La
Nuova
Zedda in
campo, contatti a 360 gradi
Il
sindaco di Cagliari atteso da Cgil e Mdp. Maninchedda e il Pd Lai in
Consiglio
CAGLIARI. In attesa che i sindaci
sostenitori di Massimo Zedda decidano quando, dove e come incontrarsi, sono le
trattative fra progressiti e Pds su primarias e primarie a tener banco. È stata
un'altra giornata intensa d'incontri fra le delegazioni, anche se nessuno si
vuole sbilanciare sull'esito dei faccia a faccia ormai quotidiani. Che i tempi
siano caldi (o maturi, sostengono i più ottimisti) è confermato anche dal via
vai che continua a esserci in Consiglio regionale e nei ditorni del Palazzo.
Di prima mattina, nel registro delle
presenze degli ospiti, sono finiti tra gli altri anche Palo Maninchedda,
segretario del Pds e candidato alle primarias, e l'ex senatore del Pd Silvio
Lai, che da sempre lavora per un'alleanza progressista e identitaria che si presenti
compatta alle Regionali di febbraio. Se è escluso, ma mai dire mai, che i due
abbiano parlato fra loro, in passato si sono battibeccati più volte, di sicuro
hanno avuto più di un incontro con diversi consiglieri.
Secondo alcuni, le posizioni fra
sostenitori delle primarias e quelli delle primarie sarebbero ancora molto lontane.
C'è però chi ribatte seppure a bassa voce: «Alla fine un accordo dovremo
trovarlo se davvero vogliamo fermare il centrodestra arrogante capeggiato dalla
Lega e anche i Cinque stelle che, con la loro confusione, farebbero solo
disastri».
Zedda in casa di Cgil ed Mdp.
Seppure non è ancora il candidato ufficiale dei progressisti e non si neanche a
quale primarie (o primarias) parteciperà, Zedda continua a essere instancabile
nel tenere assieme il progetto di una grande coalizione. Oggi è annunciato al
congresso regionale della Cigl, in mattinata, e poi nel pomeriggio parteciperà
a un dibattito organizzato da Mdp (gli ex Pd dell'ultima scissione) sul tema:
«La Sardegna ai tempi della destra populista, una nuova proposta di Sinistra».
E come dicono dal suo staff: «Ogni occasione può essere giusta per annunciare che
si candiderà».
Lite fra indipendentisti. Sardigna
Natzione, che fa parte della coalizione Autodeterminatzione, fa sapere che mai
parteciperà alle primarias del Pds. Perché – scrive Bustianu Cumpostu - «sono
organizzate da gruppi politici che nulla hanno a che vedere con la cultura
della Nazione sarda. Sono solo novelli, furbi e interessati sostenitori
dell'ultim'ora».
La replica del Pds, con Franciscu
Sedda: «La Nazione sarda esiste nella storia, ora vogliamo che esista anche nel
presente e nel futuro, e purtroppo non basta che me lo dica allo specchio. Lo
devono dire i sardi». Con una seconda replica affidata a Gianfranco Congiu,
capogruppo Pds: «Un progetto come quello della Nazione va praticato ogni giorno
ed è per questo che abbiamo organizzato le primarias». (ua)
Unione
Sarda
DIBATTITO.
Convegno
di Mdp, uscita pubblica di Zedda Con partiti e associazioni
Uscita pubblica per Massimo Zedda,
che questo pomeriggio parteciperà
al dibattito organizzato dal circolo
Nelson Mandela-Mdp.
L'appuntamento è alle 17.30 nella
sede di via Emilia, dove diversi
ospiti si confronteranno sul tema
“La Sardegna ai tempi della destra
populista”.
Dopo i saluti iniziali del circolo
(formulati da Pietrina Canu),
associazioni, sindacati e partiti:
Anita Deplano (Eureka Rete degli
studenti medi), Diletta Mureddu
(Cgil), Andrea Zucca (SI), Thomas
Castangia (Possibile), Davide Burchi
(Pd), Maurizio Sirca (Italia in
Comune), Francesco Agus (Campo progressista)
e Yuri Marcialis di
Art.1-Mdp.
