L’Unione
Sarda
IL CASO.
La norma presentata ai capigruppo. Pensioni ai consiglieri, è scontro aperto sulla
nuova legge. Pais: «È un obbligo». Riformatori contrari. Protestano Zedda (Pd)
e Manca (M5S)
La
bozza della legge è stata illustrata ai capigruppo dal presidente del Consiglio
regionale Michele Pais e la prossima settimana arriverà in Commissione Bilancio
per la discussione. Tecnicamente riguarda “Norme in
materia di indennità differita”, in pratica si tratta di pensioni dei consiglieri. «È un obbligo di legge, tagliamo i vitalizi», chiarisce il capo dell'assemblea
legislativa. «È una spesa in più di chi pensa solo ai privilegi», attacca l'ex
sindaco di Cagliari Massimo Zedda. Il nodo è lo stanziamento di 5.749.920 euro
(1.149.948 all'anno) che il Consiglio spenderà per cinque anni per integrare i
contributi che ognuno dei 60 onorevoli verserà per la pensione al compimento
dei 65 anni.
L'attacco
di Zedda. Il primo a polemizzare è Massimo Zedda. «La prima proposta di legge della
maggioranza leghista e sardista riguarda il ripristino, comunque lo si voglia
giustificare e definire, degli assegni vitalizi da riconoscere ai consiglieri
regionali, illustrata ai capigruppo dal presidente del Consiglio regionale. Non
la continuità territoriale, non la vertenza latte, non il porto canale di Cagliari, ma dopo tre mesi la prima legge è per le pensioni
dei consiglieri regionali», polemizza l'ex sindaco di Cagliari.
La
replica di Pais. «Nessun euro in più ai consiglieri regionali», replica Pais. «La legislazione
statale impone che anche il Consiglio regionale della Sardegna approvi entro il 30 giugno la
legge che riaffermi il principio
di diritto in base al quale qualunque lavoratore, e quindi anche il politico, debba ricevere un
trattamento previdenziale in funzione a quanto versato. L'applicazione di tale principio contributivo porta alla riduzione dei
vitalizi, finora sganciati da quanto effettivamente versato e che grazie a tale provvedimento verranno anche drasticamente ridotti». Zedda ribatte: «Pais tenta di fare passare il concetto che non si spende un
euro di soldi pubblici in più invece il provvedimento costerà quasi sei milioni
nel corso della legislatura a tutti i sardi. Quindi
il presidente o è scarso in matematica o ha problemi con la verità».
L'ira del
Movimento. Per il Movimento 5Stelle, la legge è «una truffa, una balla, una vergogna
ed un insulto ai cittadini perché fa finta di tagliare i vitalizi ma in realtà
ne introduce di nuovi», polemizza la capogruppo Desirè Manca. «Forza Italia e Lega vogliono introdurre la cosiddetta “indennità differita” alla Regione. In
pratica stanno solo cercando di regalarsi una bella pensione, alla faccia dei cittadini sardi e dei loro sacrifici. Noi questa legge non la
voteremo».
Riformatori
contrari «Massimo Zedda e la sinistra si ergono
oggi a paladini dell'etica, contro i privilegi della casta, ma dimenticano che quando ne hanno avuto l'opportunità si sono messi di
traverso davanti ai referendum che volevano abolire ogni forma di privilegio. E oggi sono in prima linea sul fronte che vuole ridare linfa
alle Province», è l'opinione di Michele Cossa, capogruppo dei Riformatori, che non ha firmato la proposta di legge. «Per fortuna non
tutti hanno la memoria corta e il 2012 non è poi così lontano per ricordare come quella stessa sinistra si mise di traverso. Un riconoscimento a
posteriori dell'impegno dei Riformatori, che lascia comunque l'amaro in bocca».
Fabio
Manca
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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