(17 Giugno 1972) Vengono arrestati,
dalla polizia di Washington, cinque uomini entrati illegalmente negli uffici
del Partito Democratico, nel complesso residenziale chiamato
"Watergate". Risultano essere agenti CIA
direttamente legati allo staff della Casa Bianca. Scoppia dunque lo scandalo
Watergate, un fatto politico senza precedenti, che sconvolge l'intera Nazione
degli Stati Uniti e che porterà alla richiesta di impeachment e poi alle
dimissioni del presidente Richard Nixon.
I reporter del Washington Post, Bob Woodward e Carl Bernstein
(diventati famosi in tutto il mondo col film "Tutti gli uomini del
Presidente"), iniziarono un'investigazione su questa "strana"
infrazione". Molto di quanto pubblicavano era noto al Federal Bureau of
Investigation e altre agenzie governative - questi erano spesso le fonti di
Woodward e Bernstein - ma in tal modo il Watergate si mantenne sotto la luce
dei riflettori. Il rapporto di Woodward con una fonte segreta di altissimo
livello aggiungeva un alone di mistero in più alla questione. Il nome in codice di questa fonte era "Gola
profonda" e la sua identità fu tenuta nascosta al pubblico.
Il 23 giugno fu registrata una conversazione (pratica standard,
ma segreta, all'epoca di Nixon) tra il presidente Nixon e il Capo di Staff
della Casa Bianca, H. R. Haldeman, mentre discutevano un piano per ostacolare
le indagini sull'infrazione al Watergate, facendo in modo che la CIA facesse
credere all'FBI che si trattasse di una questione di sicurezza nazionale.
Infatti il crimine e numerosi altri "giochetti sporchi" erano stati
intrapresi a vantaggio del CRP, soprattutto sotto la direzione di Hunt e George
Gordon Liddy. La coppia aveva anche lavorato alla Casa Bianca nell'unità
speciale di investigazione soprannominata "gli idraulici" (plumbers).
Proprio gruppo investigava sulle fughe di notizie che
l'amministrazione non voleva fossero conosciute pubblicamente, e conluse
numerose operazioni contro il Partito Democratico e gli oppositori alla guerra
nel Vietnam. La più famosa delle loro
operazioni fu l'irruzione nell'ufficio di Lewis Fielding, lo psichiatra di
Daniel Ellsberg. Questi, un ex impiegato del Pentagono e del Dipartimento di
stato, aveva fatto trapelare le "carte del Pentagono" al New York
Times (in seguito fu perseguito per spionaggio, furto e cospirazione).
Hunt e Liddy non trovarono niente di utile comunque, e
devastarono l'ufficio per coprire le proprie tracce. L'irruzione fu collegata
con la Casa Bianca soloin seguito, ma al momento causò il collasso del processo
di Ellsberg per evidente cattiva amministrazione del governo. L'8 gennaio 1973 gli scassinatori originali, insieme a
Liddy e Hunt, subirono il processo. Tutti eccetto McCord e Liddy si
dichiararono colpevoli, e tutti furono condannati per cospirazione, furto con
scasso e intercettazioni telefoniche.
Nel novembre 1972, Nixon è, come previsto, riconfermato alla
presidenza, ma i successivi tentativi di insabbiare le responsabilità sul 'caso
Watergate', comprando il silenzio delle spie catturate, entrano in contrasto
non solo con il procedimento giudiziario nel frattempo indetto, ma anche con il
crescente sdegno di gran parte dell'opinione pubblica.
L'evidenza dei fatti e la gravità
della minaccia alla vita democratica del Paese spingono nel 1973
all'istituzione di una Commissione Senatoriale d'inchiesta, creata con lo scopo di controllare il comportamento
della Casa Bianca nello "sporco affare" e le colpe dello stesso
Presidente, che sono provate con certezza inequivocabile. Nixon "resiste" sono al 1974, poi si dimette in
diretta televisiva, in cambio del "perdono istituzionale" del Presidente Ford.
Nessun commento:
Posta un commento