Sinistra:
Michele Piras, lascio Si per lavorare a novita' e cambiamento
(AGI) - Cagliari, 15 feb. - Il
deputato ex Sel Michele Piras lascia Sinistra italiana e, insieme a tanti
compagni, non partecipera' al congresso di Rimini del 17-19 febbraio prossimo.
Piras con la maggioranza del gruppo parlamentare alla Camera, il capogruppo
Arturo Scotto, decine di amministratori locali, reti giovanili, associazioni territoriali
- tesserati o meno a SI - ha deciso di lavorare per una sinistra nuova, ampia,
plurale e laica.
"Sono da sempre sostenitore di una
sinistra larga e innovativa ed e' noto a tutti - spiega - che il quadro
politico e' in movimento. In questi anni ho provato a dirlo di Sel, il partito
con il quale sono stato eletto, che avrebbe dovuto andare oltre se stesso,
aprire le porte, lavorare a un processo piu' ampio.
Ieri a Milano Giuliano Pisapia ha
detto - ancora una volta - parole importanti sulla lotta alle disuguaglianze,
la discontinuita' con la stagione del renzismo, la necessita' di una nuova
proposta di governo democratica e progressista, il protagonismo di una nuova generazione
politica.
Le parole di un potenziale
federatore, che non ripropone uno schema gia' visto, ma parte precisamente
dalla frattura sociale prodotta in anni di sbornia liberista e dalla necessita'
del cambiamento. Nel Pd tutto si muove -
nella sua sinistra, da Bersani a D'Alema - e il rischio
dell'implosione di quel partito e' reale. Dalla nuova legge elettorale si
capira' se esistera' ancora la possibilita' di costruire alleanze oppure se si
scendera' in campo con uno schema
diverso.
Quindi per me non si tratta di
'posizionarsi' ne' di correre alla corte di nessuno, ma di ritrovare e
valorizzare le ragioni che ci hanno mosso in questi 4 anni di opposizione, che
ci hanno fatto vincere la battaglia referendaria, che hanno segnato la nostra attivita'
sociale e parlamentare, per dare vita a un campo largo, democratico e
progressista, che raccolga la sfida per il governo del Paese.
Sinistra italiana sta perdendo
questo treno, che e' quello sul quale tutti noi dovremmo invece salire. Lo sta
perdendo per antichi vizi e presunzioni, che gia' troppo spesso hanno generato
sconfitte. Innanzitutto quello della chiusura e dell'autoreferenzialita'".
(AGI)
Sol
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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