domenica 6 gennaio 2019

Informazione: ciò che il cittadino non deve sapere. Di Pino Cabras



Ieri ho raccontato della pazzesca sottovalutazione della notizia sull'allunaggio di una sonda spaziale cinese sul lato nascosto della Luna: un tipo di avvenimento che secondo gli standard di "cosa-fa-notizia" in questa materia dovrebbe avere un notevole risalto generale a livello planetario. Invece i giornaloni e le grandi TV la oscurano, piazzandola dopo insulse notizie di gossip di nessun valore, fino a spegnerne tutta l'eco.

Oggi assistiamo a un ulteriore salto di qualità, ossia il pressoché totale insabbiamento di un'altra notizia molto rilevante: un gruppo di hacker minaccia di far trapelare la "verità" sui mega-attentati dell'11 settembre 2001 e chiede un riscatto in bitcoin e ha intanto iniziato a diffondere documenti assolutamente inediti (sebbene senza ancora grandi rivelazioni) per dimostrare di avere carte autentiche e corroborare il ricatto, su cui già indaga l'FBI.

Ora, nulla per il momento basta a dirci a quali fini e chi davvero gestisca questa minaccia, né quale sia la sua definitiva portata. Ma il punto non è questo, è un altro. Con assai meno elementi,
i grandi media trasformano certe notizie in lanci sensazionali, e questa sarebbe una notizia che avrebbe tutti i crismi per far accendere i riflettori, anche solo per dire "non fidiamoci". Invece, restando in Italia, fra i grandi quotidiani on line, solo ilgiornale.it le ha dedicato uno spazio


nel silenzio totale delle altre grandi testate. Tutti zitti zitti.

Attenzione, non sto aprendo l'ennesimo dibattito sull'11/9 e invito a non aprirlo qui.
Segnalo semmai l'ennesimo caso in cui i grandi media preferiscono nascondere le notizie se non sanno inserirle nella cornice delle informazioni in cui sia già chiara l'opinione del potere.

Spiazzati da notizie scomode o non inseribili nel set dei pensieri usuali, i direttori scelgono di non darle, rendendo sempre più inutili le loro redazioni e meravigliandosi se perdono presa sul mondo e milioni di lettori, salvo lanciarsi in campagne contro le fake news.

Di Pino Cabras.

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