UNIONE
SARDA
Festa di
Genova
Martina:
il Pd non si scioglie A gennaio le primarie
GENOVA «Il tema Pd non è il suo
scioglimento, né un rinvio del suo Congresso», ma «costruire l'alternativa» di
governo. Lo dice il segretario Maurizio Martina alla Festa dell'Unità di Genova,
e chiarisce: «Il Congresso ci sarà, faremo le primarie a gennaio. Basta con
questa idea che tutti possono dire tutto, parole in libertà». Una risposta
durissima alla provocazione lanciata dal presidente del partito, Matteo Orfini,
che ha proposto di sciogliere il partito e riforndarlo.
L'idea non ha avuto particolare
seguito ed è stata anzi denunciata come un escamotage per rinviare il congresso
da Nicola Zingaretti, governatore del Lazio e allo stato attuale il candidato
con più chance di vittoria al congresso, per quanto osteggiato dall'area di
Matteo Renzi.
E proprio l'ex segretario ed ex
premier è l'invitato principale della cena che l'ex ministro per lo Sviluppo,
Carlo Calenda, ha organizzato per domani, riservando un coperto anche a Marco
Minniti e Paolo Gentiloni: l'idea è accordarsi per «impedire la deriva del Pd
verso l'irrilevanza e la sottomissione al M5s». Renzi ha fatto sapere che darà
massima disponbilità all'iniziativa, a condizione che sia chiaro che non c'è
nessun accordo possibile coi Cinque Stelle e con la Lega, ma solo
un'opposizione durissima.
Coordinatore
di FI
Cappellacci,
ritirate le dimisioni
«Dopo un confronto con il presidente
Berlusconi sulla situazione in
Sardegna, ho ritirato le dimissioni
da coordinatore regionale». La
dichiarazione ufficiale di Ugo
Cappellacci, deputato e coordinatore
regionale degli azzurri, è arrivata
ieri in tarda serata. Giusto in
tempo per il vertice previsto per
oggi tra i partiti del centrodestra.
«Ho aggiornato il presidente sulle
questioni cruciali per la nostra
isola e - ha proseguito l'ex
governatore - sulla necessità di
affrontare le imminenti sfide
elettorali con la più ampia operatività
possibile. Da qui è nata la
decisione di ritirare le mie dimissioni
con l'impegno di favorire il
rinnovamento del partito, di aprire al
contributo di idee, di valori e di
persone che viene dai territorio
per riprendere quello slancio
partecipativo grazie al quale possiamo
schierare la squadra migliore
possibile e, insieme ai nostri alleati,
aiutare la Sardegna a riconquistare
il proprio presente e restituire
un futuro alle nuove generazioni».
Oggi dunque a Cagliari previsto il
primo incontro di coalizione con al
tavolo Lega-Psd'Az, Forza Italia,
Fratelli d'Italia, Riformatori e
Udc. Un faccia a faccia preliminare
per pianificare le strategie in
vista delle prossime regionali.
La
Nuova
Pestaggio
razzista a Sassari ore contate per gli aggressori
SASSARI
Si stringe il cerchio attorno agli
autori del pestaggio del giovane
originario della Guinea avvenuto a
Sassari la sera del 10 settembre.
Dopo l'arresto di quello che gli
inquirenti considerano il
"capobranco" ora le
indagini della polizia locale vanno avanti per
identificare anche gli altri due
"picchiatori" che insieme a Pietro
Silanos (il 20enne di Sassari
arrestato sabato) avrebbero
immobilizzato e picchiato Sidibe, 22
anni, fino a fratturargli il
setto nasale.
Pare che siano stati raccolti già
elementi importanti
anche sugli altri componenti del
branco e il materiale è ora all'esame
della magistratura. L'inchiesta è
seguita direttamente dal procuratore
capo della Repubblica Gianni Caria e
dal pubblico ministero Maria
Paola Asara.A Pietro Silanos , che
da sabato è rinchiuso in una cella
del carcere di Bancali, sono stati
contestati i reati di lesioni
personali e violenza per motivi
razziali.
Nelle prossime ore dovrebbe
essere interrogato in presenza del
legale e potrà raccontare la sua
versione dei fatti. L'esame delle
immagini delle telecamere attorno
alla zona dove si è verificato il
pestaggio (tra corso Cossiga e Corso
Margherita di Savoia) pare abbiano
fornito elementi interessanti per
ricostruire la composizione del
gruppo che ha aggredito e pestato il
giovane straniero (a Sassari da più
di sei anni e beneficiario della
protezione internazionale).
Insieme a Pietro Silanos ci
sarebbero
state altre quattro persone, ma solo
altre due avrebbero avuto insieme
a lui una parte attiva nel pestaggio
del migrante.Intanto per
sottolineare la gravità della
situazione, l'Anpi e la Rete delle
Associazioni hanno chiesto un
incontro urgente al prefetto di Sassari
Giuseppe Marani.
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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