Unione
Sarda
I rischi
del web Internet è una droga di Gian
Luigi Gessa
Tutte le specie animali per
perpetuarsi devono nutrirsi, figliare e distruggere i propri nemici. Non farebbero
questo se non provassero un irresistibile piacere nel farlo. Devono anche
ricordare come ripetere queste esperienze gratificanti. Il piacere e il
desiderio suscitati da sesso, cibo, vittoria su un pericoloso predatore sono
sostenuti da sostanze chimiche, i neurotrasmettitori, prodotte e rilasciate
dalle cellule nervose, i neuroni, nelle aree del cervello definite le aree del
reward (piacere).
Nella sua storia millenaria l'uomo
ha scoperto che alcune droghe (alcol, cocaina, morfina) riproducono in modo esagerato
il piacere e il desiderio normalmente suscitati dagli stimoli naturali. Nel
tempo, l'uomo ha inventato la distillazione dell'alcol, la pipa, la sigaretta,
l'ago e la siringa, al fine di fare arrivare la droga nel cervello velocemente
e in alta concentrazione, aumentandone gli effetti prodotti.
La capacità delle droghe di riprodurre
in modo intenso e duraturo le stesse emozioni suscitate dallo stimolo naturale
è alla base della loro capacità di produrre dipendenza. Questa è la risposta
compensatoria da parte del cervello alla stimolazione intensa, ripetuta ed
eccessiva da parte delle droghe: il centro del piacere diventa meno sensibile
non solo all'effetto delle droghe, ma anche a quello dei neurotrasmettitori che
ne veicolano l'azione.
Pertanto, diminuisce il piacere
prodotto dagli stimoli naturali e quello evocato dalle droghe stesse. Rimane il
desiderio del piacere iniziale e per ottenerlo è necessario aumentare l'assunzione
della droga. Recentemente si è scoperto che stimoli naturali come l'assunzione
di cibo (grassi e zuccheri), il gioco d'azzardo e certe attività sportive
possono produrre, se praticate in modo eccessivo, una dipendenza definita di
tipo comportamentale o no-drug . Questa dipendenza è mediata dalla stimolazione
eccessiva dei centri del piacere da parte delle droghe endogene, quegli stessi neurotrasmettitori
con cui le droghe esogene competono nella loro azione.
Negli ultimi decenni, l'uomo ha
scoperto che la rete può diventare un mezzo insuperabile per attivare il centro
del piacere. In realtà non è la rete che produce dipendenza ma alcuni dei suoi contenuti.
Quelli più efficaci nel dare dipendenza sono gaming, gambling, social e
porno/cybersex. La loro capacità di seduzione nasce dal fatto che la
stimolazione virtuale riproduce in modo “sopranormale” quei comportamenti
istintivi legati alla sopravvivenza della specie, sesso, vittoria su un nemico,
vincita di denaro, prestigio.
Virtuali. Come nella dipendenza
dalle droghe, anche quella da Internet è caratterizzata da malessere psicofisico
e produce nella vittima le stesse nefaste conseguenze nei rapporti
interpersonali, nel lavoro, nel rendimento scolastico. Inoltre, attraverso i
moderni metodi di brain imaging è stato dimostrato che nella corteccia prefrontale
dei dipendenti dalla rete sono rilevabili gli stessi deficit funzionali
presenti nei soggetti dipendenti da cocaina, eroina, alcol, gioco d'azzardo e
cibo. Questi deficit sono ritenuti responsabili della impulsività, compulsività
e labilità emozionale di questi soggetti.
Un'importante differenza che rende
Internet più insidioso delle droghe nel produrre dipendenza è che queste
possono essere controllate dalla legge o dal costume: consumare alcol al lavoro
è disdicevole o ti può mettere nei guai, mentre non esistono “astemi” nei
confronti della rete e l'atteggiamento verso i soggetti dipendenti è di
compiacenza, scetticismo o ignoranza sulla sua pericolosità sociale.
Una popolazione di utilizzatori
della rete dovrebbe essere protetta: i bambini in genere, i bambini con
problemi psicosociali e i soggetti vulnerabili per psicopatologie quali depressione,
ansia e isolamento. I diabolici produttori di virtual reality games hanno reso
questi contenuti particolarmente efficaci nel produrre dipendenza nei bambini e
adolescenti: la partecipazione a questi giochi implica una continua presenza in
rete. Lasciare anche per bisogni fisiologici porta penalità e perdita di
punteggio. I produttori di questi programmi hanno interesse a negare i pericoli
della rete come nel passato l'industria del tabacco contestava la pericolosità
del fumo e le ricerche del suo legame con il cancro.
Gian Luigi Gessa
La
Nuova
BERLUSCONI
ORA NON SA COSA FARE
di LUCA ROJCH
Il cavaliere sembra una principessa.
Nessun mantello o cavallo bianco
per guidare il suo popolo fuori
dalle secche di un partito immobile.
Forza Italia nell'isola subisce
l'effetto collaterale dello stand-by
che gli azzurri vivono a Roma. Fuori
dalla maggioranza, destinati a
un'opposizione sussurrata. Perché i
quasi alleati leghisti non possono
essere troppo maltrattati.
Berlusconi temporeggia. Dovrebbe nominare
il coordinatore, si attende da
luglio, dovrebbe indicare il candidato
governatore in Sardegna. Ma non
accade nulla. Perché il partito sembra
avere smarrito una vera direzione.
E come l'asino di Buridano rischia
di morire di inedia perché non sa
decidere.Nessuno lo dice, ma c'è il
timore che molti azzurri indossino
la camicia verde, che il salvinismo
rampante travolga il credo
berlusconiano dopo averlo cannibalizzato
dall'interno. Dal Popolo delle
Libertà al populismo il passo sembra
essere brevissimo. Dopo avere
spostato la rotta un po' più a destra.
