, Ma la gente si indigna perché
questo Paese ha il più alto tasso di corruzione», ribadisce il parlamentare.
«Perché cadono i ponti e muoiono le persone e la colpa è sempre degli altri.
Perché ci sono 150 mila migranti a cui nessuno può assicurare un futuro diverso
da caporalato o criminalità. O perché il 95 per cento delle chiamate al lavoro
sono con contratti a tempo determinato, anche di un solo giorno. La politica
non strumentalizzi questa vicenda. Torni ad occuparsi dei vivi e lasci in pace
i morti».
IL POST Mattinata in questura anche
per la consigliera comunale di Città Futura Lalla Careddu per depositare una
denuncia alla Digos. È stata lei a postare il video che Facebook aveva rimosso
dalla pagine del figlio del docente, Luigi Todini. Copia della denuncia è stata
pubblicata sul profilo Fb della consigliera, che è rimasto bloccato per ore.
Lalla Careddu ha voluto rispondere a chi in questi due giorni l'ha offesa e
insultata e non solo sui social. «Chiunque denunci un fatto dà una valenza pubblica
a ciò che afferma. È affiancabile - scrive - al gesto di propaganda che ne ha
dato il figlio del defunto pubblicando quel video.
Lui voleva essere “visibile”, io ho
denunciato pubblicamente. La sua era una scelta, il mio un dovere civico,
etico, morale». E ancora, a chi ha cercato di sminuire la faccenda parlando di
quattro gatti: «Sbagliato. Lo saranno su un sagrato, ma le condivisioni e i
commenti nella pagina di Luigi Todini erano centinaia. Altrettanti sono i
giovanotti e le giovanette che hanno affollato la mia casella “altro” su
Messenger con un florilegio di “complimenti” che non auguro nemmeno a loro».
LA RIVOLTA Martedì sera sul sagrato
della stessa chiesa si è svolta una contro manifestazione. In un documento
unitario, la rete delle associazioni e dei partiti antifascisti di Sassari
scrive: «Pensiamo sia necessario un vero processo di defascistizzazione della
società, dello Stato e delle istituzioni - hanno scritto - auspicando anche «un
intervento immediato della magistratura».
Franco Ferrandu
Aree
interne e sinistra, assemblea a Nuoro
«Il destino dei territori interni
dovrebbe essere questione centrale
del futuro della Sardegna e quindi
dell'impegno politico della
sinistra»: lo dicono gli
organizzatori dell'assemblea in programma
dalle 17 di oggi alla Biblioteca
Satta di Nuoro, intitolata “La
Sardegna di dentro: contro il
declino”. Nella nota che annuncia
l'iniziativa si precisa che a
promuoverla è «un gruppo di persone di
varia appartenenza politica,
perlopiù a sinistra, molti senza
appartenenza partitica».
Persone che sostengono che «alle
sconfitte la
sinistra deve reagire con spirito
autocritico ripartendo dalle idee e
dai territori, e dalla discussione
sulle questioni centrali».
Tra queste c'è appunto il destino
delle zone interne dell'Isola, che
richiede una riflessione sulla
validità delle politiche finora attuate
contro lo spopolamento. Se ne
parlerà stasera nel dibattito coordinato
da Maria Elena Motzo e Mario Pinna,
e aperto da Gian Giacomo Ortu.
Chiunque potrà prendere la parola;
interverranno tra gli altri
Francesco Berria, Omar Chessa, il
segretario della Cgil Michele
Carrus, don Pietro Borrotzu,
Francesco Nuvoli, Carlo Atzeni e i
sindaci Emiliano Deiana, Andrea
Soddu, Daniela Falconi, Giuseppe Loi.
