(7 Ottobre 1952) nasce a Leningrado Vladimir Vladimirovi Putin, politico, ex militare ed ex funzionario del KGB russo. Nato nella storica metropoli che fu Leningrado (diventata poi l'attuale San Pietroburgo, per cercare di tagliare anche culturalmente i ponti con l’ex Unione Sovietica), visse un’infanzia povera, vissuta in una kommunalka (abitazione dell'Unione Sovietica , in cui più nuclei familiari condividono i servizi, la cucina e il corridoio, occupando in forma privata uno o due locali). Il padre era sommergibilista della marina sovietica, mentre la madre era un’operaia. Durante la seconda guerra mondiale, suo padre fu arruolato dal NKVD in un gruppo di sabotatori. Due fratelli più grandi morirono presto, in particolare, uno dei due morì durante l’assedio tedesco a Leningrado.
A 18 anni Putin s’iscrive all'università, dove studia soprattutto giurisprudenza. Nel tempo libero si dedica alla pratica dello judo, di cui è sempre stato un grande appassionato. In questo sport, il cosiddetto zar di ghiaccio ha sempre trovato quell'unione fra disciplina del corpo e dimensione "filosofica" da cui ha tratto numerosi insegnamenti per la vita di tutti i giorni. Forse qualcosa di questa disciplina gli è servita quando nel 1975 è entrato a far parte del Kgb, chiamato ad occuparsi di controspionaggio.
Una grandissima carriera presto lo attende. Prima si sposta nel dipartimento estero dei servizi segreti e dieci anni più tardi viene inviato a Dresda, nella Germania dell'Est, dove prosegue la sua attività di controspionaggio politico (prima di partire sposa Lyudimila, una ragazza più giovane di lui di otto anni a cui resterà legato per tutta la vita, e da cui avrà due figlie). Grazie al periodo trascorso in Germania, Vladimir Putin ha così la possibilità di vivere fuori dall'Unione Sovietica, anche se, caduto il muro, tornerà nella natìa Leningrado.
Quell'esperienza gli consente di diventare, per le questioni di politica estera, il braccio destro di Anatoli Sobciak, sindaco di Leninigrado, che adotta un programma di riforme nel campo politico ed economico. E' Sobciak il promotore del referendum per restituire alla città il vecchio nome di San Pietroburgo. Durante questo periodo Putin introduce la borsa valutaria, apre le aziende cittadine ai capitali tedeschi, cura ulteriori privatizzazioni dei vecchi catafalchi sovietici e diventa vice-sindaco, ma la sua corsa si arresta con la sconfitta di Sobciak alle elezioni del 1996.
Tuttavia quell'apparente sconfitta sarà la sua fortuna. Lo chiama a Mosca Anatoli Ciubais, il giovane economista che lo raccomanda a Boris Eltsin. Inizia la scalata di Putin: prima vice del potente Pavel Borodin che gestisce l'impero dei beni immobiliari del Cremlino, poi capo del Servizio Federale di Sicurezza (Fsb), il nuovo organismo che succede al Kgb. Successivamente Putin ricopre la carica di capo del Consiglio di sicurezza presidenziale
Il 9 agosto 1999 Eltsin si ritira, Putin sarà pronto nel trovarsi al posto giusto al momento giusto. Viene infatti eletto presidente della Federazione russa al primo turno con oltre il 50 per cento dei voti, dopo una campagna elettorale condotta in modo discutibile, evitando qualsiasi forma di dialogo con i suoi oppositori. Il punto forte della sua campagna elettorale è la questione cecena, che Putin promette di risolvere con la maggior risolutezza possibile ed usando, quando necessario, il pugno di ferro. Inoltre con fermezza agisce sui poteri decentrati, che avevano cercato indipendenza rispetto alle direttive di Mosca.
In breve, è stato primo ministro della Federazione Russa dall'8 agosto 1999 al 7 maggio 2000, su nomina di Boris El'cin. Svolse le funzioni di capo dello Stato dopo le dimissioni di Eltsin, fu poi eletto presidente della Federazione Russa dal 31 dicembre 1999, riconfermato in carica nelle elezioni del 14 marzo 2004 (71% di voti). Impossibilitato a un terzo mandato consecutivo per il dettame della Costituzione, ha favorito la vittoria del suo delfino Dmitrij Medvedev, che l'ha nominato nuovamente primo ministro il giorno stesso del suo insediamento, il 7 maggio 2008. Il 4 marzo 2012 è stato eletto per la terza volta presidente della Russia succedendo a Dmitrij Medvedev, il cui mandato è scaduto il 7 maggio 2012. Anche nel 2018, con un consenso record del 75%, resta in carica per un quarto mandato.
Il settimanale statunitense TIME lo ha eletto Persona dell'anno 2007. Secondo Forbes è la persona più potente del mondo. Tuttavia, a prere di numerose organizzazioni governative, Putin è un presidente autoritario, che con diversi comportamenti ha sfiorato l’insediamento di una nuova dittatura. In particolare in Cecenia, è stato accusato ripetutamente della violazione di diritti umani. Inoltre, su di lui ci sarebbero forti sospetti di violenze (e morti quantomeno sospette) su alcuni giornalisti che contrastavano la sua politica. In particolare un nome, Inoltre Putin fu accusato di voler alimentare il culto della personalità, ed i suoi eccessi sull’omofobia sono stati giudicati negativamente da tutto il mondo. Tuttavia i russi continuano a mantenere una grande fiducia nel loro presidente, ed anche all’estero gode di ampio gredito. Nel 2015, la rivista Forbes lo ha inficato come uomo iù potente del mondo
Vincenzo Maria D'Ascanio
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