Io, come diceva Leonardo Sciascia, ho stima del popolo
italiano e per ciò non mi unisco al coro di quelli che guardano con scettica
sufficienza alle piazze piene zeppe di “Sardine”. Anzi, trovo in esse grande
conforto e una grande speranza.
Viceversa, noto che, soprattutto a sinistra, o meglio dentro
i partiti che oggi si definiscono sinistra, quelle piazze non violente,
spontaneamente mobilitate per esprimere dissenso rispetto alla nuova destra
italiana antidemocratica, nazionalista, pericolosa e sprezzante dei diritti
umani sono guardate senza entusiasmo e derubricate a fenomeni
sostanzialmente inutili, occasionali e senza prospettive. Non sono d’accordo. Dovrebbe
interrogarsi meglio il mondo dei partiti del cosiddetto centrosinistra che in
ogni occasione chiede il voto utile proponendosi come l’unico in grado di
contrastare l’avanzata delle destre, mentre trascura di ricordare che a quella
avanzata ha steso tappeti rossi.
Io non sono d’accordo,
credo che sia necessario guardare meglio a quel mondo che si muove convocato
via fb e che si rifiuta di rispondere alla chiamata che viene dalla sinistra
ufficiale. Io, per dirla chiaro
chiaro, spero che quanto prima, in Sardegna ci sia alla mia portata una piazza
di “Sardine” perché io intendo tuffarmici a pesce.
Di
Lucia Chessa.
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