La
Nuova Sardegna
Peculato,
processo per 28 del centrosinistra
Prime
schermaglie in aula: chiesta da due difensori la nullità del
capo
d'imputazione
di
Mauro Lissia
CAGLIARI
Il
capo d'imputazione è nullo perché indeterminato in alcune sue parti, impreciso
e contraddittorio. L'hanno sostenuto gli avvocati Franco Luigi Satta e Maurizio
Scarparo all'apertura del processo ai 28 ex consiglieri regionali del
centrosinistra - Democrazia e Libertà, Pd, L'Ulivo, Progetto Sardegna e
Margherita - accusati di peculato continuato per aver speso impropriamente i
fondi che il consiglio regionale aveva assegnato al gruppo nel corso della
legislatura 2004-2009.
Il
dibattimento pubblico si è aperto ieri mattina dopo una lunga, interminabile
sequenza di rinvii legati al cambio del collegio giudicante e ad altre anomalie
che hanno allungato i tempi del giudizio, ora davanti alla prima sezione del
tribunale presieduta da Tiziana Marogna. In
origine gli indagati erano 33, ma nel corso delle varie fasi del procedimento il numero si è ridotto perché la posizione di Francesca Barracciu era stata stralciata - successivamente l'ex sottosegretaria è stata condannata in primo e
secondo grado - e alcune posizioni sono state archiviate.
Ieri
i giudici hanno dovuto prendere atto, su segnalazione del difensore Guido Manca
Bitti, che l'ex onorevole Alberto Sanna è deceduto lo scorso 18 maggio, di
conseguenza il suo nome verrà depennato dal lungo elenco degli imputati.
La presunta
indeterminatezza del capo d'imputazione era stata eccepita dalla difesa anche
nel corso dell'udienza preliminare, a novembre di due anni fa, di fronte al
giudice Roberto Cau: la questione era stata respinta, ma i legali l'hanno rilanciata
ieri davanti al collegio. La presidente Marogna non si è espressa in attesa che rientri il pubblico ministero titolare dell'inchiesta Marco
Cocco, ieri sostituito in udienza
dal collega Andrea Vacca.
Il
prossimo 12 luglio sarà sentito il parere di Cocco, quindi il tribunale
deciderà se rigettare le eccezioni e andare avanti. Molto difficile che la
decisione sia diversa da quella assunta dal gup Cau. L'accusa è la stessa per tutti: l'aver percepito, appropriandosene, somme di denaro destinate all'attività istituzionale del gruppo di
riferimento, senza che le spese documentate dagli
investigatori della polizia giudiziaria siano
state
giustificate.
Ecco
l'elenco degli imputati, tra parentesi la somma di cui devono rispondere:
Antonio Biancu (96.816 euro), Giuseppe Cuccu (170.084), Mariuccia Cocco
(48.000), Giovanni Giagu (23.600), Francesco Sabatini (56.000), Simonetta Sanna
(42.000), Giommaria Uggias (28.000), Carmelo Cachia (35.000), Gavino Manca
(52.000), Siro Marrocu (174.567), Antonio Ignazio Calledda (275.517), Angelina Corrias
(79.911), Vincenzo Floris (82.087), Tarcisio Agus (4509), Beniamino Scarpa
(25.020), Giuseppe Matteo Pirisi (78.298), Renato Cugini (70.395), Silvio
Bachisio Lai (81.585), Giovanni Battista Orrù (80.181), Giacomo Spissu
(79.262), Alberto Sanna (83.607), Nazareno Pacifico (94164), Salvatore Mattana
(79.366), Mario Bruno (116.449), Gianluigi Gessa (42.726), Elia Corda (39.386),
Alessandro Frau (54.737), Stefano Pinna (42.915), Antonio Chicco Porcu
(172.173) e Giovanni Tocco (17.000).
Venti
degli imputati sono difesi dall'avvocato Guido Manca Bitti, gli altri da
Benedetto Ballero, Francesco Macis, Angelo Nanni, Nicola Littarru, Massimiliano
Ravenna, Maurizio Scarparo e Guendalina Garau.
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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