Passo le mie giornate a
vergognarmi per le scelte del nostro governo. Mi vergogno di vivere in un paese
che ha vissuto il fascismo e l’Olocausto, che è stato un paese coloniale, che
produce una montagna di armi letali che vende in giro per il mondo, che ha partecipato a molte guerre
definendole ‘umanitarie’, che continua indisturbato ad inquinare il pianeta
contribuendo a quei mutamenti climatici che stanno rovinando la vita di milioni
di persone, che ha usato i soldi dei contribuenti per regalare motovedette a
bande di delinquenti e finanziare la creazione di centri di detenzione e
tortura in Libia, che non investe nemmeno un decimo di quanto dovrebbe in
cooperazione internazionale e che poi si rifiuta di far
sbarcare 50 esseri umani che scappano dai mali del mondo portando con sé
soltanto le loro storie di dolore e sofferenza.
Mi vergogno, insieme a tanti altri che ogni giorno cercano di fare qualcosa perché tutto ciò trovi la fine che meritano le parentesi del disonore e dell’inciviltà. So che in tanti non lo fate, e anche che in tanti usate i social per gioire della sofferenza che l’Italia e l’Europa procurano ad altri e a se stesse.
È bene che sappiate che
non vi permetteremo mai di agire indisturbati e di cancellare dai libri di
storia quelle pagine di cui invece andiamo orgogliosi, quelle del coraggio di chi con le
proprie lotte ha regalato all'occidente i diritti umani e l’aspirazione alla
pace e all'eguaglianza. Mai.
Restiamo dalla parte giusta della Storia. Restiamo dalla parte della vita, dei diritti e della solidarietà oggi più che mai.
Di
Elisabetta Piccolotti
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