Conosco le ragazze e i ragazzi dell’Unione degli Studenti
della Sardegna che il 15 febbraio a Cagliari hanno partecipato all’assemblea
studentesca cittadina per organizzare la lotta del movimento studentesco in
solidarietà ai pastori dopo le proteste degli ultimi giorni. Sono
profondamente preoccupato per l’aggressione fisica subita durante la loro assemblea studentesca in
puro stile squadrista da un gruppo di fascisti appartenenti alla nota
organizzazione Casapound, alcuni dei quali addirittura adulti. Due dei partecipanti
all’assemblea sono stati feriti e uno studente ha il naso fratturato e come
manifesto sardo vogliamo esprimere sostegno e vicinanza a loro e a tutto il
movimento studentesco impegnato nell’organizzazione della manifestazione del 22
febbraio contro il governo autoritario dei gialloverdi e le loro politiche
antisociali sulla scuola.
L’unica colpa di questi
ragazzi e di queste ragazze è quella di aver partecipato all’assemblea
studentesca e di praticare ogni giorno i valori dell’antifascismo,
dell’uguaglianza e della democrazia. Parole evidentemente ostili ai fascisti di Cagliari che
vivono male l’esistenza di uno spazio prezioso di partecipazione e
mobilitazione, un punto di riferimento politico e culturale per tutte le
studentesse e gli studenti delle scuole superiori di Cagliari. I fascisti di
Cagliari da sempre hanno contrastato le azioni delle rappresentanze
studentesche democratiche, dei collettivi e dei sindacati studenteschi. Questi
piccoli e poco coraggiosi uomini neri ora attaccano tutte le voci che
contrastano le politiche razziste del governo con agguati pianificati nei
minimi particolari.
I fascisti hanno paura di
tante cose. Hanno paura delle
studentesse e degli studenti che ripudiano l’odio fascista e razzista e che
vogliono trasformare la società cambiando il mondo della conoscenza e la scuola
dal basso. Hanno paura di tutti coloro che vogliono costruire una scuola
davvero pubblica, per tutte le persone indipendentemente dall’etnia, dalla
cultura, dalla religione e dal reddito. Hanno paura di chi alza la voce e rivendica una scuola
slegata dal profitto e strumento di emancipazione collettiva. I responsabili di
questi attacchi squadristi devono essere puniti come devono essere allontanati
dalla sfera politica pubblica tutti i mandanti morali di queste aggressioni. Non
sono solo i fascisti da strada ad essere pericolosi, non dimentichiamo che c’è
chi dal governo italiano alimenta un clima sempre più colmo di odio, di
pregiudizio e di violenza.
Per questi motivi ritengo
necessario che siano chiuse e sequestrate le sedi dei fascisti a Cagliari
perché sono i luoghi in cui questi picchiatori programmano le loro azioni e
agiscono indisturbati. Questa aggressione
contro il movimento studentesco ci fa tornare indietro di tanti anni e non è la
prima volta che accade. Il 21 settembre del 2018, infatti, a Bari, c’è stata
una aggressione ancora più feroce con cinghie e spranghe da parte di militanti
di CasaPound nei confronti di un gruppo di manifestanti antirazzisti.
Le sedi da dove sono uscite queste pericolose persone non possono più rimanere
aperte. Chiudiamole prima che sia troppo tardi.
Di
Roberto Loddo
L’articolo è
tratto dal Manifesto Sardo
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