Ilva, un mistero
italiano. Di Toto Dessopiu.
Un tempo fu l'Italsider, anche nella madrepatria le stesse
idee che unificano i destini al SUD. Il porto di Taranto era
in buona parte appannaggio della marina militare, oggi quelle aree son quasi totalmente abbandonate,
destino comune ad altri siti. Lo Stato usa e getta, contentini al meridione per
tacitare e cercare di modificare quel che storicamente e culturalmente era ed è
appannaggio delle popolazioni locali. ILVA come fabbrica di benessere, questo
il modello che la famiglia Riva, vendeva agli italiani, peccato che il
benessere riguardasse esclusivamente le loro tasche.
Dopo le peripezie Italsider,
esperienza industriale nata con l'egida statale, ci furono dismissioni e
regalie, perché chiamare
cessioni la vicenda SIP o l'Alfa Romeo, è offendere il buon senso. I Riva
subentrarono allo Stato a condizioni ridicole, dopo tre anni di
commissariamento e dopo la dismissione degli stabilimenti di Bagnoli, da cui
lucrò la famiglia Agnelli.
Capitalismo assistito, modello tipicamente italiano, stiamo
parlando di questo sconcio, nessun intervento degli operai o di chi abita al
quartiere Tamburi, silenzio sui tumori provocati dai fumi dell'acciaieria. Dopo un sequestro giudiziario
appare all'orizzonte un nuovo gruppo industriale, mette sul tavolo la sua
offerta economica dimenticando (casualmente) di presentare il piano industriale
e di ripristino-salvataggio ecologico.
Il crollo della richiesta d'acciaio, il disimpegno cinese
nella gestione dei container, e l'affare sfuma, le dichiarazioni
fatte da Di Maio mesi fa, col plauso di Salvini, vengono puntualmente smentite
dai fatti. La vocazione marinara
dei tarantini deve ancora trovar spazio, il porto militare è ancora zona morta,
di conseguenza anche in questo territorio,
i fattori immateriali dello sviluppo non son stati
considerati ed anzi, totalmente sottovalutati. Chi si assumerà la
responsabilità di dar valore alle morti legate ai fumi?, o queste vanno
iscritte a bilancio come "effetto collaterale non prevedibile"
garantendo l'ennesimo scudo al padrone di turno? Fare qualcosa per i lavoratori
è l'interesse primario di una vera sinistra, senza concessioni che mettano a
repentaglio l'utenza interna ed esterna. L'acciaieria rappresenta posti di
lavoro? È valida solamente se
quest'attività non equivalga a sicura condanna a morte, la schiavitù è stata
nominalmente abolita, non istituzionalizziamola.
Toto
Dessopiu
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