Un sindaco ha come primo comandamento il bene del suo paese,
che spesso deve cercare anche a scapito delle convinzioni personali. Intendo
dire che è difficile stare dentro il sistema senza sporcarsi, perché il sistema
si regge ancora in buona parte su parentele, conoscenze, amici degli amici,
appoggi e favori.
Proprio perciò le prossime settimane diranno con precisione,
a chi sa valutare, di quale stoffa sono fatti i primi cittadini. La tentazione
di accaparrarsi i candidati presidenti per un pranzo, un’inaugurazione, la
visita a un rudere da ristrutturare, è fortissima. È la base della relazione
individuale che poi permetterà, al momento giusto, di saltare la fila a
Cagliari.
La tentazione di stringere legami interessati con i
colonnelli dei candidati presidenti e con i papabili al consiglio regionale è
ancora più forte. Si spera di
scommettere sul cavallo vincente e di trovare un protettore capace per il
territorio. Ovviamente, un protettore che s’impegna a dare, dopo, solo se prima
riceve voti.
Siccome la realtà è
sfumata e scegliere è doloroso, non mi sento di condannare a priori. Però che
questa sistema non ci ha resi più ricchi e felici bisogna dirlo. Che questo
sistema va rovesciato se vogliamo diventare adulti, anche. E che bisogna resistere, pure. Resistere,
con grazia, ma resistere. L’indipendenza nostra e delle nostre comunità
comincia da qua.
Di
Maurizio Onnis
Nessun commento:
Posta un commento