"Stop ai migranti",
"Prima gli italiani", "La passeggiata su Roma".
Sono le parole d'ordine del leghismo
2.0. Fino alle citazioni
mussolinane su facebook "Molti
nemici, molto onore".
Scelte che
sembrano trovare il consenso
popolare. Fino a far diventare la Lega il
primo partito in Italia, e a far
scivolare sempre più in basso gli
azzurri. Davanti a questa Lega di
governo che esalta il populismo e
ruba consensi e consiglieri a Forza
Italia, il partito che da sempre
guida il centrodestra sembra non
saper più reagire. Il "milione di
posti di lavoro" non incanta
più. Sembra uno slogan ingiallito, senza
mordente. Gli elettori preferiscono
la "ruspa",
il "Via al censimento
dei rom". Salvini sembra avere
spostato più in là l'asticella del
politicamente scorretto. Tanto che
"l'abbronzato" con cui Berlusconi
descrisse Barack Obama oggi fa quasi
sorridere.E Forza Italia in
Sardegna sembra in sé tutto lo
smarrimento del partito nazionale.
Sulla carta è il motore del
centrodestra. Di un centrodestra che,
sondaggi alla mano, ha tutti i
numeri per vincere alle Regionali.
Basta una coalizione larga e un
candidato forte. Ma gli azzurri non
hanno ancora un volto. Pittalis,
Nizzi, Cicu, Tunis, Zedda. Tutti nomi
che potrebbero avere la leadership.
Ma senza l'imprimatur da Arcore
tutto resta fermo. Perché il partito
nell'isola è ancora bloccato da
veti contrapposti. La patina di
un'armonia ritrovata tra le varie
anime viene grattata via alle prime
difficoltà, o alle prime ipotesi
sulle candidature.E Forza Italia
rischia di subire il sorpasso
all'ultimo miglio. La compagine
Lega-Psd'Az, sempre più unita,
potrebbe diventare il primo partito
del centrodestra. I sondaggi la
danno in crescita esponenziale. E
potrebbero avanzare un loro
candidato governatore.
Il nome di Ines Pisano è molto più
di
un'ipotesi. Magistrato di successo a
Roma. Nata a Bosa, studi in
Sardegna, donna, volto nuovo della
politica.Ora gli azzurri sperano
che in questo magma caotico irrompa
ancora una volta il loro cavaliere
e con un blitz a Villa Certosa dia a
Forza Italia un candidato
governatore e una guida.
Il
deputato azzurro difende Forza Italia: «Partito vivo e attivo sul
territorio,
grazie anche ai giovani»
Cappellacci:
dimesso, ma resto coordinatore
SASSARIDimesso, ma non troppo. Ugo
Cappellacci cerca di prendere in
mano il timone di Forza Italia. Da
una parte ha ribadito che le sue
dimissioni da coordinatore regionale
sono valide e irrevocabili,
dall'altra spiega che in ogni caso
il ruolo da coordinatore lo
esercita in ogni caso. «Forza Italia
ha un coordinatore regionale: il
sottoscritto - afferma -.
Pur avendo rimesso il mandato nelle
mani del
presidente Berlusconi, sono
coordinatore a tutti gli effetti e sono
operativo». Ma Cappellacci va oltre
e contesta anche che esista un
impasse in Forza Italia in Sardegna.
«Il nostro partito non è immobile
- afferma -, ma è pienamente attivo
con un'opposizione quotidiana in
Consiglio regionale, con i suoi
parlamentari, con centinaia di
amministratori locali operativi nel
territorio. È presente anche fuori
dal Palazzo con azioni quali
"la piazza delle idee", finalizzate a
raccogliere le proposte dei
cittadini per rilanciare quel rapporto
immediato con la nostra gente, che è
nel dna di Forza Italia». Il
deputato, ed ex governatore, indica
anche dove attingere le forze
nuove per la rinascita del partito.
«Proprio nei nostri rappresentanti
delle comunità locali c'è quel
"vivaio del rinnovamento" da cui
arrivato in questa fase un
contributo straordinario di idee, di
progetti e di valori, ora
organizzato in un vero e proprio
"laboratorio politico",
aperto a tutti, che guarda non solo alle sfide
imminenti ma a proporre una nuova
visione della Sardegna. Anche
durante questo cammino di
avvicinamento alla sfida delle regionali,
Forza Italia lavorerà in continuità
con questa azione di rigenerazione
del partito, di coinvolgimento delle
comunità, di ritorno nelle vie,
nelle piazze, nelle case della
Sardegna.
Con questo spirito aperto e
partecipativo stiamo dando un
contributo alla nascita di un progetto
innovativo, coraggioso per la nostra
isola e siamo interessati a
concordare con i potenziali alleati
prima di tutto la lista delle
"cose da
fare"».Cappellacci evita qualsiasi contrasto con l'altro
parlamentare azzurro Pietro
Pittalis, che solo 24 ore prima si era
detto non più disponibile a fare il
coordinatore.
L'ex governatore
sparge ottimismo, ma dalle sue
dimissioni del 18 luglio il partito è
rimasto in attesa della nomina di un
nuovo coordinatore. Nomina che
non è ancora arrivata. Si attendeva
un'indicazione da parte del leader
nazionale Silvio Berlusconi. Ma fino
a ora non è arrivata. Berlusconi
sembra più impegnato a gestire la
fase complessa a livello nazionale.
E in questo quadro serve una
leadership con una grande legittimazione
per portare Forza Italia alla guida
della coalizione di centrodestra e
per discutere con gli alleati di
candidature e programma.
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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