COMMISSIONE.
Antimafia, Solinas vicepresidente
La
presidenza a Morra
ROMA Il senatore del M5S Nicola
Morra è stato eletto presidente della
Commissione parlamentare antimafia,
che ieri si è riunita per la prima
volta a Palazzo San Macuto. Morra è
stato eletto al primo turno, con
30 voti a suo favore. Tredici
preferenze sono andate a Pietro Grasso,
senatore di Leu,ex magistrato e
presidente del Senato nella scorsa
legislatura.
Il senatore sardo Christian Solinas
(Lega-Psd'Az) è stato
eletto vicepresidente vicario,
mentre Iole Santelli (FI) sarà l'altra
vicepresidente. Morra, 55 anni, nato
a Genova, vive in Calabria dove
prima di essere eletto in Parlamento
insegnava storia e filosofia. Dal
2011 ha partecipato attivamente ai
meetup M5S, ed è diventato senatore
nella scorsa legislatura.
Appena eletto a capo della
commissione parlamentare Antimafia, su
Facebook ha citato Paolo Borsellino:
«Dobbiamo sconfiggere la mafia.
Dovrà essere combattuta ogni
illegalità, ogni silenzio, in quanto ciò
è terreno fertile per quella pianta
schifosa che vogliamo estirpare
con tutte le nostre forze».
IL CASO.
Zuncheddu (Sardigna Libera): una federazione contro il colonialismo
È scontro
sulla «nazione sarda» Il referendum e le primarias dividono
Sardigna
Natzione e Pds
Il dibattito sulla nazione sarda
innesca lo scontro tra gli
indipendentisti. La polemica a
distanza è tra il presidente del
Partito dei sardi, Franciscu Sedda,
e l'esponente di Sardigna
Natzione, Bustianu Cumpostu. Il
terreno di scontro sono le Primarias e
il referendum sulla nazione sarda,
al quale Autodeterminatzione non
parteciperà.
Due concetti
Cumpostu critica a Sedda di
sostenere che la nazione sarda non sia un
fatto storico, ma «una nazione di
volontà , da acclarare tramite una
consultazione partitica finalizzata
a scopi elettorali». La tesi è che
la nazione sarda non può nascere
dalla Primarias, una posizione
diversa rispetto a quella
dell'esponente del Pds: «La nazione sarda
esiste nella storia. Io voglio che
esista anche nel presente e nel
futuro. E purtroppo non basta che me
lo dica allo specchio. Lo devo
far dire ai sardi che si sentono e
si vogliono nazione».
Il referendum
L'obiettivo della consultazione è
chiedere ai sardi di esprimersi
sulla propria coscienza nazionale.
«Se lo diciamo in tanti», spiega
Sedda, «diventa un fatto collettivo,
un mandato di governo e un passo
che ci avvicina davvero
all'indipendenza». Se l'esito, però, dovesse
essere contrario allora «dovrò
rispettare le persone e convincerle con
l'amore, il dialogo e l'esempio».
Sedda conferma l'apertura a chiunque
voglia partecipare alle Primarias e
se ci sono dubbi sulle regole
«siamo pronti a discuterne». Il
capogruppo del Pds in Consiglio
regionale, Gianfranco Congiu, dice:
«Chi propugna teorie sulla
titolarità del sentimento nazionale
solo in capo a determinati
soggetti o sigle partitiche,
alimenta solo frammentazione e
l'isolamento».
La rivendicazione
Cumpostu sostiene che la nazione
sarda non sia un bene a «disposizione
di un partito politico». Poi,
aggiunge: «Ci permettiamo di ricordare a
Sedda e al Pds che la nazione sarda
esiste e ha bisogno
dell'indipendentismo per liberarla e
non per costruirla». Poi una
critica alle Primarias, in ambito
regionale, ma anche «nazionale
italiano, aperte a forze che nulla
hanno a che vedere con la cultura
politica della nazione sarda».
