Presidente Senato e Corte dei Conti non hanno nulla da
eccepire su corresponsione diaria? Silvja
Manzi (segretaria Radicali Italiani) e Laura Di Napoli (Comitato RI,
presentatrice ricorso):
La nostra “azione
popolare” per far sancire dal Tribunale di Cagliari l’incompatibilità del
governatore della Sardegna Christian Solinas ha raggiunto un primo obiettivo: il tribunale ha fissato l’udienza
giovedì 1° agosto, alle ore 10, per discutere il ricorso, che è stato oggi
notificato all’Ufficio Legale della Presidenza della Giunta Regionale sarda.
Il senatore Christian
Solinas è stato proclamato consigliere regionale e presidente della Regione
Sardegna il 20 marzo 2019, per cui avrebbe dovuto dimettersi da una delle due
cariche entro il 30 marzo 2019, ai sensi del combinato disposto dell’art. 122 della Costituzione e
dell’art. 6 della legge n. 154/1981 (“la cessazione dalle funzioni deve avere
luogo entro dieci giorni dalla data in cui è venuta a concretizzarsi la causa
di incompatibilità”).
81 giorni dopo la
scadenza fissata dalla legge, Solinas occupa ancora due poltrone e, come ha dettagliatamente spiegato
Openpolis (vedi link in calce), ha votato in Senato e risulta costantemente non
“assente” bensì “in missione”, percependo una diaria di 3.500 euro al mese.
Diamo atto al Tribunale
di Cagliari di avere finalmente fissato un punto fermo sulla questione. Altre
istituzioni, invece, sono latitanti. Non possiamo che domandarci: le Giunte delle Elezioni del
Senato e del Consiglio regionale sardo, la stessa Presidente del Senato, la
Corte dei Conti non hanno nulla da eccepire di fronte a una patente, continuata
e aggravata violazione della legge elettorale, con ricadute sulle finanze
pubbliche?
Quest’articolo
è stato tratto dal sito dei radicali italiani: www.radicali.it
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