La
Nuova
Rischio
apologia di fascismo per la diffusione su facebook
Presentate
tre denunce. Vertice sulla sicurezza con prefetto e questore
di Luigi Soriga
SASSARI
Una denuncia dai carabinieri
(Patrizia Marongiu Pci), una in questura
(Lalla Careddu Città Futura) e una
depositata in Procura (Ettore
Licheri M5s): il caso della
cerimonia fascista è democraticamente
condiviso, e tutti gli inquirenti
sono al lavoro. Manca solo la
relazione della Digos, che ha
acquisito documentazione e
testimonianze, e che verrà a breve
depositata in Tribunale. Sarà
proprio questo dossier a
circoscrivere i confini del funerale di
Giampiero Todini, farcito di saluti
romani e simboli del Ventennio. A
tracciare la differenza tra
cerimonia sopra le righe, o reato di
apologia del Fascismo.
Tutto sembrerebbe pendere per la
prima ipotesi,
dal momento che la Cassazione,
quattro mesi fa, per un episodio
analogo si era espressa in maniera
unanime, facendo di fatto
giurisprudenza: il saluto fascista
non è reato se ha valenza
commemorativa. E il nostalgico addio
a Giampiero Todini, confezionato
come una parata del ventennio, ha
tutta l'aria di entrare nell'ambito
del revival folkloristico.Ma c'è un
elemento che rende la vicenda un
po' più articolata da un punto di
vista giuridico: qualora il funerale
fosse accompagnato da volantinaggio,
propaganda, riunioni politiche,
proselitismo, allora si potrebbe
configurare l'ipotesi di apologia del
fascismo e volontà di restaurare un
regime.
Lo dice la legge. Ma
questi argini sono stati issati
quando ancora le ideologie si
veicolavano con i sistemi di
comunicazione tradizionali. Invece il
video "dell'appello al camerata
morto" è circolato attraverso il più
potente, veloce e pervasivo
strumento di informazione e interazione
esistente: i social. Perché uno dei
partecipanti lo ha girato con uno
smartphone, e Luigi Todini, figlio
di Giampiero, lo ha pubblicato e
divulgato sulla propria bacheca
Facebook. A questo punto la
commemorazione funebre si sposta
dalla sfera strettamente privata (un
picchetto d'onore tra pochi intimi
col braccio alzato nel sagrato
della chiesa), a quella pubblica,
con una platea che minuto dopo
minuto, e talvolta vidimando
l'appartenenza a suon di "Presente" e
"Nobis", diventa
sterminata.
Questa può essere definita
propaganda e
quindi reato, o è semplicemente un
figlio che condivide con migliaia
di persone l'ultimo omaggio al padre
defunto? Perché di commemorazioni
nostalgiche e sottotraccia nei
sagrati delle chiese se ne sono visti
altri, ma nessuna fotocamera finora
si era mai posata sulle mani tese
e sulle aquile tricolori. Quello di
Sassari è un caso a sè, di
rilevanza nazionale, soprattutto per
questo. E infatti ieri mattina è
stato convocato anche un vertice
sulla sicurezza cittadina, al quale
hanno partecipato le forze
dell'ordine, il questore e il prefetto. «La
situazione è monitorata e sotto
controllo - spiega il prefetto
Giuseppe Marani - non ci sono
segnali che destano preoccupazione per
l'ordine pubblico e il funerale del
professor Todini al momento resta
un episodio isolato».
La
politica prende le distanze: video fuori luogo
Condanna
unanime dal centrodestra. Licheri (M5s): «Informare la
magistratura
era un mio dovere»
SASSARI
Per un giorno il centrodestra è
rimasto in un letargo imperturbabile,
con la testa sotto la sabbia, come
se la notizia della cerimonia
fascista, diventato in poche ore un
caso nazionale, non fosse mai
accaduta. Nessun comunicato, una
incredibile afasia anche dai
commentatori più iperattivi. Ieri,
nel pomeriggio, per fortuna ecco i
segnali di vita.Nanni Campus, ex
militante di An, ora di sfuggente
collocazione geopolitica, né destra
e né sinistra, ma politico a
chilometro zero difensore del
territorio, come si definisce lui,
insomma calibrato per essere uno dei
prossimi candidati alla poltrona
di sindaco di Sassari: «L'appello al
camerata morto ci può stare se
davvero si tratta delle ultime
volontà del padre.
