Eppure, se la discussione di ieri fosse stata
fatta 14 mesi fa, al Paese si sarebbe
risparmiato di vedere l'odio scorrere sulle strade insieme a violenze verbali e
fisiche; non avremmo conosciuto sindaci che negano il cibo ai bambini immigrati
e altri che ammainano la verità per Giulio Regeni; non avremmo conosciuto la
vergogna mondiale dei porti chiusi e della solidarietà derisa; non avremmo
avuto leggi che autorizzano l'uso delle armi e giustificano l'assassinio; leggi
che, non potendo stendere filo spinato in mare, puniscono le persone che
salvano chi sta per annegare; non avremmo avuto la coscienza
umanitaria umiliata, il pane calpestato, i bambini buttati in strada con i
libri di scuola, i giacigli dei
senzatetto spazzati via con le ruspe e gli insegnanti puniti perchè spiegano
come è nata la Costituzione.
Non avremmo conosciuto la deportazione di Riace, la
disintegrazione del suo esemplare sistema di accoglienza e Mimmo Lucano
arrestato; non avremmo visto la religione mercificata, nè avuto la necessità di
scrivere su un telo "ama il prossimo tuo" e vedercelo sequestrato
dalla Digos perchè ritenuto
sovversivo; non avremmo conosciuto le forze dell'ordine al servizio,
pedissequo, di un esaltato, nonchè ladro di denaro pubblico, anzichè
inflessibilmente, agli ordini del dettato costituzionale.
Lo capimmo in tanti 14
mesi fa, ma noi non eravamo politici e neppure lo siamo adesso. Loro sì, viaggiano con 14 mesi di
ritardo, a passo di convenienza, con le facce dell'occorrenza, e 15mila euro al
mese, per fermarci ieri con grave ritardo e osservare un Paese economicamente
in ginocchio, moralmente devastato e l'odio fin dentro gli autobus e i
pianerottoli, prodromi di una guerra civile.
Loro muteranno pelle e il popolo idiota aspetterà altro
becchime dal prossimo furbo con accise da tagliare e latte a 1 euro giurato sul
rosario.
Giovanni
Maria – Mimmia – Fresu.
Consulente politiche sociali e immigrazione
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