Appello all'unità
Arriva da Sardigna Libera l'appello
per l'unità in vista delle
elezioni regionali. La portavoce,
Claudia Zuncheddu, si fa promotrice
del sentimento di diverse forze che
mirano a un fronte comune.
«L'unico cambiamento possibile oggi
è in una federazione - dice -che,
a partire dalle rivendicazioni delle
comunità, accolga i movimenti
identitari, indipendentisti,
progressisti, ambientalisti,
anticolonialisti, dei diritti
civili, antimilitaristi, di singoli
cittadini e intellettuali». Una
chiamata per tutti coloro che «si sono
contrapposti alle politiche
coloniali di espropriazione e
impoverimento delle nostre risorse,
promosse oggi dal centrosinistra e
ieri del centrodestra». L'unità,
però, si fonda sui temi, e non deve
inseguire «vecchi riti e decisioni
verticistiche concordate a
tavolino», spiega Claudia Zuncheddu.
Matteo Sau
Solinas
sempre più vicino alla guida del centrodestra
Il
senatore sardista eletto vicepresidente della commissione Antimafia:
«Nomina
che non ipoteca le scelte che saremo chiamati a fare da qui a breve»
CAGLIARI
L'ufficialità non c'è, ma tanti
segnali sembrano indicare Christian
Solinas come candidato governatore
del centrodestra. L'annuncio lo
farà Matteo Salvini nella sua visita
la prossima settimana nell'isola.
Ma ci sono elementi concreti che in
modo indiretto confermano
l'ipotesi. Anche uno dei possibili
ostacoli alla candidatura di
Solinas alla guida della coalizione
di centrodestra è stato rimosso.
Il rischio, si fa per dire, è che il
senatore sardista diventasse
presidente della commissione Antimafia.
Nomina che di fatto avrebbe
impedito la discesa in campo di
Solinas.
Ma a lui è toccata la
vicepresidenza. E in un post su
Facebook Solinas fa capire che questa
nomina non gli impedirà di
candidarsi alle Regionali alla guida del
centrodestra. «Questa mattina ho
avuto l'onore di essere eletto a
scrutinio segreto vicepresidente
vicario della Commissione bicamerale
d'inchiesta Antimafia - scrive
Solinas su Facebook -. Oltre la
rinnovata gratitudine per la stima e
la considerazione che Matteo
Salvini mi ha voluto riservare anche
in questa occasione, avverto per
intero la responsabilità alle quali
mi chiama questo alto ruolo nelle
istituzioni democratiche.
Sono stati giorni intensi di
valutazioni
complesse e trattative importanti.
Credo sia un giusto punto di
equilibrio, che non ipoteca le
scelte che saremo chiamati a fare da
qui a breve come avrebbe fatto
un'eventuale Presidenza diretta. È un
punto di serietà, perché
l'importanza e il perimetro degli argomenti e
dei poteri connessi alla Commissione
meritano una guida stabile e
duratura. Una scelta ponderata,
senza rimorsi né rimpianti, per chi -
come me, sardo e sardista - porta
sempre e prima di tutto la Sardegna
nella testa e nel cuore.
Fortza Paris». Al di là di tavoli e
riunioni
il centrodestra sembra solo
attendere l'arrivo di Salvini in Sardegna
per chiudere la partita sul
candidato governatore. Anche perché i
sondaggi danno la Lega davanti a
Forza Italia anche in Sardegna. E in
molti centri dell'isola i candidati
per le liste di Salvini sembrano
moltiplicarsi. La Lega è riuscita a
uscire dal nord e a trovare
consensi anche in Sardegna, al di là
del suo matrimonio col Psd'Az.
(l.roj)
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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