LA NUOVA
Referendum Il sindaco Zedda:«Non ho deciso
come voterò»
CAGLIARI Sul referendum costituzionale il
sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, non si pronuncia ancora. Però qualcosa
d’importante la dice lo stesso: «Non parteciperò a nessuna campagna elettorale
sia a favore del Sì o del No». Equidistanza, per ora anche se qualcosa potrebbe
cambiare dopo il confronto con chi è sulle sue stesse posizioni: l’ex sindaco
di Milano Giuliano Pisapia e l’attuale primo cittadino di Genova Marco Doria.
Se il presidente della Regione Francesco
Pigliaru ha fatto sapere da giorni che voterà Sì, Zedda continua a non scoprirsi.
«Si tratta di una riforma complessa e devo ancora analizzare articolo per
articolo. Avrei preferito che il quesito non fosse uno solo, perché ci sono
alcune aspetti che mi piacciono a prescindere, ad esempio il superamento delle
Province e la fine del bicameralismo perfetto, e altri su cui continuo ad avere
forti perplessità».
Zedda ha aggiunto: «Sotto l’aspetto
politico mi preoccupa un po’ il caos nell’eventualità che vincesse il No e in queste
settimane Renzi ha fatto bene a smorzare i toni. Non può essere un referendum
pro o contro il Governo». Zedda non ha nascosto anche questo suo imbarazzo: «Il
mio partito, Sel, s’è schierato da tempo per il No, però lo ripeto: io non ho
ancora deciso».
CAGLIARI Il consiglio della Città metropolitana
di Cagliari, sono diciassette i Comuni, avrà ancora una maggioranza di
centrosinistra
anche se per non correre rischi dovrà
contare sul voto dei sardisti, che a Cagliari fanno parte della maggioranza
guidata dal sindaco Massimo Zedda. I risultati. Le previsioni sono state
rispettate.
Nelle elezioni di secondo livello,
votavano solo gli amministratori comunali, la lista «Centrosinistra
metropolitana» ha conquistato sette
dei quattordici seggi. Cinque gli ha
ottenuti la lista di centrodestra «Città in cantiere», uno a testa per il
Movimento 5 Stelle e la lista
sardista «Bandelas». Tirate le somme, i
vincitori potranno contare sulla metà dei consiglieri dell’Assemblea
metropolitana più il sindaco-presidente Zedda (Sel) e quindi senza il sostegno
dei sardisti che però dovrebbe esserci, lo scarto sarebbe minimo.
Ma almeno nel cagliaritano il Psd’Az
finora si è schierato col centrosinistra, com’è accaduto nelle ultime elezioni
comunali di Cagliari. Gli eletti. Il più votato nel centrosinistra è stato Francesco
Lilliu, segretario provinciale del Pd, con 6.700 preferenze, seguono altri
quattro amministratori in quota Dem: Fabrizio Rodin (6.071), il consigliere regionale
ed ex sindaco di Elmas Valter Piscedda (5.594), Fabrizio Marcello (5.490) e
Michela Mura (5.426), unica donna eletta della lista.
Gli altri due seggi sono andati ad Andrea
Dettori (5.394) di Sel e Paolo Nicola Schirru (3.964) candidato dal Partito dei
sardi. Per il centrodestra sono stati eletti Gabriella Mameli dei Riformatori,
che con 7.100 preferenze è stata la più votata, Stefano Schirru di Forza Italia
(4.756), Salvatore Zuddas (5mila), Davide Galantuomo (4.130) e Martino Sarritzu
(3.784). Il Movimento 5 Stelle ha eletto Simone Carta (3.669) e la lista
sardista «Bandelas» Antonio Lobina (4.930). Le reazioni. Per il Pd è la
conferma che «la coalizione unita continua a vincere». Molto soddisfatti anche
Sel e il Partito dei sardi. Dal fronte del centrodestra Forza Italia ribadisce di
essere «ancora l’unica alternativa possibile al centrosinistra», mentre per i
Riformatori «il risultato ottenuto è straordinario perché l’autorevolezza della
nostra candidata è stata riconosciuta anche dagli amministratori comunali delle
altre liste».
Unione Sarda
Città metropolitana, centrosinistra pronto
alla sfida
Formato il nuovo Consiglio (maggioranza al
centrosinistra, 8 seggi su 14), la Città metropolitana è pronta per
un'accelerazione. Il sindaco
Massimo Zedda ha un'agenda fitta di
scadenze: dagli incontri con i 17 sindaci dei Comuni che compongono l'Ente (da
chiarire quando e in
quali settori spendere 168 milioni di
euro) alla definizione del passaggio di personale e sedi dalla Provincia. Da
decidere l'eventuale attribuzione di deleghe (ai consiglieri del
centrosinistra) per avviare, tra la fine dell'anno e l'inizio del 2017, le
politiche di
sviluppo attese dalle amministrazioni municipali
e dai 432 mila cittadini che fanno parte dell'Area vasta.
L'Assemblea eletta domenica notte a
palazzo Regio è così composta: 8 consiglieri del centrosinistra (5 appartenenti
al Pd, 1 ciascuno al
Psd'Az, Sel e al Partito dei Sardi), 5 del
centrodestra, uno del M5S. Subito dopo il voto i leader del centrosinistra, ma
anche i neoconsiglieri appena eletti, hanno espresso soddisfazione per l'esito dello
scrutinio: «Ora si può cominciare a lavorare con entusiasmo per la crescita».
Stefano Tunis, commissario cittadino di
Forza Italia: «Le elezioni per il Consiglio metropolitano chiudono il ciclo di
impegni amministrativi
del 2016 e riteniamo rappresentino
l'ultimo test prima delle elezioni
regionali del 2019». I prossimi
appuntamenti saranno, per l'esponente azzurro, «preparatori ad una competizione
che avrà come tema l'avvicendamento a questo governo regionale». Sul risultato
ottenuto da FI: «Conferma che il centrodestra rappresenta l'unica alternativa numericamente
capace di sconfiggere il centrosinistra. Il tema della supremazia di FI nel
centrodestra è superato come sono superate le ragioni che hanno distinto in
questi vent'anni l'impegno in partiti diversi».
Pietrino Fois, coordinatore regionale dei
Riformatori Sardi: «Gabriella Mameli di Selargius è stata la più votata di
tutte le liste, Salvatore Zuddas di Monserrato il secondo degli eletti della Lista
Città in cantiere. Un risultato straordinario, che evidenzia la presenza e
l'autorevolezza dei Riformatori nella Città metropolitana».
Mameli e Zuddas saranno i «coordinatori
degli amministratori Riformatori dell'Area vasta». Sui pronunciamenti dei
vincitori (Pd e altri partiti del centrosinistra) Fois è tranciante: «Lasciano sconcertati
le prime dichiarazioni del Pd, che confermano l'intenzione di utilizzare la
Città metropolitana come cavallo di Troia per impadronirsi del territorio della
“Grande Cagliari”. Se questi fossero
gli intendimenti, li avvisiamo che sarà
guerra totale, e che si renderanno responsabili del fallimento di un progetto
di importanza fondamentale per tutta la Sardegna».
Pietro Picciau
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Federico Marini
skype: federico1970ca
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