Francesco Bellomo, ex
giudice del Consiglio di Stato, deve rispondere dei reati di maltrattamento nei
confronti di quattro donne. Non voglio entrare nel merito del percorso giudiziario e nemmeno degli
altri reati per cui in queste ore si trova agli arresti domiciliari.
Mi voglio soffermare sulla modalità di quelle molestie e su
come sia estremamente facile per questo sistema di oppressione e di violenza
millenario insidiarsi in ogni dimensione della società. I presunti
comportamenti attribuiti a Bellomo sono l'esempio più chiaro e cristallino di azioni
presenti nella società ogni giorno, azioni silenziose e coperte dall'omertà, dalla complicità
maschile.
Perché sessisti non si
nasce, lo si diventa. Non è una malattia dei folli il sessismo, è un atto
razionale, pensato e premeditato. La lotta per il superamento del patriarcato e del sessismo
deve essere condotta anche da noi uomini. Mi interrogo spesso sulle relazioni
passate e presenti della mia sfera emotiva con le donne che hanno condiviso una
parte della mia vita.
Non solo nella mia vita privata, anche con quelle donne con
cui ho condiviso un rapporto di lavoro o come spesso è accaduto l'agire
politico comune nei partiti della sinistra, nell'associazionismo e nei
movimenti di lotta. Chiediamocelo spesso. A voce alta. Quante volte noi uomini ci siamo avvicinati a quella linea
mai troppo visibile del diventare, del trasformarci in agenti dell’oppressione?
Roberto
Loddo.
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