martedì 9 luglio 2019

Uomini ed oppressione sulle donne. Poniamoci la domanda e diamoci una risposta. Di Roberto Loddo.



Francesco Bellomo, ex giudice del Consiglio di Stato, deve rispondere dei reati di maltrattamento nei confronti di quattro donne. Non voglio entrare nel merito del percorso giudiziario e nemmeno degli altri reati per cui in queste ore si trova agli arresti domiciliari.

Mi voglio soffermare sulla modalità di quelle molestie e su come sia estremamente facile per questo sistema di oppressione e di violenza millenario insidiarsi in ogni dimensione della società. I presunti comportamenti attribuiti a Bellomo sono l'esempio più chiaro e cristallino di azioni presenti nella società ogni giorno, azioni silenziose e coperte dall'omertà, dalla complicità maschile.

Perché sessisti non si nasce, lo si diventa. Non è una malattia dei folli il sessismo, è un atto razionale, pensato e premeditato. La lotta per il superamento del patriarcato e del sessismo deve essere condotta anche da noi uomini. Mi interrogo spesso sulle relazioni passate e presenti della mia sfera emotiva con le donne che hanno condiviso una parte della mia vita.

Non solo nella mia vita privata, anche con quelle donne con cui ho condiviso un rapporto di lavoro o come spesso è accaduto l'agire politico comune nei partiti della sinistra, nell'associazionismo e nei movimenti di lotta. Chiediamocelo spesso. A voce alta. Quante volte noi uomini ci siamo avvicinati a quella linea mai troppo visibile del diventare, del trasformarci in agenti dell’oppressione?

Roberto Loddo.

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