Sabato 29 Ottobre, dalle ore 9:00 alle ore 22:00
Portiamo in piazza il nostro NO
A tutti i singoli e le realtà sociali che a
diverso titolo stanno animando la campagna per il No al referendum
costituzionale,
Il fronte del SI sta rafforzando la propria
bugiarda offensiva ogni giorno che passa.
Noi studenti per il NO, generazione stufa di
essere falsamente rappresentata dal cambiamento renziano e non da un
cambiamento reale, proponiamo a tutte ed a tutti noi di iniziare insieme la
campagna elettorale il 29 ottobre, data già proposta dai comitati per il NO
durante la scorsa assemblea nazionale. Renzi ieri ha rilanciato proprio il 29
ottobre una manifestazione nazionale a Piazza del Popolo. Ai palchetti del premierbisogna contrapporre infatti una risposta collettiva e di
massa andando nelle periferie, animando i luoghi dove il Governo spera di far
attecchire la propria fuorviante propaganda. Ai manifesti giganti per il SI
conditi di retorica sul taglio ai costi della politica noi dobbiamo
contrapporre centinaia di iniziative diffuse sul territorio nazionale per
informare davvero la popolazione sulle tematiche referendarie. Rendiamo questo
29 ottobre una data di attivazione popolare, in cui costruire feste di quartiere,
concerti, cortei nelle periferie, volantinaggi porta a porta, assemblee
popolari, per costruire insieme una risposta pratica che smonti la falsità del
SI, in una data al servizio della campagna referendaria che riporti in strada i
colori della nostra proposta politica non conservatrice e la risposta sociale
di opposizione alle bugie del governo.
Renzi infatti ha ragione, le riforme stanno
cambiando la vita dei cittadini, ma sempre nella stessa direzione di
marginalizzazione sociale ed inasprimento delle disuguaglianze. Lo dicono le
statistiche sulla povertà che stimano 4 milioni e 598mila italiani in
condizioni di povertà assoluta, il 40% in meno dei contratti a tempo
indeterminato, le percentuali di dispersione scolastica e crollo delle
immatricolazioni, le statistiche che indicano la nostra come la generazione più
povera dal dopoguerra ad oggi.
Non è vero che si stanno tagliando i costi della
politica, perché a scapito della democrazia del Paese si riducono solo l’9% dei
costi secondo la ragioneria dello stato, cifra quasi pari agli sprechi che il
premier ha causato non accorpando le votazioni per lo scorso referendum sulle
trivellazioni alle elezioni amministrative.
Non è vero che la riforma non è antidemocratica.
L’antidemocrazia, nell’Italia del 2016, si esprime con l’accentramento dei
poteri nelle mani del governo a scapito dei nostri territori, si esprime con la
modifica di 122 punti della carta costituzionale da parte di un Governo
sostenuto da un parlamento eletto con una legge elettorale incostituzionale, si
esprime costruendo una riforma incomprensibile ai cittadini con procedimenti
legislativi non chiari, si esprime mettendo in ostaggio del partito di
maggioranza scelte di delicata importanza.
Non è l’espressione della volontà popolare, quanto
la mancata risposta da parte dei Governi ai bisogni materiali di chi vive la
crisi a lasciare spazio a fenomeni di xenofobia, razzismo e neofascismo in
Italia ed in Europa. Per troppo tempo si sono portati avanti interessi di pochi
a scapito di quelli di molti, gli interessi dei potenti che avevano tanto a
scapito di chi ha poco e non ha mai deciso nulla.
E’ arrivato il momento di invertire la tendenza e
sfruttare la campagna referendaria anche per costruire insieme dal basso una
diserzione collettiva della guerra tra poveri a cui ci hanno abituato. Il
fronte del SI e del NO non può essere legato a dinamiche politiciste tra
partiti, ma deve essere animato da coloro che hanno subito e risposto alla
crisi in questi anni con i loro sacrifici.
Non è la governabilità di un partito a dover essere
garantita, ma la democrazia nelle scelte: ossia che il cambiamento sia
orientato davvero dalla volontà dei cittadini dal basso.
Ci siamo stancati della stantìa contrapposizione
tra vecchio e nuovo proposta dai comitati per il SI: il nuovo non è questa
riforma, ma siamo noi giovani e la nostra idea di Paese.
Mentre prosegue l’oscuramento mediatico di chiunque
sia critico verso la riforma, mentre assisteremo all’ennesima iniziativa spot
del Governo che raccoglierà in una piazza-palcoscenico al centro di Roma i suoi
sostenitori, mentre le ragioni del SI saranno fotografate da qualche curioso
turista che passeggia in centro a Roma, chiediamo a tutti coloro che vogliano
impegnarsi di rispondere collettivamente stando insieme a noi nelle strade vere
vissute dal popolo di cui oggi tanto si ha paura.
ORGANIZZA UNA INIZIATIVA NELLA TUA CITTÀ O NEL TUO
QUARTIERE E SEGNALACELA! COSTRUIAMO UNA RISPOSTA DIFFUSA A RENZI!
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