Povertà: 20% sardi difficoltà comprare
beni prima necessità. Basta un imprevisto da 800 euro per far saltare i conti
(ANSA) - CAGLIARI, 21 NOV - Un sardo su
cinque ha difficoltà a comprare beni di prima necessità. E uno su tre, quando
spunta una spesa a sorpresa anche solo di 800 euro, deve sventolare bandiera
bianca. È quanto emerge dal 12/o rapporto dell'Osservatorio sull'economia
sociale e civile in Sardegna.
Il volume con tutti i dati è stato
pubblicato dallo Iares (istituto Acli per la ricerca e lo sviluppo) e
presentato oggi a Cagliari. Riguardo alla propria condizione economica il 13,74
per cento parla di un peggioramento, mentre circa il 50 per cento dice che la
situazione è rimasta invariata. Il resto dice che c'è stato addirittura un miglioramento.
Tra quanti dichiarano che la situazione sta precipitando, il 10,9 per cento si
trova nella classe di reddito tra zero e 30mila euro annui.
Lo studio mette anche in relazione reddito
e "malattie sociali" come le dipendenze da gioco. Prendendo in esame
i casi del lotto o del gratta e vinci si scopre che oltre il 65 per cento dei
giocatori si trova nella fascia entro i 30mila euro. Nella classe compresa
entro i 15mila euro si colloca il 27 per cento: nelle interviste dichiara di
giocare spesso.
Le Acli hanno avanzato una nuova proposta
di intervento sulla povertà in Sardegna nel segno del "welfare di
comunità" con "progetti locali che accompagnino persone e
famiglie" verso l'uscita del tunnel. "Questo rapporto - ha detto il
presidente Acli Franco Marras - non si limita alla pur importante analisi, ma
guarda avanti per pensare a un possibile intervento". Un'isola che, stando
al rapporto, presenta una certa difficoltà di inquadramento. Perché, se da un
lato (incidenza e intensità della povertà e livelli di spesa) la Sardegna è in
linea con la situazione del Mezzogiorno, dall'altra (beni durevoli, risparmio delle
famiglie) assomiglia a molte realtà del centro-nord. (ANSA).
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Federico Marini
skype: federico1970ca
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