Ma pubblicare il
video su Facebook lo trovo assolutamente
fuori luogo, direi anzi
irrispettoso per il defunto».Il
consigliere regionale Antonello Peru,
da parte sua, ha guardato il video
con distacco: «A me il saluto
fascista mi fa sorridere. Quel
filmato non mi suscita indignazione e
neanche fastidio: solo indifferenza.
Io sono pacifista, non mi evoca
niente, perché il fascismo per
fortuna si è estinto da solo. Qualcuno
pensa che il saluto a un morto con
la mano tesa possa influenzare le
persone? Io non credo proprio. Se
non si fosse alzato tutto il
polverone, sarebbe finita lì, senza
scalpore».
E proprio sul
cortocircuito mediatico si sofferma
il capogruppo di Forza Italia in
Consiglio regionale Pietro Pittalis:
«Credo che i militanti di Casa
Pound abbiano escogitato una mossa
molto astuta per far parlare di sé.
E ci sono riusciti. Non mi
entusiasma affatto regalargli altro
risalto. Credo che l'episodio non
possa destare alcuna preoccupazione,
io lo relego nei confini del
folclore di una manciata di nostalgici.
Il senso della democrazia ormai è
talmente radicato nel dna della
gente, che gli anticorpi sono ben
preparati ad arginare i fascismi.
A me l'unica cosa che mi ha lasciato
basito è stata la risonanza
mediatica».Anche il consigliere
regionale di Forza Italia Marco Tedde
storce il naso di fronte al
cerimoniale in stile ventennio: «Non ho
apprezzato affatto questo tipo di
commemorazione funebre. Avrei
preferito compostezza e dieci minuti
di raccoglimento. Allo stesso
tempo non ci vedo alcun tipo di
reato, e parlare di apologia mi sembra
eccessivo. Non c'è violenza, non c'è
incitamento all'odio. E la
Cassazione ha definito chiaramente i
confini tra i reato e la
ritualità di una commemorazione.
Perciò i girotondi, i sit in e tutti
gli allarmi lanciati mi sono sembrati
eccessivi».Il consigliere
regionale del Psd'Az Marcello Orrù
punta il dito contro le
strumentalizzazioni politiche: «Il
rito del "presente" è stata una
manifestazione intima, privata e
tale sarebbe dovuta rimanere. Il
rispetto delle ultime volontà di un
uomo che non ha mai fatto mistero
delle sue idee. Non mi sembra che ci
sia alcun reato. Veramente
infelici, invece, i vergognosi spot
politici, fatti da alcuni
consiglieri comunali, sulla salma di
una persona perbene».Il senatore
Ettore Licheri (M5s) ieri si è
presentato in Procura: «Ho conosciuto
il professor Giampiero Todini quando
ero studente, ho apprezzato
l'uomo e il giurista.
Alla famiglia va dunque il mio
personale
cordoglio. Tuttavia quando un
parlamentare vede un gruppo di cittadini
schierati militarmente su una
pubblica via, sull'attenti che eseguono
il saluto fascista, deve sentire il
dovere di informare la
magistratura».Il consigliere
comunale del gruppo misto di minoranza,
ex An, Giancarlo Carta minimizza:
«Non sono fascista e mai avrei usato
una simile gestualità. Ma da qui a
dire che Sassari è fascista perché
30 ragazzi rendono questo omaggio
privato a un funerale, ce ne passa.
Senza quelle immagini nessuno
avrebbe saputo niente.
In altri funerali
si sono visti saluti romani, ma
senza filmati e senza tutto questo
clamore. È stato un assist per la
sinistra per distogliere
l'attenzione dai suoi problemi, e
consemtirle di parlare d'altro».
(lu.so.)
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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