Unione
Sarda
PD.
Frenata di Minniti, il ritiro ora è possibile I renziani in ansia. In dubbio
la corsa alla segreteria
«Preoccupato» perché comunque «la
sua mozione è partita per ultima e, anche se siamo sul territorio, siamo un po'
indietro rispetto agli altri», e bisognoso di «una pausa di riflessione». Con
queste parole alcuni parlamentari vicini a Marco Minniti descrivono l'ex
ministro dell'Interno, impegnato ora nella corsa alla segreteria del Pd, titubante
e disposto a valutare un passo indietro.
La preoccupazione si è quindi
diffusa tra chi lo sostiene e alcune fonti parlamentari parlano di un
rallentamento della sua candidatura che potrebbe sfociare in un ripensamento.
Alcuni sostenitori forti di Minniti in Parlamento, comunque, smentiscono queste
voci. «Continuiamo a lavorare per la candidatura di Minniti», spiegano. In ogni
caso, «i prossimi giorni saranno decisivi».
C'è tempo fino al 12 dicembre per presentare
la candidatura, quindi «un tempo infinito in politica», viene ricordato. Ieri
sera i colonnelli dell'area renziana si sono riuniti alla Camera per tentare di
blindare la candidatura dell'ex ministro, che ha sempre sottolineato la propria
autonomia e una certa distanza dall'ex rottamatore, ma è visto dal “Giglio
magico” come un ottimo frontman da contrapporre al primo candidato sceso in
pista, il governatore del Lazio Nicola Zingaretti.
Ma i minnitiani di rito renziano non
sembrano certo un gruppo compatto, soprattutto nell'interpretare le intenzioni del
candidato: «Rosato evidentemente ha più elementi di me. Io non sono in grado né
di confermare né di smentire la sua opinione», dice Antonello Giacomelli, dopo
che l'ex capogruppio alla Camera ha escluso dubbi sul fatto che l'ex ministro
correrà.
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